metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte

mercoledì 31 ottobre 2012

l'unione monetaria avrà vita breve

Felix Zulauf
fonte: cobraf.com
Cosa succede ora ? Ci sono segni da ottobre che il FMI della Lagarde, Draghi e la maggioranza della BCE e persino un poco la Merkel ora vogliano fare marcia indietro. Cioè vogliano REFLAZIONARE un poco, aumentare la moneta in circolazione e non sono quella per le banche, vedi le dichiarazioni di Draghi davanti alla Budesbank in cui ha detto che il problema è la deflazione che rischia di andare a zero ("deflazione" appunto). Vedi la Lagard che ha detto dieci giorni fa che l'austerità ha esagerato, vedi la Merkel qui ("Merkel: vogliamo promuovere i consumi tedeschi per aiutare l'eurozona") e vedi anche Berlusconi se vuoi che spara sull'austerità. Inoltre come ho segnalato in Inghilterra si stanno agitando per spingere ancora di più sull'Alleggerimento Quantitativo e in Giappone stanno per lanciare il loro Alleggerimento Quantitativo n. 9.

Se facessero seguito alle parole con i fatti sarebbe un segnale positivo per le borse (e per l'oro) e negativo per i bonds, ma per ora sono frenati dai nordici e dalla paura di perdere il controllo e dovrebbero rimangiarsi in pratica tutto quello che hanno detto fino a ieri sul terribile deficit pubblico.

Leggete Felix Zulauf, forse il miglior investitore europeo degli ultimi 25 anni qualche giorno fa :"Felix Zulauf: Eurozone on Track to Be the Shortest Currency Union in History". Felix Zulauf, George Soros, Ray Dalio, Martin Amstrong tutti dicono la stessa cosa. E cioè: o per qualche miracolo i nordici accettano di mettere in comune il debito e sovvenzionare gli altri paesi, facendo poi QE a livello europeo, cioè comprando bonds di tutti i paesi stampando moneta esattamente come giapponesi, inglesi e americani oppure l'Euro si spacca. (Ed è probabile in quel caso che siano i nordici ad uscire perchè non hanno i voti, sono in minoranza se proprio si va alle strette).

L'unica via di uscita per tenere assieme l'euro e la baracca sarebbe forse riuscire a gestire un inflazione del 4% circa, che faccia ridurre il debito quindi, ma senza però salire oltre il 5% perchè oltre quella soglia avresti un crash di tutto l'obbligazionario.

Zulauf dice che alla fine lo scenario più probabile è un caos politico in Europa con l'Euro che scende alla parità con il dollaro o anche sotto e poi un crac dell'euro. Questo è lo scenario a cui si sottoscrive.

Nell'immediato se si moltiplicano le dichiarazioni per rilassare l'austerità e dare ossigeno alla Spagna, Portogallo e Grecia il mercato può tentare un piccolo rimbalzo, ma bisogna che vengano fuori con qualcosa, se sono così lenti e divisi hai un altra frana e non occorre nessun evento particolare per innescarla perchè l'erosione dell'economia europea continua giorno dopo giorno.

G. Zibordi


Zulauf alla conferenza europea degli investitori 





martedì 30 ottobre 2012

continua la censura di BuBa e Fed

La Bundesbank e la Federal Reserve americana hanno congiuntamente – in sedi distinte – dichiarato che non intendono commentare eventuali scambi di oro tra le due entità.

In risposta alle 13 domande poste dal giornalista Lars Schall , la prima delle quali concerneva l’esistenza di eventuali accordi di swap tra Bundesbank e la Federal Reserve degli Stati Uniti, l’ufficio stampa di Buba ha così risposto:
gestendo le riserve estere la Bundesbank adempie a uno dei mandati ricevuti in quanto parte integrante del Sistema Europeo delle Banche Centrali ( ESCB) .  Confidiamo lei voglia capire che non è in nostro potere la divulgazione di ulteriori informazioni concernenti questa attività.
Con particolare riguardo alla natura confidenziale del dove si trovino riserve auree, siamo nella impossibilità di entrare in dettagli maggiori concernenti l’esatta località e quantità in cui queste si trovassero. Pertanto, a causa della natura strategica della nostra attività non abbiamo facoltà di fornirle maggiori dettagli concernenti transazioni in oro.


Il rifiuto di Bundesbank di rispondere a queste domande, ha suscitato i sospetti di molti, specie dopo che la Federal Reserve rispose al giornalista - interpellata dall’avvocato dell’Editore - ammettendo l’esistenza di scambi con banche straniere, ma ponendo il segreto sui contenuti.

La trasparenza è un vestitino che sta bene a chi è piccino. I grandi , tutti zitti. Non disturbare il manovratore.
fonte: corrieredellacollera.com

il mistero della nave scomparsa




Una nave da carico che trasportava 700 tonnellate di minerale d'oro, la Amurskoeè scomparsa domenica nel Mare di Okhotsk (a Est della Siberia).    
Un segnale di soccorso del sonar è stato attivato automaticamente vicino all'isola di Feklistov isola nell'arcipelago Shantarsk. La petroliera Novik è stato la prima nave ad arrivare sul luogo della scomparsa, ma non ha trovato alcun relitto o superstiti. L'operazione di salvataggio è stata complicata dal maltempo, con onde fino a quattro metri di altezza.

Tre navi, un aereo anfibio e un elicottero stanno effettuando operazioni di ricerca e soccorso per trovare gli otto membri dell'equipaggio della nave perduta.

lunedì 29 ottobre 2012

su un punto Lenin aveva ragione


Su un punto Lenin aveva certamente ragione: "l'intaccamento del valore della moneta è il metodo più sottile e più sicuro per riuscire a sconvolgere le basi di una società capitalista".
Le ultime mosse della Federal Reserve sembrano andare in questa direzione.

Pochi giorni fa, Dylan Grice, analista di Societe Generale, ha espresso senza mezzi termini la sua  preoccupazione sulla situazione attuale.

"Sono più preoccupato di quanto non sia mai stato sulle nubi nere che si stanno addensando all'orizzonte ... spero che passano senza rompersi, ma temo che la caratteristica distintiva delle prossimi decenni sarà un grande disordine del genere che ha definito epoche passate e rovinato intere generazioni ....
Mi domando quindu, le banche centrali e i loro sostenitori si rendono conto delle conseguenze della svalutazione monetaria imminente della quale stanno gettando le basi ?
"


Grice spiega:
"negli Stati Uniti il degrado sociale è ormai chiaro agli occhi di tutti. Il 99% da la colpa al 1%, l'1%  incolpa il 47%, il settore privato incolpa il settore pubblico, il settore pubblico respinge le accuse ... i giovani incolpano i vecchi, tutti danno la colpa dei ricchi ... eppure poca gente mette in discussione le idee alla base delle azioni da parte del governo o delle banche centrali ... Mi sentirei molto meglio se le banche centrali smesso di giocare con i soldi .... 
Sto vedendo un continuo peggioramenteo dei problemi, uno svilimento continuo del denaro, sempre più conseguenze indesiderate e crescenti disordini sociali. Da quando ho paura che ci sarà un gran disordine, sono sempre più rialzista negli investimenti in rifugi sicuri, come lo sono i metalli preziosi."

 
fonte: businessinsider.com

anche la Romania rivuole il suo oro


La Romania ha ribadito che sta cercando ancora di riportare in patria le 93 tonnellate di oro che erano state evacuate in Russia durante la prima guerra mondiale.
Secondo il ministro degli esteri del paese, Tito Corlatean, la restituzione del tesoro romeno rimane una priorità per il suo paese.

Durante la prima guerra mondiale, per salvaguardare i suoi tesori dall'invasione tedesca, la Romania ha firmato un accordo con il governo russo che si impegnava a mantenere sicuro il tesoro rumeno nella fortezza del Cremlino fino alla fine della guerra.
Quasi un secolo dopo la Russia deve ancora restituire il tesoro alla Romania


L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE), sta preparando un documento contenente le richieste per il "ritorno del tesoro della Romania temporaneamente evacuati a Mosca nel corso della prima guerra mondiale.
Il Consiglio ha dichiarato che un tale ritorno potrebbe iniziare con il ritorno della Banca Nazionale delle riserve auree della Romania consistenti di 93,4 tonnellate di oro in monete e lingotti.


domenica 28 ottobre 2012

vendi JPM compera argento

Sell JP Morgan Buy Argento

Jim Rogers

Jim Rogers ieri si aggiunge alla lista crescente di operatori ed esperti che sospetta che la divisione commodities di JPM Morgan abbia una massiccia posizione al ribasso sull'argento e che gli possa scoppiare in mano. Specificamente Rogers dice che è al ribasso sul gigante bancario JpMorgan tramite vendita di Call (un idea che se ci pensi sembra ottima) perchè teme che la brillante dirigente Blythe Masters abbia esagerato con le posizioni short contro l'argento.

Vedi ieri l'intervista sul canale della TV russa versione americana "Jim Rogers on Blythe Masters and JP Morgan's Naked Silver Short!".

Per chi abbia perso le puntate precedenti, JP Morgan è il maggiore trader e confezionatore di derivati al mondo su tutto, tassi di interesse e commodities e alcuni mesi fa a Londra hanno perso da 2 a 4 di miliardi quando il loro top trader di interest rate derivative, Bruno Iksil, ha sbaglato una posizione short da 100 MILIARDI sull'indice del debito corporate europeo CDX.NA.IG.9. Ovviamente fino a quando altri trader non si sono accorti che c'era qualcosa che non andava nei movimenti di prezzo di questo indice di CDS sul debito corporate e si sono poi messi a sparargli contro JP Morgan aveva sempre negato di fare mega trade del genere. E una volta che l'operazione è andata male e ha perso questi miliardi ha ammesso che era sbagliato. Ci dono dozzine di articoli e report, da parecchio tempo per la verità, su JPM Morgan e la sua posizione di hedge short sull'argento.

Negli ultimi due mesi però l'argento è tornato, per la prima volta in due anni, più forte dell'oro e i titoli dell'argento sono da alcuni mesi più forti dell'argento futures per cui stanno aumentando i rumors e forse è la volta buona. In ogni caso l'argento è a 32 dollari e il suo massimo nel 2011 era a 50 dollari, l'oro è a 1700 e il suo massimo è stato sui 1900 dollari per cui l'argento può recuperare anche se l'oro sta fermo.

G. Zibordi

fonte: cobraf.com

 

venerdì 26 ottobre 2012

oro tedesco già sparito 10 anni fa?


 Continua il giallo delle riserve aurifere della banca centrale tedesca

Secondo l'analista dell'industria dei metalli preziosi James Turk, l'oro che fa capo alla Germania è in realta' gia' esaurito da dieci anni.
Turk è stato molto chiaro: i forzieri di lingotti tedeschi sono stati svuotati del loro contenuto già nel 2001, per via delle attività di leasing effettuate dalla Bundesbank.

Turk ha sottolineato che un'enorme incertezza circonda la questione dell'oro dato in prestito. Non si sa se è tornato nei forzieri e se "i forzieri che dovrebbero contenere le riserve d'oro tedesche sono ancora vuoti".

Dev'essere per questo che dalla Banca Centrale tedesca è arrivato un secco no ai controllori di Stato che vorrebbero fare un inventario delle riserve auree, un tesoro da 133 miliardi che dal primo Dopoguerra è tutto nei forzieri stranieri di Francia, Inghilterra e Stati Uniti?

Secondo le ultime voci pareva che la Germania stesse vendendo oro da Londra, nel quadro di una rete di attività strategiche segrete che hanno ridotto l'ammontare di lingotti d'oro conservati nei forzieri della Banca d'Inghilterra a 500 tonnellate.


 fonte: kingworldnews.com 

Spagna ormai spacciata


La Spagna è spacciata al 100%  


L'Unione Europea sta per spezzarsi. E sarà probabilmente la Spagna che porterà questo risultato.Le ragioni? Tra le altre cose:

-    D
ebito privato in Spagna è superiore al 300% del PIL.

-    Una parte enorme del sistema bancario spagnolo (che rappresentano oltre il 50% dei mutui e depositi) senza regolamentazioni fino a pochi anni fa.
-   
Le banche spagnole stanno prelevando oltre 400 miliardi di euro della BCE su base mensile (rispetto ai 377 miliardi in giugno) per finanziare le loro esigenze di liquidità.
-   
Le banche spagnole sono ora venditrici nette di obbligazioni sovrane spagnole (lasciando la BCE come unico acquirente sul mercato)
-    Il s
istema bancario spagnolo ha perso il 18% dei suoi depositi negli ultimi 10 mesi a causa di una corsa agli sportelli sconcertante.
-   
L'economia della Spagna è un disastro totale con la disoccupazione oltre il 25% e la disoccupazione giovanile superiore al 50%.
 -  
La Spagna è ora di fronte a una crisi costituzionale con diverse regioni che cercano di secessione, se non ricevono i salvataggi da parte del governo federale "senza condizioni".
 -  
Le banche spagnole hanno bisogno di rinnovare (significato rinnovo condizioni alle) più del 20% dei loro titoli di quest'anno.


La Spagna subirà qiindi un crollo, molto probabilmente a partire dal suo sistema bancario, con conseguente default sovrano (a meno di un piano di salvataggio). 


Questo a sua volta stimolerà richieste di margini e garanzie su decine di migliaia di miliardi di valore di Euro dei contratti derivati.E il sistema finanziario dell'UE crollerà.Questa è la realtà, a prescindere da chi vincerà le elezioni negli Stati Uniti. Potrebbero essere necessari un paio di mesi prima che colpisca ... ma avverrà.


In tal senso, se non vi state preparando per un bagno di sangue nei mercati, ora è il momento di farlo. La realtà è che le banche centrali stanno rapidamente perdendo la loro presa sui mercati. Non ammetteranno mai pubblicamente, ma vi posso assicurare che Bernanke e amici sono spaventati a morte da ciò che sta succedendo nel sistema bancario in questo momento. 

Nel mio sito tooverete consigli per prendere provvedimenti e proteggere il vostro portafoglio dal crollo inevitabile ...

Graham Summers

fonte: gainspainscapital.com

mercoledì 24 ottobre 2012

argento comperato 50 volte più dell'oro


Venerdì scorso la zecca degli Stati Uniti ha annunciato che le vendite di monete di argento stanno crescendo molto di più di quelle delle monete d'oro.

I dati per il mese corrente di ottobre mostrano vendite di oro per 525 mila once e di ben 2,45 milioni di once d'argento. Dal primo gennaio, le vendite di argento hanno superato i 28 milioni di once, un dato 50 volte superiore a quello dell'oro.

Secondo alcuni analisti, le vendite d'argento a questo ritmo arrivare tra i 33 e i 55 milioni di once entro la fine dell'anno.

Se continua questo ritmo di vendite, il prezzo dell'argento è destinato certamente a salire. Il ritorno a valutazioni di  50 dollari/oncia è proprio dietro l'angolo. 
L'argento costa molto meno dell'oro, ma ha la tendenza a seguire la stessa crescita dei prezzi del metallo giallo, il che lo rende una valida alternativa per gli investitori.

Ma la zecca degli Stati Uniti potrebbe non essere in grado di tenere il passo con queste vendite, in particolare se l'argento riesce a superare i 50 dollari l'oncia. Tenete presente, infatti, che viene estratto dalle miniere 9 volte più argento che oro, mentre il rapporto di vendite è di 53,8 a 1.


L'argento sembra avvicinars proprio ai 50 dollari/oncia e con l'aumentare delle vendite ci saranno crescenti problemi di fornitura rendendo il metallo ancora più prezioso.


martedì 23 ottobre 2012

lingotti tedeschi che anneriscono

Una notizia inquietante proviene dalla Germania la quale, come noto, ha la seconda riserva “ufficiale” di oro fisico del mondo.
Ufficiale significa che la Germania ha dichiarato all’FMI di detenere in vari caveau sparsi per il mondo 3400 ton. circa di oro fisico. Poi ci sono altri paesi come la Cina che non dichiarano da molti anni quanto oro detengono, è ovvio che le VERE riserve cinesi sono di molto superiori a 1054 tonnellate, probabilmente sono già di gran lunga le prime al mondo.

Accade che la corte federale tedesca abbia chiesto (leggasi: ordinato) alla Bundesbank di fare una ricognizione periodica dell’oro tedesco detenuto all’estero. Infatti l’oro dei tedeschi è conservato in vari caveau a New York, Londra, Parigi e Berlino. Ad oggi, la Bundesbank non ha mai ispezionato fisicamente le proprie riserve aurifere che si trovano fuori dai suoi confini.
Ma c’è di più, pare che alcune barre di oro tedesco conservate a New York siano “annerite” (?!?) e dunque la corte federale ha chiesto alla Bundesbank di fare rientrare, entro i prossimi 3 anni, 50 tonnellate di oro dai caveau di New York per un esame approfondito.

Commento
….. ma esiste l’oro tedesco (o italiano) in america?
Se voi aveste un sostanzioso patrimonio in oro fisico all’estero, e da un ispezione risultassero barre “annerite”, ne fareste rientrare un pochettino in 3 anni (?!?) per fare le analisi?
Su siamo seri, e poi? Qualcuno sa spiegare quale sia il motivo per cui l’oro di una nazione debba essere conservato all’estero?
E’ evidente che ci sono motivi inconfessabili o frutto di trattati segreti (ricordatevi il 3/9/1943). Il problema è capire se è veramente oro quello che le nazioni detengono all’estero specie a New York.

Buon crac valutario a tutti… ah a proposito e voi? Tutto in banca? Niente oro fisico? ahi ahi ahi.


dal Der Speigel

fonte: rischiocalcolato.it  

gli investitori abbandonano la carta per il metallo




Gli investitori hanno triplicato i loro acquisti di lingotti d'argento dal 2007, mentre i fondi di investimento "exchange-traded" l'anno scorso hanno venduto 26 milioni once di più di quello che hanno comprato. Il grafico mostra chiaramente questa tendenza di una crescente mancanza di fiducia verso i pezzi di carta che certificano la proprietà di lingotti immagazzinati altrove.

Perché succede questo?

Certamente uno dei motivi del passaggio da carta a metallo fisico deriva dalla mancanza di fiducia verso i fondi stessi e verso le loro complesse strutture di custodia.
Un altro motivo dello spostamento è certamente dovuto alla crescenti preoccupazioni economiche, fiscali e monetarie a livello mondiale. Con il crescere dei timori di un rischio sistemico, è naturale che gli investitori scelgano metodi più sicuri per il possesso effettivo di metallo fisico.  
Considerando eventi come il fallimento dell'enorme fondo MF Global, avvenuto lo scorso anno, è facile capire perché molti investitori preferiscono tenere sottomano il metallo prezioso piuttosto che lasciarlo in un fondo comune.


fonte: caseyresearch.com

un piano del FMI per eliminare il debito

UN PIANO EPICO DEL FMI PER SCONGIURARE IL DEBITO E DETRONIZZARE I BANCHIERI

di Ambrose Evans Pritchard

 fonte: Telegraph.co.uk 


Un documento rivoluzionario emesso dal Fondo Monetario Internazionale afferma che si potrebbe eliminare il debito pubblico netto degli Stati Uniti in un colpo solo, e di conseguenza fare la stessa cosa per la Gran Bretagna, la Germania, l'Italia o il Giappone.
Il rapporto del FMI dice che il gioco di prestigio è quello di cambiare il nostro sistema che chiede alle banche private di creare il nostro denaro. Si potrebbe tagliare il debito privato del 100 % del PIL, rilanciare la crescita, stabilizzare i prezzi e detronizzare i banchieri, tutto allo stesso tempo.

Si potrebbe fare in modo pulito e indolore, per ordine legislativo, molto più rapidamente di quanto si possa immaginare. Il gioco di prestigio è quello di sostituire il nostro sistema di denaro creato da una banca privata - circa il 97% della massa monetaria - con un sistema di  stato che crea il suo denaro. Torniamo alla norma storica, prima che Carlo II mettesse in mani private  il controllo della moneta con la legge inglese Free Coinage Act del 1666.
In particolare, questo consiste in un assalto alla "riserva frazionaria". Se i creditori sono costretti a versare il 100% come riserva per i depositi, perdono l’esorbitante privilegio di creare denaro dal nulla.
La nazione riacquista il controllo sovrano sull'offerta di moneta. Non ci sono più banche coinvolte e nemmeno cicli con alti e bassi di credito. Il gioco di prestigio contabile farà il resto.        

Qualche lettore potrebbe già aver visto lo studio del FMI, di Jaromir Benes e Michael Kumhof, che è uscito nel mese di agosto e ha iniziato ad avere un codazzo di  cultori in tutto il mondo.
Si chiama  "The Chicago Plan Revisited" (1) e fa rivivere il primo schema proposto dai professori Henry Simons e Irving Fisher nel 1936 durante il fermento del pensiero creativo alla fine della Grande Depressione.

Benes e Kumhof sostengono che il trauma del ciclo del credito - causato dalla creazione di denaro da parte di privati – ha radici profonde nella storia e si trova già alla base della cancellazione del debito nelle religioni antiche della Mesopotamia e del Medio Oriente.
I cicli dei raccolti portarono a default sistemici, migliaia di anni fa, con la confisca dei beni a garanzia, e la concentrazione della ricchezza nelle mani dei creditori. Ma questi episodi non sono stati solo causati dal maltempo, come si è sempre detto, ma sono stati amplificati dagli effetti del credito.
Il legislatore, filosofo e poeta ateniese Solone mise in atto  il primo Vero piano Chicago/New Deal,  nel 599 a.C. per  ridurre le sofferenze degli agricoltori provocate dagli oligarchi che beneficiavano dei vantaggi del conio della moneta privata. Cancellò tutti i debiti, restituì le terre confiscate dai creditori, fissò i prezzi delle materie prime (cose molto simili a quello che fece Franklin Roosevelt), e consapevolmente cominciò a coniare moneta emessa dallo stato "senza-debito".
(...)

Il documento FMI dice che il totale delle passività del sistema finanziario degli Stati Uniti – incluso il sistema  bancario ombra - è circa al 200 % del PIL. La nuova regola sulle riserve sarebbe una manna e potrebbe servire ad un  " enorme buy-back del debito privato", forse del 100 % del PIL.
Quindi Washington potrebbe emettere molto più denaro fiat, da non rimborsare, cosa che diverrebbe patrimonio netto della repubblica, non il suo debito.
La chiave del Piano di Chicago era la separazione tra "funzioni monetarie e creditizie" del sistema bancario. "La quantità di denaro e la quantità di credito diverrebbero completamente indipendenti l'una dall'altra."
I finanziatori privati ​​non sarebbero più in grado di creare nuovi depositi "ex nihilo". Il nuovo credito bancario dovrebbe essere finanziato solo da nuovi utili.
"Il controllo della crescita del credito sarebbe molto più semplice perché le banche non sarebbero più in grado, come lo sono oggi, di creare fondi propri, depositi, nell'atto di fare prestiti, un privilegio straordinario di cui non gode nessun altro tipo di business ", dichiara il documento del FMI.
"Piuttosto, le banche potrebbero diventare quello che molti erroneamente credono che siano oggi, degli intermediari puri che devono ricevere finanziamenti esterni, prima di essere in grado di fare prestiti."
Per la prima volta la US Federal Reserve avrebbe un controllo reale sull'offerta di moneta, cosa che rende più facile gestire l'inflazione. Fu proprio per questo motivo che Milton Friedman chiese, nel 1967, che le riserve bancarie  coprissero il 100 % dei prestiti. Anche gli operatori sul libero mercato implicitamente hanno chiesto un giro di vite sul denaro privato.
Il cambio può comportare un aumento del 10% , sulle spese economiche di lungo termine. "Nessuno di questi benefici servirà a diminuire le spese per la funzionalità di un sistema finanziario privato."

Benes e Kumhof fanno affermazioni di grande importanza, tanto che mi lasciano perplesso, ad essere onesti.
Il duo del FMI ha dei sostenitori: Il Professor Richard Werner dell'Università di Southampton - che ha coniato il termine quantitative easing (QE) nel 1990 - ha testimoniato alla Commissione britannica Vickers che il passaggio di emissione di denaro allo stato porterebbe ad un maggior benessere ed è stato  sostenuto da una campagna del Gruppo di  Positive Money e dalla  New Economics Foundation.
Questa teoria ha anche forti critiche. Tim Congdon di International Monetary Research dice che le banche sono in un certo senso già costrette ad aumentare le riserve dalle norme UE,  dalle regole di Basilea III e dalle varianti che coprono tutto d’oro nel Regno Unito. L'effetto è stato quello di soffocare i prestiti al settore privato.
Dice che è la ragione principale per cui l'economia mondiale rimane bloccata, quasi in crisi, e perché le banche centrali si trovano a dover ammortizzare lo shock con il QE.
"Se fosse adottato questo piano, ci sarebbero devastazioni nei profitti bancari e causerebbe un enorme disastro deflazionistico. Dovrebbero fare un “ QE al quadrato”'per compensare il danno.
Il risultato sarebbe un enorme cambiamento nei bilanci delle banche che non darebbero più prestiti privati per i titoli di Stato. Questo è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma quello era un costo anomalo per sconfiggere il fascismo.
Per fare questo in modo permanente in tempo di pace ci sarebbe quello da cambiare il carattere del capitalismo occidentale. "La gente non sarebbe in grado di ottenere denaro dalle banche. Ci sarebbe un danno enorme per l'efficienza dell'economia".
Probabilmente, soffocherebbe la libertà e metterebbe sul trono uno stato Leviatano. Alla lunga potrebbe essere ancora più spiacevole di un dominio dei banchieri.
Personalmente, io sono molto lontano dal raggiungere una conclusione in questo straordinario dibattito. Lasciamo correre, e aspettiamo che si litighi fino a quando non si saranno chiariti questi concetti.
Una cosa è certa. La City di Londra avrà una grande difficoltà a conservare i suoi privilegi se una qualsiasi delle varianti del Piano di Chicago dovesse cominciare ad avere un sostegno abbastanza ampio.

vedi anche: articolo del ns G. Zibordi

lunedì 22 ottobre 2012

correzione identica a quella del gennaio 2011

oro con barre giornaliere


La correzione dei prezzi di oro e argento di questi ultimi giorni è quasi identica nelle circostanze a quanto avvenuto nel gennaio 2011. Allora, il QE2 (quantitative easing) era stato annunciato sette settimane prima e, una volta che la prima spinta euforica nei metalli si era calmata, i cartelli hanno fatto crollare i prezzi al fine di poter chiudere in profitto alcune loro posizioni al ribasso.

In quella occasione entrambi i metalli hanno perso in un periodo di tre settimane tutti i loro guadagni post-QE. La disperazione era nell'aria. Gli esperti in tutto il mondo annunciavano la morte del mercato toro dei metalli.

Entrambi i metalli hanno quasi completato un perfetto ritracciamento del 50% del rialzo partito a metà agosto e conclusosi ai primi di ottobre (come ben visibile nel grafico sopra).
Che cosa succederà nel breve termine è facilmente prevedibile. Potrei sbagliarmi, ma ne dubito.

Con l'argento sotto la sua media mobile a 50 giorni e l'oro seduto direttamente sulla sua media, possiamo aspettarci ancora debolezza per oggi. Non appena l'oro scende sotto i 1720 dollari/oncia, altri speculatori apriranno posizioni ribassiste e faranno scendere ulteriormente i prezzi. Mi aspetto un minimo attorno ai 1700 dollari/oncia, con un'approsimazione di 10 dollari più o meno. L'argento cadrà verso 31,50 dollari, forse anche 31 se il clima diventa veramente pesante.

A questo punto, tutti i piccoli speculatori si saranno messi al ribasso, la tendenza dei metalli farà un'inversione verso l'alto probabilmente verso lunedi sera o nelle prime ore di martedì. I prezzi dei metalli avranno un andamento laterale con rapidi oscillazioni per alcuni giorni, costruendo una base per un corposo rialzo.


Infine, sulla base dei fondamentali straordinari e della travolgente domanda di metallo fisico, oro e argento partiranno alla carica verso valori molto più alti, eclissandoi livelli di 1800 e 36 dollari l'oncia rispettivamente, verso livelli visti l'ultima volta nella primavera e nell'estate del 2011. Questo accadrà. Basta avere pazienza e mantenere la fede. Rilassatevi e continuate ad accumulare metallo fisico.


T.F.


fonte: il blog di Ted Ferguson

venerdì 19 ottobre 2012

rapporto GEAB n 68


Crisi Sistemica Globale - autunno 2012: 

benvenuti nella stagione del grande cambiamento – la geopolitica sarà il detonatore del nuovo grande shock mondiale


Da parecchi mesi abbiamo anticipato, per l’autunno del 2012, un’importante scossa per l'economia e per la stabilità politica globale. Confermiamo quest’allarme rosso e faremo inoltre il punto, a metà novembre 2012, sulla situazione mondiale a quella data.

Mercato immobiliare occidentale - Fine del 2012:  la caduta è veramente cominciata
In Canada, nel Regno Unito, in Spagna ed in Francia i prezzi sono ora orientati al ribasso. Studieremo anche la situazione degli Stati Uniti, dove la cosiddetta ripresa è nient’altro che un ulteriore artificio. Vedremo infine cosa possiamo aspettarci per questo fine d’anno e per il 2013. Analogamente alla maggior parte degli altri mercati immobiliari, anche quello olandese ha subito una grave paesi come la Spagna o l'Irlanda.

USA 2013: Riotmageddon (Riots + Armageddon)
La seconda parte del nostro studio riguardo il rischio di rivolte, si riferisce agli USA. Dopo aver elencato le ragioni sistemiche alla base delle rivolte europee del 2013 (si veda il Geab n. 67), esamineremo ora  le ragioni che innescheranno le specifiche rivolte negli Stati Uniti.

GlobalEurometre - Risultati & Analisi
Se lo scorso mese abbiamo rilevato una certa "fluttuazione" nell’opinione pubblica europea, ottobre segnala invece un rinnovato ottimismo, confermando il carattere transitivo delle rilevazioni  effettuate nel mese di settembre.

In queste ultime settimane, come previsto dal nostro team, la situazione geopolitica mondiale si è rapidamente deteriorata: il conflitto siriano è diventato un conflitto regionale nell’ambito del quale le grandi potenze stanno cercando di non farsi trascinare oltre i limiti che hanno fissato; a nord del Sahel (Mali, Niger, ...) è in vista un nuovo confronto militare tra il Mondo Islamico e l’Occidente; il Mar della Cina si è trasformato in una zona di "tiepidi" conflitti a tutti i livelli, con quello fra Giappone e Cina al centro del caos in gestazione; le maggiori economie mondiali sono tutte entrate in recessione; i disordini sociali sono in aumento, così come la pressione fiscale e non c'è più liquidità disponibile (persino il QE ha un'efficacia in caduta libera), esattamente come nel 2009.
In questo numero la nostra equipe analizza le prospettive del settore immobiliare occidentale per il 2013, e aggiunge una speciale anticipazione riguardo il mercato immobiliare olandese, in ragione del crollo che è in corso in quel paese. Allo stesso tempo continuiamo ad analizzare le conseguenze socio-politiche, per il 2013, della crescente agitazione dell'opinione pubblica, concentrandoci adesso sugli Stati Uniti d’America. Infine, dopo aver rivisto e calendarizzato le principali tendenze per i prossimi mesi, proponiamo le nostre raccomandazioni riguardo i beni immobili, l'oro e le borse.

Allo stesso tempo, sullo sfondo dei conflitti asiatici o arabo-musulmani, stiamo assistendo a dei tests, effettuati dagli alleati e dagli avversari, sul grado d'indebolimento del potere statunitense. Così, ogni nuova settimana illustra la crescente impotenza dell'unica superpotenza della fine del 20° secolo. Quello che è stato il “King Maker” del Medio Oriente, negli anni 1990/2000, dovrà d'ora in poi limitarsi a contenere il rigetto della propria presenza, e a guardarsi da azioni militari contrarie; la  "Superpotenza del Pacifico" è ormai ridotta a "contare i colpi" tra il Giappone, suo storico alleato strategico in quest’area, e la Cina, suo principale concorrente geopolitico, ma soprattutto suo principale partner economico, monetario e finanziario. E, del resto, è proprio su questo tema che il "tallone d'Achille" degli Stati Uniti ha conseguenze sempre più gravi, ogni giorno di più.
In aggiunta all'estratto di una parte delle nostre analisi sul mercato immobiliare americano, che conferma l'ingresso del mercato immobiliare occidentale in una depressione di lungo termine, abbiamo scelto, in questo GEAB n. 68, di presentare un certo numero di grafici che illustrano la cortina fumogena e il carattere manipolatorio delle statistiche economiche relative agli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la Cina, la transizione politica in corso sta procedendo con difficoltà, a causa sia della crisi economica globale (che ha infine raggiunto il paese, e con esso tutti i BRICS), che della necessità di doversi inventare un nuovo corso strategico per il paese, allo scopo di affrontare una duplice pressione interna: quella del rischio di un’esplosione sociale (torneremo in dettaglio su quest’argomento nel numero di novembre del GEAB), e quella del suo posizionamento geopolitico, sia regionale che globale. Non sono solo gli Stati Uniti ad essere radicalmente cambiati, dal 1990/2000 !

Il terzo più importante pilastro dell'ordine mondiale è l'Unione Europea o, più esattamente, Eurolandia. Come abbiamo già anticipato l’Eurozona è, per quest’autunno, l'unica portatrice di buone notizie. Essa è posta, naturalmente, fortemente in ombra sul breve periodo, a causa delle conseguenze economiche e di bilancio della crisi sistemica globale (disoccupazione, recessione, austerità, ecc.) ma, sul medio-lungo termine, Eurolandia sarà impegnata, finalmente, su una "strada che porta da qualche parte", dopo mesi d’impotenza politica: alcuni potenti strumenti sono ora disponibili, ha inoltre e finalmente preso piede la comune volontà politica di uscire insieme dalla crisi, poiché ciascun Stato membro ne sentirà d’ora in poi l'impatto.

Esprimendoci nei termini di una tabella di marcia,  pensiamo che d’ora in poi la tempistica sarà molto chiara:
  • entro fine novembre 2012 gli Stati Uniti e la Cina entreranno in una doppia fase di storiche tensioni interne, sociali e politiche, prima di dover fare i conti con la fine di quel periodo di "pacifica convivenza economica e commerciale" che ha caratterizzato questi ultimi decenni.
  • per dicembre 2012 l’Eurozona uscirà (dopo una lunga corsa, come al suo solito) dalla "crisi dell'Euro", e si troverà di fronte ad una triplice sfida, quella della ripresa economica (nel contesto della crisi globale), quella della sua strutturazione istituzionale (nell’imprescindibile contesto della sua democratizzazione), e infine quella (compresa nel punto precedente) dell'assestamento di lungo termine del problema britannico (nei fatti, 26 paesi contro 1).

articolo completo con grafici

giovedì 18 ottobre 2012

sempre più AG fisico ritirato dalla borsa


Venerdì scorso c'è stato un ritiro senza precedenti di 3,6 milioni once d'argento fisico registrate dai forzieri di Brink, metallo che era registrato come a disposizione della borsa del COMEX.
I
prelievi di argento fisico sono continuati martedì, con altri 1,2 milioni di once, ancora una volta usciti da Brink.

Questo porta il totale a quasi 5 milioni di once di argento registrato nel Comex ritirati nel giro di 3 giorni!
Si tratta di
circa il 25% del intero inventario REGISTRATO di Brink, e il 12% di tutto l'inventario di argento fisico registrato presso il COMEX !

L'inventario dell'argento registrato presso il COMEX scende quindi a 36,8 milioni di once. Chiaramente c'è una massiccia domanda di argento fisico, con le banche che formano il cartello del prezzo dell'argento cartaceo che stanno facendo di tutto per evitare la rottura oltre la resistenza dei 35 dollari/oncia.

tre scenari per l'oro


In base alla stima del mese scorso da parte di Goldman Sachs che il QE3 (quantitative easing) potrebbe durare fino a metà del 2015 e alla fine raggiungere 2mila miliardi dollari, rispetto ai  2,3 miliardi di dollari per i primi due turni QE combinati, Guggenheim Partners calcola che "se il bilancio della Federal Reserve cresce di un ulteriore 700 miliardi di dollari nel quadro del ciclo di allentamento quantitativo, l'oro salirà a circa 2.200 dollari l'oncia dal suo livello attuale di circa 1775 dollari "- il più basso dei tre scenari di prezzo riportati nel grafico in alto.

Scott Minerd, di Guggenheim, spiega che "il rapporto della copertura aurifera degli Stati Uniti, che misura la quantità di oro in deposito presso la Federal Reserve contro l'offerta di moneta totale, è attualmente a un livello del 17% cioé a un minimo senza precedenti.
Questo rapporto
tende a scendere durante i periodi di disinflazione o di relativa stabilità dei prezzi. La media storica per il grado di copertura d'oro è circa il 40%, il che significa che il prezzo attuale dell'oro dovrebbe più che raddoppiare per raggiungere la media. Il rapporto di copertura d'oro è salito oltre il 100% per due volte nel corso del XX secolo. Se ciò avvenisse oggi, il valore di un'oncia d'oro sarebbe superiore a 12mila dollari (terza ipotesi). "


fonte: silverandgoldcoinblog.com  

mercoledì 17 ottobre 2012

la Banca del Messico ha solo il 5% del suo oro

La banca centrale del Messico ammette che il 96% delle sue riserve di oro si trovano negli USA e a Londra

 Dopo mesi di ritardo, fornendo la scusa che era necessario mantenere le informazioni classificate per ragioni di sicurezza nazionale, la Banca del Messico è stato costretta a rispettare la legge federale sulla trasparenza e a rivelare dove si trovano le riserve auree della sua Banca Centrale.
 
Clamorosamente il rapporto rivela che la Banca del Messico detiene meno del 5% dei sue riserve auree in Messico, mentre il restante 95% delle sue riserve di oro «fisico» si trovano negli Stati Uniti e nella City di Londra.

In pratica la quasi la totalità delle riserve auree del Messico si trovano nelle casseforti della Banca d'Inghilterra e nel seminterrato della Federal Reseerve di New York, e sono probabilmente state re-ipotecate più volte che non i patrimoni privati del fondo truffaldino MF Global.

Il nostro amico Eric Sprott ha rilevato di recente nel suo bollettino mensile il dubbio che le banche centrali occidentali abbiano prestato in leasing la maggior parte delle loro riserve di oro fisico:


In effetti, in Messico ha appena ammesso che le sue riserve effettive di metallo tangibile sono solo 1/20esimo del totale dichiarato. Forse il Messico farebbe bene ad assumere Hugo Chavez come consulente per la gestione delle riserve auree ...

 articolo completo e commenti su: silverdoctors.com  
 

martedì 16 ottobre 2012

le principali riserve delle banche centrali

Secondo le statistiche di fine settembre del World Gold Council (WGC), l'associazione internazionale delle aziende minerarie aurifere, l'oro detenuto come riserva dalle banche centrali di tutto il mondo ha superato . le 31.447 tonnellate.
Cento tonnellate in più del trimestre precedente. 

Questi numeri dimostrano la tendenza delle banche centrali a diventare negli ultimi anni acquirenti netti del metallo giallo, al fine di diversificare le riserve valutarie. Unica eccezione la Bundesbank, che si è alleggerita dal settembre 2011 di 4,7 tonnellate

Durante l’estate la Russia ha comperato 18,7 tonnellate, la Corea del Sud 16 tonnellate, il Paraguay 7,5 tonnellate. Supera tutti la Turchia, che in luglio e agosto ne ha acquistato 51,3 tonnellate e ha deciso di accettare il metallo giallo come garanzia dalle banche commerciali. 

Le prime dieci nazioni per riserve ufficiali d’oro:

1) Stati Uniti. Sono al primo posto con 8.133,5 tonnellate d’oro, stabili sul trimestre precedente. Il 75,4% delle riserve estere del Paese sono in oro. 

siamo sicuro che tutto quell'oro ci sia ancora ?
 
2) Germania.   A fine settembre l’ammontare è di 3.395,5 tonnellate (erano 3.396,3 a fine giugno). Il 72,4% dei fondi esteri del Paese sono in oro.


Germania e Svizzera vogliono riprendersi l'oro

3) Italia. Al terzo posto con 2.451,8 tonnellate, stabili sul trimestre precedente. In oro sono il 72% delle riserve estere (in aumento dal 70,9% di fine giugno). Ci sono però dubbi sulle cifre:


l'oro di Bankitalia è a rischio 

ammanco di oro a Bankitalia ? 


4) Francia. Poco meno dell’Italia le riserve aurifere francesi (2.435,4 tonnellate). Il 71,6% dei fondi esteri del Paese sono in oro.

5) Cina. Il primo Paese asiatico in graduatoria con 1.054,1 tonnellate d’oro, per ora rappresentano solo l’1,7% delle riserve estere contro una media mondiale del 10%


riserve di oro forte crescita, superata la BCE

6) Svizzera. Dopo aver alleggerito le sue riserve aurifere di 1300 tonnellate nel maggio del 2000, la banca centrale elvetica detiene attualmente 1.040,1 tonnellate, cioé l’11,5% delle riserve estere.

(Oro venduto nel momento peggiore, dietro forti pressioni di potenti lobby internazionali)

7) Russia. Dal 2006 il Paese sta diversificando le sue riserve valutarie in oro. A fine settembre deteneva 936,7 tonnellate (il 9,6% delle riserve estere), in aumento dal trimestre precedente (911,3 tonnellate).


la Russia continua a comperare oro

8) Giappone. Detiene 765,2 (il 3,2% delle riserve estere). Dopo il disastro dello Tsunami del 2011 la Bank of Japan ha venduto oro per immettere 20 trilioni di yen nel sistema.

9) Paesi Bassi. La banca centrale possiede 612,5 tonnellate (il 59,8% delle riserve estere).

10) India. La Riserve Bank Of India ha acquistato oro nel corso degli anni dall’Imf (International monetary fund). A fine settembre deteneva 557,7 tonnellate (il 10% delle riserve estere).



soldi del Monopoli


lunedì 15 ottobre 2012

mini raid in un mercato tecnico



Grafico giornaliero dlel'oro: un raid deliberato da parte degli orsi

Questa mattina c'è stato un raid orso molto deliberato su oro e argento: qualcuno o qualche gruppo ha scaricato un gran numero di contratti in un mercato sottile.

E dopo? Nel breve termine ci troviamo in un mercato tecnico, il che significa che chi ha più potere e denaro, gli addetti ai lavori del mercato, arrivano a esprimere il maggior numero di voti sul prezzo, tanto più che le autorità di regolamentazione sono state comperate oppure dormono sul posto di lavoro.

Nel lungo termine il trend primario prevarrà, e il trend primario è rialzista fino a quando i tassi di interesse reali sui titoli di stato sovrani rimangono negativi.


fonte: JessesCrossRoadsCafe 

Weidmann: il denaro è una convenzione sociale


l'oro protegge dsll'inflazione

Jen Weidmann, presidente della Bundesbank: "il denaro è una convenzione sociale"

Qualche settimana fa abbiamo abbiamo già fatto riferimento al discorso di Jens Weidmann presidente della banca centrale tedesca e membro del consiglio direttivo della BCE.

 Bundesbank: la OMT di Dragh è demoniaca 

Il suo discorso completo dovrebbe spaventare molti per la sua chiarezza
La forza finanziaria di una banca centrale è illimitata in linea di principio, perché non ha bisogno di acquisire in anticipo il denaro che presta o utilizza per i pagamenti. 
Molti ritengono che Goethe sia riuscito a raffigurante in anticipo l'economia moderna, con la sua creazione di carta moneta come una sorta di alchimia praticata con altri mezzi. Mentre gli alchimisti tradizionali tentano di trasformare il piombo in oro, nell'economia moderna la carta viene trasformata in denaro
In effetti, il fatto che le banche centrali possono creare denaro dal nulla, per così dire, è qualcosa che molti osservatori trovano sorprendente, altri lo considerano un incubo.
 

Naturalmente, conclude Weidmann, è importante che i banchieri centrali, che sono a capo di un bene pubblico - in questo caso una moneta stabile - rafforzino la fiducia del pubblico, spiegando le loro politiche. La migliore protezione contro le tentazioni della politica monetaria è una società illuminata e orientata alla stabilità, (altrimenti non resta altro che ricorrere direttamente all'oro evitando ogni surrogato).

domenica 14 ottobre 2012

schermaglie tra quota 1735 e 1800

Influenti analisti finanziari del settore dei metalli preziosi, come John Embry,James Turk e Dan Norcini concordano sul fatto che attorno alle quotazioni del metallo giallo si stia dispiegando, da tre settimane a questa parte, un serrato confronto tra gli acquirenti di oro fisico (Banche Centrali dell’Estremo Oriente, con in testa la Banca Centra della Cina) e speculatori sull’oro cartaceo (paper gold); questi ultimi sono identificabili come swap dealers commercial traders (grandi istituzioni finanziari e commerciali.

Lo “scontro” avviene all’interno del corridoio di prezzo compreso tra i 1.735 e i 1.800 dollari/oncia. 

Di riflesso, le quotazioni dell’argento, seguono un andamento identico a quello dell’oro. 

A causa dei limiti strutturali sul lato dell’offerta di metallo giallo (cosi’ come dell’argento), il confronto potrebbe rivelarsi disastroso per gli speculatori ribassisti sull’oro cartaceo. A un eventuale repentino rialzo della domanda di oro fisico, questi sarebbero esposti a significative perdite, avendo aperto un numero enorme di posizioni “short”  (vendita) che saranno costretti a chiudere (in perdita) sui mercati futures.

Durante una breve intervista a Bloomberg Business WeekFrank Holmes, Amministratore Delegato di U.S. Global Investors Inc., ha dichiarato che il prezzo dell’oro potrebbe facilmente superare i 2mila dollari/oncia solo per il fatto che la psicologia dei partecipanti al mercato e’ affascinata dai grandi numeri.
Holmes ha sorriso ironicamente alla domanda di Guy Johnson il quale chiedeva dove sarebbe, in quel caso, finito il prezzo del dollaro. “Svalutato” ha risposto serafico, come del resto saranno soggette a un lungo processo di  svalutazione (debasement) tutte le altre valute principali mondiali. Holmes ha inoltre dichiarato che ritiene che le quotazioni dell’oro non siano arrivate neppure a meta’ del suo Super-Ciclo rialzista.

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Ron Paul: la FED sta devastando l’economia statunitense


Il membro della Camera dei Rappresentanti USA, Ron Paul, ha pubblicamente accusato la Federal Reserve  di devastare l’economia statunitense tramite la manipolazione dei tassi ufficiali di riferimento e con allentamenti monetari (quantitative easing) che avranno come effetto la distruzione del potere d’acquisto; provvedimenti che trascineranno gli Stati Uniti verso una gigantesca crisi finanziaria.
Traduciamo quanto ha comunicato via web da Ron Paul: 
Uno dei miti piu’ duri a morire e’ che questo paese ha un mercato libero, quando in realta’, da dietro le quinte e’ il Governo che tira le fila. Ma un esempio ancora piu’ calzante puo’ essere rintracciato nella manipolazione dei tassi d’interesse operata dalla Federal Reserve.” 
“La FED interferisce nei tassi d’interesse da anni a questa parte, ma mai in modo cosi’ aggressivo come negli ultimi tempi, da quando ha cominciato a varare le sue politiche di quantitative easing. Bernanke ha dichiarato pubblicamente che la Fed, non solo intende abbassare i tassi di rendimento dei Titoli del Tesoro ma intende abbassare anche i tassi sui mutui, sulle obbligazioni societarie e altri tassi d’interesse. I mercati hanno festeggiato a queste parole: si attendono la creazione di migliaia di miliardi di dollari che alimenteranno direttamente Wall Street.” 
“Se la domanda di beni di consumo, di beni mobili e immobili ristagna, e se l’offerta ristagna, e’ deleterio continuare a erogare credito (che in realta’ e’ debito da restituire con interessi), per modelli  di vita orientati al credito al consumo diretti solo a gratificare i bisogni presenti a discapito della produttivita’ e del benessere futuro. Le risorse dovrebbero essere orientate in opere produttive in un regime di vero libero mercato dove i tassi d’interesse sono determinati dal  libero gioco della domanda e dell’offerta. Bisogna svincolare tutte le risorse che possono essere destinate a uso produttivo che stimolino la domanda reale di beni, non bolle speculative”. 
“Un altro effetto delle iniezioni di credito nel sistema e’ l’aumento dei prezzi. Piu’ denaro e’ immesso nel sistema senza una contropartita produttiva piu’ si attiva la dinamica negativa dell’aumento dei prezzi. Wall Street e il sistema bancario ottengono l’uso del nuovo credito prima che i prezzi salgano: la popolazione, al contrario, vede i prezzi salire prima di essere in grado di sfruttare la nuova creazione di credito. Il potere d’acquisto del dollaro e’ eroso e il tenore di vita del popolo americano si contrae.” 
“Oggi noi viviamo non in un sistema di libero mercato ma in un’economia “mista”, caratterizzata da una miscela letale di corporativismo, di vera e propria pianificazione centrale in alcuni settori, e vestigia del vecchio sistema del libero mercato. Ogni infusione di nuovo credito da parte della Fed distorce la struttura dell’economia, danneggia il ruolo dei tassi d’interesse che dovrebbe essere determinato dal  gioco della domanda e dell’offerta, erode il potere d’acquisto del dollaro.
La Fed e i politici che le reggono il sacco si considerano guru e saggi nella gestione dell’economia: la verita’ e’ che ogni loro azione si traduce in una distorsione economica e devastazione monetaria.

Puoi ascoltare direttamente il comunicato via web di Ron Paul, cliccando su questo link.

Riccardo G.
 
articolo completo su: deshgold.com



venerdì 12 ottobre 2012

108 miliardi di sofferenze


Oltre 300 miliardi di euro in titoli di stato italiani sono stati venduti in silenzio senza tanta pubblicità dai detentori non residenti. Stiamo parlando di una silenzioso smobilizzo di governativi italiani a colpi di oltre 50 milioni al giorno. Circa due anni fa la percentuale di detenzione dei titoli di stato italiano in mano ai non residenti superava il 45%, oggi invece siamo scesi al 30%. In borsa ti devi sempre chiedere da chi stai comprendo e perchè e a chi stai vendendo e perchè. Pertanto chi ha comprato questo 15% di flottante di debito italiano che è girato di mano in meno di 18 mesi?  Tralasciando una piccola parte di italiani che hanno voluto fare i patrioti, il grosso lo hanno comprato le banche italiane (sappiamo anche in che modo hanno foraggiato la provvista), sia le grandi che le piccole.

Sentiamo spesso proporre il riacquisto del debito da parte degli italiani, in modo da sottrarlo alla speculazione finanziaria o al giudizio delle agenzie di rating: questo sarebbe realmente auspicabile se i detentori finali fossero solo persone fisiche, ma diventa profondamente inquietante se i detentori finali diventano in misura rilevante gli istituti di credito italiani.
I titoli di stato potrebbero diventare mine vaganti dentro i bilanci degli istituti: e questa considerazione non è poi così tanto insensata, pensate solamente al caso MPS, la banca con il maggiore quantitativo di titoli di stato in portafoglio.

In vero per quanta pubblicità e propaganda contraria si faccia, il nostro sistema bancario non è caratterizzato al momento da credenziali molto confortanti. Negli ultimi due anni sono migliorati solamente i coefficienti di patrimonialità (Core Tier 1 superiore al 9%), anche grazie a mega aumenti di capitale (quasi imposti dall'EBA) e cessione di attività strategiche (deleveraging). Tuttavia le banche italiane hanno subito una notevole contrazione della redditività (ROE) e, aspetto molto più preoccupante, si trovano tra le prime della classe per ammontare di crediti deteriorati con 108 miliardi di sofferenze accertate su oltre 1.800 miliardi di finanziamenti (attenzione che questi dati si riferiscono al 2011, l'anno in corso dovrebbe essere ben peggiore). In aggiunta a questo abbiamo anche l'elevato rapporto prestiti su depositi, oltre il 140%, molto in sintonia con i valori delle banche greche o portoghesi (135% e 125%) e molto lontani da quelle tedesche (70%), francesi (100%) o addirittura spagnole (110%).

Sostanzialmente per leggere con maggiore semplicità queste statistiche significa che la percentuale di crediti di dubbia esigibilità in Italia (come dato medio) si attesta quasi al 10%, contro una media europea del 4%, peggio di noi stanno solo i greci (la virtuosa Germania si attesta al 2%). Adesso capite perchè alcuni istituti pagano la raccolta nuova anche al 5% se vincolata a più anni, adesso capite perchè sono necessari programmi di contenimento e ristrutturazione dei costi opertivi con licenziamenti ed esuberi che prima non si erano mai visti. Adesso capite perchè molte banche hanno subito un pesante downgrade che le ha trasformate in banche dal rating “speculative” contro il precedente e rincuorante “investment grade”. Adesso capite, nonostante la nostra proverbiale maestria italiana a trovare soluzioni e risolvere i problemi quando ormai siamo con l'acqua alla gola, perchè vi sono grandi operatori che non si fidano dell'Italia e delle sue banche, o proprio non ci credono. Cosa aspettate allora: fuggite sciocchi.

E. Benetazzo

fonte: eugeniobenetazzo.com


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