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venerdì 9 novembre 2012

corsa ai forzieri delle banche centrali ?

De Gaulle mandò un incrociatore


Quando l’oro della Francia era custodito dalla Federal Reserve americana, il presidente francese Charles De Gaulle pare che abbia detto “non riuscivo a dormire sonni tranquilli con un accordo del genere”. Così nel 1965 ha ordinato che una nave della marina militare francese attraversasse l’Atlantico per recuperare 150 milioni di dollari in oro custoditi nei caveaux della Fed di New York e trasferirli nella Banque de France a Parigi.

De Gaulle comprese che gli Stati Uniti stavano realizzando una truffa internazionale. Avevano promesso che i possessori dei dollari americani avrebbero potuto in ogni momento riscattare il loro oro al tasso di 35 dollari l’oncia. Ma come qualcuno che firma cambiali false, era chiaro che gli Usa stessero stampando più dollari di quanti ne fossero riscattabili a qualsiasi tasso.
In breve tempo anche altre nazioni compresero la stessa cosa e iniziarono a richiedere l’oro per i dollari che detenevano. Presto il governo degli U.S.A. iniziò ad avere un’emorragia di oro mentre si confrontava con richieste di recupero per decine di miliardi dei suoi dollari di carta.
In pratica, si è trattato niente meno che di una grande corsa all’oro.
In un solo giorno del Marzo 1971, 400 tonnellate di oro vennero prelevati dal meccanismo di scambio, il London Gold Pool, forzandolo a chiudere. Ad agosto, il Presidente Nixon chiuse lo sportello dell’oro del tutto, tradendo di fatto la promessa esplicita dell’America della convertibilità aurea.

La Germania richiede un controllo contabile
Come la Francia, anche la Germania ha avuto un’esperienza molto negativa con l’iperinflazione della moneta "fiat".  Ora stiamo iniziando a comprendere i passi che la Germania ha intrapreso in accordo con le domande inquietanti di oggi sulle banche centrali del mondo e sull’oro contenuto nelle loro riserve.
Sul Telegraph, Ambrose Evans-Pritchard riporta che una corte tedesca ha ordinato un’indagine sull’oro custodito, presumibilmente per conto della Germania, a Londra, Parigi e New York:
La Corte dei Conti tedesca ha comunicato ai legislatori in un rapporto redatto appositamente che l’oro “non è mai stato verificato fisicamente” e ha ordinato alla Bundesbank di proteggere l’accesso ai siti di stoccaggio. Essa ha richiesto il rimpatrio di 150 tonnellate nei prossimi tre anni per verificare qualità e peso dei lingotti d’oro. 
Forse un audit proverà che tutto l’oro tedesco conservato nelle banche centrali straniere può essere contabilizzato. Forse l’oro francese avrebbe potuto rimanere al sicuro nelle mani della Federal Reserve per decenni. Ma un’ambiente come il nostro, tossico per definizione, richiede una buona amministrazione.

Cosa hanno fatto le banche centrali con l’oro del popolo?
Le banche centrali hanno fisicamente l’oro che dicono di avere? Anche se il metallo prezioso è in inventario, rimangono pressanti domande su chi detenga i titoli dell’oro, se è stato ceduto in prestito, impegnato, scambiato o venduto.
Il Telegraph di Londra allude alla questione del titolo, riportando che l’azione della corte tedesca “segue le richieste del gruppo della campagna civica tedesca ‘Bring Back our Gold’  e i loro alleati statunitensi del Gold Anti-Trust Commitee che non ci si possa fidare dei dati ufficiali. Essi sostengono che le banche centrali abbiano prestato o venduto allo scoperto gran parte del loro oro.”
Chiedere se i lingotti d’oro siano davvero al loro posto è una questione di inventario. Le domande sui titoli sono istanze che dovrebbero avere una risposta attraverso un audit. Ma permangono preoccupazioni altrettanto giustificabili circa l’autenticità dell’oro detenuto dalle banche centrali e da altri depositi.
La questione dell’oro falso non è per nulla priva di importanza, ma che è talmente seria che quest’anno, per la prima volta, alcuni dei lingotti d’oro custoditi dalla FED di New York sono stati forati per campionatura per verificarne la purezza. Nessun risultato è stato però divulgato.

Considerazioni finali
Coloro che dopo il 15 agosto 1971 si sono presentati con i dollari perché speravano di scambiarli con l’oro erano ormai in ritardo. De Gaulle sapeva bene che c’era qualcosa di sospetto nelle operazioni monetarie degli USA ben prima che Nixon annullasse le promesse americane sull’oro. Nel mondo travagliato di oggi, la Germania sta preoccupandosi sempre di più.
Vi sono segnali d’allarme in abbondanza per gli americani che le condizioni monetarie stiano divenendo più fragili giorno dopo giorno e che il dollaro fiat non durerà. Sarebbe bello sapere che alla fine le riserve auree del popolo sono al sicuro.

In ogni caso, ricordate questa lezione:

non lasciate il vostro oro nelle cure di nessun altro, prendete possesso fisico del vostro oro

Charles Goyett

fonte: moneyandmarkets.com



1 commento:

  1. https://www.huffpost.com/entry/august-15-1971_b_4284327

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