UN PIANO EPICO DEL FMI PER SCONGIURARE IL DEBITO E DETRONIZZARE I BANCHIERI
di Ambrose Evans Pritchard
 fonte: Telegraph.co.uk 
Un documento rivoluzionario emesso dal Fondo Monetario Internazionale
 afferma che si potrebbe eliminare il debito pubblico netto degli Stati 
Uniti in un colpo solo, e di conseguenza fare la stessa cosa per la Gran
 Bretagna, la Germania, l'Italia o il Giappone.
Il rapporto del FMI 
dice che il gioco di prestigio è quello di cambiare il nostro sistema 
che chiede alle banche private di creare il nostro denaro.
Si potrebbe tagliare il debito privato del 100 % del PIL, rilanciare la 
crescita, stabilizzare i prezzi e detronizzare i banchieri, tutto allo 
stesso tempo.
Si potrebbe fare in modo pulito e indolore, per 
ordine legislativo, molto più rapidamente di quanto si possa immaginare.
 Il gioco di prestigio è quello di 
sostituire il nostro sistema di 
denaro creato da una banca privata - circa il 97% della massa monetaria -
 con un sistema di  stato che crea il suo denaro. Torniamo alla norma 
storica, prima che Carlo II mettesse in mani private  il controllo della
 moneta con la legge inglese 
Free Coinage Act del 1666.
In 
particolare, questo consiste in un assalto alla "riserva frazionaria". 
Se i creditori sono costretti a versare il 100% come riserva per i 
depositi, perdono l’esorbitante privilegio di creare denaro dal nulla.
La nazione riacquista il controllo sovrano sull'offerta di moneta. 
Non ci sono più banche coinvolte e nemmeno cicli con alti e bassi di 
credito. Il gioco di prestigio contabile farà il resto.        
Qualche lettore potrebbe già aver visto lo studio del FMI, di Jaromir
 Benes e Michael Kumhof, che è uscito nel mese di agosto e ha iniziato 
ad avere un codazzo di  cultori in tutto il mondo.
Si chiama  "
The Chicago Plan Revisited"
 (1) e fa rivivere il primo schema proposto dai professori Henry Simons e
 Irving Fisher nel 1936 durante il fermento del pensiero creativo alla 
fine della Grande Depressione.
Benes e Kumhof sostengono che il trauma del ciclo del credito - 
causato dalla creazione di denaro da parte di privati – ha radici 
profonde nella storia e si trova già alla base della cancellazione del 
debito nelle religioni antiche della Mesopotamia e del Medio Oriente.
I cicli dei raccolti portarono a default sistemici, migliaia di anni 
fa, con la confisca dei beni a garanzia, e la concentrazione della 
ricchezza nelle mani dei creditori. Ma questi episodi non sono stati 
solo causati dal maltempo, come si è sempre detto, ma sono stati 
amplificati dagli effetti del credito.
Il legislatore, filosofo e poeta ateniese 
Solone mise in atto  il 
primo Vero piano Chicago/New Deal, 
 nel 599 a.C. per  ridurre le sofferenze degli agricoltori provocate 
dagli oligarchi che beneficiavano dei vantaggi del conio della moneta 
privata. Cancellò tutti i debiti, restituì le terre confiscate dai 
creditori, fissò i prezzi delle materie prime (cose molto simili a 
quello che fece Franklin Roosevelt), e consapevolmente cominciò a 
coniare moneta emessa dallo stato "senza-debito".
(...) 
Il documento FMI dice che il totale delle passività del sistema 
finanziario degli Stati Uniti – incluso il sistema  bancario ombra - è 
circa al 200 % del PIL. La nuova regola sulle riserve sarebbe una manna e
 potrebbe servire ad un  " enorme buy-back del debito privato", forse 
del 100 % del PIL.
Quindi Washington potrebbe emettere molto più 
denaro fiat, da non rimborsare, cosa che diverrebbe patrimonio netto 
della repubblica, non il suo debito.
La chiave del Piano di Chicago era la separazione tra "funzioni 
monetarie e creditizie" del sistema bancario. "La quantità di denaro e 
la quantità di credito diverrebbero completamente indipendenti l'una 
dall'altra."
I finanziatori privati non sarebbero più in grado di creare nuovi 
depositi "ex nihilo". Il nuovo credito bancario dovrebbe essere 
finanziato solo da nuovi utili.
"Il controllo della crescita del credito sarebbe molto più semplice 
perché le banche non sarebbero più in grado, come lo sono oggi, di 
creare fondi propri, depositi, nell'atto di fare prestiti, un privilegio
 straordinario di cui non gode nessun altro tipo di business ", dichiara
 il documento del FMI.
"Piuttosto, 
le banche potrebbero diventare quello che molti erroneamente credono che siano oggi, degli intermediari puri che devono ricevere finanziamenti esterni, prima di essere in grado di fare prestiti."
Per la prima volta la US Federal Reserve avrebbe un controllo reale 
sull'offerta di moneta, cosa che rende più facile gestire l'inflazione. 
Fu proprio per questo motivo che Milton Friedman chiese, nel 1967, che 
le riserve bancarie  coprissero il 100 % dei prestiti. Anche gli 
operatori sul libero mercato implicitamente hanno chiesto un giro di 
vite sul denaro privato.
Il cambio può comportare un aumento del 10% , sulle spese economiche 
di lungo termine. "Nessuno di questi benefici servirà a diminuire le 
spese per la funzionalità di un sistema finanziario privato."
Benes e Kumhof fanno affermazioni di grande importanza, tanto che mi 
lasciano perplesso, ad essere onesti. 
Il duo del FMI ha dei sostenitori: Il Professor Richard Werner 
dell'Università di Southampton - che ha coniato il termine quantitative 
easing (QE) nel 1990 - ha testimoniato alla Commissione britannica 
Vickers che il passaggio di emissione di denaro allo stato porterebbe ad
 un maggior benessere ed è stato  sostenuto da una campagna del Gruppo 
di  
Positive Money e dalla  
New Economics Foundation. 
Questa teoria ha anche forti critiche. Tim Congdon di 
International Monetary Research
 dice che le banche sono in un certo senso già costrette ad aumentare le
 riserve dalle norme UE,  dalle regole di Basilea III e dalle varianti 
che coprono tutto d’oro nel Regno Unito. L'effetto è stato quello di 
soffocare i prestiti al settore privato.
Dice che è la ragione principale per cui l'economia mondiale rimane 
bloccata, quasi in crisi, e perché le banche centrali si trovano a dover
 ammortizzare lo shock con il QE.
"Se fosse adottato questo piano, 
ci sarebbero devastazioni nei profitti bancari e causerebbe un enorme 
disastro deflazionistico. Dovrebbero fare un “ QE al quadrato”'per 
compensare il danno.
Il risultato sarebbe un enorme cambiamento nei bilanci delle banche 
che non darebbero più prestiti privati per i titoli di Stato. Questo è 
accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma quello era un costo 
anomalo per sconfiggere il fascismo.
Per fare questo in modo permanente in tempo di pace ci sarebbe quello
 da cambiare il carattere del capitalismo occidentale. "La gente non 
sarebbe in grado di ottenere denaro dalle banche. Ci sarebbe un danno 
enorme per l'efficienza dell'economia".
Probabilmente, soffocherebbe la libertà e metterebbe sul trono uno 
stato Leviatano. Alla lunga potrebbe essere ancora più spiacevole di un 
dominio dei banchieri.
Personalmente, io sono molto lontano dal raggiungere una conclusione 
in questo straordinario dibattito. Lasciamo correre, e aspettiamo che si
 litighi fino a quando non si saranno chiariti questi concetti.
Una cosa è certa. La City di Londra avrà una grande difficoltà a 
conservare i suoi privilegi se una qualsiasi delle varianti del Piano di
 Chicago dovesse cominciare ad avere un sostegno abbastanza ampio.
vedi anche:  articolo del ns G. Zibordi