Possiamo dire tutto quello che volete, ma una realtà inconfutabile resta. Siamo affondando. E con noi il sistema bancario che oggi pare ancora solido ma che continua a scricchiolare sia come redditività e sia come qualità degli asset.
Per molti versi il 2012 è stato un anno
di gloria per gli istituti di credito. Hanno beneficiato abbondantemente
dei “benefit” dela BCE (LTRO) per poter fare con la finanza tutti quegli utili che la gestione caratteristica rendeva puramente utopici.
Ma ormai tali margini non sono replicabili, sia perché l’LTRO è addirittura vicino alla restituzione, e sia perché tutti gli spread e i prezzi hanno fatto ciò che dovevano fare ed oggi sono senza grandi margini di rivalutazione.
Inoltre, come detto l’Euribor resta al tappeto e nello stesso tempo le sofferenze bancarie decollano.
Ma ormai tali margini non sono replicabili, sia perché l’LTRO è addirittura vicino alla restituzione, e sia perché tutti gli spread e i prezzi hanno fatto ciò che dovevano fare ed oggi sono senza grandi margini di rivalutazione.
Inoltre, come detto l’Euribor resta al tappeto e nello stesso tempo le sofferenze bancarie decollano.
L’Abi conferma quanto già rilevato dalla Banca d’Italia: le sofferenze delle banche italiane non sono mai state così alte.
Ad aprile, secondo il rapporto dell’ Associazione dei banchieri, le
sofferenze lorde hanno superato i 133 miliardi, 2,3 in più rispetto a
marzo (+22,3% annuo). L’Abi evidenzia come resti «elevata la rischiosità
dei prestiti» che peraltro continuano a calare in modo significativo.
Questo ALERT deve arrivare alle orecchie dei risparmiatori che, mai come quest’anno, rischiano di diventare una “mucca da mungere”.
D.T.
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