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venerdì 7 giugno 2013
la corsa all'oro in Ghana
Secondo una stima prudente, decine di migliaia di cercatori d'oro cinesi hanno invaso in Ghana, il secondo più grande paese di miniere d'oro in Africa occidentale, dal 2009. Oltre il 90 per cento di loro è venuto dalla regione autonoma di Guangxi Zhuang.
In Ghana, i locali sono ammessi solo per aprire miniere relativamente piccole, così tanti uomini d'affari cinesi hanno collaborato con i proprietari terrieri che detenevano licenze minerarie. Ora inn Ghana vengono estratte quasi 100 tonnellate d’oro l’anno, la metà in miniere controllate da cinesi, sia legali sia abusive
In un primo momento, i minatori cinesi sono stati accolti calorosamente dai proprietari locali, perché hanno portato attrezzature relativamente avanzate, tra cui escavatori e sistemi di pompaggio, che ha contribuito a rendere l'industria locale più efficiente.
Al crescere del numero di lavoratori cinesi arrivai in Ghana per unirsi alla corsa all'oro dei tempi moderni (tra i 30 e i 50mila uomini secondo le stime), si sono verificati crescenti episodi di violenza, tra cui rapine aggravate e stupri. Recentemente oltre cento cinesi sono stati arrestati dalla polizia del Ghana con l'accusa di essere clandestini, di sfruttare mano d’opera locale e di compiere violenze contro la popolazione.
Secondo la stampa di Pechino molti lavoratori cinesi si sono nascosti nella foresta e la polizia del Ghana sta istigando la popolazione a stanarli e a depredare le loro proprietà.
Secondo altre fonti, invece, i cercatori cinesi schiavizzano e maltrattano i lavoratori africani; si dice inoltre che sarebbero stati assaltati dai cinesi molti villaggi della regione centrale del Ghana, con donne violentate e capanne bruciate.
articolo completo su: www.chinadaily.com.cn
vedi anche: pechino.corriere.it
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