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Il grafico sopra indica i barili di petrolio necessari per comperare un'oncia di oro.
Quando la Russia fece default nel 1998, ci volevano 28 barili di petrolio per comprare un'oncia d'oro, quando Putin è salito al potere ci volevano 11,5 barili , e quando nel 2005 il prezzo dell'oro era sceso a 6,5 barili (meno della metà di quello che è adesso), Putin ha saggiamento dato ordini alla sua banca centrale di acquistare a man bassa.
Le banche centrali di tutto il mondo hanno stampato soldi per cercare di uscire dalla crisi finanziaria globale, nello stesso tempo - secondo i dai del FMI - negli ultimi dieci anni la Russia aggiunto 570 tonnellate di oro alle sue riserve.
La paura di Putin che "gli Stati Uniti mettano in pericolo l'economia globale abusando del loro monopolio del dollaro", viene chiaramente presa sul serio dai suoi ministri e il più grande produttore di petrolio del mondo sta trasformando il suo "oro nero" in beni molto solidi. Un deputato nel partito di Putin ha osservato che "più oro un paese possiede, e più avrà capacità di mantenere la sua sovranità in caso di un cataclisma che colpisca il dollaro, l'euro, la sterlina o qualsiasi altra valuta di riserva."
La Russia ha già attraversato periodi di accaparramento di oro: dal 1867 con lo zar Alessandro II a Lenin (che si è preso tutto l'oro degli spagnoli in cambio di armi), per arrivare ai giorni nostri con più di cinque anni di acquisti continui e previsoni di continuare ad acquistare - "Il ritmo sarà determinato dal mercato", il vice Primo presidente Alexei Ulyukayev ha dichiarato in un'intervista a Davos, in Svizzera, il 25 gennaio. "riguardo accelerazioni o rallentamenti degli acquisti non ho intenzione di parlarne perché ciò dipende anche dal mercato."
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