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mercoledì 13 febbraio 2013

italia nella bufera


Se provo a guardarmi indietro, quasi mi vengono le lacrime, e mi rendo conto che i mercati finanziari saranno anche drogati dalla politica monetaria, ma permettetemi, molto più grave è lo scoprire che è tutto drammaticamente corrotto.
Gli esempi li avete tutti davanti agli occhi.
Il primo esempio è ovviamente Monte dei Paschi di Siena. La politica ha distrutto la più antica banca d’Italia e chi era in cabina di regia ha fatto tutto quello che poteva inventarsi per polverizzare la dignità di una banca che era un’istituzione, oltre che un pezzo di storia. Si parla di tangenti per l’Acquisto di Antonveneta. Ma questa non è che uno degli aspetti della vicenda.
E poi ovviamente, Saipem… e poi ancora le tangenti di Eni e di Scaroni…
E poi Finmeccanica

Insomma, qui parliamo non solo di pezzi di storia, ma di alcune delle poche aziende veramente internazionali che l’Italia possiede, aziende che rischiano di diventare carne da cannibalizzare proprio dall’estero, che non vede l’ora di addentarsi i gioielli del Bel Paese a prezzi di saldo. E questo NON deve succedere, perché una volta persa la proprietà, ne perderemo anche l’italianità, diventando un paese sempre più scarno e più povero.

E poi.. ecco l’ultima arrivata: Banca Popolare di Spoleto. E’ la Banca d’Italia che a seguito di un’ispezione ha disposto lo scioglimento del CdA della banca che diventa di fatto commissariata.
MILANO - Finisce con la scelta dell’amministrazione straordinaria l’ispezione della Banca d’Italia presso la Popolare di Spoleto. L’istituto umbro, le cui azioni erano sospese da stamane in attesa di una comunicazione ufficiale, ha confermato quanto molti temevano: il ministero dell’Economia, con un decreto datato 8 ha stabilito lo scioglimento degli organi di governo della banca. 

Sono senza parole, sconcertato e deluso. Ed anche incuriosito dalla straordinaria tempistica della praticamente contemporanea uscita di una serie di notizie che hanno distrutto aziende, CdA, progetti industriali. Già viviamo in un paese in profonda crisi, ora ci troviamo a fare i conti con una serie di vicende che mettono in dubbio la credibilità di tutta un’economia. Il nostro listino, per 1/3 della sua capitalizzazione, ha grane con la legge. Ma siamo in Italia o nel Far West? Ah, è vero, nel far West c’era qualche regola che si rispettava e l’etica poteva ancora essere considerata un valore.

D.T.


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Appena uscite anche le cifre preoccupanti di gennaio 2013 che dimostrano la situazione emergenziale in cui è caduta l’Italia:

consumi di petrolio (- 11,1 %)
consumi di carburanti (-10.5%),
immatricolazioni delle automobili (- 22,5%)
autoveicoli commerciali: ( -31,6% )
consumo di energia elettrica (-5,6 %)
consumi del gas metano (-3,2)
produzione industriale (-7,6 %)

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