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giovedì 19 dicembre 2013

sette scenari possibili

i sette possibili scenari sulla fine della moneta cartacea a corso forzoso

Traduzione integrale in italiano dell’articolo "How the Paper Money Experiment Will End" di Philipp Bagus professore associato all’Universidad Rey Juan Carlos, associate scholar del Ludwig von Mises Institute.

Un sistema basato sulla carta moneta contiene i semi della propria distruzione. La tentazione per il produttore monopolista del denaro di aumentare l’offerta di moneta è quasi irresistibile. In un tale sistema con un’alimentazione costante dell’aumento del denaro e, di conseguenza, con un costante aumento dei prezzi, non ha molto senso risparmiare denaro per acquistare in seguito dei beni.

La miglior strategia, dato questo scenario, è quello di indebitarsi per l’acquisto di beni e di pagare in seguito i debiti mediante una moneta svalutata. Inoltre, ha senso l’acquisto di beni che possano successivamente costituire la garanzia per ottenere ulteriori prestiti bancari. Un sistema basato sulla carta moneta porta ad un indebitamento eccessivo. Ciò è particolarmente vero per i soggetti che si aspettano di essere salvati con i nuovi soldi emessi, come ad esempio le grandi imprese, le banche e il governo.

Ora siamo giunti in una situazione che sembra essere un vicolo cieco per il sistema della carta moneta. Dopo l’ultimo ciclo, i governi hanno salvato i cattivi investimenti nel settore privato e aumentato la loro spesa sociale pubblica. I deficit e i debiti sono alle stelle. Le banche centrali stampano denaro per comprare il debito pubblico (o accettarli come garanzia collaterale ai prestiti al sistema bancario) in quantità senza precedenti.

I tassi di interesse sono stati tagliati e sono vicini allo zero. I deficit restano grandi. Nessuna crescita reale e sostanziale è in vista. Allo stesso tempo, i sistemi bancari e gli altri operatori finanziari sono seduti su grandi mucchi di debito pubblico. Un default pubblico farebbe scattare immediatamente la bancarotta del settore bancario.

L’aumento dei tassi di interesse a livelli più realistici o la vendita degli asset acquistati dalla banca centrale metterebbe in pericolo la solvibilità del settore bancario, le imprese altamente indebitate, e il governo. Sembra che persino il rallentamento della stampa di denaro (ora chiamato "tapering" o "riduzione del QE”) potrebbe innescare una spirale di fallimento. Una drastica riduzione della spesa pubblica e dei deficit non sembra molto probabile che vi possa essere, dati gli incentivi dei politici, nelle democrazie.
 

La stampa di denaro sarà una costante con tassi di interesse vicini allo zero fino a quando le persone non perderanno la loro fiducia nelle valute cartacee? Il sistema della carta moneta potrà mantenersi o prima o poi ci sarà necessariamente una iperinflazione?. Ci sono almeno sette possibilità:
 

1) Inflazionare
I governi e le banche centrali possono procedere semplicemente sulla via dell’inflazione e stampare tutti i soldi necessari per salvare il sistema bancario, i governi, e gli altri agenti sovraindebitati. Ciò consentirà di aumentare ulteriormente l’azzardo morale. Questa opzione conduce infine all’iperinflazione, sradicando così i debiti. Il profitto è per i debitori, i risparmiatori ci perdono. La ricchezza di carta che le persone hanno risparmiato in tutta la loro vita non sarà in grado di garantire un elevato standard di vita come in precedenza invece previsto.
 

2) Default sui diritti acquisitiI governi possono migliorare le loro posizioni finanziarie semplicemente non soddisfacendo le loro promesse. I governi possono, ad esempio, ridurre drasticamente le pensioni pubbliche, la previdenza sociale e le indennità di disoccupazione per eliminare i deficit e pagare i debiti accumulati. Molti diritti, che le persone al momento dispongono, si riveleranno pretese inutili.
 

3) Ripudiare il debito
I governi possono anche mandare in default apertamente i loro debiti. Questo porta a perdite per le banche e le compagnie di assicurazione che hanno investito i risparmi dei loro clienti in titoli di Stato. La gente vede il valore dei loro fondi comuni di investimento, fondi di investimento ed assicurazioni crollare, rivelando così le perdite già verificatesi. Il default predefinito dal governo potrebbe portare al collasso del sistema bancario. La spirale del fallimento degli agenti sovraindebitati sarebbe un Armageddon economico. Pertanto i politici fino ad ora hanno fatto di tutto per evitare che questa opzione accada.

4) Repressione finanziaria
Un altro modo per uscire dalla trappola del debito è la repressione finanziaria. La repressione finanziaria è un modo di canalizzare più fondi al governo facilitando in tal modo la liquidazione del debito pubblico. La repressione finanziaria può consistere in una normativa che renda le alternative di investimento meno attraenti, o più direttamente nella regolazione affinché si inducano gli investitori ad acquistare titoli di Stato.
 

5) Pagare il debito
Il problema del sovraindebitamento può anche essere risolto attraverso misure fiscali. L’idea è quella di eliminare i debiti dei governi e ricapitalizzare le banche attraverso la tassazione. Riducendo l’eccessivo indebitamento, la necessità che la banca centrale mantenga basso il tasso di interesse, e che continui a stampare moneta, è alleviata. La moneta potrebbe essere rimessa nuovamente su una base più solida. Per raggiungere questo scopo, il governo espropria la ricchezza su vasta scala per pagare i debiti del governo. Il governo aumenta semplicemente le aliquote fiscali esistenti o può avvalersi di una confisca o esproprio di ricchezza. Esso utilizza queste entrate per pagare i suoi debiti e ricapitalizzare le banche. Infatti, il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente proposto, una sola volta, una patrimoniale del 10% sulla ricchezza in Europa, al fine di ridurre gli alti livelli di debito pubblico. 


6) Riforma monetaria
Vi è la possibilità di una vera e propria riforma valutaria, comprensiva di un (parziale) default sul debito pubblico. Questa opzione è anche molto interessante se si vuole eliminare il sovraindebitamento senza impegnarsi in una forte inflazione dei prezzi. E’ come premere il pulsante reset continuando con un regime basato sulla carta moneta. Tale riforma ha funzionato in Germania (e in Italia) dopo la seconda guerra mondiale quando la vecchia carta moneta è stato sostituita da una nuova valuta. In questo caso, i risparmiatori che detengono grandi quantità di vecchia moneta sono fortemente espropriati, ma i carichi dei debiti per molte persone diminuiranno.
 

7) Bail-in
Ci potrebbe essere un bail-in, quale procedura intermedia di passaggio verso una riforma monetaria. In un bail-in, come è avvenuto a Cipro, i creditori bancari (i risparmiatori) vengono convertiti in azionisti delle banche. I debiti bancari diminuiscono ed aumenta il capitale. L’offerta di moneta si riduce. Un bail-in, quale ricapitalizzazione del sistema bancario, elimina allo stesso tempo i cattivi debiti. L’equità può aumentare così tanto che un default parziale sui titoli di Stato non minaccerebbe la stabilità del sistema bancario. I risparmiatori subiranno perdite. Ad esempio, le persone che hanno investito in assicurazioni sulla vita che a loro volta hanno acquistato passività bancarie o titoli di Stato assumeranno perdite. Come risultato il sovraindebitamento delle banche e dei governi si riduce.

 
Una qualsiasi delle sette opzioni, o combinazioni di due o più opzioni, possono profilarsi in futuro. In ogni caso riveleranno le perdite subite dalla fine dell’illusione della ricchezza. In sostanza, i contribuenti, i risparmiatori, o i detentori di valuta saranno sfruttati per ridurre i debiti e mettere la moneta su una base più stabile. Una imposta patrimoniale una tantum, una riforma monetaria o un bail-in non sono opzioni politiche molto popolari, dato che le perdite apparenti emergeranno brutalmente in una sola volta.
La prima opzione dell’inflazione è molto più popolare con i governi che nascondono i costi del salvataggio degli agenti sovraindebitati. Tuttavia vi è il pericolo che l’inflazione a un certo punto vada fuori controllo. Il produttore monopolista del denaro non vuole rovinare i suoi privilegi da un tracollo monetario. Prima di arrivare ad un’inflazione galoppante, i governi pondereranno sempre le altre opzioni quali alternative che potrebbero consentire un ripristino del sistema.

fonte: www.lindipendenza.com  


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