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Il grafico mostra le richieste di mutui per il mercato immobiliare USA. Sono crollate ai livelli minimi del 2008, che a loro volta corrispondevano al livello del dicembre 2000.
I tassi di interesse per i mutui americani sono strettamente legati al tasso del T-bond trentennale, e questo ha appena superato il 3,9%, tornando ai livelli del 2008.
Per evitare un blocco disastroso del mercato immobiliare la Federal Reserve dovrà continuare a stampare valuta e immettere liquidità nel sistema, uno scenario che - almeno teoricamente - dovrebbe favorire un rialzo delle quotazioni dei metalli preziosi.
Dovremo probabilmente aspettare il prossimo incontro della Fed previsto per il 17 e 18 dicembre per capire se continueranno con il "Quantitative Easing" (che a tutt'oggi non è servito a migliorare l'economia reale) oppure se avvieranno finalmente il più volte annuciato "tapering", cioé un rallentamento nell'immissione di liquidità.
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