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La tabella mostra il confronto tra i risultati di bilancio del terzo trimestre 2013 con il terzo timestre 2012 delle 12 principali società minerarie che estraggono argento.
La variazione più evidente riguarda il taglio dei costi, ottenuto soprattutto con una drastica riduzione (- 62%) dei costi di esplorazione, cioé legati alla ricerca di nuovi giacimenti.
Anche se le compagnie minerarie hanno fatto un buon lavoro nel ridurre i costi e abbassare il punto di break-even, il confronto anno su anno mostra un quadro decisamente negativo.
In primo luogo, i ricavi totali del gruppo sono diminuite da 924,2 milioni dollari nel terzo trmestre 2012 a 821,7 milioni dollari nel Q3 2013, mentre le vendite di argento aumentate di ben 2,6 milioni di once.
In secondo luogo, i costi di produzione per oncia di argento sono aumentati nel terzo trimestre 2013 rispetto a un anno prima: Q3 2012 = 456 milioni dollari dei costi di produzione / 21,9 milioni di once di produzione = 20,82 dollari per oncia; Q3 2013 = 495,6 milioni di dollari di costi di produzione / 23,5 milioni di once di produzione = 21,09 dollari per oncia. Naturalmente in questa analisi dei costi non includo i sottoprodotti.
In terzo luogo , il prezzo di break-even stimato per oncia è sceso di 5,11 dollari, da 26,50 dollari nel Q3 2012 a 21,39 dollari nel Q3 2013. Ciò è dovuto alle maggiori vendite di argento e alla riduzione dei costi. Questo aspetto è positivo nel breve termine ma può danneggiare le compagnie minerarie nel medio/lungo termine.
articolo completo su: srsroccoreport.com
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