Secondo voci non ancora confermate, 
i cittadini indiani con attività commerciali in Italia hanno ricevuto oggi un comunicato della loro ambasciata che li avvisa della necessità di ritirare al più presto tutto il contante dalle banche in previsione di un crollo della borsa di Milano, degli istituti bancari italiani e quindi di tutta l'Eurozona.
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Secondo il quotidiano inglese "The 
Telegraph"  il ministero degli esteri di Londra ha richiesto alle sue ambasciate nella zona Euro di prepare piani di emergenza per la protezione degli espatriati britannici in caso di collasso delle banche, impossibilità di prelevare denaro, disordini e sollevazioni.
articolo completo del Telegraph
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Lo scenario "Armageddon" (dall'economista Giovanni Zibordi)
Nel caso in cui la BCE  decida di NON AGIRE come prestatore di ultima istanza per l'area  dell'euro si profila uno scenario da Armageddon. 
La  ragione per cui "i falchi" del Nord-Europa non offrono alcuna  alternativa reale alla soluzione della BCE come un prestatore di ultima  istanza è perché l'alternativa è il collasso economico - e riconoscerlo  per loro non è ora politicamente accettabile. Sappiamo che l'Italia darà  default senza la banca centrale europea che interviene, sulla base  dell'analisi di cui sopra. Il default in Italia scatenerebbe una cascata  di fallimenti bancari interconnessi e una depressione, come fece  l'insolvenza di Creditanstalt nel 1931. L'Italia potrebbe uscire  unilateralmente dalla zona euro e ridenominare i debiti in euro alla  pari in una "lira nuova" per prevenire il default? Forse. Questo è  qualcosa da considerare in un secondo momento. Per ora, ecco cosa  accadrà in caso di insolvenza Italia.
1. Evento creditizio :  un  default  italiano sarebbe un "evento creditizio" in termini legali, il  che significa che non potrebbe verificarsi in applicazione del regime di  "riduzioni" volontarie che l'UE sta cercando di forzare con i creditori  della Grecia perché l'Italia è semplicemente troppo grande per le  banche perchè accettino le svalutazioni necessarie per far fronte alla  sua insolvenza. In questo modo quindi un default parziale italiano  renderebbe molte istituzioni finanziarie insolventi. Un default italiano sarebbe di conseguenza incontrollato e  subito cristallizzerebbe perdite nei bilanci di tutti quelli in Europa  (e nel mondo) che contengano obbligazioni di stato o bancarie italiane.
2.  Corsa agli sportelli delle banche italiane :  una volta dichiarato un  default dell'Italia, le banche italiane sarebbe insolventi  poiché sono i  più grandi detentori di debito sovrano italiano. La svalutazione degli  attivi di Unicredit di 10 miliardi di qualche giorno fa 
e gli ultimi risultati di bilancio,  come queste banche sono già deboli e il crollo dei loro bonds negli  ultimi giorni sta spaventando tutti. Pertanto, dovremmo anticipare corse  agli sportelli in Italia che vanno oltre il caso di una o due banche  particolarmente deboli (come Monte dei Paschi di Siena e Banco Popolare).
3.  Insolvenza di Spagna, Portogallo e Slovenia :  altri creditori sovrani  più deboli all'interno della zona euro, in assenza di sostegno del Fondo  Monetario verrebbero messi sotto pressione con vendite pesanti dei loro  bonds e debito bancario. Questo include Spagna, Portogallo e Slovenia,  ma forse includerebbe anche il Belgio e poi forse l'Austria a causa  della sua esposizione delle sue banche verso l'Europa orientale.  Questi  governi seguirebbero l'Italia dichiarando default e poi, a cascata le  perdite si abbatterebbero sui loro sistemi bancari. Questi default  porterebbero ad un insolvenza delle banche nazionali come in Italia.  Paesi come Irlanda, Portogallo e Grecia vorrebbero il default per  sfuggire alle restrizioni soffocanti dell'austerità, dato il percorso di  solvibilità ora insostenibile che una profonda depressione potrebbe  causare. Probabilmente, questi paesi avrebbero quindi un default.  Diversi analisti stimano eventuali perdite in Grecia fino al 90%. 
Nello  scenario di un default italiano, queste perdite si cristallizzeranno nel  giro di qualche ora, senza lasciare il tempo di reagire se non a  pochissimi.
4. Contagio in Europa orientale : Le perdite di  Unicredit includevano svalutazioni significative in Europa orientale e  Asia centrale (Kazakistan e Ucraina). Un'area di contagio potrebbe  essere quella di altre banche con esposizione alle economie deboli  altrove in Europa orientale come l'Ungheria e Slovenia.  L'Ungheria, già  sotto la minaccia di un downgrade del suo debito sovrano a livello di  "spazzatura", in mezzo a una svalutazione record del cambio Fiorino /  Euro tasso, soffrirebbe certamente il contagio. 
5. Insolvenza di  Euro banche : Altri creditori con significativa esposizione verso  l'Italia avrebbe svalutazioni enormi, l'esposizione bancaria nei paesi  importanti al debito italiano è di un ordine di grandezza triplo che  verso la "periferia" . Le istituzioni finanziarie con maggiore  esposizione potrebbe essere ricapitalizzata dallo Stato francese o  tedesco o olandese. Le domande qui per  Germania, Francia e Paesi Bassi  sono: a) un sostegno alle loro banche significa però che i loro  obbligazionisti avrebbero perdite, a differenza di quelli in America ?  b) cosa succederebbe al loro debito sovrano e "punteggio" del loro  credito?  c) che implicazioni avrebbe sulla disponibilità di credito e  la crescita economica?
6. I credit default swap:  un default  italiano sarebbe un "evento creditizio" legalmente, si innescherebbero  quindi le credit default swap, molti dei quali sono stati vendute dalle  istituzioni finanziarie americane. Sarebbero queste istituzioni in grado  di pagare e quanto inciderebbeo le perdite italiane sulla loro base di  capitale? Le stesse domande per i paesi dell'eurozona diventano  applicabili anche alle banche americane che in alcuni casi potrebbero  essere ricapitalizzate dallo Stato. 
Ci sono altre potenziali  aree in cui questo default avrebbe ripercussioni in termini di controlli  sui capitali, disordini civili, disgregazione dell'eurozona, ma tutto  questo è solo ipotetico. Gli elementi invece certi nel caso di default  dell'Italia sono: 
i) un "evento creditizio" che mette in bancarotta le banche italiane
ii) corse agli sportelli
iii) la Spagna, Portogallo e la Slovenia insolventi e un contagio in Europa orientale
iv)  qualche banca europea importante insolvente 
v)  le credit default swap che scattano per le banche americane che le  hanno vendute. Chiaramente, tutto questo significherebbe una recessione  economica profonda e paragonabile all Grande Depressione.
Questa  sarebbe un onda di crisi che rotolarebbe attraverso la zona euro  infettando sempre più paesi e arrivando sempre più vicino al "nucleo"  germanico alla fine. Questo perchè il problema è strutturale: tutti i  paesi della zona dell'euro hanno nel sistema attuale vincoli di  liquidità e tutti alla fine soccomberebbero all'onda di insolvenze, uno  per uno, fino a quando non si concordi un soluzione sistemica: 
o la  monetizzazione completa e unione fiscale oppure rottura dell'eurozona e  dell'euro.
COME PROTEGGERSI
In questo scenario, in cui la  BCE NON MONETIZZA IL DEBITO ITALIANO E SPAGNOLO E HAI UNA "LEHMAN"  ITALIANA 
avrai una catena di eventi imprevedibili che certamente  coinvolgono disordini civili, repressione dei governi, nazionalismo  economico o anche svalutazioni monetarie competitive, controlli valutari  e guerre commerciali.  Queste dinamiche di deflazione del debito  significano che la produzione economica diminuirebbe in modo  significativo, e così le borse e le obbligazioni societarie specie ad  alto rischio. Anche i prezzi delle materie prime potrebbe  declinare  molto. A seconda della risposta politica dei governi, invece le  obbligazioni di stato e i metalli preziosi sono i "jolly" che possono  sia salire che scendere.
Ma in un mondo di repressione finanziaria, di deprezzamento delle valute  una contro l'altra e di inflazione, 
metalli preziosi e terra potrebbero  però essere settori che non perdono.  
fonte: www.cobraf.com