BCE: ruolo chiave nei depositi e negli acquisti. Ma non basta. Le sofferenze banche italiane sono alle stelle e nuovi rischi svalutazione asset di portafoglio.
Ormai è chiaro, la paura porta le banche nuovamente a spostare in BCE la liquidità in eccesso. Si, perché oggi le banche non prestano più il denaro, come invece dovrebbe essere. Infatti non dimentichiamoci mai che le banche DOVREBBERO come core business prestare denaro alle banche, utilizzando il liquido che la gente (risparmiatori) verso presso gli istituti.
Peccato che le cose ultimamente non vadano molto così.
Tanto per cominciare siamo in pieno credit crunch. Ovvero non si fa più credito. I numeri snocciolati da Bankitalia giustificano in modo impietoso il perché di questo credit crunch.
Le sofferenze bancarie, su base annua, hanno subito un incremento di ben 100 miliardi di Euro. Trattasi di denaro che le banche hanno prestato e che non è stato più restituito (banalizzo per rendere bene l’idea).
E per rendere meglio l’idea, visto che si tratta di numeri molto grandi, occorre riportare il dato percentuale, che rende in modo ideale l’idea. Signori, si tratta di un incremento del 40% su base annua!
E’ una percentuale molto preoccupante, alla faccia di chi diceva che non c’era crisi. E quindi le banche, ovviamente, prendono paura, non prestano più il liquido in eccesso e lo riportano in BCE. Ad un tasso ridicolo, certo, ma almeno non ci rimettono!
E così i depositi presso la BCE lievitano di altri 6 miliardi nell’ultima settimana e volano nuovamente ad oltre 235 miliardi.
Peccato che le cose ultimamente non vadano molto così.
Tanto per cominciare siamo in pieno credit crunch. Ovvero non si fa più credito. I numeri snocciolati da Bankitalia giustificano in modo impietoso il perché di questo credit crunch.
Le sofferenze bancarie, su base annua, hanno subito un incremento di ben 100 miliardi di Euro. Trattasi di denaro che le banche hanno prestato e che non è stato più restituito (banalizzo per rendere bene l’idea).
E per rendere meglio l’idea, visto che si tratta di numeri molto grandi, occorre riportare il dato percentuale, che rende in modo ideale l’idea. Signori, si tratta di un incremento del 40% su base annua!
E’ una percentuale molto preoccupante, alla faccia di chi diceva che non c’era crisi. E quindi le banche, ovviamente, prendono paura, non prestano più il liquido in eccesso e lo riportano in BCE. Ad un tasso ridicolo, certo, ma almeno non ci rimettono!
E così i depositi presso la BCE lievitano di altri 6 miliardi nell’ultima settimana e volano nuovamente ad oltre 235 miliardi.
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E nel frattempo, mi giunge notizia di un’ulteriore possibile tegola in arrivo sul settore bancario: rischio svalutazione asset di portafoglio per ulteriori 270 miliardi di dollari per le banche dell’Eurozona.
Nov. 21 (Bloomberg) — European banks may have to write down some of the $270 billion of goodwill from their purchases in the run up to the financial crisis before they can sell assets, or new stock, to bolster capital.
Unicredit non più tardi di una settimana fa ne è stato l’esempio. Ma riuscirà il settore bancario ed il mercato a sopportare questa ulteriore onda d’urto?
Tutto è collegato. Sembra proprio che la situazione si stia avvitando in modo molto pericoloso e porti il mercato in un vicolo cieco, senza uscita.
E allora come risolverla… Beh, come detto è necessario l’intervento e concreto a livello POLITICO dell’Eurozona. Finalmente dopo un periodo di silenzio, si torna a parlare di Eurobond e di EFSF. Peccato però che gli stati dell’Unione Europea siano d’accordo su NULLA.
E allora come risolverla… Beh, come detto è necessario l’intervento e concreto a livello POLITICO dell’Eurozona. Finalmente dopo un periodo di silenzio, si torna a parlare di Eurobond e di EFSF. Peccato però che gli stati dell’Unione Europea siano d’accordo su NULLA.
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