Mi fanno una domanda per email: "perchè mai le banche stanno togliendo
credito alle aziende, che pure sono le loro fondamenta, quando hanno
ricevuto miliardi all' 1% dalla BCE in due operazione LTRO?" E perchè
hanno preferito comprarci debito - pur sapendo che si sarebbero
intossicate di titoli a rischio - anziche' investirli nelle aziende
italiane producendo un balzo del PIL? LA risposta è nella frase che
nessuno vuole dire: in Italia sta scoppiando una bolla immobiliare.
Esistono decine di siti web che hanno postato statistiche su quanto sia
calato il numero di vendite, e si quanto i prezzi siano congelati. Il
vero problema di questi siti è che non analizzano la situazione nel suo
insieme, ovvero la profonda relazione tra i debiti delle aziende e
valore degli immobili.
Tempo fa scrissi che il costo delle case a Milano , non giustificato da
alcun incremento demografico, fosse dovuto all'uscita dal mercato di
molti immobili. Uscita dal mercato dovuta principalmente al fatto che
moltissime case appartengono a imprenditori e liberi professionisti. I
quali hanno "messo la firma" in banca sul credito aziendale. Poichè la
firma ha forza a seconda delle proprietà immobiliari, il risultato è
che tali imprenditori hanno bisogno di essere proprietari per disporre
del credito.
Questo ovviamente fa uscire le case dal mercato, e il risultato del
crollo di domanda è l'alzarsi dei prezzi, unitamente alla crescita del
numero di case sfitte.
Un altro driver importante per il mercato è il valore del debito
contratto. Se la mia azienda ha 300mila euro di debiti tra fido usato e
prestiti, io non posso vendere il mio immobile per meno di quella
cifra: altrimenti non risanerei tutto il debito e non offrirei più
garanzie alla banca. Morale? La morale è che il debito delle PMI e dei
professionisti è un driver importantissimo per il costo degli immobili,
specialmente in un paese fatto di PMI.
A questo si unisce una quantità incredibile di italiani che hanno fatto
debiti facendoseli garantire dal valore stesso degli immobili. Si è
trattato in un periodo nel quale i costruttori e gli immobiliaristi sono
diventati azionisti importanti di molte banche, e le hanno spinte a
fare credito per l'acquisto di case.
Anche in questo caso, abbiamo immobili ingessati: se da un lato le
famiglie non possono vendere per una cifra inferiore a quella che servì
per comprare la casa - e che spesso fecero sovrastimare -, dall'altro
lato le banche non possono sparare sul mercato le case degli insolventi
perchè il mercato non le assorbe.
Perchè questo dicono i dati sul crollo dell'immobiliare in Italia:
avete a che fare con dati ben visibile nel grafico sopra.
Come si legge questo dato, quando non è accompagnato da un crollo dei
prezzi? Si legge come "crollo dell'elasticità del mercato", ovvero il
mercato non ha cambiato idea sul prezzo delle case (non può, essendo
ingessato da debiti ed ipoteche: si può vendere solo per sanare il
debito, e solo se il ricavato ricopre il debito, ricordate?) ,
semplicemente non assorbe più altre case.
Ora, il problema è: che cosa c'entra con le aziende?
C'entra, eccome. Perchè adesso dovete chiedervi quale sia stato il
meccanismo che ha portato le aziende ad avere il credito in Italia, e la
risposta è: la garanzia sull'immobile.
Le banche hanno erogato fidi e prestiti, sinora, non perchè si
fidassero del fatto che le aziende andassero bene o meno (avevano solo i
bilanci per capirlo, e il falso in bilancio non è più un vero reato,
quindi immaginate i bilanci "cosmetici" che giravano) , ma in
proporzione al valore degli immobili dati in garanzia, proiettato
sull'elasticità del mercato immobiliare.
Che cosa succede in una condizione come questa?
Succede che le banche SANNO che mettendo sul mercato grandi quantita' di
case il costo crollerebbe ufficialmente, e preferiscono perdonare molti
che non pagano il mutuo, o che non pagano i debiti, tenendosi gli
immobili pignorati in pancia (cosa che abbatte ancora di piu' il numero
di transazioni) per evitare che scoppi la bolla come in Spagna.
Così, rispondo alla domanda:
- Le banche italiane non hanno dato alle aziende italiane i soldi che la BCE ha regalato loro PERCHE' IL VALORE DEGLI IMMOBILI DATI A GARANZIA DALLE AZIENDE E' CALATO. Eventuali prestiti non avrebbero garanzia sufficiente.
Alle banche italiane non sono mancati i soldi. Un pochino ne hanno. E
ne hanno anche in deposito overnight. E ne hanno comprati all' 1% dalla
BCE. E volendo potrebbero anche emettere pronti contro termine per fare
raccolta tra i risparmiatori impauriti, se volessero raccogliere per
spingere le PMI.
Ma non possono darli COMUNQUE, quei soldi, alle aziende italiane:
nemmeno al livello di due o tre anni fa, PERCHE' MANCANO GARANZIE,
ovvero manca il valore che quegli immobili avevano anni fa. E senza
garanzia non ci sono prestiti.
Poichè oggi gli immobili dati a garanzia dai soci delle varie SRL come firma personale (o dagli immobili posseduti a vario titolo dalle aziende e dai loro soci) valgono MENO, si deve giocoforza dare meno credito.
Questa e' la bolla immobiliare che borbotta sotto la superficie della
finanza italiana. E non solo della finanza: anche della GRANDE industria
e delle PMI. Dei commercianti e dei piccoli professionisti.
Certo, il Corriere della Sera è il blog della finanza italiana, e non
ve lo dirà mai. Il gruppo Espresso è dentro fino al collo in questioni
di finanza e banche, per via dei suoi padroni. La Stampa è proprietà
di una famiglia che possiede diverse attività immobiliari e diversi
asset nel settore, specialmente assicutativo, tipo a Trieste. Mediaset è di un costruttore edile (Berlusconi lo è) , il Sole è di proprieta'
degli industriali - che ci sono dentro sino al collo con le banche e le
RE - per cui CHI VOLETE CHE VI RACCONTI che sta scoppiando una bolla
immobiliare in Italia, e che l'effetto è la scomparsa del credito alle
imprese?
(...)
(...)
Quindi, in definitiva, ecco le risposte alle vostre domande, tutte in fila:
- Si, la bolla immobiliare In Italia c'era e si sta sgonfiando.
- No, non si può dire perche' se iniziasse il panico sarebbe la fine di finanzieri,immobiliaristi e PMI.
- No, non si dice perche' finanzieri ed immobiliaristi possiedono il 100% della stampa italiana.
- Si, sta venendo gestita in maniera furba, sfruttando (anche) lo status giuridico delle fondazioni.
- L'unico problema viene se qualche fesso al governo butta sul mercato decine di miliardi di immobili per fare cassa in fretta.
- Si', è MOLTO peggiore che in Spagna.
- No, nessuno nella UE può salvare nessuno da questo botto: è troppo grosso.
- Si, ci sono solo due vie di uscita: Padre Nostro e Ave Maria. Ma diverse persone dubitano che siano strategie efficaci. Io, per esempio.
- Si, dovete sperare che il decreto sviluppo, con la sua vendita di immobili pubblici, slitti a dopo ottobre-novembre.
- Esatto: purtroppo l'effetto di un improvviso scoppio della bolla è la scomparsa improvvisa del 70% del manufatturiero italiano per via del feroce credit crunch che ne uscirebbe e l'urgenza di rientro dei debiti.
- Se avviene l'esplosione controllata, chiude ugualmente il 70% del manufatturiero italiano, ma lentamente e in silenzio. A vantaggio di chi sopravvive.
- No, non cambia niente se l' Italia esce dall'euro: il problema è tutto interno.
Con ogni probabilità non succederà, perché ovviamente i banchieri
faranno sapere al governo di stare calmino sulla cosa di vendere
immobili. O chiederanno di comprarli pagandoli in titoli di stato, che le banche possiedono a iosa.
Tuttavia, se per caso qualcosa va storto, questo sarà davvero il botto
del millennio. Quindi, incrociate le dita per altri 6-7 mesi.
Dopodichè, più buio di mezzanotte non potrà fare. Ma nessuno si
illuda che ci sia davvero crescita o "rimbalzo" in Italia per il 2012.
Il buio totale sarà verso ottobre-novembre del 2012.
Ma vedrete industriali e finanzieri "nervosetti" fino alla fine dell'anno, quindi non fate caso ai titoli dei giornali.
Ma vedrete industriali e finanzieri "nervosetti" fino alla fine dell'anno, quindi non fate caso ai titoli dei giornali.
Uriel Fanelli
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