metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

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venerdì 29 giugno 2012

colleghiamo i puntini



Cerchiamo di collegare i punti degli avvenimenti di questa settimana



Le cose si sono mosse così rapidamente, così facciamo un passo indietro e rivedere brevemente il quadro di eventi della settimana:
1) Lunedì, dopo settimane ... mesi ... addirittura anni di smentite, Spagna e Cipro sono diventati il quartoe quinto paese costretto ai chiedere formalmente gli aiuti dei fondi europei di salvataggio.
Questi governi hanno quindi ufficialmente ammesso la loro insolvenza e il fallimento dei loro rispettivi sistemi bancari.  Nel frattempo, il primo ministro della Slovenia ha detto che il suo paese potrebbe presto chiedere un salvataggio.
In Spagna il rendimenti dei titoli di stato a 10 anni è salito a oltre il 7% e molte banche spagnole sono stati declassate al livello di junk bond da Moodys.
2) Negli Stati Uniti, la città californiana di Stockton ha presentato istanza di fallimento.
3) JP Morgan, considerata tra le poche "buone" restanti negli Stati Uniti, ha ammesso che i 2 miliardi di dollari di perdita annunciati alcune settimane fa, potrebbe in realtà essere più simile a 9 miliardi di dollari.
4) La Federal Reserve ha riportato ieri che gli stranieri stanno riducendo le loro riserve di titoli di stato statunitensi.
5) Diversi paesi, dall'Ucraina al Kazakistan,  alla Turchia, hanno annunciato di aver acquistato oro negli ultimi mesi per rafforzare le proprie riserve (che continuano a crescere).
6) Il Cile si è unito alla lista crescente di paesi che hanno accettato di bypassare il dollaro statunitense e risolvere tutti i loro scambi commerciali con la Cina in renminbi.
7) La Cina ha inoltre annunciato l'intenzione di creare una zona speciale a Shenzhen, una delle sue città più ricche, per consentire il cambio e la piena convertibilità del renminbi.
8) I regolatori delle istituzioni bancarie mondiali, dalla BIS (Banca dei regolamenti internazionali) fino alla FDIC propongono di considerare i lingotti d'oro posseduti dalle banche commerciali come un equivalente del denaro contante, come un bene a rischio zero.  

Allora ... il quadro generale desumibile dagli eventi di questa settimana è il seguente:
• I governi europei sono insolventi.
• Le banche europee sono insolventi.
• I governi all'interno degli Stati Uniti si stanno dirigendo in quella direzione.
• Anche le migliori banche americane non sono così forti come si credeva.
• Gli stranieri stanno abbandonando il dollaro statunitense e cercano alternative.
• L'oro è denaro.

Questi eventi sono tutti connessi, e la tendenza generale sta diventando così evidente che persino gli osservatori più casuali stanno cominciando a svegliarsi.
Quando si connetteno i punti, i prossimi passi portano a quello che potrebbe presto essere considerato come un ovvia conclusione: il sistema, così com'è adesso, si sta sgretolando.
Nessuna quantità di auto-illusione può scacciare questa visione.
Il pensiero razionale e azioni misurate, d'altro canto, possono rendere meno gravi le conseguenze ... trasformando le persone da vittime in spettatori dello scoppio della bolla più grande dei tempi moderni.

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mercati euforici troppo presto

Euromeeting: Mercati Euforici? Calma e sangue freddo

L’apertura dei mercati è stata di quelle con il botto. La notizia di un operativo in ambito ” ”  ha creato grandi aspettative e persino un po’ di euforia per gli accordi raggiunti. Ben inteso: siamo secondo me sulla strada giusto. Non tutto chiaramente è perfetto ma si stanno facendo grossi progressi.
Accordi raggiunti… Sarebbe bello poterlo dire in modo definitivo. In realtà è tutto molto più complesso di quanto sembra.
In queste sedi (, , G8) si fanno tante parole, ma poi quando si tratta di formalizzare, arrivano una serie di problematiche sul come rendere operativi certi provvedimenti. E a quel punto ecco che arriva l’ennesimo rinvio. Anche perché per certe cose non è sufficiente l’Euromeeting. Vedi ad esempio la materia finanziamento che deve passare tramite i singoli parlamenti nazionali.
In questo momento lo spread Bund BTP torna in area 400. Un gran bel risultato, speriamo che duri.
Dopo l’euforia è il momento però di fermarsi un attimo…
Ora però viene il bello, nel senso che tutto quanto siamo vivendo può rapidamente perdere tono SE non arrivano anche delle formalizzazioni e delle spiegazioni su come tutto questo verrà effettuato. In altri termini, i mercati sono arcistufi delle parole e di buone intenzioni. Occorrono fatti e soluzioni messe nero su bianco. Per esempio:
a) come scatterà il sostegno del fondo salva spread EFSF /ESM?
b) Cì sarà un automatismo?
c) Sarà necessaria la richiesta dello stato membro dell’UE?
d) Oppure sarà la BCE a coordinare il tutto?
e) E fino a quando sosterrà il debito?
f) Per quali importi e con raggiungimento di quale tasso target? E
g) l’ESM sarà considerato un creditore privilegiato?
h) E, cosa fondamentale, verrà messo nero su bianco che l’ESM diventerà a tutti gli effetti una pseudo banca, con possibilità di chiedere prestiti direttamente alla BCE?
i) E infine, siamo sicuri che tutto questo non porterà che innalzare ulteriormente il livello di allerta su un debito che, inesorabilmente, sarà destinato a livello di Eurozona a salire ulteriormente?
Certo, dettagli, ma facciamo attenzione: sono i dettagli a fare la differenza.

D.T.


 

giovedì 28 giugno 2012

il botto silenzioso



Mi fanno una domanda per email: "perchè mai le banche stanno togliendo credito alle aziende, che pure sono le loro fondamenta, quando hanno ricevuto miliardi all' 1% dalla BCE in due operazione LTRO?" E perchè hanno preferito comprarci debito - pur sapendo che si sarebbero intossicate di titoli a rischio - anziche' investirli nelle aziende italiane producendo un balzo del PIL? LA risposta è nella frase che nessuno vuole dire: in Italia sta scoppiando una bolla immobiliare.

Esistono decine di siti web che hanno postato statistiche su quanto sia calato il numero di vendite, e si quanto i prezzi siano congelati. Il vero problema di questi siti è che non analizzano la situazione nel suo insieme, ovvero la profonda relazione tra i debiti delle aziende e valore degli immobili.
Tempo fa scrissi che il costo delle case a Milano , non giustificato da alcun incremento demografico, fosse dovuto all'uscita dal mercato di molti immobili. Uscita dal mercato dovuta principalmente al fatto che moltissime case appartengono a imprenditori e liberi professionisti. I quali hanno "messo la firma" in banca sul credito aziendale. Poichè la firma ha forza a seconda delle proprietà immobiliari, il risultato è che tali imprenditori hanno bisogno di essere proprietari per disporre del credito.
Questo ovviamente fa uscire le case dal mercato, e il risultato del crollo di domanda è l'alzarsi dei prezzi, unitamente alla crescita del numero di case sfitte.
Un altro driver importante per il mercato è il valore del debito contratto. Se la mia azienda ha 300mila euro di debiti tra fido usato e prestiti, io non posso vendere il mio immobile per meno di quella cifra: altrimenti non risanerei tutto il debito e non offrirei più garanzie alla banca. Morale? La morale è che il debito delle PMI e dei professionisti è un driver importantissimo per il costo degli immobili, specialmente in un paese fatto di PMI.
A questo si unisce una quantità incredibile di italiani che hanno fatto debiti facendoseli garantire dal valore stesso degli immobili. Si è trattato in un periodo nel quale i costruttori e gli immobiliaristi sono diventati azionisti importanti di molte banche, e le hanno spinte a fare credito per l'acquisto di case. 
Anche in questo caso, abbiamo immobili ingessati: se da un lato le famiglie non possono vendere per una cifra inferiore a quella che servì per comprare la casa - e che spesso fecero sovrastimare -, dall'altro lato le banche non possono sparare sul mercato le case degli insolventi perchè il mercato non le assorbe.
Perchè questo dicono i dati sul crollo dell'immobiliare in Italia: avete a che fare con dati ben visibile nel grafico sopra.
Come si legge questo dato, quando non è accompagnato da un crollo dei prezzi? Si legge come "crollo dell'elasticità del mercato", ovvero il mercato non ha cambiato idea sul prezzo delle case (non può, essendo ingessato da debiti ed ipoteche: si può vendere solo per sanare il debito, e solo se il ricavato ricopre il debito, ricordate?) , semplicemente non assorbe più altre case.
Ora, il problema è: che cosa c'entra con le aziende?
C'entra, eccome. Perchè adesso dovete chiedervi quale sia stato il meccanismo che ha portato le aziende ad avere il credito in Italia, e la risposta è: la garanzia sull'immobile.
Le banche hanno erogato fidi e prestiti, sinora, non perchè si fidassero del fatto che le aziende andassero bene o meno (avevano solo i bilanci per capirlo, e il falso in bilancio non è più un vero reato, quindi immaginate i bilanci "cosmetici" che giravano) , ma in proporzione al valore degli immobili dati in garanzia, proiettato sull'elasticità del mercato immobiliare.
Che cosa succede in una condizione come questa?
Succede che le banche SANNO che mettendo sul mercato grandi quantita' di case il costo crollerebbe ufficialmente, e preferiscono perdonare molti che non pagano il mutuo, o che non pagano i debiti, tenendosi gli immobili pignorati in pancia (cosa che abbatte ancora di piu' il numero di transazioni) per evitare che scoppi la bolla come in Spagna.
Così, rispondo alla domanda: 
  • Le banche italiane non hanno dato alle aziende italiane i soldi che la BCE ha regalato loro PERCHE' IL VALORE DEGLI IMMOBILI DATI A GARANZIA DALLE AZIENDE E' CALATO. Eventuali prestiti non avrebbero garanzia sufficiente.
Alle banche italiane non sono mancati i soldi. Un pochino ne hanno. E ne hanno anche in deposito overnight. E ne hanno comprati all' 1% dalla BCE.  E volendo potrebbero anche emettere pronti contro termine per fare raccolta tra i risparmiatori impauriti, se volessero raccogliere per spingere le PMI.
Ma non possono darli COMUNQUE,  quei soldi, alle aziende italiane: nemmeno al livello di due o tre anni fa, PERCHE' MANCANO GARANZIE, ovvero manca il valore che quegli immobili avevano anni fa.  E senza garanzia non ci sono prestiti.
Poichè oggi gli immobili dati a garanzia dai soci delle varie SRL come firma personale (o dagli immobili posseduti a vario titolo dalle aziende e dai loro soci) valgono MENO, si deve giocoforza  dare meno credito. 
Questa e' la bolla immobiliare che borbotta sotto la superficie della finanza italiana. E non solo della finanza: anche della GRANDE industria e delle PMI. Dei commercianti e dei piccoli professionisti.
Certo, il Corriere della Sera è il blog della finanza italiana, e non ve lo dirà mai. Il gruppo Espresso è dentro fino al collo in questioni di finanza e banche, per via dei suoi padroni. La Stampa è proprietà di una famiglia che possiede diverse attività immobiliari e diversi asset nel settore, specialmente assicutativo, tipo a Trieste. Mediaset è di un costruttore edile (Berlusconi lo è) , il Sole è di proprieta' degli industriali - che ci sono dentro sino al collo con le banche e le RE - per cui CHI VOLETE CHE VI RACCONTI che sta scoppiando una bolla immobiliare in Italia, e che l'effetto è la scomparsa del credito alle imprese?


(...)

Quindi, in definitiva, ecco le risposte alle vostre domande, tutte in fila:
  1. Si, la bolla immobiliare In Italia c'era e si sta sgonfiando.
  2. No, non si può dire perche' se iniziasse il panico sarebbe la fine di finanzieri,immobiliaristi e PMI.
  3. No, non si dice perche' finanzieri ed immobiliaristi possiedono il 100% della stampa italiana.
  4. Si, sta venendo gestita in maniera furba, sfruttando (anche) lo status giuridico delle fondazioni.
  5. L'unico problema viene se qualche fesso al governo butta sul mercato decine di miliardi di immobili per fare cassa in fretta.
  6. Si', è MOLTO peggiore che in Spagna.
  7. No, nessuno nella UE può salvare nessuno da questo botto: è troppo grosso.
  8. Si, ci sono solo due vie di uscita: Padre Nostro e Ave Maria. Ma diverse persone dubitano che siano strategie efficaci. Io, per esempio.
  9. Si, dovete sperare che il decreto sviluppo, con la sua vendita di immobili pubblici, slitti a dopo ottobre-novembre.
  10. Esatto: purtroppo l'effetto di un improvviso scoppio della bolla è la scomparsa improvvisa del 70% del manufatturiero italiano per via del feroce credit crunch che ne uscirebbe e l'urgenza di rientro dei debiti.
  11. Se avviene l'esplosione controllata, chiude ugualmente il 70% del manufatturiero italiano, ma lentamente e in silenzio. A vantaggio di chi sopravvive.
  12. No, non cambia niente se l' Italia esce dall'euro: il problema è tutto interno.
Con ogni probabilità non succederà, perché ovviamente i banchieri faranno sapere al governo di stare calmino sulla cosa di vendere immobili. O chiederanno di comprarli pagandoli in titoli di stato, che le banche possiedono a iosa.
Tuttavia, se per caso qualcosa va storto, questo sarà davvero il botto del millennio. Quindi, incrociate le dita per altri 6-7 mesi. Dopodichè, più buio di mezzanotte non potrà fare. Ma nessuno si illuda che ci sia davvero crescita o "rimbalzo" in Italia per il 2012. Il buio totale sarà verso ottobre-novembre del 2012.

Ma vedrete industriali e finanzieri "nervosetti" fino alla fine dell'anno, quindi non fate caso ai titoli dei giornali. 

Uriel Fanelli


mercoledì 27 giugno 2012

se salta l'euro

clicca per ingrandire


Quante parole fatte da politici, economisti, giornali. Ma alla fine è chiaro a tutti che, se salta l’Euro sarà anche la capricciosa e indisponente Germania a pagare.
Questa analisi che ho preso NON da Topolino ma da un signor giornale tedesco, tale Der Spiegel, spiega in modo evidente le conseguenze a cui andrebbero incontro i paesi dell’Eurozona in caso di .
Siamo d’accordo che riuscire a fare tale calcoli non è per certo facile. Ma almeno anche i media tedeschi si stanno rendendo conto che non è nell’interesse di nessuno, Germania compresa, che il progetto Euro sia destinato a morire. Perché questo esito non converrebbe a nessuno.

E che fine farebbe l’Italia?

Vorrei però portare alla vostra attenzione i dati dell’Italia.
Secondo il giornale tedesco, se si tornasse alla Lira, l’Italia si troverebbe con una disoccupazione in aumento (12.3%), un crollo dell’Economia che già di per sé mi sembra abbastanza in fase critica, in particolare nei primi due anni, ed un vistoso e pericoloso aumento dell’inflazione che finirebbe fuori controllo (galoppante).
Tenetelo bene a mente questo grafico e fatelo vedere ai nostalgici della Lira. Secondo il mio punto di vista, resta ancora decisamente prudenziale. Il rischio di ritrovarsi con dati ben peggiori è assolutamente realistico. Pensate all’, al crollo del valore degli asset, e alla speculazione.
Non dico che si tornerebbe al baratto ma…l’Italia sarebbe la Grecia di oggi.
Preferisco l’Euro. I’m sorry.

D.T.


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i soldi in banca sono al sicuro?

Massive Cyber Attack in USA, Europe and Latin America Siphons $2.5 Billion From Banks


filmato da SkyNews

A report from cyber security firm McAfee indicates that a large scale, widespread attack is taking place on the financial system with some 60 banks affected so far. According to the report, a virus installed on banks' computers has allowed approximately $2.5 billion to be stolen from large corporate accounts. The theft is ongoing as international law enforcement agencies are working to identify the hackers.

martedì 26 giugno 2012

la più antica è appena stata salvata



Banca Monte dei Paschi di Siena, è la terza banca italiana con 3mila filiali, 33mila dipendenti e 4,5 milioni di clienti . La banca più antica sopravvissuta del mondo, fondata nel 1472 dal magistrato dell'allora città-stato di Siena.
D'ora in avanti sarà nota anche per essere
la prima banca italiana salvata (e di fatto nazionalizzata) nel 2012 con il vecchio "schema Ponzi" del 2009 noto come "Tremonti bond", in cui la banca vende titoli al governo italiano (in cambio di promesse) ricevendo denaro indispensabile per continuare a operare in base alle raccomandazioni dell'Autorità bancaria europea (Eba)

Considerando il comportamento senza pietà degli speculatori, la richiesta iniziale di 1 miliardo di euro di Tremonti bonds salirà molto probabilmente a 4 miliardi.

lunedì 25 giugno 2012

un tranquillo lunedì di paura



Ognuno per sé e per gli altri…se c’è né!
Era da settimane che dico una cosa: questi giorni di fine giugno saranno fondamentali per il futuro dell’. Una settimana considerata da tutti come “chiave “ per il salvataggio dell’Euro.
Non c’è che dire. Se questo è l’inizio, non possiamo che preoccuparci. Sulla carta, ovviamente. Poi la realtà potrebbe essere ben diversa però l’inizio non è certo ben augurante:

  a) Italia e Spagna: banche al tracollo;
  b) Cipro chiede ufficialmente il sostegno all’UE;
  c) GRECIA : Il governo appena eletto perde subito i pezzi.

 D.T.

articolo completo su Intermarket & more

giovedì 21 giugno 2012

settembre 2012 - allarme rosso !

aggiornamento GEAB del 15 dicembre 2013 

aggiornamento GEAB del 15 settembre 2012

Crisi sistemica globale / Allarme rosso
rapporto Geab n. 66

LEAP/E2020 non ha mai visto, dal 2006 (l’inizio del suo lavoro sulla crisi sistemica globale), la convergenza cronologica di una tale serie di fattori così esplosivi e fondamentali (economia, finanza, geopolitica ...). Conseguentemente, nel nostro modesto tentativo di pubblicare una periodica "previsione metereologica” sulla crisi, dobbiamo dare ai nostri lettori un "allarme rosso".

I tre shock economico-finanziari all’epicentro dello storico shock del settembre/ottobre 2012

Con riferimento ai tredici fattori che daranno il segnale della “fine del gioco” al mondo di prima della crisi (Settembre/Ottobre 2012), LEAP/E2020 ha scelto di concentrarsi su tre di questi fattori che, per la loro importanza, struttureranno l'impatto dello shock nel mondo economico, monetario e finanziario.

La convergenza cronologica delle quattro maggiori crisi geopolitiche, per i mesi di settembre/ottobre 2012

LEAP/E2020 intravede chiaramente i fattori di peggioramento, e il rischio di esplosione, di queste quattro sorgenti di grande tensione strategica, che coinvolgeranno sia i soggetti internazionali che quelli regionali. Prendiamo inoltre atto della scomparsa, o del rapido indebolimento, di tutti i freni e di tutti i fattori di appeasement.
Raccomandazioni strategiche ed operative:
  • Valute: necessario un riposizionamento
  • Oro: mantenere la rotta
  • Borse: ultimo avvertimento prima del caos
  • Banche: grave pericolo

GEAB Dollar-Index (trimestrale) del Giugno 2012 – Senza precedenti dal 2006: il Dollaro USA è in aumento rispetto al paniere composto da Euro, Yen, Yuan, Real e USD

Questo indice, che misura il PIL in Dollari statunitensi, rende possibile ad esempio valutare il calo, molto significativo, dell'economia degli Stati Uniti rispetto ai principali attori dell'economia mondiale, a partire dal 2006, anno di riferimento. E per gli investimenti in tale valuta, dà una valida indicazione della perdita effettiva di valore delle attività in Dollari, a partire dallo stesso anno.

Crisi sistemica globale/Allarme rosso – settembre/ottobre 2012: quando le trombe di Gerico suoneranno sette volte per il mondo di prima della crisi

L’evoluzione degli eventi nel mondo è conforme alle previsioni tracciate da LEAP/E2020 nel corso di questi ultimi trimestri. Eurolandia è finalmente uscita dal suo torpore politico e dalla sua ottica di breve termine dopo l'elezione di François Hollande a Presidente della Francia, ed i Greci hanno appena confermato la volontà di risolvere i loro problemi all'interno di Eurolandia, contraddicendo in questo modo tutti i media anglosassoni e le “previsioni” degli euroscettici. Per i prossimi semestri, questo secondo “Rinascimento" del progetto europeo sarà davvero l'unica buona notizia a livello mondiale.
Tutte le altre componenti della situazione globale sono volte, infatti, in direzione negativa e catastrofica. Solo ora (ed anche in questo caso) i principali media cominciano a dare eco ad una situazione di lungo termine anticipata dal nostro team per l'Estate del 2012. Infatti, in una forma o nell'altra, più nelle pagine interne che nei grandi titoli (monopolizzati per mesi dalla Grecia e dall'Euro), si trovano ora i seguenti 13 argomenti:
  1. Recessione globale (nessun motore, ed in nessun luogo, per la crescita - Fine del mito della "ripresa degli Stati Uniti").
  2. Crescente insolvenza del sistema bancario e del sistema finanziario occidentale e, d'ora in poi, quest’insolvenza sarà riconosciuta, in parte, come tale.
  3. Crescente fragilità delle principali attività finanziarie, quali ad esempio i debiti sovrani, gli immobili ed i CDS, alla base dei bilanci delle Banche più importanti del mondo.
  4. Caduta del commercio internazionale.
  5. Tensioni geopolitiche (in particolare nel Medio Oriente) che si avvicinano al punto dell’esplosione regionale.
  6. Prosieguo del blocco geopolitico alle Nazioni Unite.
  7. Rapido crollo di tutto il sistema pensionistico garantito dagli attivi sottostanti.
  8. Crescita delle divisioni politiche all'interno delle potenze "monolitiche" mondiali (USA, Cina, Russia).
  9. Mancanza di soluzioni “miracolistiche" come quelle del 2008/2009, a causa della crescente impotenza di molte delle principali Banche Centrali Occidentali (Fed, BoE, BoJ), e dell'indebitamento degli Stati.
  10. Credibilità in caduta libera per tutti quei paesi che devono assumersi il doppio carico degli eccessivi debiti pubblici e privati.
  11. Incapacità di controllare/rallentare l'avanzata della massiccia disoccupazione di lungo termine
  12. Fallimento delle politiche di stimolo monetario e finanziario, come anche delle “pure” politiche di austerità.
  13. Inefficacia, ormai quasi sistematica, dei consessi internazionali alternativi, o dei G20, G8, Rio+20, WTO, etc. su tutti i principali argomenti riguardo quello che non è più, nei fatti, nell’ordine del giorno del mondo, a causa dell’assenza di qualsiasi consenso: economia, finanza, ambiente, risoluzione dei conflitti, lotta contro la povertà ... 
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In realtà questo periodo sarà caratterizzato da un evento che è molto semplice da capire: se Eurolandia è oggi in grado di affrontare la situazione in modo promettente, è perché, in questi ultimi anni, è passata attraverso una crisi dall’intensità e dalla profondità senza pari da quando ha avuto inizio il progetto della costruzione europea, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dalla fine di questa Estate tutte le altre potenze mondiali, guidate dagli Stati Uniti, dovranno affrontare un identico processo. È solo e soltanto a questo costo che successivamente, e in alcuni anni, potranno essere in grado di avviare una lento cammino verso la luce.
Ma oggi, dopo aver tentato con tutti i mezzi di ritardare il “pagamento”, questo è arrivato alla scadenza. E come per ogni altra cosa, rimandare l'inevitabile ha un costo elevato, vale a dire il dover subire il grande shock dell’adattamento alla nuova realtà. In realtà, è solo un problema di “fine del gioco” per il mondo di prima della crisi. I sette squilli delle trombe di Gerico, che segneranno il periodo di Settembre/Ottobre 2012, abbatteranno le ultime parti del "Muro del Dollaro”, e le muraglie che hanno protetto il mondo, per come lo conosciamo, a partire dal 1945. Lo shock dell’Autunno del 2008 sembrerà un piccolo temporale estivo, rispetto a quello che interesserà il pianeta per parecchi mesi.

LEAP/E2020 non ha mai visto dal 2006 (inizio del suo lavoro sulla crisi sistemica globale), la cronologica convergenza di una tale serie di così esplosivi e fondamentali fattori (economia, finanza, geopolitica ...).
Conseguentemente, nel nostro modesto tentativo di pubblicare una periodica "previsione metereologica” sulla crisi, dobbiamo dare ai nostri lettori un "allarme rosso", perché gli eventi in itinere che scuoteranno il sistema mondiale, il prossimo settembre/ ottobre, appartengono a questa categoria.

fonte: europe2020.org

non questione di se ma di quando



Da sempre sono molto più attento alla crisi bancaria anziche alla crisi del debito. Se occorre salvare le banche, gli stati dovranno scucire fior di quattrini. E se non ci sono i quattrini?
Ecco quindi il problema. Il vero grande problema. Le banche. E state pur certi che, se non interviene la politica dell’, questo problema diventerà IL problema del secolo.

E, premettetemelo, non sarà questione di “se”, ma una questione di “quando” salterà il mondo della finanza.

Ricordo ai gentili lettori che nel periodo autunno 2011 e fine 2012:
1) Le banche francesi si ritroveranno con oltre il 30% del loro debito in scadenza che dovrà essere rinnovato
2) Le banche spagnole e le banche italiane si ritroveranno con una situazione analoga, ma pari ad oltre il 33%.
3) Le banche tedesche, più fortunate in quanto si trovano in un paese più virtuoso, si ritrovano a dover “rollare” quasi il 40% del loro debito totale.
4) Le banche irlandesi invece, e questo non è da sottovalutare, si ritrovano con circa il 50% del debito a scadenza
Questi numeri non sono certi molto rassicuranti. Certo, l’ ha dato una grossa mano alle banche, però siamo ben lontani da poter dire che i problemi delle banche europee sono risolti!
Ma non mi fermo qui…
E’ giusto che sappiate anche altri importanti dati. Parliamo di Spagna.
a) per la cronaca, il sistema bancario spagnolo è pari a circa € 3.000 miliardi, tradotto in numeri civili, circa 2 volte il PIL della Spagna stessa. Banche della dimensione di Banco Santader, BBVA, Caixa, non si possono certo discutere… Oltre ovviamente al colabrodo Bankia.
b) I debiti finanziari lordi delle banche spagnole nei confronti della BCE sono pari a circa € 316 miliardi (aprile 2012)
c) Le banche spagnole hanno bisogno di “rollare” bond nel 2012 per circa € 600 miliardi.
Ora, siate obiettivi, non credete anche voi che le banche spagnole avranno qualche piccolo inghippo nel rinnovo di questi bond? Chi sostituirà i vecchi sottoscrittori e fornirà la liquidità? Ancora la BCE? Il fondo EFSF? I cinesi? Un miracolo?
E cosa può risolvere un prestito di 100 miliardi con questo scenario complesso? Non è certo un prestito risolutivo. Perché è insufficiente. In compenso però…gioite con me (si fa per dire…)
Grazie alla cifra avuta in prestito, ora Madrid è anche affogata nel debito pubblico. Infatti alcune fonti riportano che il debito reale della Spagna, oggi, è pari al 146% del PIL.
Morale: la frittata è fatta. Perché? Semplice. Qualcuno può spiegarmi come fa la Spagna a risolversi DA SOLA, coi suoi attuali mezzi, una crisi bancaria di queste dimensioni, condita perà da una crisi sul debito sovrano? Senza poi dimenticare le condizioni macroeconomiche del paese! Disoccupazione al 25%, tasso di insolvenza in perenne salita, crollo dei consumi, deficit a rischio esplosione, costo del debito pubblico in notevole salita. Bel quadretto eh?

Chi salverà la Spagna?
Ma a questo punto, la domanda è d’obbligo. Chi salverà la Spagna? E con quali mezzi? Solo UNA cosa può salvare la Spagna. Anzi due. (CLICK HERE)
E se non sarà così, la vedo veramente DURISSIMA. Per la Spagna (che salta, porca miseria se salta!) e poi a raffica (Effetto contagio) per Italia (sigh) e poi però anche Francia e poi lei… la Germania…
Sto esagerando? Può darsi. Anche perchè questi pareri sono sempre opinioni. Ma credo restino comunque degli ottimi spunti di meditazione e, se vorrete , di discussione.


D.T.


piano B per uscire dall'euro


400 miliardi che fanno tremare

Spagna, 400 miliardi fanno tremare Italia e Germania

Borse euforiche e spread in discesa, qualcosa si muove! Le voci un po’ confuse di un intervento salva-euro uscite dal G20, unite al fatto che i mercati prezzano al 70% le possibilità di un nuovo quantitative easing da parte della Fed e che la Grecia abbia un governo stabile (per quanto, non si sa), hanno riportato un po’ di sereno. Durerà?
La scorsa settimana l’ex primo ministro spagnolo, José Maria Aznar, ha spiazzato tutti ammettendo che le reali necessità di ricapitalizzazione delle banche spagnole erano di 400 miliardi di euro, quattro volte quanto messo a disposizione dall’Ue attraverso l’erogazione di liquidità al Frob, il Fondo iberico per la salvaguardia del sistema bancario. Esagerava? No, diceva la verità. E questo è confermato dal fatto che Mario Monti, uomo dei salotti che contano prima che professore esimio, si sia fatto promotore in sede di G20 del cosiddetto scudo anti-spread, ovvero la possibilità che il fondo Efsf possa acquistare debito sovrano sul mercato secondario e che abbia solennemente confermato che «nei prossimi giorni la Spagna presenterà i dettagli della sua richiesta di aiuto finanziario, fornendo la chiarezza necessaria su ammontare e forma del sostegno, che sarà approvato in tempi rapidi».
Insomma, l’euro ha 10 giorni di vita per essere salvato: questa è la situazione reale. E da Londra giungono di fatto conferme al riguardo, con molti fondi d’investimento che stimano le necessità di funding degli istituti spagnoli fra i 300 e i 500 miliardi di euro e che, contemporaneamente, scommettono su un epilogo greco per Madrid, stante la subordinazione dei creditori che il processo di salvataggio creerebbe, ponendo Fmi e Bce come unici creditori privilegiati. 

I prestiti tossici delle banche iberiche, ovvero quelli pressoché inesigibili, sono arrivati all’8,72% del totale, il livello peggiore dal 1994, ma anche decisamente sottostimato, visto che molti di questi sono riportati al valore facciale, essendo tramutati in securities e scaricati presso la Bce.
Numeri che fanno paura, all’interno di un sistema generale che appare potenzialmente insalvabile: il sistema bancario spagnolo è valutabile in circa 3 triliardi di euro, tre volte il Pil del Paese e nel solo mese di aprile gli istituti iberici hanno preso in prestito lordo dalla Bce 316 miliardi di euro. Nonostante questo, le banche spagnole devono dar vita al roll over sul 20% delle loro obbligazioni entro quest’anno, circa 600 miliardi di euro. Cifre che ci dicono come il denaro messo a disposizione dalle autorità europee rappresenti una toppa molto più piccola del buco. 


Mauro Bottarelli


 

martedì 19 giugno 2012

crollo del mercato immobiliare

Crolla il mercato immobiliare nel I trimestre 2012. Rispetto al I trimestre del 2011 il settore residenziale ha perso il 19,6% delle compravendite. Nel complesso il calo del mercato immobiliare e' del 17,8%. Lo comunica l'Agenzia Territorio spiegando che per le case e' la piu' brutta caduta dall'inizio delle rilevazioni trimestrali (2004).

In realtà il crollo del mercato immobiliare è ben maggiore di quello rappresentato da questi numeri.
Le compravendite della statistica sono riferite a tutti gli immobili, non solo a quelli nuovi appena costruiti. Nei mesi successivi all'imposizione dell'Imu, molti comproprietari hanno ritenuto vantaggioso cedere quote di immobili o ricomprarne altre, per evitare di pagare l'imposta come seconde case.
In pratica compravendite fittizie.

fonte: ansa.it

lunedì 18 giugno 2012

Roma richiede un salvataggio a metà

David Powell

Una settimana fa, l'economista David Powell di Bloomberg  ha affermato che " l'Italia sarebbe probabilmente costretta a ricevere un salvataggio, se dovesse affrontare altre due settimane come quelle degli ultimi sette giorni." In particolare, "il paese sarebbe in contrasto con la definizione del FMI di solvibilità se il suo costo medio del debito dovesse superare i 680 punti base. Il fondo definisce il debito sostenibile se il rapporto debito-PIL inizia a scendere prima della fine dell'orizzonte di previsione. Un aumento a quel livello potrebbe spingere il rapporto fino a circa il 131 per cento nel 2016 e leggermente superiore l'anno successivo, secondo le stime di Bloomberg Brief ". Questa era una settimana fa ... rimane ancora una settimana e le cose non solo non sono migliorata, sono molto peggiorate.
Per questo motivo non ci può stupire la seguente notizia odierna da fonte Reuters: "
in occasione della riunione dei ministri delle finanze della zona euro che si terrà questa settimana, l'Italia chiederà l'attuazione di un meccanismo semi-automatico che coinvolge la Banca centrale europea o il fondo permanente di salvataggio ESM per ridurre gli spread delle obbligazioni della zona euro rispetto alle obbligazioni tedesche, come affermato dal ministro per gli affari europei Enzo Moavero."

contatore del debito

niente di nuovo dalla Grecia


In Grecia vincono i partiti pro-euro,  i mercati festeggiano con aperture effervescenti (Piazza Affari solo durante la prima ora di contrattazioni) e proclami trionfalistici, ma il progetto di accordo e la formazione di un governo di unità nazionale è tutto in divenire.
A guardarla bene, alla luce anche di sommarie analisi, l'Europa si riattacca la palla al piede aumentando, paradossalmente, i rischi futuri di nuovi scompensi, perché la speculazione avrà nuovi motivi di attacco se le cose dovessero andare male.
I mercati non si lasciano influenzare dai giornali: stamattina le banche francesi sono passate in 100 minuti da +4,5% a -3% !

Non dimentichiamoci che la Grecia - secondo calcoli realistici - ha debiti per 1,3 trilioni di dollari e un rapporto debito/PIL superiore al 450% . Hanno ricevuto prestiti per circa 400 miliardi, hanno goduto della cancellazione di debito per circa 107 miliardi, ma le condizioni economiche sono drammatiche: il Pil è sceso del 6,5%, la disoccupazione è salita al 22,6%, e le banche stanno letteralmente andando in crisi di liquidità, visti i prelievi che ammontano a circa 600-800 milioni di Euro al giorno.

Insomma i problemi noti restano, semmai, con la Germania chiamata ad assumersi maggiori responsabilità sugli impegni futuri, aumentano, con la speculazione che si lecca i baffi e inizia ad affilare le unghie.

domenica 17 giugno 2012

Hong Kong compera il London Metal Exchange



La Borsa di Hong Kong (HKEX)  sta per acquistare la London Metal Exchange (LME) per  1.38 miliardi di pound, un ulteriore segno dell’avanzata dell’importanza dell’Asia nell’industria delle commodities mondiali.
Rothschild, UBS e lo studio legale Allen & Overy hanno fatto da advisor per la Hong Kong Exchanges and Clearing.

venerdì 15 giugno 2012

oro come migliore garanzia

Se le notizie che trapelano da ieri sera fossero poi confermate, che la Germania sembra accettare l'"European Redemption Pact" allora il Bund è uno short secco e hai un rally violento di Spagna, Italia, Grecia.

L' European Redemption Pact era una proposta tedesca, di fonte non governativa, di un anno fa che coprirebbe il debito pubblico fino al 60% del PIL con eurobonds e poi per la quota che eccede (per l'Italia 950 miliardi di euro) ogni stato si garantisce da solo.
Come? usando oro e "altro" (valuta estere se ce l'hai, altrimenti beni da dismettere) come collaterale nella misura del 20% (cioè per noi circa 190 miliardi dobbiamo mettere come pegno). Non a caso l'Oro sta salendo negli ultimi giorni. Non a caso forse il BTP era positivo oggi e la borsa spagnola dopo il rimbalzo non è tornata indietro molto. Non a caso forse l'indice greco era su del 10% oggi.

E non ha caso forse ieri Monti è venuto fuori con la proposta di una mega SGR che prenda dentro decine di miliardi di beni pubblici da vendere, forse è quello che occorre per garantire la quota eccedente il 60% di PIL di debito pubblico, non coperta dalle nostre 2200 tonnellate d'oro. Calcola che per coprire il 20% della nostra quota di debito che eccede quella garantita congiuntamente occorrono circa 190 miliardi e il nostro oro ne copre circa 95 miliardi, per cui basta dire che usi circa 90 miliardi di beni pubblici e il gioco è fatto, ha garantito il debito pubblico eccedente.
(Nota Bene: questa soluzione è alla fine cretina, perchè NON riduce il debito e non emette moneta, ma serve a fare un rimbalzo ai mercati ipervenduti e ora iper-pessimisti).

Se questa proposta avanza hai un rally violento di Spagna, Italia, Grecia, euro e BTP e un grande short Bund (e l'oro sale) Dico "se", ma occorre preparsi.

G.Z.

fonte: cobraf.com





mercoledì 13 giugno 2012

andamento dei prezzi dell'argento

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Il grafico in basso mostra l'andamernto dei prezzi dell'argento nel 2007.
Quello in alto mostra i prezzi dal 2011 a oggi.
Se la storia si ripete, dovremmo rivedere presto i 45 dollari/oncia, come indicato dalla freccia verde.

 fonte. Hubert Moolman


intervista al prof. Beppe Scienza

CRISI: QUANTO SONO A RISCHIO I CONTI CORRENTI ?

Intervista a Beppe Scienza (ordinario di matematica all'università di Torino)

Il nostro problema non è la Grecia. In Italia già due banche hanno bloccato gli accessi ai prelievi. Questo non accadeva dalla crisi dagli anni '30. Oggi i conti correnti non sono più sicuri come un tempo. Un'uscita dall'Euro? Vorrebbe dire la fine della moneta unica.

Le elezioni greche sembrano il bivio cruciale per la sopravvivenza dell'Euro. I conti correnti italiani sono a rischio?

Per i conti correnti italiani il problema non è tanto la Grecia o quello che succederà alle elezioni greche. Il problema è che in Italia il comportamento verso le banche è cambiato.

Si è lasciato che finissero sull'orlo del fallimento alcune banche, bloccando anche i conti correnti. E' successo sul finire del 2010 col banco Emiliano-Romagnolo, e pochi giorni fa con la banca Network. Banche piccole, d'accordo, ma quello che non era mai capitato in Italia (dagli anni '30), ovvero trovarsi il proprio conto in banca bloccato, è avvenuto già due volte.
Io credo che la possibile uscita della Grecia dall'Euro è un problema per i conti correnti in Grecia, non per quelli italiani o degli altri paesi. Però è vero, oggi, che i conti correnti non sono più sicuri come un tempo. La famosa frase "paga come un banchiere" non sembra più molto attuale.

I conti deposito tanto pubblicizzati, dove gli italiani magari hanno qualche risparmio, sono a rischio? I conti deposito sono conti correnti bancari, quindi sono soldi prestati a delle banche. C'è un fondo di tutela dei depositi, che copre fino a 100mila euro e che verrà probabilmente attivato per la banca Network. Ma se si teme un crack generalizzato del sistema bancario, qualche paura si può avere.
E' molto probabile che gli stati cercheranno in tutti i modi di impedire una catena di fallimenti delle banche, perché questo causerebbe un blocco dei pagamenti. Una catastrofe economica. In un certo senso è più sicuro avere dei titoli che dei soldi sul conto corrente, perché i soldi sul conto corrente sono soldi prestati alle banche. I titoli, invece, almeno in prima istanza sono del cliente, non sono della banca.

Un'uscita dell'Italia dall'Euro se la immagina? E cosa significherebbe? Un'uscita dell'Italia dall'Euro vorrebbe dire la fine della moneta unica. L'Italia è il terzo Stato più importante dell'Unione Europea. Poi gli eventi storici sono imprevedibili. Sembra tuttavia molto improbabile che si arrivi a tanto. Sembra molto improbabile che anche la Grecia esca dall'Euro, poiché l'uscita di un singolo Stato sarebbe già devastante per l'intero sistema monetario. Su questo tema, comunque, c'è una paura che hanno molti, ed è quella relativa ai mutui. C'è chi ha il mutuo in Euro e teme che un ritorno alla lira sarebbe insopportabile perché si prenderebbe lo stipendio in lire e si pagherebbe il mutuo in Euro. Beh, non è così. Se l'Italia uscisse dall'Euro anche i mutui verrebbero convertiti in lire.

Qual è lo scenario peggiore che possiamo aspettarci?

L'insolvenza degli stati. Lo Stato italiano non paga più gli interessi nel rimborso dei titoli, lo stesso fa quello spagnolo, quello francese ecc. ecc. Le banche falliscono, le obbligazioni pure, l'Euro finisce e si torna alle monete di un tempo, o a nuove monete. Per gli europei sarebbe questo il quadro peggiore. Come ci si può difendere da questo? Trasformare i propri risparmi in banconote non dell'area dell'Euro. Cioè: prelevare dalla banca il proprio denaro, cambiare valuta (in franchi svizzeri, sterline britanniche, dollari americani o canadesi...) e tenere il tutto in cassette di sicurezza. Questa sarebbe da un crack. Tuttavia non credo si sia arrivati a questo punto.


fonte: www.cadoinpiedi.it


martedì 12 giugno 2012

meglio la carta o il metallo ?


Dal sito istituzionale di Banca Network:

Sospensione dei Pagamenti



COMUNICATO DEL 31 MAGGIO 2012
In data 31 maggio 2012 i Commissari straordinari di Banca Network Investimenti S.p.A., in amministrazione straordinaria (MI), con il parere favorevole del Comitato di Sorveglianza e previa autorizzazione della Banca d’Italia, hanno deliberato la sospensione del pagamento delle passività di qualsiasi genere, ai sensi dell’art. 74 del d.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 (TUB), per il periodo di un mese. La sospensione non comprende gli strumenti finanziari della clientela.
La misura si è resa necessaria per fronteggiare la situazione di difficoltà della banca.
Gli Organi straordinari di Banca Network Investimenti S.p.A., intermediario aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, stanno definendo un piano di soluzione della crisi che, al fine di salvaguardare i diritti della clientela, contempla l’intervento della Consultinvest SIM e del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna.

www.bancanetwork.it 


come si esce dall'euro




Intervista a Claudio Borghi, docente di economia all'Università Cattolica di Milano, ex managing director di Deutsche Bank.

La bomba dell’uscita dall’euro è finalmente stata messa al centro del tavolo. Ticchetta minacciosa ma adesso la stanno guardando tutti. Meglio tardi che mai: metterla sotto il tappeto sperando che si disinnescasse da sola non è servito e adesso si comincia a fare i conti di quante vittime potrà fare. Le stime che circolano sono però quasi tutte viziate da un errore di base: si riferiscono infatti a danni potenziali rispetto ad una situazione intatta e ideale.
Purtroppo ( o per fortuna) non è così. I danni di un’esplosione sono diversi se l’ordigno scoppia prima o dopo un terremoto. Nel secondo caso la distruzione è largamente inferiore perché la maggior parte del disastro è già avvenuta, anzi, in certi casi far esplodere un edificio pericolante potrebbe persino essere utile in quanto ne viene facilitata poi la ricostruzione. Cerchiamo quindi di dare uno sguardo senza pregiudizi a questo ultimo atto della crisi greca per poter iniziare un dibattito che troppo a lungo è stato rimandato.

Se la Grecia esce dall’euro noi ne subiremmo conseguenze
In realtà le conseguenze le stiamo già subendo. Lo spread, le tasse, la disoccupazione e la recessione hanno tutti una matrice comune e stanno già da tempo incenerendo ricchezza. I mercati finanziari e gli investitori non stanno fermi ad aspettare che la bomba scoppi: da mesi hanno cominciato a vendere in massa i titoli dei paesi deboli originando quindi il famoso spread. Ciò ha già ridotto il valore dei risparmi e sta appesantendo il bilancio statale, costretto a pagare tassi passivi più alti. Di sponda le conseguenze sono già arrivate alla vita reale nella forma della stretta al credito e dei mutui a tassi molto elevati.
Quando e se la Grecia uscirà dall’euro sarà cosa già anticipata dai mercati, così come già presente nei prezzi attuali dei titoli italiani c’è la percentuale di rischio che anche noi, prima o poi, ne seguiremo le tracce. L’effettivo ritorno alla dracma significherà semplicemente un rischio maggiore di uscita di altri paesi percepito dai mercati, non di certo una sorpresa.
(...)
Gran parte dei circa 9500 miliardi della ricchezza nazionale lorda è costituita da beni che il cui valore non dipende da cambi di moneta: come gli immobili, (i metalli preziosi), le partecipazioni o i titoli esteri. Vengono invece impattati i titoli di debito domestici, soprattutto detenuti da soggetti esteri che otterrebbero un rimborso in una valuta di valore inferiore con conseguente default sulle obbligazioni.



fonte: claudioborghi.com



lunedì 11 giugno 2012

un cartone sul perché i salvataggi non funzionano



Questo cartone è stato creato sei mesi fa. Dopo gli avvenimenti di oggi possiamo considerarlo più che mai corretto.
Ecco tre frasi significative estratte dai dialoghi :

Da dove provengono i soldi necessari per i salvataggi? 
Da tutti i governi della zona euro, compresa Grecia, Italia e Spagna.


E chi riceverà i soldi?
Tutti i governi della zona euro, compresa Grecia, Italia e Spagna.


Come può funzionare?
Non può, ma agli europei piacciono le cattive idee che suonano buone!

ecco l'effetto degli pseudo salvataggi



Stamattina la borsa spagnola aperto a + 4% e quella italiana a + 2% in seguito all'euforia per l'accordo sul cosiddetto salvataggio della Spagna.
Poi è tornato un sano realismo: nel giro di poche poche ore la borsa italiana perde il 2 % mentre lo spread dei titoli di stato spagnoli e italiani è schizzato in su (vedi grafico).
I titoli di stato della Svizzera, invece, vengono venduti con un rendimento record a - 0,34 % 
Il livello di paura degli investitori è così alto che accettano di subire tassi negativi pur di trovare rifugio nella relativa sicurezza del franco svizzero.

1/3 Oro e Preziosi 1/3 Terra 1/3 Arte

Si può leggere da varie parti della antica formula di preservazione del patrimonio delle famiglie ricche europee:


"un terzo oro e preziosi, un terzo terreni un terzo oggetti d'arte"

Di recente ho visto un intervista con un esperto noto di mercati Jim Rickards che spiegava come l'applicava personalmente. Questa è una formula antica che predata le borse e i mercati finanziari, che veniva usata nel 1500 o nel 1700 anche prima che esistessero obbligazioni, azioni e derivati e cambi.

Ma viene d'attualità ora, quando vedi che la piramide dei mercati finanziari è stata manipolata dai governi e banche centrali schiacciando in tutti i modi i tassi di interesse, i quali sono la base della piramide del debito, bonds, bonds corporate, azioni, derivati, future su materie prime, cambi delle valute, insomma la mercanzia di cui si parla su siti tipo questo. Inoltre quando gli immobili (non i terreni) sono vulnerabili a perdite di valore ulteriori quasi ovunque (nelle grandi citta cinesi si parla di -30% in un anno ora, in Francia che era immune finora si cominciano a sentire sintomi di crac, la Germania ha avuto anche lei un boom silenzioso negli ultimi due anni e comincia ad essere prezzata.

Nei prossimi anni oltre all'Oro ed Argento che sono un tema di investimento che si è ormai consolidato in varie forme può avere senso, oltre una certa taglia di capitale ovviamente, guardare a terra e terreni e oggetti d'arte.

G.Z.

 articolo completo su cobraf.com

100 miliardi, tutti felici e contenti

e banche iberiche. Tutto come previsto. C’era chi parlava di 40 miliardi, chi di 60. Noi subito abbiamo sposato le teorie più generose che portavano a 100 miliardi che verranno versati tramite il Frob, il Fondo spagnolo per la ristrutturazione del sistema bancario, che agirà come veicolo per la loro ricezione. E così avverrà .
E non poteva che finire diversamente. Chi pensava ad un qualcosa di alternativo, si sbagliava e anche di grosso. Pensavate che lasciassero saltare tutto così? Impossibile.
Gli spagnoli sostengono: "non si tratta di salvataggio, ma di finanziamento. Non si tratta di rischio default del sistema bancario spagnolo, ma di momentaneo stato di difficoltà."
Ma certo, miei cari. Intortacela come volete ma noi non siamo fessi e sappiamo bene che il sistema bancario spagnolo, che è colpevole di “credito facile e spavaldo” sull’onda della bolla immobiliare e dell’euforia in una fase di crescita troppo rapida e veloce, stava per collassare. Quindi E’ SALVATAGGIO. E ora a pagare le conseguenze…siamo nuovamente tutti noi.

Rischio contagio debellato?

Ora che il sistema bancario spagnolo è stato rattoppato, tutti si chiedono chi sarà il prosssimo della lista. Indovinate che è il più votato?  Ovviamente SIAMO NOI !!   Evviva l’Italia!


D.T.


articolo completo su intermarket & more

venerdì 8 giugno 2012

ragazzi stiamo per saltare in aria



Taglio del a BBB per la Spagna. La cesoiata è di Fitch ma non temete, non sarà isolata.
Qualche giorno fa parlavamo di numeri sul settore bancario spagnolo. Ipoizzavamo la necessità di un intervento di 100 miliardi di Euro. Rajon sosteneva che con 40 si sistemava tutto. Fitch che ovviamente legge I&M è in linea con la ns view. Anche per loro 100 miliardi. Ma attenzione, non illudiamoci, sono cifre teoriche e assolutamente insufficienti per quantificare gli effetti di un eventuale effetto domino.
Tanto per cominciare la Spagna torna sotto dell’Italia dopo non so quanto tempo a livello di rating. Ma poi arriva il bacchettamento verso l’Unione Europea.
Poco prima di sforbiciare il rating di Madrid, l’agenzia aveva rincarato la dose riguardo ai destini dell’Eurozona. Secondo il direttore generale, Edward Parker, se la Grecia uscisse dall’euro i rating di Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro verrebbero abbassati «in modo automatico» e tutti i paesi dell’Eurozona verrebbero messi sotto osservazione per un eventuale downgrade. A rischio, ma questa volta non per “colpe” europee, sarebbe anche il rating del debito pubblico degli Stati Uniti. (Source)
Leggiamo tra le righe. Cosa sta accadendo? Perché questi arriveranno ancora più massicci in futuro?
L’agenzia Fitch ha abbassato di tre livelli il rating sul debito della Spagna da A a BBB, con outlook negativo per una serie di fattori e in primis per il costo della ristrutturazione e della ricapitalizzazione delle banche spagnole. Ma in realtà dietro c’è un disegno politico. Inutile che ce la raccontiano, sappiamo benissimo che le agenzie di rating sono il “braccio del giudizio” pilotato dagli USA e dal sistema bancario, con conflitti di interesse clamorosi.
Quindi?
Si vuole mettere la massima pressione sulla politica. Come se si volesse dire:  
Ehi ragazzi? Possibile che non vi rendete conto che qui stiamo saltando in aria?  Ahhh non ve ne rendete conto? Allora ve lo facciamo capire noi, e se continuate a non capirlo e non intervenite, saranno cavoli vostri”…
Si, vostri e soprattutto nostri…
Ovvio, quanto scritto sopra non lo troverete nell’annuncio ufficiale della società. E’ una mia opinione.

D.T.

 fonte: intermarket & more

accordi segreti per manipolare il prezzo dell'oro

Confermata l'autenticità della lettera del presidente della Federal Reserve all'allora presidente Ford che ammette il controllo e la manipolazione dei prezzi dell'oro


A sostegno della campagna in corso in Germania per cercare di rimpatriare le riserve d'oro tedesche dalle banche centrali estere, il capitolo bavarese dell'Associazione dei Contribuenti ha tradotto in tedesco e francese la lettera del giugno 1975 presidente della Federal Reserve Arthur Burns al presidente Ford a conferma di un accordo segreto con il cancelliere tedesco per il controllo surrettizio del mercato dell'oro.

giovedì 7 giugno 2012

una nuova sigla per salvare le banche

Perchè in borsa le banche sono rimbalzate del 15% in tre giorni e molti indici di borsa come l'S&P, Ibex, CAC hanno avuto ieri il singolo rialzo giornaliero maggiore degli ultimi 12 mesi ?

Perchè, nel contesto dell'ESM, l'EFSF presterà al FROB !
Elementare Watson!

Ieri è nato il "Fondo per la Ristrutturazione Ordinata delle Banche" (Fund for Orderly Bank Restructuring, FROB in inglese e in italiano quindi "FROB") sembra, un altro accrocchio complicato (che il 99% della gente non comprende inclusi sembra molti operatori finanziari dai commenti che sentivi ieri) come l'ESM, l'EFSF, l'LTRO e l'SPM. I primi due vengono tradotti dai giornali italiani come "fondo-salva-stati" confondendoli tra loro, il terzo viene citato come LTRO o finanziamento all'1% per 3 anni alle banche e questo è l'unico che è stato compreso da molti, il quarto non viene menzionato molto perchè è stato sospeso ed erano gli acquisti diretti di Btp e bond spagnoli e portoghesi di questa estate).

Con il FROB siamo a cinque programmi tramite i quali la BCE in pratica emette moneta e la gira ai singoli stati e banche centrali nazionali per tenere a galla le loro banche. In questo caso il FROB se leggi bene gira forse 200 miliardi di euro alle banche spagnole senza imporre un salvataggio stile Grecia con ulteriore austerità. Draghi, gli va dato atto, non è uno stupido.

Quindi la sintesi è :tramite l'ESM, l'EFSF finanzia ora il FROB, senza usare altro LTRO o SPM. Tutto chiaro?

G.Z.

fonte: cobraf.com

mercoledì 6 giugno 2012

colpo di reni dell'argento

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Oggi l'argento si è lanciato all'inseguimento dell'oro e il suo prezzo in dollari ha fatto registrare oggi un impennata di quasi il 5%.

meglio 579 che 1310




Ecco una presentazione sui debiti, crediti e l'esposizione della Germania in totale sia nella scenario che si tenga assieme l'euro che in quello in cui si lasci rompere l'euro.

I numeri dicono che nel caso più favorevole la Germania avrà almeno 500 miliardi di perdite da sopportare e in quello peggiore fino a 1.310 miliardi di euro. Dei due scenari converrebbe ai tedeschi salvare l'euro, ma gli costerà almeno 579 miliardi. Questi numeri ti dicono che il Bund ad un certo punto sarà lo short sicuro su cui mettere leva 100, il tempismo è difficile, ma non dovrebbe esserci un altro esito a differenza del Giappone dove hanno potuto avere tassi di interesse sui titoli di stato sotto l'1% per un decennio. La Germania è intrappolata anche lei, finora ha imposto l'austerità agli altri nel momento sbagliato e questo ha beneficiato solo il Bund, ma è una politica distruttiva.

Il secondo grafico lo trovi su Bloomberg qui e indica l'esposizione della Bundesbank verso le altre banche centrali : 644 miliardi. Ovviamente sono tutti crediti verso Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda. Che cos'è questa roba ? Quando un azienda sposta i suoi depositi da una banca greca o spagnola ad una banca in Germania non lascia un "buco". La moneta elettronica bancaria che oggi abbiamo non funziona così ! Nell'Eurosistema si crea invece un altro deposito che lo sostituisce presso la banca greca o spagnola. Cioè i soldi non spariscono, vengono sostituiti con altri soldi (accrediti e addebiti non "soldi"). E tramite la BCe alla fine hai che la Bundesbank ha un credito verso la Banca di Spagna o d'Italia o di Grecia... E il risultato è che oggi la Bundesbank ha accumulato 644 miliardi verso queste banche per cui se l'euro si rompe li perde ...

Bisogna capire come funziona il sistema monetario ragazzi ....

G.Z.

fonte: cobraf.com


declassati 6 gruppi bancari tedeschi

L'agenzia di rating Moody's ha declassato sei gruppi bancari tedeschi e d Unicredit Luxembourg S.A..
Moody's ha abbassato il rating - in alcuni casi di tre livelli - anche di diverse banche secondarie collegate a questi gruppi.

Il rating di Deutsche Bank è ancora sotto esame.

martedì 5 giugno 2012

il crollo dei castelli di carta



riguardo gli U.S.A.  (filmato profetico del gennaio 2011) :



cosa nasconde DB ?

Da alcuni giorni il titolo del colosso bancario Deutsche Bank sta perdendo in borsa molto più delle altre banche tedesche.
Preoccupazione per l'uscita dall'euro della Grecia oppure c'è qualche altro problema che non conosciamo ancora?

il soldi LTRO non bastano al sistema Italia


Come evidenziato dalla tabella, con i milliardi ricevuti in gennaio dalla BCE grazie al cosiddetto LTRO, le banche italiane non riusciranno a coprire il fabbisogno. Mancano 48 miliardi di euro.

Bridgewater di Ray Dalio, il maggiore hedge fund del mondo, ha messo fuori questo calcolo del problema di debito e finanziamento del debito dell'italia. In sostanza dopo tutto quello che è stato detto e fatto di fondi salva-stati e austerità oggi mancano circa 500 miliardi per Spagna e Italia, cioè se i mercati finanziari si innervosiscono e non comprano i loro bonds poi bisogna che qualcun altro riempia il buco, che è di circa 500 miliardi in tre anni. Questo qualcuno può essere:

a) la BCE/FMI (sotto forma di stampare o emettere, chiamalo come vuoi, di miliardi di euro)

b) i contribuenti, famiglie ed imprese spagnoli e italiani (sotto forma di maggiori tasse e tagli di spesa per miliardi di euro)

Per ora si è dato un colpo al cerchio e uno alla botte, la BCE/FMI, tramite complicati meccanismi chiamati ESFS/ESM e SPM hanno garantito e comprato debito per alcune centinaia di miliardi (non hanno sborsato veramente più di 200 miliardi, il resto sono "garanzie", come quando uno da in pegno qualcosa).


Egan Jones abbassa il rating del Regno Unito


L'agenzia di rating Egan Jones ha abbassato il rating del Regno Unito da AA ad AA - .
Secondo l'agenzia statunitense la situazione di Londra sarebbe peggiore di quanto sembri. Egan-Jones osserva che il debito pubblico britannico, che nel 2007 rappresentava il 49% del PIL, è balzato nel 2011 al 99,7%. Egan-Jones crede che il rapporto debito/PIL del Regno Unito supererà probabilmente nel 2014 il 110%. 
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Secondo il Financial Times, inoltre, pare che le autorità britanniche stiano avviando una forma di default parziale mascherato per le loro obbligazioni:
secondo gli analisti di M&G Investments, i possessori di Gilt con valore legato all'inflazione potrebbero subire una riduzione di oltre il 40% del valore delle loro obbligazioni, in seguito a cambiamenti tecnici sui meccanismi di calcolo dell'inflazione e soprattutto sul cambiamento dei beni che compongono il paniere di riferimento.

lunedì 4 giugno 2012

anche la borsa USA è negativa

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Dall'inizio del 2012 l'indice Dow Jones è già sceso in territorio negativo. Considerando le quotazioni di pre-apertura, oggi probabilmente diventeranno negativi anche il Nasdaq e l'indice più importante di tutti, lo S&P 500 (vedi grafico).
La borsa italiana, già abbondantemente negativa da tempo, sta avvicinandosi ai minimi assoluti toccati in occasione del crollo del 2009. Nel breve termine potremo assistere a un rimbalzo, comunque l'attuale ciclo trimestrale dovrebbe concludersi tra il 18 e il 21 giugno facendo segnare un nuovo minimo.
La borsa giapponese è scesa ai livelli del 1983, ciò nonostante tanti promotori finanziari continuano ad affermare che l'acquisto di azioni "nel medio o lungo termine è sempre redditizio".





sabato 2 giugno 2012

analisi tecnica sui prezzi dell'argento


in Inghilterra è sparito l'oro del Venezuela

La Banca d'Inghilterra ha venduto l'oro venezuelano che avrebbe dovuto custodire

 

La Banca di Inghilterra ha venduto tutto il suo oro, anche quello che il Venezuela le aveva affidato in custodia. Secondo l’analista Max Keiser la Banca di Inghilterra non ha l’oro venezuelano e per questa deve rivolgersi al mercato per poterlo consegnare al Venezuela.

Oggi il Venezuela chiede giustamente il rimpatrio delle sue 211 tonnellate d’oro che erano state inviate in Inghilterra e in altre banche di tutto il mondo, come garanzia per i prestiti erogati dal Fondo Monetario Internazionale ai governi di Jaime Lusinchi nel 1988 e di Carlos Andrés Pérez nel 1989.

Oggi Hugo Chávez ha richiesto il rimpatrio del suo oro e risulta che la Banca di Inghilterra, pure percependo un compenso per custodire l'oro venezuelano, nella realtà l'aveva venduto.
Giustamente, di fronte alla domanda del governo venezuelano, ora lo deve consegnare, non ha materialmente l'oro e quindi per adempiere ai suoi obblighi deve cercarlo nel mercato mondiale, cosa che sta facendo salire il prezzo.  La richiesta di Hugo Chávez ha allertato il mercato mondiale, generando ancora più incertezza in relazione all'opportunità di detenare divise quali il dollaro e l'euro. Tutti gli investitori del mondo stanno comprando oro ed argento come beni rifugio.

Ricordiamo che il Venezuela detiene una delle più forti riserve internazionali di oro al mondo con 366 tonnellate e inoltre ha miniere di oro, come quella di Las Cristinas, una delle più grandi del mondo con più di 500 tonnellate di riserva.

Inoltre Hugo Chávez, in accordo con la Banca Centrale, in virtù della crisi che penalizza Stati Uniti ed Europa e in attesa del probabile crollo del dollaro e dell'Euro, ha annunciato che la sua riserva internazionale, oggi totalmente nelle banche dei paesi in crisi, sarà diversificata e messa nelle banche di Brasile, Russia e Cina, cioè in banche dei paesi BRICS, che rappresentano il futuro dell’economia mondiale.

fonte: da dietro il sipario


Vedi anche:

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