1. A una
repentina e fulminea discesa delle quotazioni dell’oro non abbiamo
constatato un contestuale segnale d’acquisto sul dollaro americano. Per
quale ragione ciò non è avvenuto? Ricordiamo che tra oro e dollaro statunitense esiste un rapporto di relazione inversa molto forte. Al segnale di acquisto dell’uno spesso corrisponde un segnale di vendita dell’altro asset.
2) Al
rapidissimo declino dei prezzi dell’oro e dell’argento ha fatto seguito
un altrettanto improvviso, istantaneo e verticale rincaro delle
quotazioni. Le stesse istituzioni finanziarie che hanno fatto crollare i
mercati dei metalli preziosi tramite vendite sui mercati sintetici
futures (oro e argento di carta) hanno acquistato successivamente oro e
argento fisico a prezzi più accessibili. Per quale motivo?
3) La Federal
Reserve, la BCE, la Bank of England (BOE) e la Bank of Japan stanno
coordinando il “salvataggio” dell’insolvente sistema finanziario
mondiale tramite continue iniezioni di liquidità che in futuro
produrranno negative dinamiche inflattive. E’ loro interesse dissimulare
il ruolo che l’oro e l’argento hanno sempre giocato da oltre 6.000 anni
a questa parte: il ruolo di salvaguardia e tutela dei risparmi contro
le derive inflazionistiche. E’ loro interesse denigrare il ruolo di
“safe haven” (porto sicuro) di assets reali come oro e argento fisico.
4) Da mesi a
questa parte le scorte di oro dei magazzini del Comex di New York sono
scese ai minimi e non sono state più reintegrate. Per quale motivo? C’e’ scarsita’ di oro fisico sul mercato?
5) Per quale ragione la Federal Reserve impieghera’ ben 7 anni per restituire 300 tonnellate di oro alla Bundesbank
(legittima proprietaria di queste riserve)? La FED necessità di prezzi
dell’oro maggiormente sostenibili per riacquistare questa quantità sul
mercato? E dunque non ne è in possesso?
6) E’ sorprendente che dopo le rivelazioni dello scandalo relativo alle manipolazioni del tasso LIBOR, la CFTC
(Commodity Futures Trade Commission – l’Ente Regolatore dei mercati
futures statunitensi dove si è consumata la manipolazione ribassista) non si sia attivata immediatamente nell’aprire una celere indagine sull’alterazione dei mercati sintetici futures.
Sorprendente che non si sia attivata per proporre il lancio di un piano
di riforma globale di questi mercati volto a varare norme di vigilanza
più severe e stringenti nei confronti degli intermediari finanziari,
maggiore trasparenza e ordinato svolgimento delle operazioni. La CFTC
doveva farsi parte attiva nell’emanazione di rigorose sanzioni nei
confronti dei soggetti vigilati, soprattutto per i reati di
manipolazione del mercato, aggiotaggio e insider trading.
Una nuova corsa all’oro in Asia
In Asia la domanda di lingotti d’oro,
monete e gioielli è in aumento vertiginoso grazie anche al brusco calo
dei prezzi nei preziosi che ha risvegliato l’attenzione dei “bargain
hunters”, ovvero grandi fondi d’investimento e grandi acquirenti a
caccia di oro fisico a prezzi d’occasione.
A Hong Kong e Pechino sono state
segnalate lunghe file di clienti all’esterno delle gioiellerie e banche
venditrici di preziosi. Joni Teves di UBS research ha riferito che “il
mercato fisico dell’oro e dell’argento ha risposto positivamente ai
prezzi convenienti e imponenti flussi d’acquisto sono segnalati in tutta
l’Asia”.
Il Financial Times ha intervistato il
Presidente della Hong Kong Gold & Silver Exchange il quale ha
riportato che “non avevo mai visto una corsa all’oro come quella di
queste due ultime settimane; forse l’ultima volta che mi è capitato di
vedere una cosa simile risale almeno a venti anni fa. E’ una corsa
all’investimento sia da parte di investitori che di risparmiatori
retail. Anche gli altri membri dell’Associazione di cui faccio parte non
ricordano un avvenimento del genere.”
La più grande gioielleria dell’Asia per
capitalizzazione di mercato, sita ad Hong Kong, ha
emesso una nota con la quale si avverte che alcune tipologie di gioielli
non sono disponibili a causa declino delle scorte. Anche in Giappone la
domanda di oro è in forte crescita. Investitori Giapponesi e fondi
comuni d’investimento stanno diversificando i propri assets investendo
in metalli preziosi a causa della forte svalutazione dello Yen.
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