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mercoledì 18 aprile 2012

fuga di capitali da Italia e Spagna


Nel solo mese di marzo, circa € 65 miliardi  lasciano la Spagna per altri paesi della zona euro. Nei sette mesi antecedenti a febbraio, i debiti rilevanti delle banche centrali di Spagna e Italia sono aumentati di 155 miliardi di euro e 180 miliardi di euro rispettivamente. Nello stesso periodo, le banche centrali di Germania, Paesi Bassi e Lussemburgo hanno visto i loro crediti verso altre Banche Centrali dell’Eurozona lievitare di circa 360 miliardi di euro.
In sostanza, le banche centrali dei tre paesi sopraindicati si sono presi carico di € 789 miliardi che una volta erano nei cosiddetti PIIGS, alias Italia , Spagna, Grecia ecc.
La morale è semplicissima. Si stanno creando dei disequilibri pazzeschi. Gli sforzi fatti in ambito BCE risultano assolutamente insufficienti e per certi versi inefficaci. Alla fine i vari LTRO in versione 1 e 2 hanno avuto come unico effetto quello di far investire le banche di Italia e Spagna in modo più pesante sul debito proprio nazionale. Ma NULLA è stato risolto, anche nell’ambito della fiducia, visto che dall’estero gli investimenti in questi paesi NON sono ripartiti.

Le misure di austerity inoltre, severe e richieste dal nuovo patto fiscale (fiscal compact), stanno facendo peggiorare le cose, rallentando ulteriormente la crescita economica necessaria per i paesi più dissestati, crescita che invece dovrebbe cercare di essere più “virtuosa”, altrimenti come lo si ripaga il debito.

E poi l’EFSF e futuro ESM è inadeguato, con solo circa 600 miliardi di euro in termini di capacità, mentre per coprire il fabbisogno di Italia e Spagna, si necessita di una copertura REALE superiore ad 1 trilione di euro, nei prossimi cinque anni.

Quindi, i vertici dell’Unione Europea, in primis la Germania, devono cambiare registro ed approccio. I metodi finora usati, sono insufficienti. Ve lo dimostro tutti i giorni con nuove analisi. E l’approccio diverso deve essere anche del FMI e di tutte le organizzazioni mondiali.

NON si può più ignorare la realtà.Bisogna affrontarla con realismo e concretezza, prima che sia troppo tardi, in quanto se questi flussi continueranno in modo unidirezionale, arriveremo al collasso. Ed è inutile dirlo che a pagare questi squilibri non saranno solo i PIIGS…ma anche la Germania stessa.
Vengono i brividi al pensiero di come sia stata gestita la crisi, e soprattutto la leggerezza con cui l’Unione Europea è stata fatta, senza pensare a cosa poteva succedere (pro e contro). E ora che il peggio sta avvenendo, l’ultima cosa da fare è proprio quella di “ignorare” la realtà. Signori, più che scriverlo in un post e denunciare giornalmente le gravi inefficienze del sistema, io non so più che fare.

D.T.


fonte: Intermarket & More

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