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lunedì 21 maggio 2012

oro e argento per risanare la finanza globale

Non si vende il futuro

Questo non è un post per economisti. E’ una piccola guida dedicata alle persone di buon senso. Potete star sicuri che qualunque ipotetico “studioso” di economia classica leggerà questo piccola guida strabuzzerà gli occhi e griderà allo scandalo. Perché è un microscopico granello di sabbia che fa saltare tutta l’immensa costruzione di carta che caratterizza l’odierno sistema finanziario. (...)

Lo scenario attuale

Lo scenario lo conosciamo bene. Enormi societa finanziarie che soffocano perfino intere nazioni, multinazionali imponenti che delocalizzano le produzioni, un feroce capitalismo “a lama” (ovvero con una piccolissima parte di popolazione ricchissima e uno sterminato esercito di poveri) che si diffonde in tutto il mondo, le materie prime e perfino gli alimentari che soffrono di una “costruzione” finanziaria sovrastante che ne modifica il prezzo globale, eccetera eccetera.
Come nascerà la crisi globale? L’apocalisse che incenerirà tutto? Beh è possibile che sia generata dalla crisi del debito di un paese sufficientemente “pesante” nell’economia mondiale, cosi’ come dalla crisi sistemica dei giganti della finanza, cosi’ come si è rischiato nel 2008.
Fin dove arriva la valanga? Quali conseguenze verificabili o ipotizzabili ha uno scenario del genere? E’ chiaro che “in ipotesi” si fermerebbe tutta l’economia. Dell’intera Europa, degli Stati Uniti, della Cina, dell’Australia, del Brasile, insomma un “blocco sistemico globale”. Si potrebbe pensare che le merci non circolano, blocco del commercio, delle transazioni bancarie, dei trasporti, dell’energia, insomma un vero “black-out” a livello planetario. Pero’ pensiamoci bene. In realtà, si fermerebbe semplicemente perchè noi pensiamo che si fermi. Ovvero perchè sentendo la parola “fallimento” penseremmo che la società non ci paghi, che la banca non eroghi il credito, magari correremmo tutti in banca a ritirare i nostri risparmi, causando cosi’ la vera caduta del sistema, quella dell’economia reale. E’ per questo che io propongo in questa casistica di non pensare minimamente che si tratti di “fallimento”. Ma di “risanamento”. Dovrebbe essere usata questa parola, perchè la verità è che TUTTE le attività produttive dell’economia reale e non strettamente finanziaria, continuerebbero tranquillamente ad operare. Chi si troverebbe in difficoltà? I termini di cassa, i fornitori, i clienti e l’economia reale certamente no.
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Il problema è che sto “giochino” sta letteralmente avvelenando e uccidendo il pianeta intero. Sapete qual’è la durata media di possesso di un qualsivoglia titolo nell’attuale sistema? Circa 40 secondi. E la posta in gioco nell’immenso casino’? Trilioni e Trilioni di dollari. Ipotetici o “reali” a seconda di “come li si prende”. Diciamo delle cifre con circa 18 zeri dietro.
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Proposta di riforma del sistema finanziario
Ora proviamo noi a fare un’altro “giochino”. Mettiamo il caso, nella situazione attuale e in condizioni di mercato normale e reale, che il valore di capitalizzazione di borsa non possa superare un cap. Cioè un valore massimo. Che altro non è che il valore dello stato patrimoniale di una società (da cui sono stati espunti i valori di azioni e obbligazioni o meglio rappresentati diversamente così come descritto piu’ avanti, ovvero come quota delle partecipazioni) + un “bonus” rappresentato dai possibili ragionevoli utili. Diciamo un 30% del valore certificato dallo stato patrimoniale riclassificato. A prezzo di normale mercato degli asset ivi contenuti, come da legge, ma con le quote appunto mobiliari “nuove” espresse in percentuale e non in valore. Stiamo commettendo un delitto? Non mi pare. Stiamo semplicemente facendo equivalere i due valori dell’effettivo valore certificato dalla società stessa in stato patrimoniale (riclassificato come sopra) con la capitalizzazione di Borsa.
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C’è una maniera per cercare di salvare qualcosa dei famosi “asset immaginari” nel nuovo sistema e giovarcene tutti, e in realtà, ci aiuta anche a capire come innescare il “meccanismo”.
E’ altresi’ ovvio che nel momento in cui un qualunque governo mondiale di una certa “dimensione” in termini di Pil globale annunciasse un provvedimento del genere, la prima cosa che succederebbe sarebbe la corsa alla vendita dei famosi “asset immaginari” alla ricerca di “asset tangibili”, prima che essi vengano pressochè “cancellati” dalla nuova riforma. E dove andrebbero? Mi pare ovvio che il primo riferimento diventa un asset tangibile o “bene rifugio” come l’oro, o come l’argento. In termini di possesso fisico di una quota appunto tangibile. Acquistandolo sul mercato dai vari operatori. Che poi l’oro risieda fisicamente in Svizzera, Sudafrica o Stati Uniti o dovunque esso sia, non è un problema.
E la cosa non è affatto cosi’ negativa come si potrebbe pensare. Anzi. In quanto cio’ che succede è l’innesco di un meccanismo.
L’Italia dà preavviso (di tre mesi ad esempio) che adotterà un sistema similare. Con la raccomandazione ad enti istituzionali, fondi pensione, banche e assicurazioni, cittadini e altro di trasformare gli asset mobiliari in asset “tangibili”, siano essi oro od argento, Si innesca una corsa furiosa a vendere tutti gli asset di tutte le società quotate in borsa, nonché i titoli di Stato per comprare oro (o argento). La quotazione dell’oro mondiale spicca il volo. Nel giro di 3 giorni è triplicata, nel giro di 10 giorni è aumentata di 5 volte. Mettiamo che alla fine dei tre mesi di “festival” sia arrivata a 10 volte la sua quotazione iniziale, in quanto gli si sono riversati tutti i flussi “ex finanziari” della borsa di Milano e in piu’, TUTTI gli altri paesi comincerebbero a comprare oro e argento, mentre la capitalizzazione di borsa di Milano andrebbe vero lo zero e rientrerebbe praticamente da sola senza alcun bisogno di altro nei famosi “parametri di capitalizzazione” (cap) ipotizzati dalla norma “protocollo” varata, alias il valore dello stato patrimoniale delle varie società quotate + il famoso 30%, o altro sistema che sia voluto adottare. E’ altresi’ ovvio che si bloccherebbe o quasi il sistema di vendita dell’oro per “intasamento” del medesimo, e in quanto la quantità di oro disponibile non è illimitata. Ma il prezzo dell’oro non si fermerebbe affatto.
Ora l’Italia sta al quarto posto mondiale come riserve auree. Si moltiplicherebbe il valore delle riserve auree italiane, di 10 volte. Probabilmente MOLTO di piu’, perchè la corsa non riguarderebbe solo l’Italia a quel punto. Attualmente il valore delle riserve è di circa 110 miliardi di Euro. Diventerebbero (nell’ipotesi prospettata) all’incirca 1100 miliardi di Euro. Se il valore aumenta di 20 volte siamo a 2200 miliardi di Euro. E l’Italia puo’ venderne anche una metà per avere la liquidità necessaria per sostenere il “passaggio epocale”, e tenere in piedi il sistema stato, e varare una norma per tutti quelli che nel “nuovo sistema”, pur essendo normali cittadini o pensionati sono finiti sul lastrico. Il globale del debito italiano è di circa 2000 miliardi di Euro, allo stato attuale.
Sia ben chiaro, nella nuova configurazione, i BOT e i CCT e gli altri titoli di stato sono stati “inceneriti”, in quanto diventati rappresentativi, nell’ipotesi prospettata della famosa quota percentuale dello Stato patrimoniale all’interno del bilancio dello Stato Italiano + 30% , ma sarebbe possibile far avere ai loro possessori un rimborso forfettario per il cambio di sistema in termini di capitale, corrispondente alla liquidazione della metà delle riserve auree detenute dallo Stato Italiano (per i detentori di BOT e CCT e titoli dello Stato) ad esempio tra 8 mesi. Alla data X. Beh, se il prezzo dell’oro schizza davvero in alto è un ottimo rimborso. Potrebbe perfino trasformarsi in un affare. E da cosa dipende? Dalla massa in gioco.
Mettiamo il caso che immediatamente dopo l’Italia, la Grecia, Il Portogallo e la Spagna annuncino provvedimenti similari. La corsa all’oro diventa una valanga, il prezzo dell’oro va a quotazioni semplicemente stellari, e le riserve auree di ciascun paese continuano a salire di valore. Dopo che la Francia ha deciso per il “protocollo”, il meccanismo diventa inarrestabile, TUTTI gli altri paesi saranno pressochè costretti ad adottare il “nuovo sistema”. La Germania, e probabilmente anche gli Stati Uniti. Forse l’Inghilterra al solito metterebbe qualche problema, in quanto non disponendo di granchè di riserve auree, ma alla fine la marea di problemi che sarebbe determinata dal rimanere a “vecchio regime”, la costringerebbe a “convertirsi”. Alla fine anche la Cina cadrà, perchè piuttosto che essere impossibilitata a vendere i propri prodotti all’estero, preferirà far svanire tutte le riserve di titoli di stato statunitensi ed altro che possiede come PBOC (Banca centrale). E avrà la quota di rimborso che alla data X potrà avere. In termini percentuali dello Stato patrimoniale (riclassificato) dello Stato X + 30% a quella data, rispetto al debito globale. Come gli altri. Non si puo’ determinarne il valore in quanto dipenderà dalla quotazione dell’oro nella famosa data X, nel caso prospettato a 8 mesi di distanza dal provvedimento di “riconversione” dello stato debitore. L’India ha in termini di privati il possesso di una enorme quantità di oro fisico. Non andrebbe malissimo nemmeno a loro.
E’ indiscutibile che il nuovo “sistema” o meglio la “rivoluzione” crea una gigantesca bolla dell’oro. Si è vero, ma l’oro (o l’argento) costituisce “asset tangibile” che NON produce interessi. E tale bolla si esaurisce soltanto quanto TUTTO il pianeta si è “riconvertito a nuovo sistema”. E chi più tardi arriva peggio alloggia, in quanto una cosa è “convertire” nella fase di passaggio i famosi “ex asset immaginari” a prezzo “attuale” dell’oro o dell’argento, mentre tra due anni, con ogni probabilità l’oro varrebbe 10/20 volte tanto. Poi è ovvio, il prezzo dell’oro a lungo termine si normalizzerebbe, ma si ristabilirebbe una situazione di normalità. Di certo non scenderebbe moltissimo.
Che c’è di male. Abbiamo semplicemente riconvertito il vecchio sistema planetario in uno “nuovo di zecca” con il minimo danno possibile. Senza guerre, senza rivoluzioni e senza sangue.
Ripeto, chi parte per primo avrà il maggior vantaggio. Il resto seguirà. Per forza di cose. E ci siamo riappropriati del mondo. Niente piu’ banche d’affari, niente piu’ finanza fasulla. Niente piu’ debito pubblico. Sarà come esserci risvegliati da un incubo.

Piccole note finali

Badate, non ho scritto questo breve vademecum perchè dispongo di lingotti d’oro depositati nella mia cassaforte. Avro’ qualche anellino o collanina. E vi diro’ di piu’, ovvero che forse e probabilmente perderei il lavoro, in quanto lavoro come dipendente bancario in un fondo pensione.
Ma come diceva qualcuno “Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui”.

Lukeof





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