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lunedì 28 maggio 2012

anche gli svizzeri si preparano al crash dell'euro


Dopo gli inglesi :
  articolo del Telegraph di Londra

anche gli svizzeri stanno preparando piani di emergenza per un possibile crollo dell'euro.

In un’intervista pubblicata sulla SonntagsZeitung, il presidente della Banca nazionale svizzera Thomas Jordan difende il tasso minimo di cambio di 1.20 franchi per un euro. La Banca nazionale svizzera interviene da settembre sul mercato dei cambi per impedire che l’euro scenda sotto 1.20 franchi.
Jordan capisce gli appelli per l’innalzamento di questo tasso, conferma che il franco è una moneta sopravvalutata, se confrontata alla situazione oggettiva di mercato andrebbe svalutata.
Aggiunge poi che la situazione per molte imprese è difficile.
Malgrado ritenga che non vi sarà il crollo dell’euro, Jordan sta organizzando una Task force che dovrebbe – fra le altre cose – eseguire il controllo del flusso dei capitali, implementando misure che influenzino direttamente l’afflusso di fondi in Svizzera.
Il corso attuale a 1.20 è realistico e ha aiutato la congiuntura in Svizzera, commenta poi il presidente della BNS, assicurando che la politica monetaria dell’istituto nazionale verrà imperniata anche in futuro sul mantenimento di questo corso. Questo malgrado nelle ultime settimane la situazione sia andata peggiorando.

Jordan ha sorvolato sul fatto che anche giovedì scorso il franco aveva perso terreno nei confronti dell’euro, andando da 1.2010 a 1.2075 in pochissimo tempo. Questo era successo dopo che era girata la voce secondo cui la Banca nazionale svizzera avrebbe introdotto la misura degli interessi negativi sugli averi in franchi svizzeri.

Tre settimane fa il Fondo monetario internazionale aveva dichiarato che il franco è troppo forte, che l’economia svizzera è minacciata da recessione in caso di peggioramento della crisi nella Zona euro e che sarebbe utile tornare a un tasso di cambio determinato dal mercato.

fonte: www.ticinolive.ch

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