metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte

venerdì 28 marzo 2014

argento sempre sul supporto

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Il grafico a barre settimanale dei prezzi dell'argento mostra che il mercato sta ancora costruendo una base, stabilizzandosi su un forte supporto che corrisponde a un livello poco al di sopra di quello del 2010.

Stiamo entrando nel mese di aprile, quando i detentori di contratti al rialzo possono richiedere alla borsa del Comex la consegna del metallo fisico. In questi periodi i manovratori del mercato preferiscono tenere bassi proprio per scoraggiare certe idee ...

Ieri l'altro JP Morgan ha dichiarato un aumento dell'oro fisico nei suoi forzieri. Sono forse i lingotti che hanno misteriosamente preso il volo da Kiev?


articolo completo su: jessescrossroadscafe.blogspot.it

giovedì 27 marzo 2014

importazione di oro tramite canali militari

La Cina importa oro in gran segreto tramite canali militari


La Cina non sta tenendo un comportamento trasparente circa le quantità di oro che sta importando e nemmeno circa la produzione presso le sue miniere. Non si sa nemmeno quanto oro va a finire nelle riserve statali e quanto invece nei risparmi e investimenti dei singoli individui.
"Una parte dell'oro arriva in Cina via canali preferenziali miliari segreti e non viene riportato alle autorità ufficiali", ha detto Rickards.

Anche le stime più generose potrebbero non essere accurate. La Cina ha un obiettivo in mente, probabilmente 5 mila tonnellate o forse di più, e continuerà ad accumulare lingotti fino a che non raggiungerà la somma preventivata.

"A inizio dell'anno prossimo è probabile che Pechino annuncerà di possedere 5.000 tonnellate di oro. Oggi ne avrà circa 3.000", dice Rickards in un'intervista concessa a Intelligencia Financiera Global.

 

Ma cosa teme Pechino?  Perché sta comprando oro in tali quantità?   Vogliono forse rimpiazzare con lo yuan il dollaro come riserva valutaria?
Per il gestore la Cina non prevede sostituire il biglietto verde come riserva globale sul breve e medio termine. Per almento dieci anni le cose rimarranno come sono.

"La ragione per la quale la Cina compra oro è per ripararsi contro l'esposizione ai dollari". Detengono oltre 3000 miliardi di bond denominati in dollari.

In caso di inflazione, potrà rifarsi sui profitti dagli investimenti sicuri in oro, secondo Rickards. "Altri investitori farebbero lo stesso".

      
     Jim Rickards

Jim Rickards è portfolio manager di West Shore Group e partner di Tangent Capital Partners, una banca commerciale con sede a New York. Rickards non è solo un banchiere con un'esperienza di 35 anni e un consulente per i mercati finanziari, bensì anche un advisor dell'intelligence Usa e dell'Ufficio del Segretario della Difesa americano.

fonte: wallstreetitalia.com

mercoledì 26 marzo 2014

oro brevemente sotto i 1300


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I prezzi di oro e argento hanno perso oltre il 6% dai massimi raggiunti subito dopo il referendum sulla Crimea a metà marzo. Per tre giorni di fila i metalli preziosi hanno subito forti pressioni ribassiste, che hanno spinto l'argento sotto i 20 dollari per oncia e l'oro brevemente sotto i 1300 dollari. 
Nel grafico si può notare la correlazione quasi perfetta tra i prezzi dell'oro (in arancio) e dell'argento (in grigio) negli ultimi giorni.
Molto più sensibile il calo dei prezzi del rame. 
La debolezza dei metalli preziosi di questi giorni è probabilmente causata sia dalla relativa calma del fronte tra Russia e Ucraina sia dalla forte stretta di liquidità che sta mandando nel panico molte aziende cinesi.
 

martedì 25 marzo 2014

anche l'oro tra le armi di Putin

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Supponendo di dover escludere le opzioni di tipo militare, le condizioni delle economie dell'Occidente sono troppo fragili per sopportare una guerra finanziaria contro il più grande esportatore mondiale di energia e l'ottava economia mondiale, figuriamoci poi una combinazione di Russia e Cina che agiscono in accordo tra di loro. 

L'America ha un problema anche nel Pacifico contenente ambizioni territoriali della Cina, tra cui tentato possesso delle isole Senkaku dal Giappone e Scarborough Shoal dalle Filippine. Se l'America non punisce Russia adeguatamente per la sua acquisizione della Crimea, la Cina potrebbe essere incoraggiato a credere che gli Stati Uniti fanno minacce a vuoto.  
Questo è il motivo per cui gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno spingendo il resto della UE a imporre sanzioni contro i russi. La divisione degli interessi nell'ambito della NATO ha permesso a Putin di avere la meglio sull'occidente. Putin in questo momento sta cercando di sdrammatizzare, affermando di non avere ulteriori mire rispetto ad altre regioni ucraine. Tuttavia il governo ucraino, l'Occidente e il popolo russo la pensano diversamente. 

La posizione della Cina in questo scontro non dovrebbe essere trascurata. Come co-fondatore con la Russia della Shanghai Cooperation Organisation ( SCO, vedi mappa sopra ), la Cina è destinata a essere dalla parte della Russia o perlomeno non intende opporsi, come dimostrato dalla sua l'astensione su una risoluzione guidata dagli USA alle Nazioni Unite per censurare l'annesione della Crimea da parte della Russia.  

Ciò significa che l'Occidente non sta affrontando solo la Russia, ma potenzialmente la Cina e pure gli altri membri della SCO.  Gli ottimi rapporti della Russia con le altre nazioni della SCO rendono plausibile la possibilità di utilizzare l'oro come arma contro l'Occidente, perché la maggior parte dei governi coinvolti nella SCO negli ultimi stanno acquistando oro fisico, mentre le banche centrali occidentali stanno vendendolo. Finora i membri della SCO si sono accontentati di accumulare l'oro degli occidentali sfruttando la caduta dei prezzi e facendo attenzione a non perturbare il mercato.

Non possiamo dire che la crisi ucraina è finita. Probabilmente Putin non sarà pienamente soddisfatto finché non ci sarà un governo amico dei russi a Kiev. E può darsi che i politici russi decidono di accordarsi con la Cina per massimizzare turbolenze di Wall Street, spingendo al rialzo il prezzo dell'oro come arma della guerra finanziaria in corso.

articolo completo su: silverdoctors.com  

lunedì 24 marzo 2014

il palladio torna sui massimi


Il palladio è il meno noto tra i metalli preziosi. 
Viene ampiamente utilizzato in una varietà di applicazioni industriali, dalle candele ai convertitori catalitici, dal "cracking" degli idrocarburi ai componenti elettronici.
Un altro aspetto che molte persone non conoscono: la maggior parte del palladio del mondo è estratto in Russia.

Dall'ottobre 2013 i prezzi del palladio sono aumentati del 5,3%.

Considerando quello che sta accadendo in Russia, i prezzi potrebbero salire. Infatti, con sanzioni commerciali incombente, il palladio potrebbe essere tolto dal mercato mondiale a tempo indeterminato.

Come mostra il grafico sopra, il palladio sta riavvicinandosi ai massimi del 2011 e potrebbe sfondarli.

sabato 22 marzo 2014

altre cattive persone in circolazione


Bernard Madoff, il finanziere autore di una delle maggiori truffe della storia, condannato a 150 anni di carcere, ammette di aver commesso un “errore orribile”. «Chiedo scusa», dice. E consiglia agli americani di mantenersi alla larga dalla Borsa, dicendosi sicuro che ci sono «altre cattive persone in circolazione che si arricchiscono con un altro schema Ponzi, ovvero lo stesso tipo di truffa piramidale da lui perpetrata.

 articolo completo su: www.corriere.it 



venerdì 21 marzo 2014

la legge del 1 e 2 per cento


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come prevedere l'azione dei prezzi, ogni giorno, senza ricorrere all'analisi tecnica

James McShirley è un veterano dei mercati delle commodities. Elaborando i prezzi degli ultimi anni, ha realizzato un'interessante ed elegante serie numerica che può servire per prevedere la direzione e la portata del movimento dei prezzi quasi ogni giorno, verso l'alto o verso il basso. Da un lato è affascinante, dall'alltro dimostra l'evidente manipolazione dei mercati.  

In un articolo scritto per GATA (
Gold Anti-Trust Action Committee) e per il blog LeMetropole Cafe, James McShirley delinea i dettagli dei suoi anni di ricerca. 

Ecco un estratto :"L'esempio più sospettoso di manipolazione dei prezzi non è tanto il Fix di Londra, ma piuttosto "la regola dell 1 % e del 2 %".
Come ho documentato da oltre 10 anni, quasi tutti i rialzi del prezzo dell''oro si fermano al raggiungimento del +1 % rispetto al prezzo di chiusura della sera precedente del mercato del COMEX
, che è il prezzo spot più ampiamente riportato. In pochi altri casi, i rialzi vengono ono ricoperti esattamente al raggiungimento del +2 %. 

Questa manipolazione è così evidente che sono stato in grado di prevedere centinaia di movimenti giornalirei dell'oro con una precisione millimetrica. 
In più di un'occasione ho anche previsto una sequenza di movimenti di borsa di quattro giorni consecutivi, dichiarando al centesimo i prezzi di chiusura di ogni giorno."

"Un'altra esempio evidente di manipolazione dei prezzi, avvenuta all'incirca l'80% dei giorni negli ultimi anni, è il prezzo inferiore del fix di Londra pomeridiano rispetto al fix della mattina." Nel periodo tra gennaio 2006 e agosto 2011 l'oro ha guadagnato il 368%, passando da 520,75 a 1917,90 dollari per oncia. Eppure nell' 80% dei giorni i prezzi registravano un calo tra il fix del mattino e quello pomeridiano, come avverrebbe normalmente in un mercato orso."
James conclude il suo articolo affermando: "chiunque dubita della manipolazione dei prezzi dovrebbe prima controlalre tutti i dati, e in particolare le opere di Adrian Douglas, di Dmitri Speck e gli archivi del GATA".


Vedi anche:

 Quattro diverse scuole di pensiero





mercoledì 19 marzo 2014

oro respinto dai 1390

Per il momento l'oro è stato in grado di sfondare l'importane resistenza che fa' da barriera al livello di prezzi tra 1390 e 1400 dollari per oncia. 
Ora i due livelli chiave sono 1323 in basso e 1425 in alto.
Una
chiusura settimanale al di sotto di 1308 segnerà una ripresa del trend al ribasso. La prncipale resistenza in ottica mensile è sul livello 1555-1565 seguita dai 1617 per i prossimi tre mesi, mentre il supporto si trova a 1315 dollari per oncia. Una chiusura mensile al di sotto di questa zona segnalerà nuovi minimi pe ri prossimi mesi.
Solo
una chiusura mensile sopra 1617 dollari per oncia segnalerà una vera inversione di tendenza al rialzo.


     Martin Armstrong
  
fonte: armstrongeconomics.com  

addio alla terribile Blythe Masters ?

Blythe

Da diversi mesi correvano voci che JP Morgan desiderava vendere le sue attività nei mercati delle materie prime fisiche.
Oggi il CEO Jamie Dimon ha formalmente annunciato che JPM si separerà dal business con le commodities fisiche. Contrariamente alle aspettative precedenti, tuttavia, a seguito della cessione JPM continuerà a fornire i suoi forzieri per il servizio di custodia dell'oro fisico per gli operatori commerciali in tutto il mondo
L'acquirente della divisione di JPM è Mercuria, una società svizzera. Ciò significa quasi certamente l'addio a Blythe Masters, top-manager di JPM e nemica n. 1 degli investitori in metalli preziosi.

approfindimento di Bloomberg su Mercuria 

la verità sulla sentenza tedesca


(...)  Ora, scrivere sui giornali italiani che c'è stato un "via libera" in queste condizioni significa raccontare il contrario della verità: la corte sta ponendo dei paletti tremendi all'acquisto di titoli: di fatto, assegna al parlamento tedesco il potere di dire NO, e dichiara anticostituzionale - in anticipo - qualsiasi cosa vada contro il  NO del parlamento. Ed è scritto nero su bianco sulla sentenza, sul sito.

Se vi mettete cioè nella condizione in cui adesso Renzi vi svacca il bilancio per farvi contenti, e tra qualche tempo col debito al 150% del PIL avete bisogno di aiuto, scoprirete che, stando alla corte tedesca, avete bisogno del via libera del parlamento tedesco per avere gli aiuti, e che lo stesso parlamento è condizionato da una sentenza che dichiara - in anticipo -  illegali gli aiuti se cambiano il prezzo dei bond sul mercato, o se implicano soldi dei contribuenti tedeschi.

 

E' la seconda volta che non capite subito l'azione "ingessante" della corte costituzionale tedesca. Come l'altra volta, entro un paio di giorni (quando i soliti tre che possiedono i giornali avranno guadagnato dal balzo della borsa) i loro giornali vi faranno filtrare la verità, ovvero che la corte ha piazzato dei paletti severissimi rimandando le decisioni di ECB e ESM al Bundestag, previo rimanendo che ha posto dei limiti chiari al Bundestag stesso.
Nel senso del darwinismo attivo, trovo abbastanza divertente questa cosa: i tre giornalai italiani vi stanno portando al baratro, raccontandovi frottole. Ora Renzi farà altro debito pubblico, credendo in uno "shock", (in che modo 10 miliardi siano uno shock per l'economia lo sa solo lui) , e il debito italiano crescera' ancora.


Convinti che sia stato dato il via libera all'acquisto illimitato di titoli italiani, andrete a chiedere gli aiuti, e scoprirete che:


  • Il parlamento tedesco,come  già vincolato dalla sentenza del 7, può darvi i soldi solo se praticate le misure "cautelative" proposte dalla solita trojka.
  • Il parlamento tedesco, come già vincolato dalla sentenza del 7, può darvi i soldi solo se non sono soldi del contribuente tedesco, ovvero puo' solo darvi una quantità limitata dal bilancio del fondo salvastati.
  • Il parlamento tedesco, come già vincolato dalla sentenza del 7, può darvi degli aiuti solo se essi non cambiano le previsioni di bilancio dello stato.
in pratica, cioè, la cura greca.
 

In che modo questa sia una "vittoria" lo sanno solo le tre famiglie di giornalai italiani che, leggendo la sentenza il 7 sul sito della corte, hanno deciso di metterla in prima pagina oggi insieme alla conferenza stampa della Corte di oggi parlando di "vincoli", e dal 7 ad oggi , tutti quelli che avranno comprato le azioni giuste ci hanno guadagnato , guarda caso quelle che oggi, alla notizia, si saranno impennate. 

Se sia giusto che quasi tutta la stampa italiana sia in mano a finanzieri con interessi in borsa, i quali vi comunicano al 17 una sentenza del 7 mescolata ad una conferenza stampa, e come e quanto abbiano potuto godere del rialzo di borsa, è un problema che dovreste porvi VOI. Ma non ve lo porrete, perché per voi l'importante è fare la OLA come tifosi. 



        Uriel


articolo completo su: keinpfusch.net

domenica 16 marzo 2014

un doppio minimo incoraggiante

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Nel grafico sopra, con i prezzi dell'oro dal giugno 2011, vediamo che si è formato un "doppio minimo" praticamente uguale a quello del 2012.

Anche questa volta dopo il doppio fondo abbiamo avuto un golden cross, e cioè che la media mobile a 50 giorni incrocia la media mobile a 200 giorni arrivando dal basso, e con entrambe le medie mobili in salita. In 3 mesi l'oro è salito 16% e si trova in questo momento ai livelli visti sei mesi fa.

C'è la tentazione di dire che il trend al ribasso si è interrotto ma forse avremmo bisogno di vederlo prima rompere il livello di agosto di 1400 dollari al troy ounce.

Lato fondamentali è sempre complicato capire cosa succede, perché non c'è molta trasparenza e i dati non sembrano verificabili neanche da chi ci lavora da decenni.

Sappiamo magari cosa succede, ma non le entità. Le economie emergenti continuano ad accumulare oro, sia da parte delle banche centrali che da parte dei privati. Cina non aggiorna la cifra sulle riserve dal 2009 ma è probabile che abbiano raddoppiato da 1054 tonnellate a 2710 tonnellate. In India negli ultimi anni sono state introdotte tassazioni pesanti e le solite complicatezze burocratiche (importatori costretti ad ri-esportare il 20% ...) sulle importazioni per evitare l'indebolimento del rupee. Il risultato è che l'oro in India viene tradato a un premio di 200$.

Che il prezzo sulla borsa è manipolato pare certo. Due volte al giorno rappresentanti di cinque banche si telefonano per 15 minuti a un'ora, per fissare il prezzo sul mercato per le prossime ore. Il processo va avanti da quasi 100 anni, senza nessun tipo di audit esterno o regolamentazione. Di prezzo mercato libero quindi neanche traccia.

Pochi mesi fa la Bafin, il regolatore bancario tedesco, ha aperto un inchiesta sulla Deutsche Bank, anche irrompendo negli uffici della banca, per cercare alcuni documenti. Praticamente lo stesso giorno la DB si è ritirata dal suo ruolo nel gruppo dei cinque, anche se non ci è dato sapere perché. La scusa ufficiale è che non vogliono avere a che fare con le commodities.

Forse ci sono anche forti squilibri domanda-offerta, coperto dal fatto che chi decide il prezzo sono alcune banche occidentali con forte interesse a tenere i prezzi bassi per quanto ci riescano. Se Sprott ha ragione la domanda nel 2013 era più del doppio dell'offerta. In questa luce un caduta del prezzo di 34% risulta inspiegabile.

Nel frattempo continua l'impatrio dell'oro tedesco. Il patto era che le 674 tonnellate avrebbero impiegato 8 anni a ritornare la casa, 84 tonnellato all'anno. Il bilancio per il 2013 è di soli 37 tonnellate, di cui solo 5 dagli Stati Uniti, il resto dalla Francia. Ma come spiega Die Welt, ha tutto una spiegazione perfettamente ragionevole.

I lingotti detenuti in America non avrebbero la forma giusta per London Good Delivery e devono prima essere fusi e trasformati, tutto sotto rigoroso controllo da funzionari tedeschi. Al costo di impiegare 60 anni per il rimpatrio. E lasciando comunque 1200 tonnellate negli Stati Uniti.

Per il 2014 gli Stati Uniti hanno però promesso di ridargli da 30 a 50 tonnellate. Se ci riescono tutto bene, se no bisogna accettare che i 1500 tonnellate di oro tedesco non si trovano più fisicamente nei cavaeu statunitensi ma da qualche parte in Cina. A quel punto si spera che qualcuno indaghi sulle forse 1000 tonnellate di oro italiano detenute all'estero


       Anna Ryden

fonte: www.osservamondo.com







sabato 15 marzo 2014

la Fed spiega la crisi dell'Eurozona

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Qui la Federal Reserve di New York ha messo fuori uno studio sulla crisi dell'eurozona che batte qualunque altra cosa che ho visto finora, perchè chiarisce una volta per tutto il meccanismo che forza i paesi del nord a chiedere l'austerità per i paesi del sud-Europa, qualunque governo abbiano e anche fra dieci o venti anni. I paesi nordici, dato il meccanismo dell'eurozona, devono per forza chiede ai paesi in deficit estero a tutti i costi di fare l'austerità, non hanno scelta.

Provo a riassumere: il sistema di pagamenti dell'eurosistema, sistema di pagamenti tra banche ovviamente, COSTRINGE I PAESI IN SURPLUS COMMERCIALE AUTOMATICAMENTE A PRESTARE AI PAESI IN DEFICIT, anche se non vogliono, non possono fare diversamente. Questo non lo dice mai nessuno.

Attenzione: non stiamo parlando di banche e investitori olandesi, inglesi, francesi e tedeschi che hanno comprato titoli greci, italiani, spagnoli, portoghesi, islandesi, irlandesi perchè avevano rendimenti elevati e poi nel 2011 li hanno liquidati ...  Questo è stato un fattore addizionale e se ne è parlato in abbondanza, ma non è quello il cuore del problema.

Il meccanismo di cui non si parla mai, ma che è automatico è Target2 e i tedeschi e olandesi non ci possono fare niente, anche se non vogliono, a meno di non voler bloccare i pagamenti per le BMW e Volkswagen e creare una crisi bancaria instantanea, DEVONO PER FORZA FINANZIARE OGNI DEFICIT ESTERO DI ALTRI PAESI, giorno per giorno.

Perchè? Perchè quando tu paghi con un assegno o bonifico per la tua Audi ad esempio, tu pensi che avevi 40mila euro nel saldo e hai girato questi 40mila alla filiale Audi che ha un conto con Deutsche Bank a Stoccarda e i tuoi soldi sono finiti lì. Non funziona così, la tua banca italiana non ha i tuoi soldi da inviare, per cui chiede un prestito di "riserve" alla Banca d'Italia, la quale si rivolge all'eurosistema cioè alla Banca Centrale Europea che si rivole alla Bundesbank che presta "riserve" e queste vanno a Bankitalia e poi alla tua banca che così può pagare il tuo assegno alla Audi. Non ci credi che sia così perchè lo dico io ? Per questo ti invito a leggere il bellissimo pezzo della FED di New York.

Come mai è così complicato?  Perchè le banche CREANO I SOLDI DAL NULLA, NON PRESTANO SOLDI CHE QUALCUNO HA DEPOSITATO, solo quando i pagamenti sono nello stesso paese, tra banche italiane, nessuno se ne accorge perchè aggiustano le differenze e sbilanci di pagamenti prestandosi tra loro e se rimane qualcosa da saldare chiedono a Bankitalia. Quando i soldi vanno all'estero escono dal circuito delle riserve di Bankitalia per cui, se c'è uno sbilancio (deficit estero) logicamente devono ottenere riserve dalla Bundesbank o qualunque altra banca centrale estera.

Attenzione! Fuori dall'eurozona questo si traduce in vendite e acquisti di valuta e quindi domanda in eccesso della valuta estera ed eventuale pressione sul cambio della lira ad esempio, ma all'interno dell'eurozona ovviamente no, esiste una moneta unica.... e la conseguenza è che I TEDESCHI SONO OBBLIGATI AUTOMATICAMENTE A FINANZIARE I DEFICIT DEGLI ITALIANI o spagnoli o greci o portoghesi (pena far saltare l'euro in 24 ore).

Ora fino al 2009 nessuno se ne è accorrto perchè c'erano flussi di capitale speculativo che compravano titoli italiani o spagnoli o greci o portoghesi dato che avevano rendimenti più elevati e nessun rischio di cambio. Quando questi sono scomparsi, di colpo il meccanismo automatico di pagamenti interbancari in eurozona è dovuto scattare. E gli olandesi e tedeschi e altri si sono accorti che in tre anni avevano accumulato quasi 1,000 miliardi di crediti verso i paaesi in deficit. E non esiste nessun meccanismo di aggiusttamento, se nessuno fa niente i paesi in surplus automaticamente estendono credito tramite la loro banca centrale ai paesi in deficit all'infinito.

I tedeschi e olandesi se ne sono accorti e non hanno detto mezza parola su questo, ma hanno montato una campagna per l'austerità, "la competitività" e per far pareggiare il deficit estero degli altri paesi, costasse anche loro lacrime e sangue. Altrimenti avrebbero rischiato di lavorare a produrre BMW e Audi e poi dare anche i soldi per comprarle agli altri europei, per anni e anni e all'infinito, prima per 1000 miliardi, poi 2mila e poi un bel giorno questi non avrebbero pagato e fatto crac.

I nordici nel 2011 hanno visto il saldo dei "net claims on the eurosystems" arrivare a mille miliardi e hanno scatenato la guerra per avere l'austerità dai paesi in deficit. Perchè nessuno però parla del fatto che c'è un meccanismo automatico che in caso di deficit nostro li obbliga a finanziarci ? Perchè altrimenti: a) la gente si accorge che le banche non hanno i soldi e li creano dal niente e si innservosisce e comincia a fare domande e b) gli italiani o spagnoli si accorgono che hanno il coltello dalla parte del manico, che sono gli altri che sono obbligati a uscire dall'euro.

Chi pensa che l'austerità sia un piano malefico tedesco o una politica che può essere modificata di comune accordo con i nordici non capisce la realtà del meccanismo automatico di pagamenti inter-bancari nell'eurozona.

Ma per gli italiano o spagnoli sarebbe un arma tremenda, perchè vuole dire che se fanno una politica fiscale espansiva, tagliano le tasse ad esempio e rilanciano l'economia, poi gli altri sono con le spalle al muro e sono costretti ad uscire dall'euro (o finanziarli).


fonte: cobraf.com

venerdì 14 marzo 2014

argento supera la resistenza dei 21,5

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Oggi l'argento sta guadagnando oltre il 2%, dopo molte giornate deludenti.
Nel grafico (con barre da 5 ore) si può notare la rottura verso l'alto della resistenza posta a 21,50 dollari per oncia. Uscito dal canale discendente delimitato dalle due linee di tendenza (in nero nel grafico), l'argento dovrebbe salire fino al livello poco sopra i 22 dollari per oncia, indicato dalla doppia linea tratteggiata rossa.



superati di slancio i 32 euro per grammo


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Nel grafico si vede chiaramente l'impennata di prezzi di oro e argento subito prima dell'apertura dei mercati di New York (anticipata di un'ora a causa dell'ora legale).
Nelle ultime sei settimane l'oro ha sempre chiuso su livelli più alti: si tratta della serie più lunga di settimane al rialzo dai bei tempi dei massimi nell'agosto 2011.


giovedì 13 marzo 2014

niente voli sopra l'Ucraina


Aeroflot e S7, le due linee aree russe, hanno entrambe modificato le loro rotte per evitare di sorvolare lo spazio aereo dell'Ucraina. 
Non ci sono dubbi, quindi, che i russi si aspettano un innalzamento della tensione. 
Nella seconda parte di marzo aspettatevi quindi anche una forte turbolenza nei mercati.

Il neo governo ucraino ha richiamato un milione di riservisti ma non possiede fucili per armarli e non ha soldi per acquistare armi. Dapprima ha chiesto aiuti finanziario agli USA, senza ottenere ancora niente per problemi interni alla polica americana; stasera l'Ucraina ha chiesto armi agli USA, per ora anche questa seconda richiesta non ha avuto successo. 

Secondo Iskra-news.info, la notte dell’8 marzo scorso le riserve d’oro dell’Ucraina sono state caricate su un aereo non identificato nell’aeroporto Borispol di Kiev, da cui l’aereo è decollato immediatamente. Una fonte del governo ucraino affermava che il trasferimento dell’oro dalle riserve ucraine agli Stati Uniti è stato ordinato dal primo ministro scientologo Arsenij Jatsenjuk.
Secondo Iskra-news.info, la notte dell’8 marzo le riserve d’oro dell’Ucraina (40 contenitori) sono state caricate su un aereo non identificato nell’aeroporto Borispol di Kiev, da cui l’aereo è decollato immediatamente. Una fonte del governo ucraino affermava che il trasferimento dell’oro dalle riserve ucraine agli Stati Uniti è stato ordinato dal primo ministro scientologo Arsenij Jatsenjuk. - See more at: http://www.stampalibera.com/?p=71875#more-71875
Secondo Iskra-news.info, la notte dell’8 marzo le riserve d’oro dell’Ucraina (40 contenitori) sono state caricate su un aereo non identificato nell’aeroporto Borispol di Kiev, da cui l’aereo è decollato immediatamente. Una fonte del governo ucraino affermava che il trasferimento dell’oro dalle riserve ucraine agli Stati Uniti è stato ordinato dal primo ministro scientologo Arsenij Jatsenjuk. - See more at: http://www.stampalibera.com/?p=71875#more-7187

Come spesso accade, per ora le turbolenze giovano ai prezzi dell'oro che ha superato i 1372 dollari per oncia.


solo i beni scarsi hanno un prezzo di mercato

Gli Inglesi Fanno Sparire 600 Miliardi, gli Italiani si Dissanguano per 6 


Questa sembra teoria, guardiamo cosa ha detto ieri il governatore della Banca di Inghilterra, Mark Carney: "Any unwinding of QE should come after several adjustments to rates" e il suo vice Charlie Bean, che la Bank of England “only contemplate selling back Gilts once the recovery is on a firm path”. Riferito ovviamente ai 600 miliardi di euro di titoli di stato che hanno comprato a costo zero. "Mark Carney: 'Bank of England will never fully unwind QE" 

IERI HANNO CIOE' CONFERMATO CHE SPARIRANNO, CHE LI FARANNO SPARIRE, PAF!... non li rivenderanno, rimarranno per gli anni a venire nel bilancio della Bank of England, senza però più costare niente allo stato perchè questa gli gira gli interessi. Per cui è come se non esistono più. FANNO SPARIRE SENZA COSTI 600 MILIARDI DI TITOLI DI STATO. Magia ... Come è possibile ? Perchè il denaro è creato dal niente, zucconi.  

Gli inglesi fanno sparire 600 miliardi di debito pubblico, noi italiani ci dissanguiamo per "trovare" e ridurre di 6 miliardi il debito pubblico !!!

Il denaro non costa niente produrlo, non è un bene scarso, ne crei quanto ne vuoi, per cui il suo prezzo giusto dovrebbe essere zero e se hai troppo debito crei denaro, che costa zero e lo scambi con debito, che invece costa ogni anno di interessi (e questo sparisce)

Il "giusto costo del denaro", il prezzo del denaro, simile al prezzo dei pomodori, smartphone, poltrone, petrolio o bistecche NON ESISTE, perchè non è un bene prodotto o una quantità di oggetti scarsi, ma solo dei numeri su dei fogli di carta o su dei fogli elettronici.

SOLO I BENI SCARSI HANNO UN PREZZO DI MERCATO 

La mente umana stenta ad afferrare questo concetto perchè per ogni singola persona, nella sua esperienza di vita reale, il denaro è qualcosa di assolutamente reale e tangibile ed è sempre scarso, per procurarselo si deve lavorare o commerciare o rubare o entrare in politica.

Ma questa è la distribuzione tra gli individui una volta che il denaro sia stato creato e messo in circolazione. All'orgine però Il denaro è al 95% credito creato dal niente dalle banche, ma dal 2008 in alcuni paesi importanti è per metà "credito" a costo zero della Banca Centrale che ugualmente lo crea dal niente. Come fa ad esserci un prezzo di mercato, giusto, di equilibrio di qualcosa che è creato dal niente e non costa niente produrlo ? Il suo prezzo giusto è in realtà ZERO o più precisamente 3% se l'inflazione è 3%, 5% se l'inflazione 5% cioè zero in termini reali, al netto dell'inflazione. Come spiegato da Mosler Warren e da Keynes John Maynard.

Andiamo sul concreto: in Germania il credito alle imprese è fornito per il 70% da Landesbankene e Sparkassen che hanno pessimi bilanci e non guadagnano niente. In Cina da banche semipubbliche che hanno bilanci farlocchi e non guadagnano niente se uno applicasse loro gli standard di Unicredit o BNP Paribas.

Ma chi se ne frega, il denaro è come l'acqua o l'elettricità, una materia prima essenziale che va fornita in quantità sufficiente, a costi bassi. La creazione del denaro è una funzione pubblica, tramite la Banca Centrale o le banche semipubbliche, o anche private, ma dirette dal governo.

    G. Z.

fonte: cobraf.com

N.B.  I metalli preziosi sono beni scarsi e costosi da estrarre.

la Russia toglie i soldi dalle banche USA


La Banca centrale russa ha ritirato gran parte dei suoi averi dalle banche americane. Miliardi di dollari sono stati trasferiti nelle banche europee.

Settimana scorsa la Banca centrale di Russia ha ritirato gran parte delle sue riserve depositate nelle banche americane per trasferirle in istituti finanziari europei. L’importo esatto della somma trasferita non è noto ma si tratterebbe di decine di miliardi di dollari.
Questo movimento mostra che nel suo conflitto con il nuovo potere in Ucraina il presidente russo Vladimir Putin considera tutti gli scenari, incluso quello che vedrebbe il governo americano congelare gli averi russi depositati nelle banche negli Stati Uniti.

fonte: ticinolive.ch


mercoledì 12 marzo 2014

a contatto della media a un anno

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Forse per le crescenti tensioni tra G7 e Russia, l'oro ha superato i 1365 dollari per oncia, a contatto con la media mobile dei prezzi a 1 anno (linea blu del grafico), tornando ai livelli di settembre 2013. Stanotte in Asia i prezzi avevano già guadagnato 10 dollari l'oncia a causa della crescita della domanda di metallo fisico.

L'argento torna sopra i 21 dollari per oncia.


Forte calo del prezzo del petrolio perché l'amministrazione Obama ha minacciato di vendere parte delle sue riserve strategiche, una mossa per danneggiare la principale fonte di entrate dei russi.
 



martedì 11 marzo 2014

un record di debiti

Centomila miliardi di dollari, un record. I titoli di debito mondiali hanno raggiunto a metà del 2013, secondo i dati diffusi domenica dalla Banca dei regolamenti internazionali di Basilea nella sua Rassegna trimestrale di marzo, un livello superiore del 43% ai 70mila miliardi di fine 2007, appena prima dell'esplosione della Grande recessione.

Il record è stato raggiunto in gran parte a causa dell'incremento dell'indebitamento pubblico (nazionale e locale), «cosa non sorprendente - notano gli economisti della Bri - tenuto conto della notevole espansione delle spese dei governi negli ultimi anni». Le emissioni sui mercati interni hanno raggiunto i 43mila miliardi, con un incremento dell'80%.

     Riccardo Sorrentino per ‘Il Sole 24 Ore'


P.S. Quando scoppierà la bolla del debito?  Intanto l'oro oggi è tornato sopra i 1350 dollari per oncia.


lunedì 10 marzo 2014

crollano rame e ferro per colpa dei crediti cinesi

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I prezzi del ferro sono caduti del 25% da inizio 2014 (linea blu nel grafico). Stanotte le materie prime che servono alla produzione di acciaio sono crollate del 9%, la maggior perdita di sempre. 
Sempre a causa di problemi finanziari cinesi (default delle obbligazioni della società Chaori), anche il rame stanotte ha perso il 5% (linea rossa del grafico). Diverse banche cinesi stanno svendendo rapidamente i loro investimenti in rame (più volte ipotecati) alla ricerca affannosa di liquidità.


domenica 9 marzo 2014

le tessere del mosaico si compongono

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La scorsa settimana è iniziata sotto l’influenza dei venti di guerra, che hanno spinto le quotazioni dell’oro sino a 1.350 dollari l’oncia; il resto della settimana, invece, i prezzi si sono mossi lateralmente, consentendo così di ritornare all’interno di quel canale rialzista tracciato a inizio anno.

Il seppur debole supporto di 1.325 dollari l’oncia sembrerebbe tenere, sebbene siano ampiamente possibili ritorni verso 1.300-1.310 per un appoggio sulla parte inferiore del canale (vedi grafico) : un obiettivo necessario alla crescita armonica che si fa attendere dall’inizio di febbraio.

Al rialzo la resistenza di 1.350 dollari ferma le quotazioni, tuttavia il suo superamento troverebbe subito un successivo ostacolo a 1.360, dove si arrestò il movimento crescente di ottobre dello scorso anno.
Oltrepassati i 1.360 dollari, con un piccolo intoppo a 1.375, le quotazioni arriverebbero presto a insidiare 1.425, il cui superamento fornirebbe la conferma del doppio minimo tra fine giugno e dicembre a 1.180 e proietterebbe i prezzi verso l’ambizioso traguardo di 1.670 dollari l’oncia.
Nel frattempo si intensificano i sospetti su una possibile manipolazione del prezzo dell’oro da parte delle cinque banche che determinano il fixing al London Bullion Market Association (LBMA), il mercato principale per i metalli preziosi, dove siedono Bank of Nova Scotia–ScotiaMocatta, Barclays Bank, Deutsche Bank, HSBC Bank USA e Société Générale.

(...) Forse sarà proprio per questo che Deutsche Bank è determinata a uscire dalla cinquina del tavolo del fixing dell’LBMA; pronta a rilevare il suo posto sarebbe Standard Bank: importante gruppo bancario sudafricano che, guarda caso, ha già ceduto il controllo della Trading Unit londinese a ICBC (Industrial and Commercial Bank of China). Il valzer di poltrone avrebbe quindi l’effetto di portare al tavolo del fixing i cinesi, che più volte abbiamo descritto in queste pagine essere estremamente attivi sul metallo giallo.
Piano, piano le tessere del mosaico tendono a comporsi in un disegno più ampio. Non casuale, a nostro avviso, anche la dichiarazione settimana scorsa del consigliere presidenziale russo, Sergei Glazyev, che ha affermato di poter abbandonare, qualora costretti, il dollaro americano come valuta di riserva e di scambio, oltre a procedere alla vendita dei titoli del Tesoro americano posseduti.
Una ritorsione che, come più volte ipotizzato, potrebbe adottare la Cina, visto che vi sono forti sospetti di continui acquisti di oro per rafforzarne le riserve; l’esempio di Pechino verrebbe poi seguito anche da Mosca che, guarda caso, ha acquistato nel 2013 ben 77 tonnellate di oro.
E così mentre l’occidente manipola i prezzi dell’oro, comprimendoli, per evitare che i popoli si intimoriscano per le precarie condizioni economiche, l’oriente acquista oro a man bassa per rafforzare i propri mezzi di persuasione verso l’occidente.

Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico (proverbio cinese).


articolo completo su: mazzieroresearch.com




venerdì 7 marzo 2014

argento monetario


La gente sa che l'argento dovrebbe essere soldi e che dovremmo essere in grado di poterli spendere. Ma dal momento che non possiamo spendere, oggigiorno l'argento viene considerato inutile da molta gente. 
Il denaro, e l'argento in particolare, tuttavia, è più di un semplice mezzo di circolazione di scambio, è anche una riserva di valore.
 

E questo mi porta alla domanda e all'offerta. Oggi non c'è alcuna nazione sulla terra che emette monete d'argento utilizzate dalla gente per fare le compere di ogni giorno
Nella storia umana non era mai successo che il mondo intero avesse smesso di utilizzare l'argento come moneta, ovunque, in ogni nazione, tutto in una volta, come è accaduto negli ultimi 150 anni, a partire con la Germania per finire con gli Stati Uniti e la Svizzera. Dal 1964 sono passati 50 anni con nessuna moneta d'argento come valuta circolante in tutto il mondo.
Pertanto, la domanda per l'argento come moneta è pari a zero. Questa forma di domanda non può quindi peggiorare ulteriormente. Questa forma di domanda potenziale, di argento monetario, è quindi enorme e può variare solo in una direzione, in alto. 
L'aumento della domanda monetaria per l'argento provocherà un movimento dei prezzi secondo una direzione primaria verso l'alto, pur con le normali fluttuazioni di mercato.


Tutto il nuovo argento estratto dalle miniere viene consumato dalla domanda per usi industriali. La domanda di argento per investimenti rimane inferiore alla quantità di argento riciclato mediante fusione di rottami. Il mercato del rottame d'argento è di circa 200 milioni di once l'anno, mentre la domanda di argento per investimenti si aggira su 100 milioni di once all'anno soltanto.
Ciò significa che
la quantità di argento fisico disponibile nel mondo continua a diminuire, quindi l'argento è un metallo sempre più raro.


   Jason Hommel 
 
fonte: jhmint.com

200 tonnellate vendute da privati italiani

 
Unioncamere: Sono 17 milioni gli Italiani che durante la crisi hanno venduto oggetti d’oro ai negozi compro-oro per un peso totale di circa 200 tonnellate ed un valore di 8 miliardi d’Euro.

Queste le cifre fornite dal presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello alla Commissione Industria del Senato durante la sua audizione sui disegni di legge riguardanti il mercato dell’oro e dei materiali gemmologici.
Il fenomeno della copiosa nascita di 12mila negozi compro oro è stata alimentata proprio da questo fenomeno sostenuto da circa il 28% degli italiani che hanno alienato i loro gioielli per costituire una forma seppur minore di sostentamento.
Sulla base del fenomeno l’Italia è addirittura divenuto esportatore d’oro , pur non essendone produttore.
Nelle pieghe di questa attività , ha precisato Dardanello, si possono a volte annidare casi di ricettazione, riciclaggio e economia illegale ed è per questo che è auspicabile un aumento dei controlli per svolgere i quali le Camere di Commercio, hanno già dato la loro disponibilità.

giovedì 6 marzo 2014

l'argento in tempo di guerra

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Il grafico indica i prezzi dell'argento "spot" sul mercato di New York, dal 1901 al 1966.
Durante la Prima Guerra Mondiale, i prezzi sono lievitati non tanto a causa della guerra quanto per il fatto che il mercato era stato lasciato libero di fluttuare.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, invece, i prezzi erano regolamentati dal governo e sono rimasti schiacciati sui minimi (senza alcuna variazione dal 1942 al 1944) nonostante la crescita della domanda.


fonte: armstrongeconomics.com


mercoledì 5 marzo 2014

dopo il Libor anche l'oro ?

Dopo il Libor, ora l’oro. 
Ebbene sì: anche il metallo giallo sarebbe caduto vittima delle manipolazioni da parte dei grandi colossi della finanza. Questo nuovo scandalo parrebbe aver trovato ora certificazione nelle parole e nella testimonianza di Madison Marriage, con la pubblicazione del suo articolo "Gold price rigging fears put investors on alert", vale a dire "i timori di manipolazione sul prezzo dell’oro mettono gli investitori in stato di allerta". 
Perché allora rimarcare l’utilizzo del tempo condizionale del ‘parrebbe’ se l’ipotesi di frode è stata confermata dalla realtà dei fatti?   Sparito. L’articolo del Financial Times, in cui si dichiarava la dinamica con la quale le autorità mondiali hanno perpetuato la manipolazione dei prezzi aurei, è ‘sparito’, smarrito, perso o, probabilmente, rimosso, bandito forse dal rimprovero serrato di Istituti così influenti sulla piazza tali da imporre addirittura la censura editoriale.

“I prezzi mondiali dell’oro potrebbero essere stati manipolati nel 50% delle occasioni tra il gennaio 2012 e il dicembre 2013, secondo un’analisi condotta dalla società di consulenza Fideres”: era questa una delle parti salienti che compariva nell’originale articolo andato perduto, dove il gruppo di ricerca Fideres è comparso come principale accusatore del meccanismo di "fixing", attraverso il quale alcuni grandi complessi finanziari mondiali (cinque nello specifico) avrebbero compiuto ripetute modificazioni nella determinazione del prezzo del metallo giallo prevalentemente durante la seconda seduta del fixing giornaliero del metallo, quella pomeridiana delle ore 15

Un’ipotesi, quest’ultima, avvalorata da uno studio condotto dall’Università di New York, dove Rosa Abrantes (Stern School of Business) e Albert Metz (managing Director di Moody’s) hanno indagato nel periodo 2001-2013 sul delicato meccanismo del fix pomeridiano di Londra, il benchmark di riferimento per le Banche Centrali, le società minerarie e per il settore gioielliero. Dall’osservazione dell’andamento generale del fixing, i due studiosi hanno notato come, nella fascia oraria pomeridiana, i valori della quotazione abbiano subito strane movimentazioni e, tendenzialmente, divergano al ribasso. “La struttura del benchmark” si legge da un anticipo della pubblicazione dell’Università di New York “potrebbe favorire collusione e manipolazione e i dati empirici sono coerenti con l’ipotesi di interventi artificiali sui prezzi”. “E’ probabile” continua poi il pezzo “che si sia verificata, in tal senso, una cooperazione tra i partecipanti” e che dunque le big five del fixing avrebbero operato a loro favore.

articolo completo su: trend-online.com  


martedì 4 marzo 2014

crescono le importazioni di argento in India

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Sono appena uscite le statistiche ufficiali delle importazioni di metalli preziosi in India nel 2013.
Come visibile nel grafico sopra, le importazioni di argento hanno raggiunto le 6125 tonnellate, con una tendenza in forte crescita dai minimi di marzo 2012.


   Koos Jansen

altri Bitcoin spariti nel nulla


A sei giorni dal fallimento di Mt.Gox, un'altra banca Bitcoin - Flexcoin - ha dichiarato oggi che sarà costretta a chiudere dopo che presunti hacker hanno rubato 896 bitcoin, dal valore di circa 600 mila dollari. 

lunedì 3 marzo 2014

maggior rialzo in quattro mesi

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Oggi l'oro è risalito con forza oltre il livello di 1350 dollari per oncia, con il maggior rialzo giornaliero degli ultimi quattro mesi.
Come indicato dalla linea verde orizzontale nel grafico sopra, siamo tornati al livello di prezzo di fine ottobre 2013.



domenica 2 marzo 2014

il mercato non ha ancora prezzato l'Ucraina


Sarà anche un bluff, ma il governo Ukraino qualunque esso sia ora, ha mobilitato l'esercito, ha richiamato i soldati, messo in movimento le truppe...

In realtà l'Ukraina non ha modo di recuperare la Crimea e la parte est del paese può chiedere che i russi vi entrino, secondo le stime su 46 milioni di ukraini almeno 18 milioni si considerano russi e parlano russo.

I russi si sentono al 100% dalla parte della ragione perchè la Crimea è russa, è sempre stata russa fino a quando Krushev che era ukraino la mise sotto l'Ukraina nel 1954, ma neanche lui pensava che l'Ukraina un giorno si sarebbe staccata dalla Russia un giorno.

Dopo la lunga lista di successi ottenuti in Siria, Libia, Egitto, Palestina, Iraq, Afganistan, Kuwait, Iran... gli USA continuano a intromettersi negli affari di altri paesi. Se ci pensi un attimo l'unico caso in cui le cose sono andate liscie è stato il Kuwait nel 1992, per cui, se tanto mi da tanto, in base all'esperienza passata la crisi dovrebbe peggiorare.

Il mercato "ha prezzato" l'Ukraina? Neanche per sogno.

Petrolio, oro e frumento dovrebbero salire e il resto scendere.


  G. Z.

fonte: cobraf.com

sabato 1 marzo 2014

Ucraina, pensioni e la caduta di Roma

Marco Aurelio
Il presidente Obama ha pronunciato parole dure minacciando che ci saranno "costi pesanti" in caso di un invasione russa dell'Ucraina, ma questi "costi" saranno semplicemente sanzioni economiche che contribuiranno ad appesantire la nuova guerra fredda. Putin ha chiesto alla camera del parlamento russo il permesso di invadere l'Ucraina e ovviamente gli è stato accordato all'unanimità.

I barbari avevano cercato per decenni di invadere l'Impero Romano. Marco Aurelio li aveva ricacciati in Germania prima di morire nel 180 d.C. Alla fine, la cattiva gestione fiscale di Roma (come oggi) e l'erosione dei fondi destinati alle pensioni promesse ai militari, c'è stato un crollo del morale del popolo e dei soldati che ha permesso ai barbari di penetrare nell'Impero Romano.
Le tendenze storiche importanti sono sempre causate da fattori economici. La Russia ha osato invadere l'Ucraina solo perché ha capito che gli USA e l'Europa non possono fare niente di concreto per opporsi. I barbari furono in grado di saccheggiare Roma diverse volte perché l'Impero aveva sperperato le sue risorse economiche.  Gli USA e l'Europa sono talmente disperati di racimolare soldi per pagare le pensioni (promesse nei decenni corsi) che hanno distrutto la sicurezza mondiale e rischiano di crollare proprio come l'Impero Romano, che fu distrutto dal suo interno a causa delle tasse troppo alte e della corruzione dei politici

Secondo la teoria dei cicli, comunque, è improbabile che vedremo un vero scontro tra la Russia e l'Occidente prima della fine di ottobre 2014.


        Martin Armstrong

fonte: armstrongeconomics.com