Gli sforzi e sacrifici lacrime e sangue dell'austerità sono ora spazzati
via dal calo dell'inflazione (da un 2,7% due anni fa allo 0,7%
attuale), perchè equivale in pratica ad un aumento del 2% punti della
spread.
IL CALO DELL'INFLAZIONE EQUIVALE AD UN AUMENTO DELLO SPREAD.
I
politici da mesi gongolano perchè la spread dal 4,4% è scesa man mano
al 2,4%, ma se l'inflazione scende anche lei di un 2% la distruzione
dell'economia operata da Monti e soci è stata inutile. Qui nessuno
sembra capire l'economia monetaria.
Da qualche giorno, da quando è
uscito il dato che l'inflazione nell'eurozona è scesa quasi a zero (0,7
o 0,8%) e in Spagna in particolare a 0% ormai, l'euro e un poco le
borse dei paesi in crisi come la Spagna e l'Italia, stanno perdendo,
perché sul mercato tutti sanno che questa "deflazione" è letale per
paesi indebitati. Se ammazzi l'economia non hai solo suicidi,
disoccupati e giovano che emigrano in Australia e Dubai che di quello
non gliene frega molto, hai che non spendendo non si vende e quindi si
svende, si sconta, si fanno saldi, si accettano dilazioni di pagamento e
alla fine il fatturato, i ricavi e il prodotto nazionale invece di
essere di 1.600 miliardi risulta di 1.500 miliardi. Mentre debito invece
sale al ritmo del 4 o 5% medio annuo perchè non è indicizzato
all'inflazione, non abbiamo BTP indicizzati all'inflazione, non si fanno
sconti, saldi e dilazioni di pagamento sui BTP come per le auto.
I "poteri forti" pensano di controllare la situazione da Francoforte e Bruxelles con
tutti i loro LTRO, ESFM, OTM con cui hanno fatto salire i BTP e le
borse, ma la realtà gli sfugge lo stesso di mano. Per un poco
riescono a convincere della finzione, ma rimandano solo la resa dei
conti.
G. Z.
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