metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte

venerdì 28 settembre 2012

nuovo record dell'oro in euro e in franchi

oro in euro/oncia
Ieri l'oro ha raggiunto un nuovo record sia in euro (1380 euro/oncia) sia in franchi svizzeri (1660 franchi/oncia).
Quaranta giorni fa, un servizio del TG5 dichiarava l'oro avviato verso nuovi minimi ...

Proseguono gli acquisti di oro da parte delle banche centrali: la Corea del Sud ha incrementato le sue riserve del 30% in pochi mesi mentre l'oro della Corea del Nord è stato comperato dalla banca centrale cinese, le cui riserve continuano a crescere veso livelli ben superiori a quelli dichiarati ufficialmente.

Ieri la banca Barclays di Londra ha annunciato l'apertura di un nuovo caveau blindato per rispondere alla crescenti richieste da parte dei suoi clienti che vogliono un deposito sicuro per il loro metallo fisico.

mercoledì 26 settembre 2012

è il momento giusto per comperare oro

clicca per ingrandire


Il grafico indica la tabella di deviazione standard dei prezzi dell'oro dal settembre 2002, aggiornata al 13 settembre 2012.
Sebbene l'oro di recente sia stato in una morsa, rompendo la soglia dei 1600 e salendo fino a 1770  dollari/oncia, il metallo giallo sembra esere ancora attraente, con un valore sigma di -1,7 .

articolo completo dal blog di Johnny Cloaca

il cubo di tutto l'oro

clicca per ingrandire


Rappresentazione di come dovrebbe apparire il cubo contenente tutto l'oro del mondo, suddiviso per i vari tipi di oro in esistenza.
Oggi le riserve auree nel mondo assommano a circa 170 mila tonnellate. Immaginando di fondere assieme tutto questo oro, otterremo un cubo di circa 20,5 metri per lato.
A 1750 dollari per oncia - il suo valore sarebbe di 9600 miliardi dollari.



martedì 25 settembre 2012

rimarranno solo oro e argento

oro con barre giornaliere

Ultime previsioni da sito Jesse's Café Américain:


Questa settimana è l'ultima del terzo trimestre. 

Gli speculatori con posizioni al ribasso sui metalli preziosi potrebbero fare ogni sforzo per schiacciare i prezzo verso il basso e far sembrare il loro 'mark to market' meno scoraggiante.
I fondamentali per l'oro hanno un aspetto formidabile.
La
lunga pausa estiva dei prezzi probabimente sta giungendo al termine.

Quando il dollaro e la sterlina, e gli imperi che hanno contribuito a fondare, non saranno altro che polvere e ricordi sbiaditi di un tempo, rimarranno solo l'oro e l'argento.


fonte: JessesCrossroadsCafe.blogspot.it  

lunedì 24 settembre 2012

aumentano le scoperte di lingotti contraffatti



Sopra: fotografia del lingotto falso PampSuisse da 10 once d'oro scoperto a Manhattan


Dal Sole 24 Ore del 22 settembre:

La contraffazione dell'oro testimonia le attese di rialzi

In concomitanza con la fine della pirotecnica serie di annunci con i quali Bce, Fed e Banca del Giappone hanno in stretta successione comunicato l'intenzione di provocare una nuova inondazione monetaria, è stata resa pubblica una notizia dal potenziale dirompente. Lo stimato mercante d'oro di New York, Ibrahim Fadl, ha denunciato questa settimana di aver acquistato un lingotto imbottito di tungsteno, un metallo che ha un peso specifico simile a quello dell'oro.
fonte: ilsole24ore.com



Il quotidiano popolare New York Post ha avuto notizia che almeno 10 lingotti da 10 once – riempiti di tungsteno – sono stati venduti a commercianti inconsapevoli nel Diamond District della Midtown di Manhattan.
Le barre da 10 once d’oro sono molto popolari presso gli investitori e non si sa quante siano alla fine le barre contraffatte vendute ai rivenditori, come pure se o quante di queste barre siano state poi già rivendute al pubblico.

Un secondo raffinatore della 47th Street, che desidera restare anonimo, ha detto che si è bruciato di recente quando ha comprato 6 barre d’oro che si sono rivelate essere per lo più di tungsteno, con solo una copertura d’oro. Non ha però voluto procedere a raccontare da chi aveva acquistato le barre taroccate.
Per ora la contraffazione pare aver colpito solo le barre d’oro della PAMP (Produits Artistiques Métaux Précieux ), create dalla MTB, il cui CEO sicuramente non sarà feice di sentire che qualche “Russo” si è imbarcato nella missione di distruggere la credibilità del marchio PAMP.
Raymond Nassim, CEO della Manfra, Tordell & Brookes, il ramo Americano del marchio svizzero che crea le barre d’oro originali – con i loro numeri seriali e i marchi di purezza stampati belli chiari sui lingotti – ha detto che la situazione è seguita dai Servizi Segreti degli Stati Uniti, la cui giurisdizione copre le barre contraffatte.
Nassim pensa che il colpevole debba essere un gioielliere professionista che si è dato al crimine.
“Il falsario deve aver tagliato la barra lungo il bordo, aver svuotato l’interno d’oro e aver inserito il tungsteno al suo posto, e poi deve aver risigillato e levigato e pulito l’esterno” ha detto Nassim.
Il caso delle barre d’oro falsificate ha già preso la città di New York come una tempesta:
A una cena ospitata dal Comex, il mercato dei metalli di New York, questo giovedì notte, a quanto riporta Fadl, era tutto un fermento di discussioni sulle barre contraffatte.
E non stupisce. Cosa ancora non dovrebbe stupire è che ci sia da aspettarsi ancora parecchie storie su barre di tungsteno che siano già arrivate alla circolazione fra gli acquirenti finali e che i rivenditori di oro fisico saranno certamente danneggiati dalla perdita di fiducia dei consumatori finali, che saranno più restii e sospettosi negli acquisti.





tanti interventi inutili della Fed



La politica monetaria della FED, dal 2007, non solo non ha portato miglioramenti strutturali, ma addirittura ha logorato ulteriormente la situazione.

Avete mai provato a prendere carta e penna e scrivere quanto è costata la crisi agli USA? O meglio, cosa hanno dovuto scucire gli americani per rattoppare una situazione economica quantomeno “complessa” per poi ritrovarsi oggi con uno scenario macroeconomico di grande difficoltà, con il (vedi link) alle porte?
Ho provato a fare un elenco degli interventi effettuati dalla classe politica americana (in concerto con la FED, i più importanti) dal 2007 ad oggi.
a) Taglio dei tassi di interesse nel range 5,25-0,25% (dal settembre ’07 ad oggi).
b) Salvataggio di Bear Stearns : acquisti di junk bond (nutui cartolarizzati) per $ 30 miliardi (marzo ’08).
c) Apertura finestre di prestito a favore di diverse banche di investimento (mar ’08).
d) Paulson spende 400 miliardi dollari per rattoppare Fannie Mae e Freddie Mac (settembre ’08).
e) La Fed decide di intervenire in modo massivo per salvare la mina vagante più pericolosa, la compagnia assicurativa AIG per $ 85 miliardi (settembre ’08).
f) La Fed salva anche l’industria e elargisce 25 miliardi dollari a favore delle case automobilistiche (settembre ’08)
g) Prende il via per il controvalore di 700 miliardi di dollari il programma TARP (ott ’08)
h) La Fed compra commercial paper (ott ’08)
i) La Fed si impegna a salvare e garantire per un ctv di $ 280 miliardi di dollari i debiti di Citigroup (ottobre ’08).
j) Aggiunti ulteriori 40 miliardi dollari per AIG (nov ’08)
k) Intervento FED a favore di BofA per140 miliardi dollari (Bank of America) (passività gen ’09)
l) Obama stimola l’economia con ulteriori 787 miliardi di USD (gen ’09)
m) Partiamo con il QE 1 che compra 1.250 miliardi dollari in titoli del Tesoro e del debito ipotecario (marzo ’09)
n) Poi QE lite che acquista $ 200-300 miliardi di dollari di titoli del Tesoro e del debito ipotecario (agosto ’10)
o) QE 2: acquista 600 miliardi nel Treasuries (Nov ’10)
p) Operation Twist 1 e 2 (nov ’11)
q) QE 3 : acquista 40 miliardi di dollari di Mortgage Backed Securities al mese per un periodo di tempo indeterminato
Cavolo, sepravo di arrivare alla Z ma non ce l’ho fatta…
Eppure, nonostante tutto questo …
1) il reddito medio degli americani è oggi inferiore a quello che era durante alla fine del 2009 (quando la recessione era presumibilmente finita)
2) La percentuale di americani che vivono solo coi è salita dall’ 11% a quasi il 15%
3) La durata della disoccupazione media è aumentata da 30 settimane a quasi 40 settimane
Quindi vi rendete conto che il tessuto economico si è ulteriormente DETERIORATO? E quindi a cosa sono serviti tutti questi soldi spesi, oltre che incrementare l’indebitamento pubblico USA e creare ricchezza artificiosa sui mercati finanziari?

D.T.

articolo completo su intermarket & more


venerdì 21 settembre 2012

banche centrali allo sbaraglio

In questi giorni stavo pensando alle manovre delle banche centrali e mi dicevo che qualcosa non torna.
Il 19 settembre,  con la mossa della Bank of Japan ho preso coscienza di cosa si trattava: stavolta non c’è stata concertazione come pensavo… anzi tutt’altro, ognuna ha agito in difesa della propria economia e dei propri interessi. Provo a spiegarmi, anche se è un ragionamento un po’ complesso.
1. Mossa della BCE. Sono pronti ad acquisti di titoli sovrani… ovviamente però in cambio del rispetto di condizioni stringenti (in accordo con quanto previsto nell’ESM). La messa in pratica era subordinata alla decisione della corte costituzionale tedesca… che per fortuna è stata positiva, con il limite dei 190 miliardi che ti ho già spiegato. Bene… tutto risolto allora?
Per niente… perché adesso la Spagna non vuole chiedere aiuti perché non vuole rispettare le condizioni stringenti che le verranno imposte… e contemporaneamente la BCE non può intervenire finché l’ESM non parte, fissando a sua volta condizioni stringenti alla Spagna per l’utilizzo dei suoi fondi. Cioè fin quanto la Spagna non chiede gli aiuti!
In pratica ci ritroviamo con il cane che si morde la coda… e più ingessati di prima. Gli spread sono scesi solo perché i mercati non hanno capito ancora questo meccanismo… e hanno pensato solo alla tranquillità del potenziale intervento della BCE. Infatti la Spagna non ne vuole sapere di chiedere aiuti anche perché una delle condizioni da rispettare sarà sicuramente una svalutazione del costo del lavoro… che, non potendo svalutare la moneta (essendo in europa), equivale a fare manovre simili a quelle greche, cioè svalutare lo stipendio dei lavoratori, generando come conseguenza ulteriore , oltre a giocarsi il mandato elettorale con tutte le conseguenze di instabilità politica derivanti.
Ricordo che la Spagna soffre già da parecchio di un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa… secondo solo alla Grecia che l’ha sorpassata a causa proprio di tali politiche. Per cui c’è il rischio che con l’adozione di tali decisioni… si rischi di nuovo il sorpasso sulla Grecia a livello di disoccupazione, con ovvi rischi di tenuta sociale, visto che gli Spagnoli non sono i Greci…e ci sono molti movimenti secessionistici… che non vedono l’ora di un po’ di disordine per cogliere l’occasione di affermare la loro idea. Poi la disoccupazione oltre certi livelli diventa ingestibile in termini di bilanci pubblici e socialmente, oltre a rischiare di diventare in parte cronica (per la perdita di competenze, l’avvicinarsi all’età pensionistica di molti disoccupati… e l’aumento di giovani che non hanno mai lavorato dopo il ciclo di studi e quindi non sono appetibili dal mercato del lavoro).
2. La Federal Reserve con il QE3 ha aggravato ulteriormente la situazione sopra descritta, perché ha permesso di fatto la svalutazione del dollaro rispetto all’euro (aumentato di circa un 7% nell’ultimo mese), rendendo ancora meno competitivo il costo del lavoro europeo e di conseguenza anche quello spagnolo… che così devono svalutare ulteriormente il costo del lavoro per compensare tale rialzo… (che probabilmente con la mossa della Bank of Japan continuerà verso 1,4 se i mercati azionari tengono (notare il se… lo capirai dopo);
3. La Bank of Japan è finalmente corsa anche lei hai ripari per svalutare lo Yen (che sapevamo, visto che era un po’ che mi aspettavo tale manovra, visto che lo Yen era troppo forte per la sua economia…) varando un piano di acquisti dei propri titoli di stato di 127 miliardi di dollari, che dimostra quanto qualche e-mail fa ti dicevo… cioé anche i giapponesi, con l’enorme debito che hanno, iniziano ad avere difficoltà a piazzare sul mercato i propri titoli… se non con una valutazione della propria moneta rispetto alle altre come premio offerto agli investitori… ecco perché adesso intervengono drasticamente, sia per svalutare e sia per contemporaneamente garantire l’emissione di nuovi titoli a costo basso oltre al roll-over di quelli vecchi.

Capisci adesso perché non si tratta di mosse coordinate… e in tutto questo frangente l’unica banca centrale che si trova nei guai è di nuovo la BCE, perché pur dicendo di fare acquisti illimitati (e quindi  permettimi stampare denaro) in realtà non può farlo perché nessuno si fa avanti ad accettare le condizioni… per cui anche se si è mossa per prima… si trova improvvisamente ultima nell’attuazione della propria politica espansiva… mentre la FED e la BOJ (ma anche quella Cinese.. e quella inglese) hanno già in attuazione le loro politiche di svalutazione.


Quindi l’Europa è di nuovo nei guai… senza neanche rendersene conto… e lo sarà sempre più finché l’euro si rafforza sulle altre monete. L’unica speranza in questo caso è una caduta dei mercati azionari europei… che ovviamente si ripercuoterebbe sul cambio invertendo la rotta. Ma come ben sai questo causerebbe ulteriori problemi alle banche che si troverebbero di nuovo sottocapitalizzate…
In sintesi più Spagna (e Italia) ritardano nel chiedere gli aiuti… e più diventa probabile un imminente ritorno all’aumento degli spread (solo che stavolta non si fermerebbe, almeno fino alla disgregazione dell’eurozona). Se lo chiedono, comunque i dati economici conseguenti alle ulteriori politiche di austerity da attuare… porterebbero lontani gli investitori da questi Paesi.
Un bel cul de sac.
Quindi in ottica di medio-lungo termine fare molta attenzione… perché quanto avverrà con la Spagna nelle prossime settimane potrebbe essere una vera bomba… che si ripercuoterebbe immediatamente sul gigante: noi. Specie se non riusciamo a mantenere duraturo l’attuale avanzo primario, al lordo degli interessi sul debito, costato lacrime e sangue. Speriamo che i nostri eurocrati lo capiscano e si muovano in fretta per questa benedetta unione bancaria e fiscale…
Dovresti capire che da questa situazione di debito insostenibile (visto che diventa sempre più difficile ripagare solo gli interessi del debito) se ne esce con l’inflazione. Però abbiamo un problema: per avere inflazione la massa monetaria (M1 in particolare) deve circolare… Invece sta succedendo proprio il contrario: aumenta esponenzialmente (a causa delle politiche espansive…) ma è sempre più lenta nel circolare (a causa del fatto che viene immediatamente recepita dalle banche per sistemare i conti oppure va nei mercati finanziari senza passare per l’economia reale… dove appunto si dovrebbe generare l’inflazione).
Se vedi questo grafico (relativo agli USA) capisci quanto dico: la linea verde è la velocità di circolazione, la linea bianca la massa monetaria M1 e l’altra la borsa americana.. L’unica inflazione generata è quella provocata dal rialzo delle materie prime… per cui è indotta e crea stagflazione (che è ancora peggio!) (io qui vi pubblico il grafico della velocità di circolaizone della moneta per l’Eurozona…che non è certo meglio! NDR)
Ci stiamo avvicinando veramente al capolinea dal punto di vista del modello economico (basato sulle idee liberiste di Milton Friedman)… e non darmi sempre del pessimista!

Ogni tanto penso che un bel ritorno al gold standard… per quanti problemi innescherebbe, sarebbe la panacea… oltre a permettere più tranquillità, soprattutto sui mercati.


Lampo


deve esserci dell'oro in ogni portafoglio



Ray Dalio è il gestore di Bridgewater, il più grosso fondo hedge al mondo.

Stamattina, intervistato da CNBC, Dalio ha suggerito che l'oro "dovrebbe far parte del portafoglio di tutti", spiegando quello che sembra essere il finale della partita tra le valute cartacee e il vero denaro.

Per quanto riguarda l'avversione di Warren Buffett per il metallo giallo, Dalio commenta: "Penso che sta facendo un grosso errore."
 

giovedì 20 settembre 2012

golden cross per argento e oro

golden cross dell'oro

Nel grafico sopra: i prezzi da agosto 2011 a oggi in dollari/oncia dell'oro. Si può notare l'incrocio al rialzo tra le medie mobili a 50 e 200 giorni.

golden cross dell'argento
Nel grafico sopra: i prezzi da maggio 2010 a oggi in dollari/oncia dell'argento. Anche qui si può notare l'incrocio in formazione tra le medie mobili a 50 e 200 giorni.

Abbiamo assistito a settimane consecutive di forza rialzista sui mercati di oro e argento. L'oro ha completato quello che è noto agli analisti come una 'Golden Cross' mentre l'argento è pronta a completarne una nei prossimi giorni.
Una 'Golden Cross' si verifica quando non solo il prezzo corrente, ma anche le medie mobili di periodo intermedio, come quella a 50 giorni, incrociano al rialzo o "incrociano" al di sopra della media di lungo periodo, come quella a 200 giorni.

I 18 mesi di andamento laterale o ribassista dei prezzi dei metalli preziosi ha "costruito una base", una lunga e importante base in mercati che sono al centro di due fasi rialziste tra le più lunghe e forti della storia.

È un'altra indicazione che entrambi i mercati saliranno verso nuovi massimi nei prossimi mesi.


mercoledì 19 settembre 2012

argento tenta di passare i 35 dollari

USD/oncia, barre da 5 ore


Il grafico indica l'andamento dei prezzi dell'argento, in dollari/oncia, dal 4 settembre 2012.
E' evidente come dal 14 settembre l'argento stia tentando di sfondare la resistenza posta a 35 dollari.
In caso di sfondamento verso l'alto del trangolo rettangolo, dovrebbe arrivare rapidamente almeno a 37 dollari/oncia.



Bundesbank: la OMT di Draghi è demoniaca



L'azione delle banche centrali è demoniaca, denuncia Jens Weidmann, presidente della banca centrale tedesca


articolo completo sul Telegraph di Londra

Jens Weidmann ha detto che gli sforzi da parte delle banche centrali per pompare denaro nell'economia gli ricordavano la scena di Faust, quando il diavolo Mefistofele - "travestito da buffone" - convince l'imperatore a rilasciare grandi quantità di carta moneta. Nel classico di Goethe, la stampa denaro risolve i problemi finanziari del regno, ma la storia finisce male con un'inflazione rampante.

Senza menzionare esplicitamento il programma di acquisto di obbligazioni ideato da Mario Draghi (OMT), Weidmann ha dichiarato: "Se una banca centrale può potenzialmente creare denaro senza limiti dal nulla, come può garantire che il denaro sia sufficientemente scarsa per mantenere il suo valore?"
Ha poi aggiunto: "Sì, questa tentazione di certo esiste, e molti sotto il profilo monetario hanno ceduto ad essa".

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Anche la banca centrale giapponese immette liquidità:


 fonte: intermarket & more

Dopo le mosse di FED e BCE, anche la terza grande banca centrale dell’economia “core”, ovvero quella del () interviene, con misure di tipo espansivo. Ormai la recessione abita a Tokyo da tantissimo tempo e anche in questo paese si vuole accelerare il programma di acquisto di asset. Anche perché i segnali macro sono veramente preoccupanti. Il calo della domanda globale e le crescenti tensioni con la Cina dimuiscono le probabilità di una ripresa economica nel breve termine.

Ormai siamo sommersi dalla carta.

Quella moneta che rischia di diventare “carta straccia”.
E il debito pubblico giapponese, non farà che ulteriormente lievitare.

lunedì 17 settembre 2012

Geab n. 67: allarme confermato



Rapporto GEAB n. 67
Confermato il precedente allarme per il mese di ottobre

Crisi sistemica globale/Ottobre 2012 - L'economia mondiale è risucchiata in un buco nero, mentre la geopolitica si surriscalda fino al calor bianco: i sette fattori-chiave di un doppio shock senza precedenti

Non è più possibile nascondere la tragica situazione dell'economia mondiale dietro al pretesto della crisi dell'Euro o della Grecia. Più Eurolandia si muoverà in modo costruttivo, più sarà evidente il carattere "Potemkinien" della “salute” delle economie degli Stati Uniti, della Cina, del Giappone e del Brasile ...

L'agonia delle attività economiche a carattere locale: 2,5 milioni di posti di lavoro tagliati in Europa entro il 2015

LEAP/E2020 anticipa che l'effetto combinato della crescita del commercio elettronico e della crisi costringerà alla chiusura, in Europa ed entro il 2015, il 10-15% dei piccoli negozi al dettaglio, in particolare nei settori della cultura, dei prodotti per la casa (elettronica di consumo, elettrodomestici, high-tech), ma anche, seppur in misura minore, in molti altri settori (abbigliamento, cibo, ecc).

Europa nella prima metà del 2013: il tempo delle rivolte

Anche tra le potenze del G20 scoppieranno febbrili agitazioni, disordini sempre più frequenti e sempre meno periferici. In questo numero del GEAB, dopo una breve panoramica di carattere globale riguardo questi ultimi anni, analizzeremo in modo dettagliato la situazione in Europa. L’analisi della situazione negli Stati Uniti e nella Cina, su questi stessi argomenti, verrà riportata nei numeri 68 e 69 del GEAB.

GlobalEurometre - Risultati & Analisi

E' evidente che l'Europa, nei prossimi 6-12 mesi, sarà in recessione.
Tutte le maggiori economie mondiali stanno entrando simultaneamente in recessione, o in una fase di rallentamento della crescita, la qual cosa porterà il mondo socio-economico-finanziario diritto verso un buco nero.
Allo stesso tempo l'Estate del 2012 ha segnato un'importante accelerazione nello smembramento geopolitico mondiale, con il conflitto siriano che sta diventando giorno per giorno sempre più pericoloso per il Medio Oriente e per il Mondo, con la tensione israelo-iraniana pronta ad esplodere in qualsiasi momento, e con la diffusa consapevolezza del calo della potenza degli Stati Uniti -- dal Mar della Cina all’America Latina, passando attraverso l'intero mondo musulmano. Il mondo strategico-militare è surriscaldato fino al calor bianco, come illustrato, del resto, dalla massiccia ripresa nella vendita di armi in tutto il mondo, con gli Stati Uniti che forniscono l'85% del totale (vedi grafico in alto).

Per queste ragioni LEAP/E2020 conferma l’Allarme Rosso emanato nel Giugno del 2012, e stima inoltre che, entro la fine di Ottobre del 2012, l'economia globale sarà risucchiata in un buco nero, nell’ambito di un contesto geopolitico mondiale surriscaldato fino al calor bianco. Basti dire che le prossime settimane, secondo il nostro team, immergeranno il pianeta in un uragano di crisi e di conflitti senza precedenti.

Al crocevia dei sette fattori-chiave del doppio shock delle prossime settimane, c’è la dolorosissima fine dell’anestetico negli Stati Uniti

Perché è davvero di questo che si tratta. Come abbiamo sottolineato in molte altre occasioni, nell’ambito dei vari GEAB, gli Stati Uniti hanno rifiutato, sin dall'inizio di questa crisi, di affrontare la realtà, facendo sempre più ricorso a sotterfugi finanziari, monetari (... e militari), nel tentativo di mitigare le conseguenze della crisi. A fine Estate del 2012, tuttavia, tutto questo sta dimostrandosi inefficace, nonostante le migliaia di miliardi di Dollari buttati giù in quello che sembra essere sempre più un pozzo senza fondo.
La prova migliore di quanto affermato è la decisione presa dalla Fed il 13 Settembre, di mantenere attivo il programma Operation Twist per il riacquisto di T-bonds, con l'aggiunta di un programma illimitato (nel tempo e nell’importo) per il riacquisto di titoli ipotecari immobiliari (40 miliardi di USD/mese), nel tentativo di resuscitare il mercato immobiliare degli Stati Uniti e di far crescere occupazione e consumi. La Fed è consapevole del fatto che questa decisione provocherà reazioni e conseguenze dannose a livello internazionale, e in effetti ha esitato per mesi e mesi prima di dar vita ad un nuovo QE3. Ma, nel tentativo di evitare l’implosione socio-economica e il crollo di Wall Street in prossimità delle elezioni del Novembre 2012, come pure nel tentativ\o di salvare la propria credibilità nel momento di un pesante attacco da parte dei repubblicani, ha scelto un’"Easing psicologico" piuttosto che un vero e proprio "Quantitative Easing".
La Fed sta diventando sempre più la protagonista del mercato immobiliare degli Stati Uniti,  persistendo così nel confondere i problemi di liquidità con quelli di solvibilità. Le famiglie americane non hanno più soldi per comprare o costruire case. I tassi d’interesse dei mutui ipotecari non serviranno a cambiare la situazione. Solo Wall Street, per un po’ di tempo, potrà ancora navigare su livelli record, fino a quando un "bel giorno" tutto crollerà, conseguenza della presa d’atto che l'economia reale sta sprofondando nella depressione.
In effetti tutti i segnali sono già in rosso: l'occupazione è ferma, i posti di lavoro che vengono creati sono pagati molto meno di quelli perduti, la povertà sta esplodendo in tutto il paese, ... mentre le multinazionali statunitensi annunciano elevate cadute dei profitti per il secondo semestre del 2012 e per il 2013, tornando così ai livelli del 2008/2009, tipica situazione di un periodo di recessione.

L’impotenza attuale e futura del sistema politico degli Stati Uniti ad affrontare il problema del deficit del Bilancio Federale, i cui effetti si fanno già sentire in tutta l'economia degli Stati Uniti (come avevamo previsto fin dalla Primavera del 2012), si trasformeranno nelle prossime settimane in una serie infinita di cattive notizie in campo economico... nel contesto di una serie di sfide geopolitiche sempre meno ben gestite. Perché l'anestetico è finito anche su questo fronte.
C’è voluto appena appena un anno per veder comparire tutti gli effetti perversi dell’attacco occidentale alla Libia del 2011: dall'assassinio dell'Ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, alle rivolte anti-americane in tutto il mondo musulmano, non possiamo francamente dedurre che l’aver "accompagnato" le rivoluzioni arabe sia stato un successo politico. Il fermo sostegno russo e cinese al regime siriano, contro i tentativi occidentali e delle monarchie del Golfo di rovesciarlo, non solo ha distrutto qualsivoglia dinamica positiva al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ma si è trasformato in un test riguardo il potere degli Stati Uniti in Medio Oriente.
Infine, l'intero Oriente ed il Sud-Est asiatico (Giappone, Taiwan, Filippine, Corea del Sud, ...), attraverso i noti conflitti per il possesso di numerose piccole isole, sono in procinto di sperimentare la capacità americana di tener testa alla Cina, una potenza asiatica. Essi potranno valutare in tempo reale ciò che resta del potere statunitense nella regione. Entro l'inizio del 2013 le loro conclusioni serviranno a rimodellare le alleanze e le appartenenze ereditate dalla seconda guerra mondiale.
Ed anche il "cortile" degli Stati Uniti (secondo la dottrina Monroe), ovvero l'America Latina, è impegnato nell’affrontare collettivamente le pluridecennali posizioni geopolitiche statunitensi: l'esclusione di Cuba dai forum trans-americani, e soprattutto la messa in discussione della guerra contro la droga, pilastro dell’interventismo statunitense in America Latina per più di 40 anni.
Citiamo anche l'Europa più che altro come aneddoto, poiché l'integrazione accelerata di Eurolandia costituisce l’estromissione di fatto degli Stati Uniti dal cuore della costruzione europea. A partire dal 2013, il FMI (ovvero Washington) non sarà certamente più invitato ad occuparsi delle questioni interne di Eurolandia, come capita oggi con la Grecia. Anche con riguardo alla difesa, l'annuncio a sorpresa di una possibile fusione di BAE Systems con EADS, con quest’ultima come socio di maggioranza, è indice della fine di un'epoca, quella in cui la difesa doveva essere di tipo transatlantico, con il Regno Unito a fare da “capo-mastro”. Si consideri che, d'ora in poi, la BAE Systems combatterà per la propria sopravvivenza.

Raccomandazioni strategiche e operative

  • Valute ($, £, €, Yen, Yuan): grandi cambiamenti in atto - Non perdere di vista la situazione.
  • Oro/Energia/Prodotti Alimentari di Base: inizio di un nuovo e decisivo periodo.
  • Borse: ultimo sollecito prima del caos.
  • Assicurazione sulla vita... o asset-morto? La scelta sta diventando urgente!

fonte: europe2020.org

sabato 15 settembre 2012

una cupola di avidi stampatori


Quelli delle banche, una cupola di avidi stampatori di moneta

 
I padroni del sistema monetario internazionale (alias i padroni del vapore, “la Cupola”), coloro che emettono moneta, fanno prestiti, spingono gli altri ad indebitarsi e quindi gestiscono il potere (finanziario e dunque politico), hanno dato mandato alla loro filiale più importante (quella USA), di stampare 40 miliardi di nuovi dollari ogni mese, senza limiti temporali né quantitativi, al contempo prolungando l’attesa di tassi azzerati al 2015.
Questi soldi saranno dati alle banche in cambio dei loro prestiti ipotecari (andati a male e non), le quali così potranno perpetuamente contare su una fonte di profitti “politici”, secondo il modello già sperimentato (anche presso la filiale europea). Ne conseguirà un aumento del valore nominale dei pezzi di carta azionari e non, nonché delle materie prime, e dunque un impoverimento in termini reali dei redditi da lavoro. Proseguirà quindi il trasferimento di risorse dall’economia reale alla bancocrazia. Pertanto la disoccupazione aumenterà, o quanto meno non migliorerà, in un economia globale così condannata alla stagnazione perpetua. E infatti la Cupola, con una novità assoluta, ha diabolicamente deciso di annunciare che la stampa di moneta internazionale (il dollaro)- nell’ordine del mezzo trilione annuo- proseguirà finché non vi saranno miglioramenti “sostanziali” e non occasionali dell’occupazione USA.
Ben sapendo che ciò non avverrà mai, proprio a causa di questa manovra monetaria, si è in pratica “assicurata la stampa di moneta permanente”. Altro che QE3, ci hanno servito la QEI (stampa infinita), cioè – ripeto – una fonte di profitti senza rischi per le banche, a danno dell’economia. Naturalmente un loro impiegato (Ben shalom Bernanke) è stato mandato a propagandare la teoria secondo cui  solo stampando moneta si può creare occupazione. Teoria facilmente vendibile alle masse ignoranti che così possono addirittura festeggiare come “salvifico” un furto permanente ai loro danni. Tanto a queste masse, con il lavaggio del cervello operato dai  mass media e dai  “professori”, quando si accorgeranno che la stampa di moneta non produce posti di lavoro, si potrà sempre dire che il motivo è la “non sufficiente” quantità di nuova moneta stampata, ed ottenerne l’entusiastico consenso per aumenti successivi. Esattamente come succede oggi, dopo oltre 3 trilioni di nuova moneta stampata negli ultimi 5 anni,  che ha prodotto disoccupazione in aumento.
Nel frattempo loro comandano e guadagnano, senza alcun rischio, perché di fronte agli inevitabili scoppi di bolle cammin facendo, imporranno (tramite i governi iper-indebitati e dunque da loro dipendenti) per legge di trasferirne le perdite sui contribuenti.  Allelluja!

Michele Spallino

fonte: lindipendenza.com


venerdì 14 settembre 2012

QE infinito



Grafico dell'oro in dollari (in arancio) confrontato con il bilancio della Federal Reserve (in verde) e con la somma dei bilanci Fed + BCE (in nero) 
Il primo forte rialzo della linea verde è in corrispondenza del QE2.
Seguendo la tendenza di questo grafico possiamo aspettarci l'oro a 2250 dollari/oncia verso la fine del primo trimestre del 2013.

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Alla fine l’inevitabile QE3 è stato annunciato e nella mia opinione rappresenta la resa dell’America e la fine del dollaro come moneta di riferimento internazionale. L’America si è arresa definitivamente alla dipendenza dal debito pubblico e privato, nel dibattito di oltre oceano non esiste neppure un accenno serio alla necessità della riduzione del deficit e del mega debitone pubblico americano. Il QE3 è la logica e ineludibile conseguenza per tenere in piedi la baracca fino a quando il mondo continuerà ancora ad accettare il dollaro negli scambi internali. La monetizzazione del debito americano non avrà termine fino alla completa distruzione della fiducia nel dollaro.
Vediamo il contenuto del QE3 nei dettagli:

a) Tanto per incominciare la FED stamperà ad libitum, senza limiti precisi e fino a quando (e quanto) sarà necessario.
b) La Fed non comprerà solo Treasury Bond ma anche MBS (Mortgage-backed securities) ovvero obbligazioni garantite da mutui ipotecari (insolventi…) in mano alle banche private. Robaccia quasi senza mercato.
c) Continuerà l’operazione Twist per cui la FED si indebiterà a breve per comprare debito pubblico federale a lunga scadenza.
In pratica la FED sta stampando moneta, cioè altri dollari,  per comprare Obbligazioni dal rating più che dubbio, roba garantita da mutui ipotecari, roba semi-fallita.
Vi rendete conto? E’ gravissimo, una mossa disperata.
(...)

Funny King


 articolo completo su: rischiocalcolato.it





la moneta come debito


Traduzione in italiano del documentario di Paul Grignon. Viene spiegata la verità sulla creazione del denaro e la differenza tra le valute moderne e i metalli preziosi.
Preferite avere in tasca una moneta sonante con un valore intrinseco oppure un pezzo di carta che rappresenta una promessa di pagamento?


giovedì 13 settembre 2012

impennata con forti volumi

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Osservando il grafico del prezzo dell'argento in dollari/oncia (dal 18 agosto) si può notare una solida linea di tendenza rialzista.
Stasera, dopo l'annuncio di una nuova e massiccia iniezioni di liquidità da parte della Federal Reserve, le quotazioni dell'argento si sono impennate, arrivando vicine ai 35 dollari/oncia (circa 860 euro al kg), con forti volumi in acquisto.


mercoledì 12 settembre 2012

un mondo affogato dal debito

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Molto spesso non occorrono grosse parole ed un grafico può fare tantissimo ed illustrare in modo ideale scenari che, a parole, richiederebbero pagine e pagine di lavoro.

A risparmiarci questa incombenza ci pensa The Economist. Una slide eccellente dove è possibile intervenire con tantissime personalizzazioni, inserendo date oppure richiedendo ratio particolari (, Debito/PIL, popolazione, debito pro capite).
Insomma, un ottimo compendio per poter meglio capire quale parte del mondo è letteralmente sommersa dal debito e che, di conseguenza, faticherà più di tutti gli altri in ambito di ripresa economica, proprio a causa di questo “male” che ha afflitto l’economia negli ultimi anni..

fonte: Intermarket & more

i cardinali di Karlsruhe



Pochi minuti dopo le 10 di stamattina è arrivata la tanto attesa decisione dei "cardinali di Karlsuhe", cioé della Corte Costituzionale tedesca.
Come previsto, la corte ha respinto le accuse contro la struttura del fondo ESM però ha posto alcune condizioni, tra cui un tetto massimo di 190 miliardi di euro ai contributi che la Germania dovrà sborsare.
Quindi abbiamo un ESM limitato (mercato primario dei bond) e contemporaneamente un mercato secondario illimitato (OMT) voluto da Draghi.
Situazione poco chiara quindi.

 La Corte, inoltre, ha fatto capire che il limite alle passività e il coinvolgimento del Bundestag richiederanno modifiche alla struttura del fondo ESM. Si aprono quindi tre possibili scenari:
1) Il governo tedesco inserirà le modifiche necessarie nella legislatura per implementare il trattato prima della firma da parte del presidente Joachim Gauck.
2) Ratifica da parte del parlamento tedesco delle modifiche da applicare allo ESM con la creazione di nuove leggi.
3) Riscrittura dell'intero trattato ESM per garantire che questi requisiti vengano inseriti nella legislazione internazionale.
Gli scenari 2 e 3 causeranno necessariamente ritardi nell'attuazione dello ESM.


 per approfondimenti e retroscena


Infine, un commento sferzante di Claudio Messora:
 "In Germania, la grande Germania del rigore e dell'austerità, la ratifica del Mes ha sollevato un dibattito pubblico consistente che è arrivato fino alla Corte Costituzionale e che ha prodotto questo ridimensionamento nella volontà di potenza degli ideatori del trattato. Da noi? Non solo l'opinione pubblica non è stata informata dai media mainstream, non solo nessuno ha sentito l'esigenza di chiedersi se fosse compatibile con la nostra Costituzione la cessione programmata di parti della sovranità  (residua), ma il nostro Parlamento ha addirittura approvato la ratifica del Mes, nel silenzio generale, senza colpo ferire, senza porre condizioni o sentire l'esigenza di porre un vincolo, un freno a un contratto di impoverimento collettivo senza possibilità di remissione per le generazioni a venire.
 Abbiamo firmato senza neppure leggere."



la Turchia paga il petrolio con oro

Quest'anno le esportazioni di oro dalla Turchia all' Iran hanno già superato gli 8 miliardi di dollari

I deputati dell'opposizione turca hanno affermato che la Turchia sta pagando con oro il gas naturale e il petrolio che importa dall'Iran.
"L'oro
è utilizzato come strumento di pagamento. Con la scusa di esportazione, l'oro è stato inviato in Iran in cambio di petrolio, "Sinan Aygün, un deputato del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), ha detto quotidiano turco Zaman di ieri.

La popolazione iraniana, inoltre, incoraggiata dallo Stato, sta acquistando grandi quantità di oro per proteggere i risparmi dall'inflazione e dalla svalutazione della moneta iraniana.

L'Iran sembra quindi aver trovato un metodo per aggirare le sanzioni dei paesi occidentali.

Pare che gli Stati Uniti siano a disagio per gli acquisti iraniani di oro dalla Turchia e stiano seguendo da vicino le vendite.

Ci sono voci che gli iraniani acquistano oro turco tramite terzi, al fine di non farsi notare e che affidano l'oro acquistato alla Banca Centrale dell'Iran (CBI), sempre tramite terzi.
 

martedì 11 settembre 2012

il piano Draghi deve rimanere nel cassetto



Il Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha annunciato il suo anticipato piano di acquisto di obbligazioni sovrane, finalizzato ad allentare la pressione finanziaria su Italia e Spagna. Una mossa che potrebbe essere vanificata dalla decisione della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimità del fondo di salvataggio permanente, European Stability Mechanism, del 12 settembre.

Paolo Manasse - professore di economia politica dell'Università di Bologna: "Il piano di Draghi sarà un successo se non sarà implementato, se invece le riforme di Monti non riescono a migliorare le aspettative del mercato ci saranno degli interventi massicci ma non si sa quanto potranno durare e cosa potranno risolvere".

A Draghi va dato atto di aver salvato l'Euro IN EXTREMIS già ben due volte...
dalla sua dissoluzione o dalla sua trasformazione in qualcosa di diverso...
La prima volta a fine Novembre 2011 con il LTRO1&2 da 1 trilione di euro....
e la seconda volta ADESSO con il programma OMT prima annunciato (con astuzia in anticipo sul pericoloso "vuoto di agosto") e poi con la messa "per iscritto" del 6 settembre.
Non m'interessa in questa sede esprimere nessun giudizio di valore su questo salvataggio dell'euro e sulla bontà o meno dell'euro in sé: per ora lo presento solo come un dato di fatto.

Pertanto l'Euro (almeno per un po') è stato TAMPONATO: la mia impressione è che l'OMT potrebbe essere un tampone più durevole del LTRO (se nessuno si mette di traverso...e se la Spagna non si scatafascia entro breve...)
anche perchè per ora è solo un firewall di massima, una pistola sul tavolo
ma può essere modificato, può evolvere
e Draghi sembra molto determinato.
In teoria la diminuzione degli spread potrebbe permettere alle Banche di allargare un pochino il rubinetto del credito alle imprese (rallentando la Recessione) ed il rubinetto dei mutui (rallentando un po' la caduta degli immobili).
Ma non aspettatevi niente stratosferico
perchè le banche SONO INSOLVENTI e dargli più liquidità è solo un palliativo
e perchè le economie PIIGS sono strutturalmente in coma profonda e dunque non sarà un po' di pepe a fare invertire di tendenza.
Ed anche l'Eurozona è troppo Armata Brancaleone perchè "una fiammata" di Draghi la faccia diventare un Dream-Team....
Vedi la povera Italia con il PIL in calo del 2,6%

Insomma...
l'euro-Tampone adesso c'è...in versione un po' migliorata rispetto a SMP e LTRO...
ma, come al solito, i PROBLEMI STRUTTURALI sono ancora tutti lì (come è successo per USA, UK, Giappone etc etc)
Tipico di questa Grande Crisi e delle soluzioni applicate per tamponarla...alzando la posta, comprando tempo, rimandando la risoluzione dei problemi ed incrociando le dita....


altri commenti e grafici su: il grande bluff

oro troppo scarso per tornare al gold standard ?


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Potrebbe esserci troppo poco oro per tornare al "gold standard"

Si riaccende il dibattito sull'eventuale ritorno al gold standard dopo la richiesta del partito repubblicano USA di avviare uno studio di fattibilità.

articolo completo dal Telegraph di Londra 

 

domenica 9 settembre 2012

le importazioni 2012 della Cina superano le riserve BCE



Dall'inizio dell'anno a luglio, le importazioni di oro da parte della Cina hanno raggiunto la cifra record di 458,6 tonnellate, oltre quattro volte superiore al totale sette mesi nel 2011, che era 103,9 tonnellate.
Molto più importante è il fatto che solo nei primi sette mesi del 2012 la Cina ha importato quasi quanto le intere riserve di oro della Banca centrale europea.
Considerando che le importazioni cinesi non sono rallentate nel mese di agosto, possiamo affermare che nel 2012 la Cina ha già importato più delle 502,1 tonnellate detenute dalla BCE.

giovedì 6 settembre 2012

bilanci gonfiati, oro che sale



Ieri il prezzo dell'oro è tornato sopra i 1700 dollari/oncia per la prima volta dal 13 marzo 2012.

Come si può notare chiaramente dal grafico, dal 2005 a oggi i prezzi dell'oro (in arancione) sembrano anticipare costantemente l'espansione della somma dei bilanci della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea (linea nera).
Continuano a stampare carta ma non ingannano nessuno, a parte forse gli ascoltatori dei telegiornali ...



mercoledì 5 settembre 2012

Hyper Report: argento e guerra


Guerra imminente tra Israele ed Iran, crollo economico della zona euro, QE3 già iniziato, molte ragioni per accumulare argento fisico.

qualcosa di grosso sta per avvenire nel mercato dell'argento

inevitabile la fine dell'euro

Aritmetica di un salvataggio – di Gerardo Coco

Quando la BCE tra il mese di luglio 2011 e il mese di febbraio 2012 ha immesso nel sistema bancario europeo 1,3 trilioni di euro (in soli nove mesi!) per soccorrere il sistema bancario (espandendo così il suo bilancio a tre trilioni, una cifra ben superiore al PIL tedesco) avrebbe dovuto essere chiaro che l’estrema gravità della crisi europea non solo era di molto superiore a quella di cui i leader europei parlavano, ma che fino ad allora avevano mentito sulla reale esposizione dei paesi membri che ha reso la crisi irreversibile. Non è l’euro ad essere irreversibile come dice il governatore della BCE, ma la sua crisi.

Ancora oggi la reale ampiezza della voragine che si è spalancata nell’eurozona ci è ignota e solo la “liquidazione” del sistema potrebbe fare emergere la verità.
Si consideri ad esempio la crisi della Grecia iniziata nel 2010 e dopo ben due anni rimasta irrisolta. Questo paese rappresenta appena il 2% dell’economia europea e si sta facendo di tutto per ritardarne l’uscita dalla eurozona. Il vero motivo? Per gli analisti che hanno ben scavato nei bilanci, la reale esposizione greca verso i paesi membri, è di oltre 1 trilione. Ecco il motivo per cui l’Europa continua a erogarle denaro nonostante sia in bancarotta completa e non abbia ottemperato a nessuna delle misure fiscali richieste. Si temono le ripercussioni della sua uscita su un sistema bancario già barcollante.

Nel 2012 è poi esplosa la crisi della Spagna che ha riguardato contemporaneamente il sistema bancario e il debito sovrano. Nel giro di appena un week end si è cercato di tamponare la falla, ma poi ci si è accorti che era un’altra voragine che faceva anche di questo paese un problema europeo: Tutto il sistema bancario è seduto infatti su una polveriera: il mercato del debito spagnolo, pari a €2.1 trilioni. L’Europa funziona così: quando i paesi emettono debito questo viene immediatamente acquistato dal sistema bancario e parcheggiato nei bilanci come “senior asset”, cioè come attivo a basso rischio (!). Le banche quindi concedono prestiti a terzi e fanno colossali operazioni di investimento a fronte di questo attivo. In caso di default della Spagna gli attivi a copertura del portafoglio investimenti andrebbero quindi immediatamente in fumo e i tassi di interesse salirebbero alle stelle facendo crollare tutto il sistema europeo. E accenniamo solo di sfuggita a ciò che accadrebbe al mercato dei derivati basati sui tassi di interesse preesistenti. Molto probabilmente Wall Street verrebbe chiusa per qualche tempo. Insomma la Spagna, come la Grecia, rimane un grave problema irrisolto.
Se l’Italia naviga in difficoltà non godono buona salute neppure Francia e Germania il cui debito rispetto al PIL è ormai al 90%, un livello che di solito fa scattare il declassamento di un paese da parte delle agenzie di rating.
Eppure, nonostante questa realtà, il governatore della Banca Centrale, Mario Draghi, ostenta sicurezza facendo intendere di avere sotto controllo la situazione e di poter risolvere tutti i problemi. Noi, invece, crediamo che l’euro sia in coma irreversibile e che quindi the game is over. In altri termini non esiste nessuna strategia politica e finanziaria credibile che possa salvare l’eurozona.

Proviamo infatti ad analizzare le opzioni di salvataggio e la loro plausibilità concentrandoci soprattutto sulle due entità portanti dell’eurozona la BCE e la Germania a fronte dei meccanismi di salvataggio come l’EFSF, l’EMS e il FMI

(...)


Allora quali altre misure resterebbero alla BCE per sostenere l’euro? Potrebbe lanciare il terzo LTRO (il quantitative easing in versione europea) cioè prestare direttamente un altro trilione (o altri due?) al sistema bancario perché acquisti il debito che la banca centrale non può acquistare direttamente. Ma l’effetto di questa operazione sarebbe lo stesso dei LTRO 1 e 2 precedenti: abbassare il valore dei bond, ridurre il valore dell’attivo delle banche, fare aumentare i rendimenti, cioè i tassi di interesse e rendere così ancora più costoso l’indebitamento nell’eurozona. Tutte le opzioni in mano alla BCE portano ad un circolo vizioso ritorcendosi sempre contro l’euro.

Conclusione: la BCE non può migliorare la situazione ma peggiorarla. La crisi infatti, lo ripetiamo, non è finanziaria ma economica e di insolvenza e acquisti di bond e monetizzazione del debito non possono nulla a fronte di un economia che non produce correnti di reddito sufficienti (la vera fonte del credito e della potenza di fuoco finanziaria) per ripianare perdite e debiti esponenziali.

(...)

Game is over. Quattro mesi scrivemmo (Breve Profilo del Caos) che l’eurozona era un morto vivente e anticipavamo l’analisi che abbiamo qui solo dettagliato un po’ di più. Nulla è cambiato da allora e non è emersa alcuna opzione concreta che possa migliorare la situazione. I piani finanziari passati e quelli da attuare in prospettiva sono da Fannie Mae e Freddie Mac: disastrosi. La fine dell’esperimento dell’euro può non essere imminente. Ma è inevitabile. Non sarà assolutamente la fine dell’Europa che deve restare area di libero scambio, ma la fine di un sistema che non rende possibile la crescita economica e crea irresponsabilità, apatia e dipendenza dei paesi deboli dai paesi forti. La fine sarà dolorosa ma molto meno di quanto si pensi. Il suo mantenimento in stato di coma sarà altresì doloroso ma molto peggio di quanto si creda.

articolo completo su: www.chicago-blog.it

 

dati negativi borse positive

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Il mercato, perlomeno in USA ed Europa (ma non in UK, Brasile e Asia), prende i dati economici negativi come positivi, perchè "... così la Banca Centrale è costretta a intervenire..".

Resta che i dati, specie negli ultimi giorni, siano negativi:

4 settimne dopo la chiusura
Federal Express ha un calo del 3.2% rispetto a luglio 2011 dei volumi
FedEx Warns of Slowdown ...Global air freight volume fell 3.2% in July from a year earlier,...

USA 4 sett
...the Institute for Supply Management’s U.S. factory index dropped to 49.6 in August from 49.8 a month earlier. Economists in a Bloomberg survey projected an August reading of 50... Quindi terzo mese consecutivo di contrazione del settore manifatturiero

SVIZZERA 4 sett
Calo a sorpresa del PIL svizzero
Swiss Outlook At Risk After Surprise GDP Drop, l'economia si è contratta dello 0.1% nel trimestre

EUROZONA 4 settembre
L'indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero, un indicatore capace di anticipare con buona precisione l'andamento del Pil, ad agosto è risalito a 45,1 punti dai 44 di luglio, in ribasso, però, rispetto alla stima preliminare (45,3) e molto lontano da quota 50, al di sotto della quale il parametro registra una contrazione dell'attività economica

UK 4 sett
il settore dei servizi inglese accellera l'espansione..
a survey of purchasing managers surged to 53.7, the highest in five months, from 51 in July Markit Economics and the Chartered Institute of Purchasing and Supply said in London today. Economists had forecast an increase to 51.2...

il settore costruzioni inglese si contrae, l'indice cala da 50.9 a 49
U.K. Construction Shrinks Amid Plunge In Orders

POLONIA 3 settembre
Slowing Polish Economy May Force Tusk To Ease Budget Cut, la crescita rallenta... al ritmo più lento degli ultimi tre anni e l'incremento di posti di lavoro è zero nel trimestre... il governo dichiara che diventa difficile mantenere l'obiettivo di ridurre il deficit al 2.2% nel 2013, perchè altrimenti la crescita del PIL andrebbe a zero

SVEZIA 3 settembre
Crollo inaspettato degli ordini industriale in Svezia
Swedish Manufacturing Unexpectedly Shrinks As Orders Plunge...he purchasing managers’ index fell to a seasonally adjusted 45.1 from 50.6 in July, ..

CINA 3 settembre
per la prima volta in 9 mesi il settore manifatturiero si contrae in Cina
China's Manufacturing Sector Shrinks (Beijing)

COREA 3 settembre
il Markit Purchasing Managers Index (indice degli acquisti) PMI scende a 47.5 (quasi uguale al 47.2 di luglio) indicando contrazione che continua nel settore manifatturiero coreano

GERMANIA
il calo dell'export tedesco accellera il Markit Purchasing Managers Index (indice degli acquisti) PMI è a 44.7 (meno peggio del 43 di luglio)

SPAGNA
Fears Rising, Spaniards Pull Out Their Cash and Get Out of Spain...
30mila spagnoli hanno preso residenza in Inghilterra nell'ultimo anno per lavoro... del milione di argentini che erano emigrati in Spagna dopo il crac del 2001 molti stanno tornando in Argentina, chi può emigra a Singapore

Detto questo, gli USA hanno ancora dei dati di reddito disponibile, di beni durevoli e anche occupazione in incremento, non in diminuzione. Quelli però di produzione industriale hanno appena ricominciato a calare e l'ISM manifatturiero per la prima volta da tre anni indica contrazione.

 G.Z.

fonte: cobraf.com


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martedì 4 settembre 2012

ricomincia la stampa di dollari

Jim Rogers

Secondo l'esperto di investimenti Jim Rogers, la Federal Reserve ha già dato inizio alla terza fase di Quantitative Easing, nonostante le rassicurazioni in senso contrario da parte del suo presidente Ben Bernanke durante il convegno a Jackson Hole.

articolo completo sul Telegraph di Londra

lunedì 3 settembre 2012

scioperi anche nelle miniere d'oro



Prima il platino, adesso l'oro: in Sudafrica si allargano gli scioperi dei minatori e migliaia di once rimangono sotto terra

 
Due settimane fa la polizia ha sparato sui i minatori in sciopero nelle miniere di platino della società Lonmin a Marikana, nel Sud Africa, uccidendo 44 uomini. Quello sciopero ha paralizzato il terzo produttore di platino al mondo, e ha ridotto la produzione giornaliera del metallo prezioso di 2.500 once.  

Da allora la situazione è rimasta: solo il 6% dei lavoratori della società Lonmin si sono presentati al lavoro la settimana scorsa. Nel frattempo le proteste si sono diffuse e hanno influenzato Gold Fields, il quarto produttore di oro del mondo. Circa 12mila lavoratori di una miniera d'oro gestita da Gold Fields sono scesi in sciopero, provocando una diminuzione di produzione di 1660 once di oro al giorno.
Come si può desumere dal grafico, il Sudafrica è il terzo produttore di oro al mondo, sebbene la produzione delle sue miniere sia in costante calo da diversi anni.

sabato 1 settembre 2012

argento meglio delle azioni nel 2012

oro e argento in USD . ultimi 6 mesi


Ieri i protagonisti della giornata borsistica sono stati oro e argento, che hanno fatto registrare i più grossi guadagni negli ultimi due mesi. Dall'inizio del 2012 un investimento in argento ha reso più di uno negli indici azionari.