In questi giorni stavo pensando alle manovre delle banche centrali e mi dicevo che qualcosa non torna.
Il 19 settembre, con la mossa della Bank of Japan ho preso coscienza di cosa si trattava: stavolta non c’è stata concertazione come pensavo… anzi tutt’altro, ognuna ha agito in difesa della propria economia e dei propri interessi. Provo a spiegarmi, anche se è un ragionamento un po’ complesso.
Il 19 settembre, con la mossa della Bank of Japan ho preso coscienza di cosa si trattava: stavolta non c’è stata concertazione come pensavo… anzi tutt’altro, ognuna ha agito in difesa della propria economia e dei propri interessi. Provo a spiegarmi, anche se è un ragionamento un po’ complesso.
1. Mossa della BCE.
Sono pronti ad acquisti di titoli sovrani… ovviamente però in cambio
del rispetto di condizioni stringenti (in accordo con quanto previsto
nell’ESM). La messa in pratica era subordinata alla
decisione della corte costituzionale tedesca… che per fortuna è stata
positiva, con il limite dei 190 miliardi che ti ho già spiegato. Bene…
tutto risolto allora?
Per niente… perché adesso la Spagna non vuole chiedere aiuti perché non vuole rispettare le condizioni stringenti che le verranno imposte… e contemporaneamente la BCE non può intervenire finché l’ESM non parte, fissando a sua volta condizioni stringenti alla Spagna per l’utilizzo dei suoi fondi. Cioè fin quanto la Spagna non chiede gli aiuti!
In pratica ci ritroviamo con il cane che si morde la coda… e più ingessati di prima. Gli spread sono scesi solo perché i mercati non hanno capito ancora questo meccanismo… e hanno pensato solo alla tranquillità del potenziale intervento della BCE. Infatti la Spagna non ne vuole sapere di chiedere aiuti anche perché una delle condizioni da rispettare sarà sicuramente una svalutazione del costo del lavoro… che, non potendo svalutare la moneta (essendo in europa), equivale a fare manovre simili a quelle greche, cioè svalutare lo stipendio dei lavoratori, generando come conseguenza ulteriore recessione, oltre a giocarsi il mandato elettorale con tutte le conseguenze di instabilità politica derivanti.
Ricordo che la Spagna soffre già da parecchio di un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa… secondo solo alla Grecia che l’ha sorpassata a causa proprio di tali politiche. Per cui c’è il rischio che con l’adozione di tali decisioni… si rischi di nuovo il sorpasso sulla Grecia a livello di disoccupazione, con ovvi rischi di tenuta sociale, visto che gli Spagnoli non sono i Greci…e ci sono molti movimenti secessionistici… che non vedono l’ora di un po’ di disordine per cogliere l’occasione di affermare la loro idea. Poi la disoccupazione oltre certi livelli diventa ingestibile in termini di bilanci pubblici e socialmente, oltre a rischiare di diventare in parte cronica (per la perdita di competenze, l’avvicinarsi all’età pensionistica di molti disoccupati… e l’aumento di giovani che non hanno mai lavorato dopo il ciclo di studi e quindi non sono appetibili dal mercato del lavoro).
Per niente… perché adesso la Spagna non vuole chiedere aiuti perché non vuole rispettare le condizioni stringenti che le verranno imposte… e contemporaneamente la BCE non può intervenire finché l’ESM non parte, fissando a sua volta condizioni stringenti alla Spagna per l’utilizzo dei suoi fondi. Cioè fin quanto la Spagna non chiede gli aiuti!
In pratica ci ritroviamo con il cane che si morde la coda… e più ingessati di prima. Gli spread sono scesi solo perché i mercati non hanno capito ancora questo meccanismo… e hanno pensato solo alla tranquillità del potenziale intervento della BCE. Infatti la Spagna non ne vuole sapere di chiedere aiuti anche perché una delle condizioni da rispettare sarà sicuramente una svalutazione del costo del lavoro… che, non potendo svalutare la moneta (essendo in europa), equivale a fare manovre simili a quelle greche, cioè svalutare lo stipendio dei lavoratori, generando come conseguenza ulteriore recessione, oltre a giocarsi il mandato elettorale con tutte le conseguenze di instabilità politica derivanti.
Ricordo che la Spagna soffre già da parecchio di un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa… secondo solo alla Grecia che l’ha sorpassata a causa proprio di tali politiche. Per cui c’è il rischio che con l’adozione di tali decisioni… si rischi di nuovo il sorpasso sulla Grecia a livello di disoccupazione, con ovvi rischi di tenuta sociale, visto che gli Spagnoli non sono i Greci…e ci sono molti movimenti secessionistici… che non vedono l’ora di un po’ di disordine per cogliere l’occasione di affermare la loro idea. Poi la disoccupazione oltre certi livelli diventa ingestibile in termini di bilanci pubblici e socialmente, oltre a rischiare di diventare in parte cronica (per la perdita di competenze, l’avvicinarsi all’età pensionistica di molti disoccupati… e l’aumento di giovani che non hanno mai lavorato dopo il ciclo di studi e quindi non sono appetibili dal mercato del lavoro).
2. La Federal Reserve con il QE3 ha aggravato ulteriormente la situazione sopra descritta, perché ha permesso di fatto la svalutazione del dollaro rispetto all’euro (aumentato di circa un 7% nell’ultimo mese), rendendo ancora meno competitivo
il costo del lavoro europeo e di conseguenza anche quello spagnolo… che
così devono svalutare ulteriormente il costo del lavoro per compensare
tale rialzo… (che probabilmente con la mossa della Bank of Japan
continuerà verso 1,4 se i mercati azionari tengono (notare il se… lo
capirai dopo);
3. La Bank of Japan è finalmente corsa anche lei hai ripari per svalutare lo Yen
(che sapevamo, visto che era un po’ che mi aspettavo tale manovra,
visto che lo Yen era troppo forte per la sua economia…) varando un piano
di acquisti dei propri titoli di stato di 127 miliardi di
dollari, che dimostra quanto qualche e-mail fa ti dicevo… cioé anche i
giapponesi, con l’enorme debito che hanno, iniziano ad avere difficoltà a
piazzare sul mercato i propri titoli… se non con una valutazione della
propria moneta rispetto alle altre come premio offerto agli investitori…
ecco perché adesso intervengono drasticamente, sia per svalutare e sia
per contemporaneamente garantire l’emissione di nuovi titoli a costo
basso oltre al roll-over di quelli vecchi.
Capisci adesso perché non si tratta di mosse coordinate… e in tutto questo frangente l’unica banca centrale che si trova nei guai è di nuovo la BCE, perché pur dicendo di fare acquisti illimitati (e quindi permettimi stampare denaro) in realtà non può farlo perché nessuno si fa avanti ad accettare le condizioni… per cui anche se si è mossa per prima… si trova improvvisamente ultima nell’attuazione della propria politica espansiva… mentre la FED e la BOJ (ma anche quella Cinese.. e quella inglese) hanno già in attuazione le loro politiche di svalutazione.
Quindi l’Europa è di nuovo nei guai… senza neanche rendersene conto… e lo sarà sempre più finché l’euro si rafforza sulle altre monete. L’unica speranza in questo caso è una caduta dei mercati azionari europei… che ovviamente si ripercuoterebbe sul cambio invertendo la rotta. Ma come ben sai questo causerebbe ulteriori problemi alle banche che si troverebbero di nuovo sottocapitalizzate…
In
sintesi più Spagna (e Italia) ritardano nel chiedere gli aiuti… e più
diventa probabile un imminente ritorno all’aumento degli spread
(solo che stavolta non si fermerebbe, almeno fino alla disgregazione
dell’eurozona). Se lo chiedono, comunque i dati economici conseguenti alle ulteriori politiche di austerity da attuare… porterebbero lontani gli investitori da questi Paesi.
Un bel cul de sac.
Quindi in ottica di medio-lungo termine fare molta attenzione… perché quanto avverrà con la Spagna nelle prossime settimane potrebbe essere una vera bomba…
che si ripercuoterebbe immediatamente sul gigante: noi. Specie se non
riusciamo a mantenere duraturo l’attuale avanzo primario, al lordo degli
interessi sul debito, costato lacrime e sangue. Speriamo che i nostri
eurocrati lo capiscano e si muovano in fretta per questa benedetta
unione bancaria e fiscale…
Dovresti capire
che da questa situazione di debito insostenibile (visto che diventa
sempre più difficile ripagare solo gli interessi del debito) se ne esce
con l’inflazione. Però abbiamo un problema: per avere inflazione la massa monetaria
(M1 in particolare) deve circolare… Invece sta succedendo proprio il
contrario: aumenta esponenzialmente (a causa delle politiche espansive…)
ma è sempre più lenta nel circolare (a causa del fatto che viene
immediatamente recepita dalle banche per sistemare i conti oppure va nei
mercati finanziari senza passare per l’economia reale… dove appunto si
dovrebbe generare l’inflazione).
Se vedi questo grafico (relativo agli USA) capisci quanto dico: la linea verde è la velocità di circolazione, la linea bianca la massa monetaria M1 e l’altra la borsa americana.. L’unica inflazione generata è quella provocata dal rialzo delle materie prime… per cui è indotta e crea stagflazione (che è ancora peggio!) (io qui vi pubblico il grafico della velocità di circolaizone della moneta per l’Eurozona…che non è certo meglio! NDR)
Se vedi questo grafico (relativo agli USA) capisci quanto dico: la linea verde è la velocità di circolazione, la linea bianca la massa monetaria M1 e l’altra la borsa americana.. L’unica inflazione generata è quella provocata dal rialzo delle materie prime… per cui è indotta e crea stagflazione (che è ancora peggio!) (io qui vi pubblico il grafico della velocità di circolaizone della moneta per l’Eurozona…che non è certo meglio! NDR)
Ci stiamo
avvicinando veramente al capolinea dal punto di vista del modello
economico (basato sulle idee liberiste di Milton Friedman)… e non darmi
sempre del pessimista!
Ogni tanto penso che un bel ritorno al gold standard… per quanti problemi innescherebbe, sarebbe la panacea… oltre a permettere più tranquillità, soprattutto sui mercati.
Lampo
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