Eurozona in crisi, dopo quelle di Cipro anche le banche della Slovenia rischiano di saltare
Non si sono ancora trovare le soluzioni
per la crisi di Nicosia che occorre focalizzare l’attenzione anche su un
altro paese dell’Area Euro. Si tratta della Slovenia. E il conflitto sociale diventa sempre più la corretta chiave di lettura della crisi.
Salta il piano salva Cipro. Come temuto il parlamento non accetta il piano proposto dalla Troika e con 36 voti contrari e 19 astensioni boccia l’introduzione di un prelievo forzoso sui depositi bancari.
E ora? E ora è tutto da vedere. Il debito PIL del paese decolla al 140%,
il sistema bancario, carico di sofferenze greche, non avrà quindi i
fondi necessari per un salvataggio che tanto ha fatto discutere, sia per
questioni di etica, che di convenienza.
Probabilmente nuovi negoziati in vista, a 360 gradi. Tutti ne saranno
interessati. La politica cipriota ma anche la fantomatica Troika, grande
ideatrice del furto legalizzato deciso per espropriare i clienti delle
banche cipriote della somma pari a 5.8 miliardi di Euro.
Lubiana sta per affondare e con lei tutta la Slovenia. Le sofferenze bancarie sono pari al 20% del PIL,
il Governo (corrotto e in crisi profonda) ha già attuato un piano di
emergenza a sostegno del sistema finanziario. Ma potrebbe non bastare.
Non voglio fare terrorismo psicologico, ma mi sembra di vedere un
domino, dove i vari tasselli che fino a qualche settimana fa erano tutti
in piedi incollati con lo sputo, oggi iniziano a barcollare. E
progressivamente rischiano di crollare uno dopo l’altro. La fine di un
sistema? Forse. Ma questo sistema è innanzitutto la fine di un progetto, o per lo meno un evoluzione non preventivata di quel progetto che si chiama Euro ed Europa Unita che è stato sempre un colabrodo, ma che ultimamente…è ancora peggio.
Alcune fonti oltre oceano mi hanno fatto
sapere (rimbalzate da Londra) che ci sono trattative per un intervento
della solita Troika per salvare la Slovenia. Verrà probabilmente anche
fatta una bad bank, ma sarà necessario un sostegno finanziario.
Ma state pur certi che ormai il
messaggio che è stato dato a TUTTI noi è molto molto chiaro. fatevi due
conti e lo capirete da soli. Ormai è chiaro. Chi paga alla fine? Il privato.
Così è successo in Grecia, così è successo (o si voleva far succedere) a
Cipro e così probabilmente succederà in Slovenia. Le conseguenze?
(...) è solo una questione di tempo. La coperta corta non
si può allungare, si può “spostare” in certi momenti più in alto, in
altri momenti più in basso. Ma i problemi non solo non sono risolti, ma
il tempo non fa altro che peggiorare le cose ed inevitabilmente tutti i danni di questa grande crisi saranno inesorabilmente accollati alla povera gente.
D.T.
articolo completo su: intermarketandmore
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