metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte
i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte
domenica 31 marzo 2013
uova capolavoro
Fabergé e i suoi orafi hanno progettato e costruito il primo uovo nel 1885. L'uovo fu commissionato dallo zar Alessandro III di Russia, come sorpresa di Pasqua per la moglie Maria Fyodorovna. L'uovo, di colore bianco con smalto opaco, aveva una struttura a scatole cinesi o a matrioske russe: all'interno vi era un tuorlo tutto d'oro, contenente a sua volta una gallinella colorata d'oro e smalti con gli occhi di rubino. Quest'ultima racchiudeva una copia in miniatura della corona imperiale contenente un piccolo rubino a forma d'uovo.
La zarina fu così contenta di questo regalo che Fabergé fu nominato da Alessandro "gioielliere di corte", e fu incaricato di fare un regalo di Pasqua ogni anno da quel momento in poi, con la condizione che ogni uovo doveva essere unico e doveva contenere una sorpresa.
sabato 30 marzo 2013
un euro non ha lo stesso valore ovunque
il giallo dei soldi dati dalla Bce a Cipro
di Mauro Bottarelli
Dunque, ora che a Cipro le banche hanno
riaperto - anche se con vincoli di controllo sul capitale in grado di
scongiurare una corsa agli sportelli e con guardie armate a difesa dei cassieri -
ci tocca porre un’altra domanda e dare un’altra risposta al giallo di
Nicosia: chi sapeva in anticipo che l’Ue avrebbe rotto il tabù della
libera circolazione dei capitali e dell’intangibilità bancaria?
Chi era a conoscenza del fatto che il “modello Cipro” si sarebbe basato sul bail-in, ovvero far pagare le ristrutturazioni bancarie anche ai correntisti?
Qualcuno di certo. Lo provano i dati resi noti ieri dalla Bce: nel mese di febbraio, quando quello cipriota continuava a essere un non problema per tutti - Ue, Bce stessa, FMI, analisti finanziari - e l’indice Dow Jones sfondava record su record, dalle casse delle banche cipriote è stato prelevato e spostato l’ammontare massimo degli ultimi tre anni. Una coincidenza fortuita? Difficile pensarlo, visto poi che l’ammontare è quasi equamente diviso tra componente retail e corporate, ovvero privati cittadini e aziende.
Chi era a conoscenza del fatto che il “modello Cipro” si sarebbe basato sul bail-in, ovvero far pagare le ristrutturazioni bancarie anche ai correntisti?
Qualcuno di certo. Lo provano i dati resi noti ieri dalla Bce: nel mese di febbraio, quando quello cipriota continuava a essere un non problema per tutti - Ue, Bce stessa, FMI, analisti finanziari - e l’indice Dow Jones sfondava record su record, dalle casse delle banche cipriote è stato prelevato e spostato l’ammontare massimo degli ultimi tre anni. Una coincidenza fortuita? Difficile pensarlo, visto poi che l’ammontare è quasi equamente diviso tra componente retail e corporate, ovvero privati cittadini e aziende.
Insomma, a un mese dal golpe della Troika, qualcuno ha drizzato le antenne e pensato bene di mettere in salvo i suoi soldi. Russi? Inglesi? Difficile, viste le reazioni dei rispettivi governi alle decisione dell’haircut e al prelievo di massa della scorsa settimana tramite filiali russe e londinesi. Magari di nazionalità molto familiare con le questioni europee? Ecco, già più probabile. E qui inizia il vero giallo, almeno a mio modo di vedere.
Nel primo pomeriggio di giovedì, la versione on line del quotidiano tedesco Handelsblatt, riferiva che la Bundesbank avrebbe fornito liquidità per 5 miliardi alla Banca centrale di Cipro. Immediate sono fiorite le teorie più strampalate, visto che circolava anche una foto notturna di camion in coda, i quali sarebbero stati pieni dei soldi tedeschi per Nicosia. Ma perché mai la Bundesbank, notoriamente “falco” quando si tratta di salvataggi, dovrebbe prestare soldi a Cipro? E in quali termini?
(...)
Una cosa è certa, dopo quanto accaduto, nulla sarà più come prima.
L’Ue ha infatti ottenuto un triplice risultato: portare la ratio debito/Pil al 120% in breve termine per ripagare il prestito, eliminare l’intangibilità della libera circolazione dei capitali nell’eurozona e distruggere il concetto di unità monetaria.
Già, perché un euro di Cipro non vale come un euro tedesco o francese o anche greco: e non lo dice il sottoscritto ma Martin Wolf, anima e mente del Financial Times.:
«Ciò che ci insegna il caso di Cipro è che un euro non ha lo stesso valore ovunque. Le banconote sono le stesse ma di fatto quasi tutti gli euro sono passività delle banche. Quello che è successo a Cipro mostra chiaramente che il valore di un euro di passività bancarie dipende dalla solvibilità della banca stessa e dalla solvibilità del governo che sta dietro a quella banca. Se tanto la banca, quanto lo Stato sono insolventi, i prestatori hanno buone probabilità non solo di perdere una grossa fetta dei loro soldi, ma anche di scoprire che il resto è congelato sotto la cappa dei controlli di capitale, introdotti per impedire il collasso del sistema bancario di un Paese».
E, infatti, comincia a circolare la convinzione che presto si tenderà - all’interno dell’Unione - a non accettare banconote cipriote, denominate da una G nel numero seriale. Per Dimitris Drakopoulos di Nomura, «nessuno può sapere cosa succederà o già sta per succedere. L’economia potrebbe andare in caduta libera». Quindi, essendo stato colpito mortalmente il cuore della sua industria, il settore bancario, con cosa Cipro potrà rimpiazzarlo per non cadere nella depressione totale? Il turismo? No, perché l’entrata nell’euro ha reso Limassol e altre mete dell’isola molto care, decisamente più di Croazia, Turchia o Egitto. Chi poteva permettersi Cipro erano i russi: torneranno?
(...)
Per Rrbs, «i russi porteranno via da Cipro tutto quanto rimane, non appena saranno tolti i controlli sul capitale». Alla luce di questo, mi piacerebbe chiedere a Christine Lagarde, come pensa che questo accordo possa riportare il debito pubblico cipriota sotto il 100% del Pil nel 2020? Ah già, la Lagarde guida quel branco di irredimibili umoristi del Fmi, gente che parlava in questi termini anche per i due salvataggi greci. Tanto più che, come riportava ieri il Daily Telegraph, i controlli di capitale stanno devastando il poco di economia reale cipriota che resisteva: un commerciante, infatti, ha visto bloccato il suo conto alla Laiki e non ha potuto pagare un fornitore egiziano. Quindi, niente consegna delle scarpe e affare sfumato: quanti di questi mister x ci sono a Cipro? Migliaia.
venerdì 29 marzo 2013
i russi muovono la flotta
la fregata Ladny nel Mar Nero |
Molti si chiedevano quale sarebbe stata la risposta della Russia alla confisca da parte della UE dei soldi depositati a Cipro.
Vladimir Putin non a perso l'occasione per dare al "mondo sviluppato" una rapida lezione di realpolitik. Dopo tutto, chi meglio di un ex agente del KGB capisce che non si deve mai lasciare che una crisi vada sprecata.
Alle ore 12 di giovedì 28 marzo, con una mossa a sorpresa, Putin ha ordinato esercitazioni militari in grande stile nella regione del Mar Nero, con una mossa che secondo Reuters "potrebbe creare tensioni tra la Russia post-sovietica e gli stati vicini di Ucraina e Georgia".
Le tensioni, naturalmente, potrebbero estendersi alle nazioni insulari raggiungibili dalla flotta militare russa, come per esempio Cipro ...
Ed ecco il commento di Martin Armstrong:
"The timing of this military exercise taking place today UNANNOUNCED is a signal that the European Commission made a stupid choice. The amount of money involved was nothing compared to €300 billion for Spanish banks. Military exercises are the way nations show force. The US does this all the time whenever a nation disagrees. So the action today is a clear indication of the European Commission’s wrong move".
l'intero commento su: armstrongeconomics.com
il Comex a rischio default ?
Manipolazione ribassista sull’argento: si profila il default del Comex?
Riproduciamo e traduciamo un’intervista di John Embry apparsa sul web.
Embry e’ Chief Investment Officer presso Sprott Asset Management ed è considerato uno dei massimi esperti mondiali nel settore dei metalli preziosi
“Sono trenta anni che seguo i mercati dei metalli preziosi. Posso dirvi che da almeno 25 anni a questa parte, “mani forti” tentano di manipolare al ribasso i prezzi di oro e argento.
Noi abbiamo definito e denominato questa manipolazione scientifica come “schema di soppressione dei prezzi dei preziosi” ( gold and silver suppression scheme).
Ora cosa sta succedendo sui mercati?
La Fed e le altre Banche Centrali stanno iniettando enormi masse di liquidita’ che, in assenza di qualsivoglia vincolo di destinazione, finiscono direttamente al settore finanziario scatenando bolle sulle borse mondiali. Questi allentamenti quantitativi dovrebbero fare crescere anche le quotazioni di oro e argento. Ma cio’ non si sta verificando. Per quale motivo?
La ragione di cio’ sta nel fatto che le bullion banks (ovvero l’oligopolio che condiziona i mercati sintetici a termine anglo-americani, dove si svolgono la maggior parte delle transazioni “futures”), hanno aperto una massa incredibile di posizioni “short” (ovvero di vendita) sui preziosi.
Le maggiori posizioni ribassiste sono aperte al Comex di New York, il piu’ importante tra i mercati “futures”. Queste posizioni in vendita scatenano un’ondata ribassista su oro e argento.
La questione e’ la seguente: le Banche Centrali Occidentali, tramite le bullion banks, stanno tentando di occultare lo stato comatoso in cui versano le rispettive economie e le loro monete di riferimento. Tentano di dissimulare il fatto che le loro monete fiduciarie, sganciate da oro e argento e da qualsiasi riferimento alla produzione reale di beni e servizi, sono in procinto di pervenire a un collasso globale del loro valore.
Ecco che allora le bullion banks, braccio armato delle Banche Centrali Occidentali, manipolano al ribasso oro e argento.
Oro e Argento costituiscono un pericolo per le monete fiduciarie che attualmente sono impiegate per salvare il decotto e corrotto sistema finanziario mondiale a spese dell’economia reale. Questa inondazione di moneta artificiale finira’ per gonfiare l’inflazione globale e il potere d’acquisto delle masse sara’ decurtato da questa odiosa tassa invisibile.
Ma quanto potra’ durare questo gioco?
Non lo so, ma una cosa e’ certa: essi stanno scherzando con il fuoco. Vi spiego perche’. Prendiamo il caso dell’argento. Attualmente la domanda d’argento e’ buona, in crescita e sostenuta. Non lo e’ altrettanto l’offerta. Constatiamo una certa carenza della stessa.
Secondo il World Silver Survey 2012 la domanda totale globale di argento per investimento è salita da sole 31,6 milioni di once nel 2002 (983 tonnellate) alle sbalorditive 282,3 milioni di once del 2011 (8.780 tonnellate).
E l’aumento dei prezzi a partire dal 2002 ha molto poco a che fare con la domanda industriale e molto di più con la domanda per investimento. Dovete tenere presente che la domanda di argento per investimento a livello mondiale e’ appena iniziata; direi che e’ in una fase embrionale.
Ora, sui mercati a termine, la consegna fisica del “sottostante” ovvero del materiale fisico si concretizza raramente. Difatti gli speculatori chiudono prima della scadenza le loro posizioni. Questi mercati a termine sintetici sono semplici arene speculative paragonabili a dei Grandi Casino’.
Qui operano principalmente due tipi di attori: come dicevo prima, gli speculatori e gli hedgers (ovvero grandi acquirenti e venditori di metalli fisici reali, che utilizzano i mercati a termine per coprirsi da futuri rincari oppure da futuri ribassi dei prezzi delle merci fisiche).
Riprendendo il caso dell’argento: JP Morgan, una delle bullion banks, ha aperto moltissime posizioni ribassiste sull’argento (short position) al Comex di New York. Se in questi contratti futures le controparti di JP Morgan sono speculatori, allora non vi sono rischi reali per il mercato.
Ma poniamo questo caso: che l’estrazione di argento abbia un’ulteriore battuta d’arresto su scala mondiale.
Supponiamo che, inoltre, vi sia una crisi di fiducia globale nel dollaro americano e che gli investitori mondiali (Russia, Cina, grandi fondi pensionistici e perche’ no anche gli speculatori) decidano di diversificare gli investimenti direttamente in argento fisico.
La combinazione tra gli attuali limiti estrattivi e l’improvvisa domanda di argento da investimento sarebbe esplosiva. Tenete presente inoltre che gli Stati Uniti sono all’interno della più grande bolla speculativa azionaria della storia e che potrebbe detonare da un momento all’altro.
Quale situazione potrebbe scaturire da questo fatto?
Potremmo assistere a un movimento repentino in aumento delle posizioni in acquisto al Comex da parte degli hedgers, per coprirsi da ulteriori aumenti dei prezzi. Gli hedgers sono grandi acquirenti che esigono la consegna fisica del metallo. Non sono speculatori che aprono e chiudono posizioni senza consegna.
Ora, se gli hedgers esigessero le consegne fisiche relativi ai propri contratti d’acquisto, il Comex andrebbe immediatamente in default.
Per quale motivo?
Perche’ i magazzini del mercato a termine Statunitense sono ai minimi storici per quanto riguarda le riserve in argento a cui possono attingere le bullion banks o altri investitori nel caso di richiesta di consegna fisica dei metalli da parte degli hedgers.
Automaticamente, il Comex andrebbe in default. E’ uno scenario che potrebbe presto concretizzarsi.
John Embry
Riproduciamo e traduciamo un’intervista di John Embry apparsa sul web.
Embry e’ Chief Investment Officer presso Sprott Asset Management ed è considerato uno dei massimi esperti mondiali nel settore dei metalli preziosi
“Sono trenta anni che seguo i mercati dei metalli preziosi. Posso dirvi che da almeno 25 anni a questa parte, “mani forti” tentano di manipolare al ribasso i prezzi di oro e argento.
Noi abbiamo definito e denominato questa manipolazione scientifica come “schema di soppressione dei prezzi dei preziosi” ( gold and silver suppression scheme).
Ora cosa sta succedendo sui mercati?
La Fed e le altre Banche Centrali stanno iniettando enormi masse di liquidita’ che, in assenza di qualsivoglia vincolo di destinazione, finiscono direttamente al settore finanziario scatenando bolle sulle borse mondiali. Questi allentamenti quantitativi dovrebbero fare crescere anche le quotazioni di oro e argento. Ma cio’ non si sta verificando. Per quale motivo?
La ragione di cio’ sta nel fatto che le bullion banks (ovvero l’oligopolio che condiziona i mercati sintetici a termine anglo-americani, dove si svolgono la maggior parte delle transazioni “futures”), hanno aperto una massa incredibile di posizioni “short” (ovvero di vendita) sui preziosi.
Le maggiori posizioni ribassiste sono aperte al Comex di New York, il piu’ importante tra i mercati “futures”. Queste posizioni in vendita scatenano un’ondata ribassista su oro e argento.
La questione e’ la seguente: le Banche Centrali Occidentali, tramite le bullion banks, stanno tentando di occultare lo stato comatoso in cui versano le rispettive economie e le loro monete di riferimento. Tentano di dissimulare il fatto che le loro monete fiduciarie, sganciate da oro e argento e da qualsiasi riferimento alla produzione reale di beni e servizi, sono in procinto di pervenire a un collasso globale del loro valore.
Ecco che allora le bullion banks, braccio armato delle Banche Centrali Occidentali, manipolano al ribasso oro e argento.
Oro e Argento costituiscono un pericolo per le monete fiduciarie che attualmente sono impiegate per salvare il decotto e corrotto sistema finanziario mondiale a spese dell’economia reale. Questa inondazione di moneta artificiale finira’ per gonfiare l’inflazione globale e il potere d’acquisto delle masse sara’ decurtato da questa odiosa tassa invisibile.
Ma quanto potra’ durare questo gioco?
Non lo so, ma una cosa e’ certa: essi stanno scherzando con il fuoco. Vi spiego perche’. Prendiamo il caso dell’argento. Attualmente la domanda d’argento e’ buona, in crescita e sostenuta. Non lo e’ altrettanto l’offerta. Constatiamo una certa carenza della stessa.
Secondo il World Silver Survey 2012 la domanda totale globale di argento per investimento è salita da sole 31,6 milioni di once nel 2002 (983 tonnellate) alle sbalorditive 282,3 milioni di once del 2011 (8.780 tonnellate).
E l’aumento dei prezzi a partire dal 2002 ha molto poco a che fare con la domanda industriale e molto di più con la domanda per investimento. Dovete tenere presente che la domanda di argento per investimento a livello mondiale e’ appena iniziata; direi che e’ in una fase embrionale.
Ora, sui mercati a termine, la consegna fisica del “sottostante” ovvero del materiale fisico si concretizza raramente. Difatti gli speculatori chiudono prima della scadenza le loro posizioni. Questi mercati a termine sintetici sono semplici arene speculative paragonabili a dei Grandi Casino’.
Qui operano principalmente due tipi di attori: come dicevo prima, gli speculatori e gli hedgers (ovvero grandi acquirenti e venditori di metalli fisici reali, che utilizzano i mercati a termine per coprirsi da futuri rincari oppure da futuri ribassi dei prezzi delle merci fisiche).
Riprendendo il caso dell’argento: JP Morgan, una delle bullion banks, ha aperto moltissime posizioni ribassiste sull’argento (short position) al Comex di New York. Se in questi contratti futures le controparti di JP Morgan sono speculatori, allora non vi sono rischi reali per il mercato.
Ma poniamo questo caso: che l’estrazione di argento abbia un’ulteriore battuta d’arresto su scala mondiale.
Supponiamo che, inoltre, vi sia una crisi di fiducia globale nel dollaro americano e che gli investitori mondiali (Russia, Cina, grandi fondi pensionistici e perche’ no anche gli speculatori) decidano di diversificare gli investimenti direttamente in argento fisico.
La combinazione tra gli attuali limiti estrattivi e l’improvvisa domanda di argento da investimento sarebbe esplosiva. Tenete presente inoltre che gli Stati Uniti sono all’interno della più grande bolla speculativa azionaria della storia e che potrebbe detonare da un momento all’altro.
Quale situazione potrebbe scaturire da questo fatto?
Potremmo assistere a un movimento repentino in aumento delle posizioni in acquisto al Comex da parte degli hedgers, per coprirsi da ulteriori aumenti dei prezzi. Gli hedgers sono grandi acquirenti che esigono la consegna fisica del metallo. Non sono speculatori che aprono e chiudono posizioni senza consegna.
Ora, se gli hedgers esigessero le consegne fisiche relativi ai propri contratti d’acquisto, il Comex andrebbe immediatamente in default.
Per quale motivo?
Perche’ i magazzini del mercato a termine Statunitense sono ai minimi storici per quanto riguarda le riserve in argento a cui possono attingere le bullion banks o altri investitori nel caso di richiesta di consegna fisica dei metalli da parte degli hedgers.
Automaticamente, il Comex andrebbe in default. E’ uno scenario che potrebbe presto concretizzarsi.
John Embry
giovedì 28 marzo 2013
perdita colossale da 3,17 miliardi
Monte dei Paschi di Siena: perdita colossale di 3,17 miliardi
Buco totale in 24 mesi: -7,9 miliardi. La banca senese, la piu' a
rischio del sistema italiano, annuncia un bilancio 2012 ben peggiore
rispetto alle stime, per le perdite sui prodotti strutturati (quelle su
cui sta indagando la Procura). Il portafoglio titoli e derivati a fine dicembre ammonta a 38,4 miliardi, di cui 26,5 miliardi in Btp. Esposizione debitoria netta verso la BCE: 27,5 miliardi.
Banca Mps ha chiuso il 2012 con una perdita di 3,17 miliardi di euro
dopo aver rettificato crediti per 2,7 miliardi e per effetto della
contabilizzazione delle perdite sui prodotti strutturati di anni
precedenti, su cui sta indagando la Procura di Siena.
Nel 2012 i costi sono calati del 3,7% mentre i ricavi sono in calo del
6,2%. I crediti deteriorati a fine dicembre ammontano a 17 miliardi, in
crescita del 30% sul 2011.
Fitch Ratings ha confermato i rating a lungo e a breve termine a BBB/F3, rivedendo l'Outlook da "stabile" a "negativo".
fonte: wallstreetitalia.com
Fitch Ratings ha confermato i rating a lungo e a breve termine a BBB/F3, rivedendo l'Outlook da "stabile" a "negativo".
fonte: wallstreetitalia.com
il debito del Giappone non è sostenibile
Il neo-governatore della Bank of Japan Haruhiko Kuroda ha lanciato l'allarme sul debito del Sol Levante.
"Il debito, elevato e crescente non è sostenibile" ha affermato davanti al Parlamento.
Secondo le stime del Fondo monetario internazionale nel 2013 il rapporto debito/Pil del Giappone dovrebbe raggiungere un record del 245 per cento. Una condizione anormale il cui equilibrio è stato finora garantito da un'altra caratteristica unica: la maggiore parte del debito è detenuto dentro i confini nazionali dai cittadini e dalle banche, ricche di liquidità con tassi di interesse a livelli minimi.
Uno scenario che, ha sottolineato Kuroda, potrebbe cambiare improvvisamente "se il mercato perdesse fiducia nel Giappone, portando instabilità e incremento del rendimento dei titoli di Stato giapponesi".
Fonte: News Finanza.com
mercoledì 27 marzo 2013
le banche centrali continuano a comperare oro
abolito il contante, e se la banca ci rapina?
Ridurre o eliminare l’uso del denaro contante, in nome della lotta all’evasione fiscale?
Proposta contenuta anche nell’ipotesi di programma sostenuta da Bersani.
"Di colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato, oltre che di questa forma di libertà, anche dell’unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema bancario", scrive Paolo Cardenà sul blog “Vincitori e vinti”.
Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli. A quel punto, essendo il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo astratto e intangibile, ne deriva che, se non esiste moneta contante da scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa chiedere la restituzione di ciò che non esiste.
E’ evidente, e le banche festeggiano: il sistema bancario deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza del paese. Che – Cipro insegna – porrebbe anche “scomparire”, per decreto, da un giorno all’altro.
articolo su: www.vincitorievinti.com
fonte: libreidee.org
martedì 26 marzo 2013
10 lezioni dalla crisi di Cipro
Il caso di Ciprio è ormai su tutti i giornali. Incredibilmente, tuttavia, i semplici fatti del seguente elenco rimangono nascosti o quasi. Una cosa è guardare le notizie, un'altra è l'apprendimento che deriva dalla la notizia. Ecco quindi 10 punti su ciò che la crisi di Cipro sta insegnando al mondo intero sui soldi, sullla crisi del debito e sull'oro:
1. Il rischio di controparte non è mai stata così alto nella storia. Mantenere il proprio denaro nel vostro conto corrente (o di risparmio) non solo non offre un rendimento, ma presenta anche il rischio di perderne una parte a favore della banca stessa.Per la BCE, infatti, il vostro denaro messo in banca diventa una passività della banca, e non un deposito messo lì per rimanere sicuro. In altre parole, un fallimento bancario significa che alcune delle passività della banca non saranno rimborsate - come una parte del vostro conto in banca.
2. I soldi in banca non sono sicuri. Sembra molto difficile per le persone a capire questa verità. Nella mente delle persone, la sicurezza e le banche vanno di pari passo, come yin e yang o giorno e notte.
3. Come è possibile che le banche abbiano bisogno del denaro dei loro depositanti per sopravvivere quando chiedono prestiti allo 0% e prestano a tassi tra il 4% e l'8%? Ciò dimostra che il sistema bancario è veramente in difficoltà.
4. I governi sono veramente disperati, eppure continuano a far finta che niente di grave stia accadendo. Hanno un piano per tutto. Ma ogni tanto ci sorprendono con problemi inattesi. I fallimenti di grandi banche all'inizio di quest'anno sono esempi recenti, quanto avvenuto a Cipro era inimmaginabile.
5. Non avevamo imparato solo un anno e mezzo fa dai nostri leader europei che la crisi del debito era stato risolta? Non avevano assicurato che avrebbero fatto di tutto per rilanciare l'economia? I casi sono due, o non sanno ciò che stanno facendo e ciò che stanno dicendo, o sono bugiardi al massimo livello ... o entrambe le cose.
6. Cipro ci sta dicendo che la crisi del debito non è finita, ma sta solo peggiorando.
7. L'intero scenario era stato pianificato. La banca centrale ha bloccato il traffico dei pagamenti elettronici da e verso Cipro durante il fine settimana. I ciprioti si sentono traditi. Ma chissà quali altre sorprese i nostri leader stanno preparando per i non-ciprioti?
8. Quali problemi hanno risolto il sistema finanziario e monetario dopo il crollo del 2008? In effetti nemmeno uno. I sintomi della crisi stanno diventando sempre peggio. Ciò significa che il vero crollo deve ancora venire.
9. La lezione principale che questa ultima crisi ci insegna, a nostro modesto parere, è che i ciprioti in possesso di oro fisico e argento (o altri beni materiali che conservano il potere d'acquisto) non hanno subito alcuna perdita. Anche se siamo convinti al 100% della correttezza del nostro punto di vista, non vediamo apparire questo messaggio nei mass-media, non sentiamo la gente parlarne. Se hai avuto questa intuizione o se hai capito questo apprendimento, considerati quindi parte di una minoranza privilegiata.
La priorità delle élite finanziarie e politiche, delle banche, dei governi e dei media è quella di mantenere lo status quo, cioé la carta moneta priva di copertura. Non aspettatevi grande attenzione dei media sull'oro fino a quando non sarà ormai troppo tardi per la maggior parte le persone che vogliono salvaguardare il loro patrimonio e il loro potere d'acquisto con oro e argento.
10. Questa crisi più che i conti bancari ha intaccato la fiducia. La prossima crisi sarà determinato proprio dalla fiducia. Siccome il nostro sistema monetario è sostenuto solo dalla fiducia (da cui "denaro fiat"), potete star certi che presto o tardi il nostro attuale sistema monetario potrà essere distrutto. Nessun sistema di carta moneta privo di copertura è sopravvissuto per più di qualche decennio nella storia del mondo. Al momento, nessuna valuta è sostenuta da qualcosa di più sostanzioso della fiducia nei crediti e della fiducia nei governi sovrani. Fiducia che si sta indebolendo e che promette male per un sistema bancario basato solo sulla fiducia e non supportato da beni reali come oro, argento, petrolio, o qualcos'altro di sostanziale e concreto.
Queste lezioni sono lì per chiunque abbia la mente aperta per vederle, se rimangano nascoste dai media non è importante. Chi le ignoran lo fa a proprio rischio e pericolo. Come ha affermato Ayn Rand : "Si può ignorare la realtà, ma non si può ignorare le conseguenze di ignorare la realtà."
N.B. Le banche di Cipro restano chiuse fino almeno a giovedì e tutti i bonifici, trasferimenti e prelievi sono limitati al minimo. Nemmeno in Egitto, Tunisia e Libia durante le rivolte le banche sono rimaste chiuse tanto e neanche in Argentina nel 2001 quando chiusero una settimana. Ai depositanti con più di 100mila euro è stato detto poco fa che gli confischeranno il 40% dei soldi.
a Cipro la UE ha usato l'arma letale
Jeroen Dijsssebloem, olandese a capo dell'eurogruppo che ha trattato con Cipro spiega ora al Financial Times che hanno costretto il premier cipriota a cedere solo ieri a mezzanotte, quando gli hanno detto che la maggiore banca di Cipro non aveva più CASH, le erano rimasti un milione o due di euro, non era in grado di riempire i Bancomat con i biglietti da 10 o 20 euro.
A quel punto Cipro ha accettato che i depositanti (sopra i 100mila euro di importo del conto) ricevessero un taglio del 30% dei loro depositi, quando solo otto giorni fa il governo rifiutava di andare oltre il 10%
Ma i depositi nelle banche di Cipro sono 70 miliardi circa di euro, come mai allora una banca che ha depositi per 70 miliardi di euro dei clienti non ha ora di colpo più nemmeno 2 milioni di euro per riempire le macchinette dei Bancomat ?
Cipro, a differenza degli altri paesi euro, non stampa nemmeno le sue banconote di euro, le arrivano dalla Francia per aereo. E le banche non hanno mai più del 3-5% dei depositi in banconote, per cui bastano dei forti prelievi per alcuni giorni per richiedere nuove banconote. Ed evidentemente l'Europa le ha detto che non gli inviava banconote, anche se legalmente la banca di Cipro avendo depositi per miliardi avrebbe potuto pretenderli. Cioè, se l'Euro è una moneta che circola in tutta Europa, chi ha un deposito da ad es un milione di euro ha diritto a prelevarlo e se la sua banca non li ha questa ha diritto di chiedere dei contanti. Il gioco dell'Europa è stato semplicemente dire: "ehi... i contanti non te li spediamo...".
(...)
Un governo normale avrebbe stampato al volo qualche decina o anche centinaia di milioni per riempire le macchinette dei bancomat e anche rassicurato i depositanti che erano tutti garantiti. Poi per quanto riguarda il buco di 2 miliardi a bilancio, poteva mettere la banca in amministrazione controllata, azzerare dividendi e bonus e farla operare con capitale negativo. (...) In America e Inghilterra lo stato ha riempito lui questo buco a AIG e tante altre con un prestito di qualche genere che poi queste istituzioni nel giro di qualche anno hanno restituito. Ma è un fatto formale, di fatto sei sotto la tutela dello stato che sceglie di farti funzionare e operare.
A Cipro lo stato era la UE che ha scelto invece di non farle funzionare e ha usato l'arma letale, non gli ha inviato le banconote, che i ciprioti anche volendo non potevano procurarsi da soli. Morale della favola. Mettere la propria moneta in mano a stranieri è molto pericoloso.
G. Z.
articolo completo su: cobraf.com
pesce d'aprile da ABN Amro
clicca per ingrandire |
Come si può leggere nel documento sopra, dal primo aprile il gigante bancario olandese ABN Amro non permetterà più ai suoi clienti di ritirare metalli preziosi fisici.
articolo completo su: www.silverdoctors.com
lunedì 25 marzo 2013
avvertimento per i risparmiatori europei
Dijsselbloem: ristrutturazione Cipro sia modello per altri paesi
BRUXELLES (Reuters) - Il programma di salvataggio messo a punto nella
notte per le banche cipriote rappresenta un nuovo modello da utilizzare
per la risoluzione dei problemi del sistema finanziario di altri paesi
della zona euro.
Lo dice il presidente dell'Eurogruppo in un'intervista congiunta a Reuters e 'Financial Times'.
"Quello che abbiamo stabilito ieri notte può essere definito come un
allontanamento dei rischi" spiega Jeroen Dijsselbloem, poche ore dopo il
compromesso tra Unione europea e Nicosia.
"Se un istituto di credito è in difficoltà il nostro primo interrogativo
deve essere: 'Cosa potete fare voi come banca? Come potete
ricapitalizzarvi?'. Se la banca non è in grado di farlo da sola ci
rivolgeremo agli azionisti e ai portatori di obbligazioni, domandando
loro di contribuire alla ricapitalizzazione, se necessario verranno
coinvolti anche i titolari di depositi non assicurati" precisa.
Attrezzatevi per difendere i vostri risparmi !
domenica 24 marzo 2013
simulazione di uscita dall'Euro
clicca per ingrandire |
simulazione dettagliata di cosa accadrebbe con e senza EURO
PREMESSAIpotizzare quanto avverrà a seguito di una disintegrazione dell’Euro e’ un esercizio estremamente complesso e certamente criticabile, in quanto le variabili in gioco sono realmente molte, e non tutte sono economiche.
Una nazione seria quale dovrebbe essere l’Italia, si sarebbe dovuta porre le domanda negli anni 80 se conveniva entrare in un sistema a cambi fissi o quasi (SME) e negli anni 90 se conveniva entrare nell’Euro. Analogamente oggi dovrebbe porsi la domanda di quale futuro ci attende restando nell’Euro e quale se si tornasse a valute nazionali, e se c’e’ convenuto entrare nell’euro.
I dibattiti nostrani, invece, sono da sempre puramente ideologici, e mai analitici e numerici. La domanda comunque, merita una risposta, e scenarieconomici.it è a disposizione per migliorare ed arricchire l’analisi che vi presenteremo, ove vi fossero osservazioni numeriche e supportate.
(...)
CONCLUSIONI
Lo studio dice chiaramente quanto è intuitivo da chiunque mastichi di macro-economia: la rottura dell’Euro (non traumatica) e la rivalutazione del Marco penalizzerebbero pesantemente la Germania, ed avvantaggerebbero le economie periferiche, quella Italiana in primis. Le conclusioni sono le stesse di altri studi seri. L’effetto è lo stesso gia’ riscontrato nel passato in situazioni similari, e le ragioni sono esattamente quelle opposte a quelle che hanno consentito alla Germania di avvantaggiarsi in questi anni rispetto ai paesi periferici.
Mi rendo conto dei limiti di questo studio, e di svariate altre variabili (anche non economiche, interne o esterne) che potrebbero e dovrebbero rientrare in gioco, ma reputo che a meno di uno scenario distruttivo di default a catena, l’uscita dell’Euro di scena sia un’affare per l’Italia ed altre nazioni periferiche (specialmente quelle che hanno un sistema industriale dignitoso) e un pessimo affare per la Germania, destinata col Marco ad un futuro Giapponese di deflazione-PIL asfittico-Debito crescente in un quadro demografico da film dell’orrore.
Il vero limite dello studio, sta nel comportamento umano, in particolare delle classi dirigenti dei paesi periferici, tendenzialmente poco responsabili, che potrebbero non approfittare degli evidenti vantaggi del ritorno alla valuta nazionale, facendo danni con decisioni di spesa improduttiva o altre misure tese a gestire il consenso nel breve periodo, e non a consolidare tale vantaggio in qualcosa di permanente. Ovviamente, tale situazione non risolverebbe tutti i problemi dei paesi periferici, ma certamente aiuterebbe ad affrontarli.
Mi auguro che questo post contribuisca ad attivare un serio dibattito sulla questione Euro ed altre analisi sulla questione e simulazioni sull’ipotetica uscita (o non uscita) dall’euro, perche’ comunque una nazione come l’Italia non si puo’ permettere il lusso in futuro di scelta ideologiche.
articolo completo su: scenarieconomici.it
Cipro è solo un test ?
CIPRO: UN TEST PER VEDERE SE E' FATTIBILE L'ESPROPRIO DEI BENI, SENZA RIVOLUZIONI E CROLLI DI GOVERNO?
il "salvataggio" sequestra-conti di Cipro rivela molto della struttura fondamentalmente neocoloniale e neofeudale dell'Eurozona e conferma la resa politica di questa regione alla finanziarizzazione.Finalmente, l’Europa ha tolto la maschera e dietro le facce malaticce di sovranità, democrazia e libero mercato capitalista, possiamo vedere il vero apparato messo a nudo: l’aristocrazia politico-finanziaria dell'Eurozona che strangolerà i cittadini di ogni nazione per proteggere il proprio potere ed evitare che banche e obbligazionisti paghino per le loro perdite.
Vedi: Il Modello E.U. del Neofeudalismo e della Finanziarizzazione Neocoloniale (24.5. 2012).
Vediamo per punti tutto quello che ci sta rivelando il "Caso Cipro" sul vero stato del potere della politica finanziaria in Europa:
1 -Una terminologia impostata sul decentramento maschera la struttura reale: l'UE opera per realizzare un modello neocoloniale. Nel vecchio modello di colonialismo, la potenza colonizzatrice conquistava o cooptava le élite di potere delle regioni periferiche, e cominciava a sfruttare le risorse e la manodopera delle nuove colonie per arricchire il nucleo imperiale. Nel neocolonialismo, le forze della finanziarizzazione (debito e leva finanziaria sotto il controllo dei cartelli bancari, appoggiati dai governi) vengono utilizzate per coinvolgere le élite locali e il popolo con il centro finanziario: i "coloni" delle periferie prendono in prestito soldi per comprare prodotti finiti fabbricati nelle economie del centro, arricchendo le Elite imperiali.
In sostanza, le banche centrali della E.U. hanno colonizzato i paesi periferici finanziandoli con l'euro, permettendo una massiccia espansione del debito e del consumo nelle periferie. Le banche e gli esportatori del nucleo centrale dell'E U quindi hanno ricavato enormi profitti da questa espansione del debito e del consumo.
Ora che il regime di finanziarizzazione dell'euro ha fatto il suo corso, si svela il vero volto del neocolonialismo: il patrimonio e il reddito dei paesi periferici dovranno trasferirsi verso il nucleo centrale, come pagamento degli interessi sul debito privato e sul debito sovrano che è dovuto alla banca centrale e alle banche private, che si proteggono a vicenda.
Questo non è solo il raggiungimento del neocolonialismo, ma anche di un neofeudalesimo. Le nazioni della periferia del E.U. sono effettivamente paesi neocoloniali debitori del nucleo (quasi-imperiale) delle banche, e allo stesso tempo i contribuenti delle nazioni virtuose, del centro (ora solo Germania e Olanda) sono ridotti, anche loro, a servi della gleba, ed il loro lavoro è utilizzato per produrre utili su qualsiasi prestito, fatto dalle banche ai paesi periferici, anche se evidentemente il prestito non potrà mai essere restituito.
Potremmo definire la E.U. una plutocrazia o un'oligarchia ma la sua struttura neofeudale ci costringe a identificare una classe che ha ricchezza e potere politico che vanno oltre i confini nazionali: questa si chiama aristocrazia.
A servire l'aristocrazia è una classe di tecnocrati ben pagati, di factotum, di lacchè, di leccapiedi e di fedeli esecutori. Sotto questa casta ben retribuita di tecnocrati, troviamo un’enorme casta schiava del debito, asservita per pagare gli interessi sui debiti propri o sui debiti degli altri, e costretta dalla sua stessa impotenza a pagare i debiti per proteggere le banche e gli obbligazionisti dall'assorbirsi le perdite.
Cipro ha aggiunto solo “un tocco di espropriazione” a questo ben oliato sistema di saccheggio: la strategia è (vorrebbe essere) l’ espropriazione diretta dei depositi bancari, per garantire le banche, anche quelle non-imperiali e chi possiede loro titoli, che non perderanno mai soldi che hanno investito in prestiti assurdamente rischiosi.
2. - Si tratta di un bottino sovranazionale. Mentre i commentatori con dibattiti quotidiani hanno ingannato la gente per anni, spiegando quanto la Germania abbia tratto beneficio dall'euro, non hanno raccontato che chi beneficia veramente dell’euro non è uno stato ma sono le banche sovranazionali e tutto l'apparato politico dell'UE, che le banche hanno ormai fatto prigioniero.
I cittadini tedeschi possono approvare o disapprovare che avvenga un'espropriazione a Cipro, ma questo non ha nessuna importanza: perché anche se è ben mascherato, anche loro sono pedine che si muovono nella scacchiera delle banche: i salvataggi delle nazioni periferiche sono evidenti salvataggi delle banche centrali e degli obbligazionisti.
Anche gli stati-nazione della periferia neocoloniale sono semplici pedine di una propaganda studiata, di un utile inganno da mostrare agli ingenui e ai sentimentali, che credono ancora nelle strutture nazionali e che insistono a non voler vedere una triste realtà neocoloniale di servitù e saccheggi.
3 - La democrazia è una finzione, quando per chiunque si voti, saranno comunque banche e obbligazionisti a mantenere il controllo del flusso dei redditi e della ricchezza privata. La democrazia in Europa è la caricatura di una ridicola finzione, di un assurdo sanguinoso gioco circense offerto alle masse per distrarle dalla loro impotenza e dal loro stato di servi della gleba morosi.
4 - La finzione ideologica del capitalismo è morta in Europa. Il capitalismo è una finzione quando qualcuno può rischiare il capitale sapendo di non perdere niente.
5 - Cipro è un test indispensabile per capire, in modo palese, se l'esproprio di beni privati si può fare anche senza far cadere un governo o senza provocare rivoluzioni. Se il furore si placherà abbastanza presto, la stessa tecnica di esproprio potrà essere imposta altrove. Se la reazione sarà forte e minaccerà l’aristocrazia, allora si dovranno studiare altre forme di espropri meno evidenti, da sperimentare in qualche altra neocolonia.
6 - “Divide et impera” è l'eterno ordine del giorno della propaganda. Le élite di potere stanno cercando di mettere i servi della gleba delle periferie contro i servi del centro, con l'obiettivo di evitare che entrambi i gruppi si rendano conto di essere ormai tutti legati alla stessa catena di un anomalo sistema politico-finanziario in mano all’Aristocrazia.
T. Durden
articolo completo su: cafedehumanite.blogspot.it
sabato 23 marzo 2013
venerdì 22 marzo 2013
come funzionano veramente le banche
1) Le banche italiane hanno un bilancio totale di circa 4mila miliardi di euro, quindi passività di 4mila e attività a bilancio di 4mila (contro un PIL italiano di 1.600 miliardi). In Europa i debiti sono circa 3,5 volte il PIL e sono debiti quasi tutti verso banche, quindi i numeri sono più bassi che a Cipro, ma non di molto.
2) I depositi nelle banche italiane sono solo 3.200 miliardi, come a detto lunedì sul Corriere il presidente dell'ABI Patuelli, e il capitale circa 150 miliardi quindi in ogni caso mancano circa 650 miliardi (sto andando a memoria...).
3) In realtà, se solo ci pensi 30 secondi, ti rendi conto che le banche fanno mutui a 25 anni o altri prestiti che contrattualmente non possono ritirare, quindi buona parte dei loro impieghi all'attivo sono vincolati per anni e invece i depositi bancari sono tutti riscattabili o immediatamente come quelli in c/c o nel giro di qualche giorno pagando penale come i conti di deposito. Quindi in realtà le banche hanno un buco molto maggiore di quello di cui parla Patuelli (differenza tra impieghi-depositi-capitale)
Lasciamo stare i discorsi sul capitale, i requisiti di Basilea e simili che sono solo una facciata. Le banche oggi sono delle entità che creano denaro e lo prestano. Se l'economia va bene o discretamente questo denaro viene loro restituito al 96% circa in media, per cui se riescono a incassare un rendimento totale da commissioni e tassi sopra il 5%, dato che non usano in pratica capitale, riescono a guadagnare un 1% circa sul totale dei loro attivi (impieghi, prestiti e investimenti). Questo margine di profitto è quindi minimo, un 1%, ma su una cifra enorme, appunto 4mila miliardi di euro in Italia, quindi 1% X 4.000 = 40 miliardi di profitti l'anno.
Ma capisci bene che basta pochissimo perchè questo 1% di margine si trasformi, quando c'è una pesante recessione e molta gente non restituisce i prestiti, in -1 o -2% di perdita e il loro capitale sparisce. In aggiunta, non possono tecnicamente e legalmente restituire i soldi a chi li ha in deposito se domani tutti si presentano agli sportelli, se non per circa metà ...
Detta così sembra troppo assurda, ma è veramente così che funziona il sistema monetario e il motivo è che oggi le banche creano dal 90 al 95% della moneta che circola (che infatti è costituita quasi tutta da depositi bancari).
Non è però così drammatico, perchè dietro le banche commerciali di cui si parla c'è la Banca Centrale a sua volta che crea moneta, di routine, e presta moneta alle banche per riempire qualunque buco che queste abbiano nei loro pagamenti. Se quindi, per fare un esempio, tutti in Italia chiedessero 5mila euro indietro in banca è vero che le banche non potrebbero forse ridarli a tutti (e sicuramente se tutti chiedono quello che hanno nel conto non possono ridarlo tutto). In realtà la Banca Centrale può in mezzora creare qualunque cifra e accreditarla istantaneamente alle banche aggiungendo numeri al computer nei loro saldi passivi e attivi nel giro di un minuto loro li accreditano a te.
E se tutti volessero contanti neanche qui ci sarebbe in teoria problema, ti direbbero che occorre un mese per stamparli, ma li potrebbero stampare perchè è legale farlo. E' chiaro che sarebbe assurdo, ma possono farlo perchè la Banca Centrale può creare moneta in qualsiasi forma per legge e darla alle banche.
Il problema allora qual'è a Cipro, in Grecia, in Spagna, in Portogallo, in Italia, in Slovenia ? Che la Banca Centrale è in comune tra 20 paesi e alcuni non vogliono che crei questa moneta per altri....
Il punto è che le banche "hanno i soldi", perchè il semplice fatto che li creano loro e hanno dietro la Banca Centrale che aumenta i loro saldi quando sono insufficienti, la moneta è quasi tutta contabilità, non è denaro vero che sta in cassaforte (per chi voglia approfondire leggi qui).
Ma se la Banca Centrale è in comune diventa un caos ...
G.Z.
articolo completo su: cobraf.com
Cipro, non solo una questione di debito
La mappa indica l'estensione dei giacimenti di gas naturale teoricamente controllati da Cipro. Si stimano riserve di oltre 200 miliardi di metri cubi di gas, che potrebbero coprire ben il 40% del fabbisogno dell'intera Europa.
The Cyprus event is the key to geopolitical survival of Europe. There is a substantial difference between Russia and China. Russia lost territory and as such needs to reestablish its “empire” that it sees as territory not economic power as does China. That means that Russia harbors the desire to still occupy Europe and it will eventually succeed thanks to the Sovereign Debt Crisis where our politicians in the West are gutting the virility of our national states to maintain simple personal power.
Cyprus is playing Russia off against Europe and the United States in its effort to salvage its economy and financial system because of losses in holding Greek debt as reserves.
Cyprus has disembarked on an interesting strategy of playing the Russian card since Russian have a high stake in this crisis given the large amount of Russian deposits in the island. Cyprus’ banks were literally shattered by their exposure to Greek Sovereign Debt. This illustrates the problem with the Euro that lacking a single national debt resulted in the debt of all member states became reserve quality putting at risk the entire banking system throughout Europe. (...)
Martin Armstrong
articolo completo su: armstrongeconomics.com
The Cyprus event is the key to geopolitical survival of Europe. There is a substantial difference between Russia and China. Russia lost territory and as such needs to reestablish its “empire” that it sees as territory not economic power as does China. That means that Russia harbors the desire to still occupy Europe and it will eventually succeed thanks to the Sovereign Debt Crisis where our politicians in the West are gutting the virility of our national states to maintain simple personal power.
Cyprus is playing Russia off against Europe and the United States in its effort to salvage its economy and financial system because of losses in holding Greek debt as reserves.
Cyprus has disembarked on an interesting strategy of playing the Russian card since Russian have a high stake in this crisis given the large amount of Russian deposits in the island. Cyprus’ banks were literally shattered by their exposure to Greek Sovereign Debt. This illustrates the problem with the Euro that lacking a single national debt resulted in the debt of all member states became reserve quality putting at risk the entire banking system throughout Europe. (...)
Martin Armstrong
articolo completo su: armstrongeconomics.com
giovedì 21 marzo 2013
primavera per l'argento
Con l'inizio della primavera l'argento si è appena impennato dell' 1 % risalendo sopra i 29 dollari/oncia. Anche l'oro ha superato di slancio i 1615 dollari oncia.
A quanto pare, dopo la febbre per i Bitcoin che si verifica da qualche giorno, pare che gli investitori si siano ricordati dell'esistenza di altre valide alternative al denaro "fiat".
La crisi cipriota un effetto l'ha sicuramente prodotto sul Bitcoin il cui valore è salito solo negli ultimi due giorni del 30%.
La corsa è iniziata in Spagna.
Dopo un periodo nero dal suo debutto, ha recentemente visto la società francese Bitcoin-Central ottenere l'autorizzazione a operare come una vera e propria banca.
vedi anche articolo di BusinessWeek
Qualcosa
di estremo sta succedendo in Europa. Businessweek riporta che tre apps per bitcoins hanno aumentato improvvisamente i download richiesti da utenti spagnoli, curiosamente proprio in
coincidenza con le notizie dei prelievi forzosi a Cipro per cercare di salvare le banche locali.
“Tutto
ciò è perfettamente congruente con quello che sta succedendo a Cipro” ha spiegato Nick Colas della ConvergEx. “se volete tastare il polso di quanto
sono stressati i risparmiatori europei basta che date un’occhiata ai
prezzi dei bitcoin".
Il
valore della valuta virtuale sono saliti del 30% negli ultimi 2 giorni. “La causa è al 100% la questione cipriota” dice Colas.
Come ha avvertito l’economista tedesco Peter Bofinger in una intervista su Spiegel Online: "Gli europei devono temere per i loro denari”.
mercoledì 20 marzo 2013
censura, governanti squallidi e deficienti
1) lunedì tutti i giornali italiani e (da quello che mi dicono perchè non uso più l'aggeggio) le TV nazionali hanno CENSURATO la notizia del prelievo forzoso sui conti correnti a Cipro.
Sul Corriere della Sera ho dovuto scorrerlo tre volte per trovarlo nascosto a pagina 19, non appariva nemmeno nell'inserto economico e il titolo del pezzo era fatto in modo tale da sembrare una notizia di routine.
Sulla stampa tedesca, inglese e americana (e su questo blog) invece era la notizia di prima pagina ovunque....
Anche MilanoFinanza, che è costretta a parlare di tutti i fatti di mercato (con i mercati finanziari che aprivano a -3%...), aveva solo commenti che dicevano che era un problema secondario e circoscritto e che minimizzavano. QUESTO PERCHE' LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA HA (come è successo in ottobre 2011, come so da fonte certa) quasi sicuramente ha inviato una direttiva ai direttori di giornali e telegiornali indicando di non parlare di Cipro. E' assolutamente ovvio che lunedì hanno provato a far passare la notizia sotto silenzio in TV e sui giornali sperando che tutto si chiudesse entro la giornata come prevedeva la Troika
2) A meno di una retromarcia completa della UE e dei paesi nordici le banche di Cipro non aprono per un altra settimana, con tutti i trasferimenti bloccati sopra una cifra minima e quando riaprono ci saranno i controlli sui trasferimenti di capitali. Per chi non lo sa sono previsti nel trattato UE. Quando riaprono bloccheranno quasi tutto ai correntisti perchè al momento il loro capitale è quasi sparito e quindi la UE non estende a loro l'ELA (leggere gli articoli precedenti su cosa è), cioè le lascia scoperte per un 20 o 30% dei loro impieghi e questa notizia è sufficiente a scatenare il panico.
3) per quelli che pensano che in Italia è diverso c'è un intervista ieri a Patuelli, capo della ABI, che dice che in Italia le banche prestano un 20% in più dei depositi che hanno e incita il governo a trovare modi di far vincolare i depositi per anni e a spingere la gente a mettere più soldi in conti deposito vincolati per cinque o dieci anni.
Per chi lo abbia dimenticato in Europa le banche hanno impieghi pari al 350% del PIL! (in USA meno del 100% del PIL ad es). Ovvio quindi che i depositi corrispondono a una quota che va dall'80% al 40% di questi impieghi. Come colmano il deficit ? Come spiegato, in realtà le banche estendono credito senza nemmeno guardare ai depositi che hanno, "creano denaro" e la Banca Centrale da loro contanti quando ne hanno bisogno verso il pubblico. Il problema è che ora la Banca Centrale è in comune tra 20 o 25 paesi che litigano se dare i soldi. All'Italia nel 2011 hanno fatto lo scherzo di negare soldi per far cadere il governo e mettere Monti ad esempio...
4) Le perdite di circa 20-25 miliardi di questre tre banche cipriote erano quasi tutte dovute al default greco di Febbraio dei bonds greci di cui avevano comprato circa 40 miliardi. Per cui non è colpa dei ciprioti o della loro economia o del deficit pubblico, ma del meccanismo della UE in generale oltre del fatto che queste banche non erano regolamentate e supervisionate (come poi tutte). (...)
5) Perchè tutto questo casino con corsa agli sportelli, chiisura e forse fallimento delle banche cipriote, controlli ai capitali in arrivo o uscita dall'Euro per Cipro ? La politica dei paesi nordici.
Oggi in Germania o Austria se vuoi essere eletto non dai 16 miliardi a banche cipriote che in pratica sono offshore e tengono miliardi russi... Anche loro hanno una rivolta strisciante dell'opinione pubblica tedesca o olandese che non vuole continuare coi salvataggi in eterno. E hanno anche ragione perchè, come spiegato sono già incastrati per almeno 700 miliardi tramite Target2. Anche dalla loro parte insomma intuiscono che è una strada senza uscita ...
6) il governo Monti in questa circostanza si è comportato in modo squallido, ha fatto schifo al c... (nessuna parola volgare risulta eccessiva in questa circostanza) scomparendo completamente, come se non avesse partecipato e votato nelle riunioni a Bruxelles in cui si decideva tutto. Non ha sollevato obiezioni anche se era ovvio che l'Italia e le sue banche ne avrebbero subito le conseguenze, ha fatto finta di niente e si è limitato a dire ai giornali e TV italiani (UNICI AL MONDO!) di censurare lunedì la notizia
7) il Movimento 5 Stelle non si è accorto che succedeva qualcosa, il loro blog o blog di supporto tipo Byoblu e le loro dichiarazioni di esponenti sono da giorni tutte sul fatto drammatico per il destino dell'Europa che 16 di loro una settimana fa non hanno votato quello che gli ha detto Grillo (per il presidente della Camera).... E chi razzo se ne frega
Ricorda Paolo Rebuffo che il famoso "The Final Countdown" ("Il conto alla rovescia finale") era cantato dagli Europe! Un segno del destino ! Quando vai su Youtube trovi "Europe - The Final Countdown".
Compra ORO, tieni posizioni al ribasso, muovi soldi all'estero...
(non perchè ci sarà un panico proprio ora, ci metteranno una pezza di sicuro questa volta, ma la prossima in Spagna e Portogallo questa estate sarà il vero casino).
G. Z.
fonte: cobraf.com
vedi anche: Nigel Farage su YouTube: "get your money out while you can"
anche in Slovenia le banche rischiano di saltare
Eurozona in crisi, dopo quelle di Cipro anche le banche della Slovenia rischiano di saltare
Non si sono ancora trovare le soluzioni
per la crisi di Nicosia che occorre focalizzare l’attenzione anche su un
altro paese dell’Area Euro. Si tratta della Slovenia. E il conflitto sociale diventa sempre più la corretta chiave di lettura della crisi.
Salta il piano salva Cipro. Come temuto il parlamento non accetta il piano proposto dalla Troika e con 36 voti contrari e 19 astensioni boccia l’introduzione di un prelievo forzoso sui depositi bancari.
E ora? E ora è tutto da vedere. Il debito PIL del paese decolla al 140%,
il sistema bancario, carico di sofferenze greche, non avrà quindi i
fondi necessari per un salvataggio che tanto ha fatto discutere, sia per
questioni di etica, che di convenienza.
Probabilmente nuovi negoziati in vista, a 360 gradi. Tutti ne saranno
interessati. La politica cipriota ma anche la fantomatica Troika, grande
ideatrice del furto legalizzato deciso per espropriare i clienti delle
banche cipriote della somma pari a 5.8 miliardi di Euro.
Lubiana sta per affondare e con lei tutta la Slovenia. Le sofferenze bancarie sono pari al 20% del PIL,
il Governo (corrotto e in crisi profonda) ha già attuato un piano di
emergenza a sostegno del sistema finanziario. Ma potrebbe non bastare.
Non voglio fare terrorismo psicologico, ma mi sembra di vedere un
domino, dove i vari tasselli che fino a qualche settimana fa erano tutti
in piedi incollati con lo sputo, oggi iniziano a barcollare. E
progressivamente rischiano di crollare uno dopo l’altro. La fine di un
sistema? Forse. Ma questo sistema è innanzitutto la fine di un progetto, o per lo meno un evoluzione non preventivata di quel progetto che si chiama Euro ed Europa Unita che è stato sempre un colabrodo, ma che ultimamente…è ancora peggio.
Alcune fonti oltre oceano mi hanno fatto
sapere (rimbalzate da Londra) che ci sono trattative per un intervento
della solita Troika per salvare la Slovenia. Verrà probabilmente anche
fatta una bad bank, ma sarà necessario un sostegno finanziario.
Ma state pur certi che ormai il
messaggio che è stato dato a TUTTI noi è molto molto chiaro. fatevi due
conti e lo capirete da soli. Ormai è chiaro. Chi paga alla fine? Il privato.
Così è successo in Grecia, così è successo (o si voleva far succedere) a
Cipro e così probabilmente succederà in Slovenia. Le conseguenze?
(...) è solo una questione di tempo. La coperta corta non
si può allungare, si può “spostare” in certi momenti più in alto, in
altri momenti più in basso. Ma i problemi non solo non sono risolti, ma
il tempo non fa altro che peggiorare le cose ed inevitabilmente tutti i danni di questa grande crisi saranno inesorabilmente accollati alla povera gente.
D.T.
articolo completo su: intermarketandmore
lunedì 18 marzo 2013
il giorno in cui l'Euro sarà difeso solo con i panzer
Reazione a catena, dopo Cipro, la Grecia, il Portogallo, la Spagna e poi l'Italia
Le banche sono in difficoltà anche in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Questi stati sono troppo deboli per garantire l'assicurazione sui depositi in maniera credibile. In Spagna già si parla di una partecipazione dei piccoli risparmiatori. Alla prossima opportunità si tirerà fuori dal cassetto il modello Cipro e si chiederà ai risparmiatori di passare alla cassa. Chi non ritira il proprio denaro dalle banche sud-europee, è davvero un ingenuo.
Per ripristinare la fiducia dopo questo strappo, si dovrebbe fare un passo che a Berlino invece si vuole evitare. Si dovrebbe introdurre una garanzia sui depositi a livello europeo, soprattutto senza clausole scritte con caratteri piccoli.
E siamo di nuovo al punto in cui eravamo la scorsa estate, prima che Mario Draghi calmasse i mercati. Abbiamo di nuovo una reazione a catena, da Cipro verso la Grecia, poi il Portogallo, dopo la Spagna e quindi l'Italia.
E siamo di nuovo ad un bivio, uno di quelli che Angela Merkel voleva evitare. O facciamo un passo in avanti verso una vera unione bancaria - oppure un passo indietro via dall'Euro. Naturalmente non faremo né l'uno né l'altro, si cercherà ancora una volta di apettare. E con ogni ritardo il conto sarà sempre piu' salato.
I miei lettori sanno che sostengo con convinzione l'Euro, compresi gli strumenti necessari per garantirne il successo. Ma prima o poi si arriverà al punto in cui non c'è piu' nulla di ragionevole nel tenere in piedi una valuta, se ai governanti manca la volontà e la competenza per gestirla in maniera saggia.
Si avvicina il giorno in cui l'Euro potrà essere difeso solo con i panzer. E allora non varrà piu la pena difenderlo.
Wolfgang Münchau
fonte: spiegel.de
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