Ho deciso di parafrasare Douglas Adams per indicare il fenomeno che sta
colpendo l'Italia in questo periodo, e che ha una profonda analogia con
quanto scritto dal geniale scrittore, ovvero la capacità di far tornare
nella persona una percezione realistica di sè nel contesto materiale
ove vive. Ed è quello che sta avvenendo all' Italia in questi giorni.
Soltanto all'inizio degli anni '80, se aveste chiesto a qualsiasi
italiano come si collocava economicamente, vi avrebbe detto
"benestante". E se gli aveste chiesto come si collocava socialmente, vi
avrebbe detto "alto livello socioeconomico" o "ceto medio".
Ma in realtà tutto questo era artificiale.
La proliferazione di piccole aziende, di piccole imprese edili e di
piccole era dovuta principalmente ad una spesa pubblica incontrollata:
sebbene i titolari continuassero a sostenere di lavorare nel "privato",
si trattava di veri e propri impieghi pubblici, che funzionavano
mediante assegnazione di appalti e subappalti.
Del resto, dagli anni 70 agli anni 80 non era cambiato abbastanza
perché l'Italia potesse avere un'economia moderna, invece il PIL
italiano iniziò a gonfiarsi a dismisura, e con lui la società italiana
cambiò, diventando una società pseudomoderna. Questo fu dovuto a:
- Politiche di svalutazione che, a spese del debito pubblico, permettevano agli obsoleti prodotti italiani di essere competitivi. Fiat era competitiva persino in sudamerica e Russia.
- Frammentazione degli appalti pubblici. Si decise che l'azienda che prendeva l'appalto si limitava a prendere l'appalto, ma poi si poteva frammentare l'appalto stesso in subappalti. Questo permise ad un sacco di ex operai di "mettersi in proprio". Di fatto erano aziende a parteciapazione statale, dal momento che i soldi erano statali.
- Il debito pubblico fu ingigantito in rapporto al PIL. MA se considerate che il PIL cresceva enormemente, potete capire che il fiume di soldi che finì con l'alimentare i bilanci pubblici, e quindi a riempire il paese di appalti ed appaltini, era frutto del debito pubblico.
- Gli immobiliaristi crescevano e diventavano padroni di banche. Spingenvano poi le banche a fare credito. Gli industriali divennero padroni di banche, e le spingevano a fare credito. Intere categorie di consumi nacquero così: turismo, automobilismo, edilizia, elettronica di consumo, abbigliamento, furono spinte in alto da questa gigantesca bolla speculativa.
Il risultato di 20 anni di questo, dopo una generazione, fu la società
italiana che io definisco "waiting for a rude awakening " . Una societa'
in cui se non sei un professionista sei almeno un imprenditore, e se non
sei ceto medio sei perlomeno benestante.
(...)
Come avvenne la trasformazione della cultura italiana? Innanzitutto
nacque una nuova lingua fatta apposta, dalla quale doveva sparire la
parola "debito". Gli italiani, sino al 1970, coltivavano una saggia
diffidenza per la parola debito. Sentivate dire dalle famiglie "facciamo
sacrifici e non andiamo al mare d'estate, ma almeno NON ABBIAMO
DEBITI", sino a "meglio una malattia di un debito".
Come avvenne il cambiamento? Semplice: si fece scomparire la parola 'debito".
- Fare debiti per comprare l'auto => Finanziamento a tasso zero. Non fate debiti: vi finanziano.
- Fare debiti per comprare la casa => Mutuo casa. Non avete debiti. Avete "un mutuo".
- La mia azienda ha debiti con le banche => la mia azienda ha credito dalle banche.(1)
- La mia azienda non copre le spese => la mia azienda ha un fido con la banca.
- Faccio debiti per le vacanze => compro una vacanza a rate.
- Faccio debiti per il telefono => compro il telefono a rate nella bolletta.
- Ho impegnato la casa per debiti => ho messo la firma in banca a garanzia.
Questo stravolgimento del linguaggio ha completamente trasformato la
cultura italiana, trasformando l'italiano in uno straccione colmo di
debiti ma coperto da vestiti alla moda. Da povero operaio che era,
l'italiano diventava - grazie ai debiti che non percepiva più perché
avevano cambiato nome - un vincente imprenditore vestito alla moda.
Tutto questo avveniva a furia di debiti, debiti cui si era cambiato nome.
Per trent'anni tutti facevano debiti, al punto che oggi si dice che il
lavoro serve non tanto ad avere un reddito, ma per poter fare un mutuo,
OVVERO DEBITI. E questo perché? Perché anche con un lavoro, non è
possibile vivere all'attuale stile di vita senza fare DEBITI.
In pratica, il debito - o meglio lo stile di vita che ne risultava - era l'identità dell'italiano.
"Sono benestante", "sono nel ceto medio", "sono un imprenditore", "sono
un professionista" erano tutte identità fittizie prodotte da una
semantica distorta, dove si sarebbe dovuto dire "GRAZIE AI DEBITI,
sembro benestante", "grazie ai debiti, fingo di essere nel ceto medio",
"grazie ai debiti, posso atteggiarmi ad imprenditore".
E la mentalità era penetrata così tanto nella mente degli italiani che Berlusconi poteva negare la crisi dicendo "ehi, ma lo vedete? Tutti hanno due cellulari, i ristoranti sono pieni, va tutto bene". Ovvero: la vostra identità di cetomedio e da imprenditori-professionisti-benestanti è ancora intatta.
E la mentalità era penetrata così tanto nella mente degli italiani che Berlusconi poteva negare la crisi dicendo "ehi, ma lo vedete? Tutti hanno due cellulari, i ristoranti sono pieni, va tutto bene". Ovvero: la vostra identità di cetomedio e da imprenditori-professionisti-benestanti è ancora intatta.
Questo avveniva, ed avviene a tutt'oggi, ma adesso sta iniziando il
fenomeno che, appunto, io chiamo "vortice di prospettiva finanziaria".
Così come il vortice di prospettiva totale annichilisce l'ego della
persona mostrandogli le proporzioni immense dell'universo, il vortice di
prospettiva finanziaria sta piano piano erodendo l'ego degli italiani
mostrandogli molto semplicemente l'immensità dei loro debiti.
Il fatto che le banche non permettano più agli imprenditori di fare del
DEBITO li sta riducendo alla chiusura, riportando la semantica al punto
di partenza: la banca non ti ha mai "dato credito", eri TU che avevi
DEI DEBITI. Per questo chiudi.
Il fatto che le banche non diano più dei mutui per la casa sta
semplicemente spiegando a questa gente che non hanno MAI posseduto una
casa, né hanno MAI avuto i soldi per farlo: erano DEBITI. facevano
DEBITI per comprare una casa che altrimenti non potevano comprare.
Negli ultimi anni, le banche hanno smesso di concedere prestiti e
leasing per comprare automobili: risultato, ogni anno il mercato è
crollato del 30%. Sapete cosa significa? Che un'automobile su tre di
quelle che vedete in giro era comprata COI DEBITI.
Le banche hanno smesso di concedere soldi per finanziare vacanze, ed
ecco che un terzo degli italiani non va in vacanza quest'anno, dicono i
giornali. Che succede? Succede che uno su tre di quelli che andavano in
vacanza prima ci andavano COI DEBITI.
Sinora resiste un solo tipo di credito, che resiste ancora per via dei
tassi alti e della necessita' degli operatori di vendere, che e' il
credito al consumo. Potete ancora comprare cellulari, mobili, vestiti e
altre piccole cose a credito.
Se si chiudesse anche quel credito, e presto si chiuderà, quello che
otterrete sarà di vedere il 50% di bei vestiti, di begli orologi, di
case arredate "in stile", di tutti quegli status symbol.
Anche Industria e PMI stanno iniziando a notare che non ricevono più
gli appalti di prima, e i subappalti di prima, e i comuni e le province e
le regioni sono senza un soldo .Perché? Ma perché tutti i soldi che
c'erano prima erano soldi DEL DEBITO pubblico.
La fine dei debiti, o meglio il ritorno agli sbarramenti NORMALI per
l'accesso al credito, dopo la ventennale anomalia nata con gli anni
'80, è il "vortice di prospettiva finanziaria".
E' il fenomeno culturale ove viene cancellata una intera serie di
identita'. Ove il "ceto medio italiano" scompare semplicemente perché
non può più fare DEBITI, ove gli imprenditori italiani scompaiono
perché non possono piu' fare DEBITI con le banche, ove il loro ego si
sgonfia non tanto di fronte all'immensità del cosmo, ma alla semplice
immensità del DEBITO.
Tutti questi cialtroni con un bel vestito addosso che prima vi
disprezzavano perché non avevate abbastanza biglietti da cento
investiti nell'abbigliamento stanno iniziando ad invidiarvi. E non
stanno iniziando ad invidiare i vostri. Oh, no.
Stanno iniziando ad invidiarvi per un altro motivo.
Stanno iniziando ad invidiarvi per un altro motivo.
Indovinate qual'è.
Uriel
E' il vortice di prospettiva finanziaria. Loro NON POSSONO permettersi una maglietta come la vostra.
E questo, proprio quella scritta lì che vedete , ebbene, quello è il
nuovo status symbol del futuro. Dopo che il vortice di prospettiva
finanziaria avrà fatto il suo lavoro.
Uriel
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N.B. il denaro cartaceo (o elettonico) rappresenta sempre il debito di qualcuno mentre i metalli preziosi sono vera ricchezza libera da ogni forma di debito.
N.B. il denaro cartaceo (o elettonico) rappresenta sempre il debito di qualcuno mentre i metalli preziosi sono vera ricchezza libera da ogni forma di debito.
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