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giovedì 5 luglio 2012

grandi manovre con pochi effetti

Banche centrali in manovra. Ma non basta.

Regola comune per tutti: tagliare i tassi di interesse. Fino a farli diventare negativi. E se non si tagliano i tassi, fare qualcosa di ancora più efficace , ovvero un Quantitative Easing.
In concerto, diverse che contano danno vita al valzer del taglio.
Quando era mattina, si è mossa per prima la banca centrale cinese. La PboC si muove in anticipo (causa fuso orario) e taglia il tasso sui prestiti di 31 pb e portandolo al 6%, e quello sui depositi di 25bp arrivando quindi al 3% , secondo un piano studiato a tavolino per combattere un rallentamento che sta arrivando e che farà rallenterà l’economia della Cina.
E poi… è il turno della BoE: anche qui un taglio? NO, risposta errata. Qui si tratta di una manovra sempre espansiva ma strutturata in modo diverso. Infatti la BoE porta i suoi acquisti di titoli di Stato alla cifra monstre di 375 miliardi di sterline. Ebbene si, la BoE aumenta il peso del Quantitative Easing.
E poi… eccoci al turno della BCE. Come da copione super Mario Draghi taglia i tassi di 25bp e li porta pre la prima volta sotto l’1%. E il tasso sui depositi va a ZERO, come ipotizzato nel post dedicato.

Proprio in quel post prima citato dicevo una cosa: occhio a cosa ci dirà Draghi nella conferenza stampa. E difatti quanto detto da Draghi non è stato gradito dal mercato. Mario ha ammesso che d’ora in avanti la banca centrale Europea non avrà che strumenti non convenzionali. Quindi l’ordinario è stato fatto. D’ora in avanti ci sarà una Bce più creativa (e che già conosciamo)
Per certi versi la dichiarazione di Draghi è un’ammissione di disponibilità a sostenere la crescita economica ANCHE con armi non convenzionali. Ma i mercati, maestri nel BUY on rumors e SELL on news, la prendono male e giù. In un amen a -3% per poi recuperare qualcosina in chiusura.
Fine della giornata? No, ci resta ancora la Danimarca che UDITE UDITE, va in negativo. Ebbene si, tasso di riferimento che passa a -0.2%. Credevate non fosse possibile? E invece no. Possibilissimo. Motivo? L’afflusso di capitali esagerato per il timore di un Eurocrash.

Al momento la Bce non ha ancora deciso di tornare sulla tematica LTRO, anche perché il suo bilancio è già lievitato a livelli decisamente notevoli. Mai come oggi…

Però Draghi lo ha detto. Nuovo LTRO? O addirittura tassi negativi come in Danimarca? In realtà Copenaghen deve difendersi dal notevole afflusso di valuta. Draghi deve difendersi dalla crisi e dall’Eurocrash.
Mi sembra che le cose siano un po’ diverse.
E intanto non temete, non saranno certo queste manovre di politica monetaria a risollevarci dalla crisi

D.T.

 

 

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