Contrariamente ha quanto cerca di sostenere il Corriere della Sera, ci ha pensato la realta', poi, a
dire come stanno le cose:
- La quantità di mutui casa è calata del 47%. La
domanda è a picco. A meno di manipolazioni, il mercato NON PUO'
crescere.
- Il prezzo delle case in
Italia è SCESO del 7.7%. Chi ha investito nel mattone CI HA RIMESSO:
In Italia i prezzi sono scesi del 7,7% a livello
nazionale rispetto all'inizio della crisi nel 2008, ma in zone come l'Umbria e la Toscana sono calati del
20%, secondo l'agenzia immobiliare Knight Frank.
Sembra quindi chiaro che
Confindustria-Sole 24 ore e LaStampa dicano il vero, e che a mentire sia il Corriere. Niente di strano, visto l'azionariato di finanzieri e costruttori.
Che cosa succede? Perché di
fatto sia Il Sole che La Stampa
, e persino Repubblica danno il benservito ad immobiliaristi e finanzieri del
mutuo?
Significa che i salotti buoni
sono saltati. E ognuno pensa per sè. Gli industriali e gli assicuratori non
vogliono che i risparmiatori mettano ancora soldi nel mattone, piuttosto che
nelle aziende. Repubblica si
accoda e informa il cittadino di NON investire nel mattone.
Questo è il momento del "si
salvi chi può", ed a quanto pare è arrivato molto prima di quanto io non
mi aspettassi. Perché? Probabilmente perché la previsione del 70% di PMI
chiuse per colpa del ciclo tra debiti e immobili terrorizza Confindustria - e li
capisco- e quindi preferiscono far affondare la nave, cioe' le banche, prima
che le banche facciano affondare loro.
Insomma, è il "si salvi chi
può": momento nel quale si rinuncia o si considera impossibile salvare la
nave.
La domanda è: perché una
stampa che ha taciuto PER ANNI il problema, oggi inizia a rappresentarlo in
toni così allarmistici o perlomeno allo scoperto? La risposta è: non lo so.
Deve essere successo qualcosa dentro i "salotti bene" , per cui
qualche patto di copertura reciproca deve essere saltato.
Gi effetti di un collasso
immobiliare ora? Prima dell'estate? Pesantissimi.
Pesantissimi perché durante
l'estate le banche non potranno ricapitalizzarsi per compensare il calo di
valore a garanzia,
si rischia che banche come MPS e Unicredit cadano come pere.
Personalmente, e per motivi di
principio, non credo molto nell'apocalisse. Tuttavia, credo che gli
eventi da ora prenderanno una piega MOLTO più veloce. Il problema delle banche
italiane andrà affrontato quasi immediatamente, nel senso che entro fine mese
tutti i giornali vi parleranno del crollo degli immobili e della crisi nel
settore dell'edilizia.
Quali siano le intenzioni si
capisce piuttosto bene:
Oltre che la fuga dal mattone,
Confindustria consiglia anche la fuga dalle banche. E' chiaro che nella guerra
tra industriali e finanzieri i rapporti di forza si devono essere capovolti, e
adesso - per via della crisi finanziaria - gli industriali si sentono più forti.
Se il prezzo degli immobili inizia a
cadere, entro fine mese si inizierà a parlare di banche italiane in
difficoltà, e arriverà puntuale un bel declassamento. Poi ci sarà la solita
manfrina della UE e del fondo salva banche, eccetera, e dato che il debito
italiano è gia alto la via spagnola non sarà percorribile: non ho idea di
come diavolo faranno ad uscirne, ma dopotutto meglio far morire le banche che
le industrie -avrà pensato qualcuno in viale dell'Astronomia-.
Non è l'apocalisse, ma alcune
cose che sinora si sono rimandate molto - chiedere il rientro ad aziende che
sono troppo sotto di fido, per dire, e mandarle in fallimento - subiranno una
forte accelerazione: ovviamente le banche non staranno a guardare l'offensiva
dell'industria, e se non possono ancora colpire i proprietari di case - ancora
per poco: ci sono accordi in corso con grosse agenzie immobiliari straniere per vendere le case
pignorate - sicuramente colpiranno le industrie.
Tra pochi mesi, avrete solo due
tipi di industrie: quelle che vanno bene e quelle chiuse. Il che, sebbene
doloroso, riporta il principio di selezione che è mancato per tanti anni, e
che adesso arriva tutto in un colpo.
Uriel