metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte

martedì 31 luglio 2012

argento: target di breve a 31 USD/oncia



grafico giornaliero AG

30 luglio: analisi tenica dell'argento.
Oggi i prezzi in dollari oncia hanno rotto chiaramente al rialzo il triangolo formatosi dal 4 giugno scorso.
Se lo sfondamento rimane confermato ci si aspetta un rialzo fino al prezzo di 31 dollari/oncia.


domenica 29 luglio 2012

medaglie da austerità



Le medaglie delle Olimpiadi di Londra 2012 sono le più grandi di sempre, sia in termini di peso sia di diametro, circa il doppio rispetto a quelle di Pechino.
Se consideriamo la loro qualità, invece, abbiamo l'ennesima prova che ci troviamo in un clima di austerità globale.
La medaglia d'oro del 2012 è composta al 92,5 % da argento, al 6,16 % da rame e solo al 1,34 % da oro.
Nel caso della medaglia d'argento, al posto dell'oro c'è più rame.
La medaglia di bronzo è composta da un 97% di rame, 2,5 % di zinco e 0,5 % di stagno.

sabato 28 luglio 2012

il vero vertice, quello che decide

Come spesso accade, le notizie importanti, sono quelle che vengono fatte passare in sordina. La bisca dove la finanza globale gioca a risiko coi capitali mondiali rischia —non solo a causa dell'agonia dell'euro ma dello stato comatoso del sistema USA— di saltare per aria.

La notizia è questa: lunedì prossimo, 30 luglio, ci sarà un imprevisto summut tra il governatore della BCE Mario Draghi, il Presidente della BundesBank Jens Weidmann, il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble e infine il Segretario al Tesoro americano Timothy Geithner.

Non poteva esserci conferma più evidente che nelle stanze dei bottoni del capitalismo occidentale serpeggia il panico, anzi la paura non solo che l'eurozona imploda, ma che questo schianto, mentre l'Occidente è sull'orlo dell'abisso, gli dia la spinta finale.


Settimana decisiva davvero, quella che si apre lunedì. Visto che lo stesso giorno ci sarà una decisiva asta dei BOt e giovedì 2 agosto si riunirà il Consiglio direttivo della Bce. E qui si spiega il vertice vero, quello in questione con Geithner.


Non sono passate 48 ore che già si offre una nuova lettura del discorso di Draghi. "Non è affatto vero che la BCE comprerà titoli di Stato direttamente agli Stati". "Non è detto che ne comprerà dosi massicce sui mercati secondari". "E' incerto che la Bce avvii una terza LTRO". Insomma, non è più certo nulla. Non siamo soli a considerare le parole di Draghi un mero annuncio.

Infatti la Buba, la Banca centrale tedesca, per bocca dello stesso Jens Weidmann, già ieri ribadiva il suo rotondo e secco NO agli acquisti di titoli di Stato sovrani. Di Quantitative easing nemmeno se ne parla, tantomeno di dare la licenza bancaria al fondo salva-stati, l'ESM/MES.

Insomma: panico e caos regnano sovrani nei piano alti del potere politico-finanziario. sapranno trovare un compromesso? Probabile. Ma panico e caos sono cattivi consiglieri. Troveranno un compromesso pessimo e i mercati non attenderanno molto per segnalarlo.

M. Pasquinelli

 

venerdì 27 luglio 2012

cassaforte da mille tonnellate a HK


A Hong Kong si stanno completando i lavori per la costruzione di una gigantesca cassaforte destinata allo stoccaggio di oro. La nuova struttura si trova all'interno del complesso dell'aeroporto internazionale e la sua capacità è di 1.000 tonnellate.
Il nuovo centro di stoccaggio sicuro farà concorrenza ai servizi offerti dalla Airport Authority Hong Kong - sin dal 2009 - e utilizzati da governi, borse merci, banche, raffinatori di lingotti, individui ricchi e fondi ETF.
Questo segnala il crescente interesse della Cina verso il metallo giallo: attualmente i cinesi sono i secondi consumatore mondiali in termini di possesso di oro fisico.

giovedì 26 luglio 2012

soffiata da Palazzo Chigi ?


Dagospia. «Da Palazzo Chigi arrivano le ‘soffiate’: togliete i soldi dai conti correnti, l’euro non passa agosto.»


Dagospia non è certo l’Oracolo di Delfi, e non si può dire che tutti i suoi gossip si rivelino poi corretti. Però si deve ammettere che a Palazzo Chigi ha le sue buone orecchie. E che Palazzo Chigi sia pieno di ciatelle come lavandaie ai trogoli. Né si può negare che gli habitué dei Palazzi del Potere abbiano un certo quale numero di amici sparsi per il mondo. Specie nei paradisi fiscali.

 Dagospia. 2012-07-26. Da Palazzo Chigi arrivano le ‘soffiate’: togliete i soldi dai conti correnti, l’euro non passa agosto.
    1 – Ma quanto sono impegnati! Ma quante telefonate! Ma quanti amici… Da Palazzo Chigi è tutto un avvertire: togliete i soldi dai conti correnti, sono cazzi, non si passa agosto! Chi ci rimetterà sono solo i poveri ignari. Sempre più poveri.

fonte: rischiocalcolato.it  

mercoledì 25 luglio 2012

uscita dal triangolo ?

oro in USD/oncia nel 2012

Oggi pomeriggio l'oro torna  quotare sopra i 1600 dollari/oncia.
Secondo l'analisi tecnica questa potrebbe essere finalmente l'uscita dal triangolo che contiene le quotazioni da marzo di quest'anno.

minimo storico

FtseMib dal 2007

Se qualcuno pensava che al peggio ci fossimo già arrivati, se credavate che ai livelli post Lehman Brothers la nostra borsa non ci sarebbe più arrivata, oggi ha avuto la conferma che i minimi sembrano creati per essere rotti al ribasso.
Ieri la borsa italiana ha visto livelli mai conosciuti. Parliamo del "FtseMib", un indice nato dopo la fusione di Borsa Italiana con la borsa di Londra.  Ieri ha rotto i minimi del 2009, quindi siamo sotto i minimi storici.

Rick Santelli: il problema è l'insolvenza




Il mitico Rick Santelli perde la pazienza su CNBC. Appellandosi all'intelligenza di Kashkari d Pimco, chiede retoricamente "Pensi veramente che la Federal Reserve sia la soluzione?" 
"Sono tutti cerotti" urla, aggiungendo che "il problema è l'insolvenza." 
Il problema più grande di tutti: aumentano le insolvenze e non si riesce a farla pagare nessuno.
Nessuno è "accountable"  - termine difficilmente traducibile in italiano perché (purtroppo) molto poco usato da noi.


cade la mela

4 anni di dividendi bruciati in pochi secondi

Per il secondo trimestre di fila, i risultati di Apple deludono gli analisti.
Negli ultimi due anno il titolo Apple era stato il preferito dai fondi di investimento Hedge e veniva citata come esempio per sbeffeggiare chi investiva in metalli invece che in carta.

martedì 24 luglio 2012

Monte Paschi e gli pseudo esperti

Anche stamattina il titolo della banca Monte dei Paschi di Siena è stato sospeso alla Borsa di Milano per eccesso di ribasso.
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Fallimento degli Esperti, non Dello Stato

(...) Monti disse nel 2010 che "la Grecia è la prova del successo dell'euro": ieri per la prima volta hanno detto che la buttano fuori, ora che con l'austerità la sua economia è collassata.
In Spagna, Portogallo e Italia stanno sbagliando allo stesso modo, totalmente e completamente come in Grecia e sulla pelle di milioni di persone. La bancarotta è quella degli esperti economici, vanno dichiarati falliti e messi in condizione di non nuocere.

MontePaschi ha ora perdite sui BTP che gli hanno fatto comprare superiori al suo capitale, per cui poi il governo gli ha girato un prestito di 3.9 miliardi "attraverso nuovi strumenti finanziari di patrimonializzazione assimilabili a obbligazioni speciali, simili ai T-bond". Ti rendi cont?  Gli fanno finanziare lo stato comprando BTP a dicembre assieme ad altre banche, ma in misura insufficiente per cui i BTP calano e si ritrovano perdite "marked to market" a bilancio, che rendono MontePaschi insolvente e allora lo stato a sua volta presta 3.9 miliardi a MontePaschi, dopo che questo ha appena comprato 27 miliardi di BTP per finanziare lo stato...  In questo modo sia lo Stato Italiano che MontePaschi sono più indebitati di prima, gli abbassano i rating, aumentano le spread, crollano in borsa sia i BTP che MPS... si invoca altra austerità... Se tutto questo gioco è solo casuale e frutto di ignoranza dichiari falliti gli esperti economici coinvolti, li licenzi e gli annulli la laurea. Se non è casuale devi incriminare tanta gente.

(...) dicevo che bisogna fare come i giapponesi e gli inglesi per ridurre la "spread" dal 6.5% all'1.5%, ma se sei coerente una volta capito che lo stato tramite i deficit crea moneta la usi per ridurre tutto il debito

Il "Quantitative Easing" devi però farlo per le famiglie e le imprese, emetti 100 miliardi di euro e li distribuisci pro-capite, ma destinati ad annullare il debito. Se hai mutui la tua quota di "quantitative easing", mettiamo 20mila euro l'anno, va a ripagare il tuo mutuo o prestito auto obbligatoriamente. Cioè è vincolata al ripagamento del debito. Se non hai debiti costituisce in pratica un rimborso fiscale, una "austerità rovesciata", ritornano indietro i soldi fatti sparire dalle austerità. Per il debito pubblico ne fai assorbire 100 o 200 miliardi l'anno dalla Banca d'Italia riducendo così il costo del debito da 80 mld circa a 20 mld circa perchè il costo dei BTP lo fai scendere a forza all'1.5% come inglesi o giapponesi (..paghi un 4-5% in meno su 2mila miliardi e poi li riduci pure nel tempo...). In questo modo le banche respirano perchè non hanno più le perdite sui mutui e altri crediti e non devono riempirsi di perdite sui BTP come adesso danno ossigeno alle piccole imprese

Emetti moneta per assorbire, cancellare debito e per rimborsare le tasse, per ridurle. In questo modo rimetti in circolazione l'ammontare di moneta necessaria perchè l'economia funzioni. Chiaro che se lo fai per 100-150 miliardi l'anno va bene, se lo fai per 400 miliardi crei inflazione e caos, ma lo capisce anche un bambino.

Dato che al nord-europa non va bene, esci dall'euro oppure, se la maggioranza degli altri paesi indebitati ti seguono, sono gli olandesi, austriaci e tedeschi a uscire loro dall'euro (che è più logico).

G.Z.

articolo completo su: cobraf.com

lunedì 23 luglio 2012

la maggior parte dei cittadini non ha ancora capito


estratto dall'articolo pubblicato in prima pagina su La Stampa di lunedì 23 luglio

di Luca Ricolfi

Credo che la maggior parte dei cittadini non abbia ancora capito. Per non parlare dei politici, dei sindacalisti, dei rappresentanti di associazioni e gruppi. A giudicare dalla spensieratezza con cui si va in vacanza, si segue il calcio mercato, si discetta di sistemi elettorali, ci si infervora sui matrimoni gay e sulle dimissioni della Minetti, si direbbe che siano davvero pochi gli italiani che si rendono conto di quanto è drammatico questo momento.

E allora proviamo a riassumere. Nessuno sa quanto è probabile che l’euro crolli, o che lo Stato italiano fallisca e ci trascini tutti nel baratro. Però questa eventualità, che era decisamente remota fino a qualche tempo fa, ora non è più trascurabile. Può succedere. Speriamo di no, ma può succedere. Questa settimana, o fra un mese, o fra un anno.

Non è inutile ricordare che cosa l’eventualità di un default si porterebbe dietro. Primo: una considerevole erosione dei propri risparmi, per chi ne ha; un crollo del valore degli immobili; l’impossibilità – in caso di necessità – di venderli a un prezzo decente.

Secondo: un taglio dell’importo delle pensioni, per chi non lavora più; difficoltà di conservare il posto di lavoro, per operai e impiegati; difficoltà di tenere aperte attività economiche, per imprenditori, commercianti, artigiani.

Terzo: riduzione della quantità e della qualità delle cure, per i malati; per tutti, problemi di approvvigionamento energetico, perché benzina, riscaldamento, luce elettrica scarseggerebbero e costerebbero di più.

Qui mi fermo, perché non è il caso di infierire. Ma il menù è questo. Le dosi possono variare, le portate – ovvero i guai – possono essere abbondanti o striminzite, ma questo è il genere di eventi che accompagnano un default.

Ebbene, di fronte a tutto questo – che fortunatamente non è né certo né probabile, e tuttavia sta diventando sempre più possibile – le forze politiche paiono avere completamente smarrito il senso della misura, delle proporzioni, o meglio ancora delle priorità. Ogni giorno ci riserva la sua piccola bega, fra partiti ed entro i partiti, e pochissimi paiono rendersi conto che ci siamo di nuovo pericolosamente avvicinati al baratro.

(...)

articolo completo su: www.lastampa.it

P.S.  Alcuni consigli su come limitare i danni:

 raccomandazioni analista di banca UBS

James Rickards: lo scandalo Libor e l'oro


James Rickars:  l'oro arriverà presto tra 5mila e 7mila USD/oncia mentre lo scandalo Libor potrebbe far saltare tutto il sistema bancario.
Stamattina alla borsa di Milano le nostre banche stavano già per saltare ...
 

Crollano i mercati senza protezione


Incertezza alle stelle. Lo non arriverà se non forse a settembre. E nel frattempo? Tutto è nelle mani di e della .

In questi giorni ho ricevuto diverse email di lettori decisamente preoccupati per l’andamento dello spread BTP Bund e del conseguente crollo dei titoli di stato, complice anche l’abbassamento del rating di Moody’s. (VEDI FLASH DI OGGI)
La domanda che più mi viene posta è come mai quest’impennata dei tassi e gli eventuali effetti della cosiddetta crisi da contagio ().
Beh, su quest’ultima tematica credo ci sia ben poco da dire.
L’effetto domino o effetto contagio era quanto mai atteso, quindi l’instabilità della Spagna non può che trascinare al ribasso anche la nostra borsa e i nostri titoli di stato.
Certo, lo spread a 523bp è esagerato. Più volte in passato ho dimostrato che lo spread “giusto” dovrebbe aggirarsi sui 200bp. Oggi siamo a più del doppio.
Le motivazioni, come detto, sono l’effetto contagio, ma anche una recessione molto dura, che poi fa danni assieme alla necessaria austerity del Governo Monti (necessaria causa fiscal compact). Forse a qualcuno di voi è sfuggito il fatto che giovedì il parlamento ha ratificato i trattati europei, “condannando” l’Italia a un prossimo ventennio di austerity selvaggia.  Occorrerà fare il possibile per rierntrare in 20 anni nel ratio debito/PIL al 60%. Oggi è al 120%. Fatevi due conti e capirete quale onere pazzesco ci aspetta, il tutto condito con un costo sul debito in aumento ed una crescita economica in diminuzione...
E poi… e poi c’è un elemento che resta fondamentale e che molti stanno sottovalutando.
Si chiama incertezza politica.
Come ben sapete, il 2013 rappresenta l’anno della fine del governo Monti e delle elezioni.
Cosa può pensare il mercato? Come fanno gli operatori ad avere fiducia dell’Italia se non si ha la più pallida idea di chi governerà in futuro il Bel Paese?

D.T.



sabato 21 luglio 2012

in agosto ci saranno grossi movimenti di oro e argento



Intervista a Bill Murphy del Gata (Gold Anti Trust Action Committee). Secondo un importante esperto di Londra dal prossimo mese di agosto inizieranno saranno grossi movimenti nei mercati di oro e argento, con un forte incremento della volatilità.
Eric Sprott, dopo un'attenta analisi dei fondamentali è arrivato alla conclusione che l'argento arriverà presto a 100 dollari/oncia.

venerdì 20 luglio 2012

euro in caduta libera


Il cambio EUR/USD è appena sceso sotto 1,2150, con una perdita di oltre 130 pips in un giorno.

un minuto di silenzio per i cassettisti

Mamma mia... stiamo assistendo in diretta questa settimana alla distruzione della borsa italiana, le Autostrade, Telecom, Generali, Mediobanca, Mediaset, Banco Popolare vengono disintegrate sotto i nostri occhi.

un momento di silenzio per chi ha ancora azioni italiane, omaggio ai caduti
(che non siano Tenaris o Saipem o Luxottica..)

G.Z.

fonte: cobraf.com



Nuovi dati del FMI, riporta Open Europe, confermano che gli squilibri stanno precipitando. Tutto va male, come previsto. Il FMI ha pubblicato oggi alcuni nuovi report sull'economia globale e una serie di nuovi dati. C'è un sacco di cose interessanti e ancora ci stiamo studiando sopra, ma un paio di grafici hanno subito attirato la nostra attenzione. Il primo è un grafico del Global Financial Stability Report dell'FMI che riguarda gli ormai famigerati squilibri Target2 dell'eurozona. Sinora abbiamo più che altro evitato questo dibattito, ma il grafico (qui sotto) mette in evidenza in modo molto chiaro un fenomeno interessante: Il grafico mostra il livello enorme di deflussi di capitali provenienti da Spagna e Italia all'inizio di quest'anno.
 E' principalmente il risultato di investitori e risparmiatori che tirano fuori i loro fondi da questi paesi per metterli in asset alternativi, spesso in paesi del nord Europa. (...)

articolo con grafici su finanzaelambrusco.it

spesi 4700 miliardi senza risultati


Banche: per il salvataggio del sistema spesi fino ad ora 4.700 miliardi. Senza risultati.

Quando un sistema economico rischia di saltare perché in grande difficoltà, e riceve il sostegno di governi e banche centrali che praticamente salvano tutto il salvabile (), è quantomai logico e normale sperare che, alla fine, il sistema sia messo in sicurezza e quindi al riparo da attacchi speculativi e nuovi rischi di default.
Ai tempi del default di sono stati messi a nudo tutti i problemi che attanagliavano il sistema bancario e finanziario. Rispetto ad allora, cosa è cambiato? Il sistema è stato messo in sicurezza?
Per carità! E tutto come prima e anzi, è tutto peggio di prima. Con una differenza: nel frattempo sono stati spesi una quantità di denari inimmaginabile.
Da un report di R&S Mediobanca, risulta che il costo del bailout a carico praticamente dei contribuenti è stato in 4 anni pari a 4.700 miliardi di Euro. E solo per salvare le banche di Europa ed USA.

articolo completo su: intermarket & more

giovedì 19 luglio 2012

uscita dalla deflazione ed esplosione dell'oro

Intervista a  Michael Pento, analista finanziario e presidente della Pento Portfolio Strategies 

( www.pentoport.com )



"La scorsa settimana la Banca centrale europea ha deciso di abbassare il tasso sui depositi che paga alle banche allo 0%. Mentre alcuni stupidamente creduto questa mossa non avrebbe alcun effetto sulla crescita dell'offerta di moneta, abbiamo appena ricevuto l'evidenza empirica di come le banche si comportano quando l'interesse sulle loro riserve sono tagliati a zero.

La BCE ha riferito, infatti, che i depositi overnight parcheggiati presso la banca centrale sono calati di una quantità senza precedenti: 484 miliardi di euro in una sola sessione.

La verità è che la maggior parte delle banche centrali mondiali stanno agendo in uno sforzo concertato e senza precedenti per combattere la deflazione. Corea del Sud tagliato i tassi di interesse di 25 punti base e il Brasile di 50 punti base, accodandosi alle banche centrali di Cina, Europa, Inghilterra e Giappone in un tentativo aggressivo di far aumentare i prezzi dei beni. Non solo queste banche centrali stanno aumentando massicciamente  la liquidità, ma si stanno orientando verso l'adozione di misure per punire le banche che non fanno la loro parte per espandere l'offerta di moneta.

Tuttavia, il punto chiave qui è che mentre la Federal Reserve di Bernanke è rimasta in attesa, altre banche centrali hanno tagliato i tassi, riducendo i requisiti di riserva, hanno acquistato azioni e hanno cessato il pagamento degli interessi sulle riserve in eccesso. Ciò ha causato una crescita del 12% del dollaro nell'ultimo anno. Questo fattore da solo ha alimentato la fobia di deflazione di Bernanke a un grado insopportabile.

Credo che il periodo ciclico di deflazione - che avevo previsto alcuni mesi fa - sia ormai vicino alla fine. La Fed, scioccamente, si sente costretta a fermare l'aumento del dollaro americano, e presto deciderà di seguire l'esempio della BCE e smettere di pagare interessi sulle riserve in eccesso.

Questa mossa non aumenterà i prestiti bancari al settore privato, costringerà invece le banche ad acquistare ancora di più debito sovrano. Se la Fed intenderà effettivamente proseguire su questa strada, mi aspetto di vedere un aumento significativo della crescita della fornitura di massa monetaria degli Stati Uniti . Questo farà salire i prezzi dell'oro e delle materie e provocherà un collasso del dollaro. Mi aspetto inoltre di assistere allo sprofondare dell'economia globale sempre più nel baratro della stagflazione".

mercoledì 18 luglio 2012

ha senso chiamarli ancora mercati ?


FINANZA CORROTTA: ha senso parlare di mercati in questo contesto?

HSBC, , Barclays: sono solo la punta dell’iceberg. Chissà poi cosa non sappiamo.
A malincuore non posso negarvi che, facendo delle ricerche e scovando delle tristi verità, a volte sono un po’ colto dalla depressione.
Il mondo della finanza è semplicemente pazzesco, e probabilmente solo un piccolo numero di lettori immagina cosa realmente si nasconde dietro a questo drammatico teatrino.
Drammatico perché alla fine, a pagare sarà sempre l’ultima ruota del carro: il cliente, il consumatore, il privato cittadino, il contribuente.
E questo mondo, brutto dirlo, è virtualmente fallito da anni, come ho ricordato più volte (Anche nel Meeting di Milano).. Ed è un sistema fallito tenuto in piedi con lo sputo, comandato fondamentalmente dalla malavita, dalla corruzione, da un sistema oligarchico che ci comanda come dei burattini.
E in questi giorni, gli ultimi fatti non fanno che confermare questo scenario. Attenzione: parlo SOLO delle ultime settimane, e quindi tralascerò storie note come Lehman Brothers, Argentina, MF Global, Cirio o Parmalat, per citarne alcune.
In pochi mesi ci siamo ritrovati con la voragine scaturita da un’operazione sbagliata in JPMorgan Chase. E, badate bene, si tratta di un episodio…E tutto quello che succede e che non sapremo mai?
Intanto però la falla generata da una scommessa sbagliata sui derivati ha generato perdite che sono apri a quasi 6 dicasi 6 miliardi di dollari (per la precisione 5.8 mld). Ma…lo sapete vero che la sola JPMorgan smanetta derivati per un importo PARI al Pil mondiale? E questo può lascarci tranquilli?
E dopo JPMorgan ci siamo ritrovati con la mega truffa di Barclays. Una manipolazione di mercato clamorosa che pilotava l’andamento del LIBOR e portava, ovviamente, utili spropositati alla Banca inglese e probabilmente non solo a lei…Il tutto a carico del mercato. Ed il mercato, ricordatevelo bene, siamo noi. E intanto i manager intascano valanghe di denaro in premi, le banche fanno quinta late di utili, tutti sponsorizzati dalla povera gente.
E poi… l’ultima clamorosa tegola. HSBC. E stiamo parlando della più grande banca retail del globo. Ed è CLAMOROSO il fatto che ieri sera i manager della Hsbc ieri hanno chiesto scusa al Senato Usa per essere diventati i banchieri dei terroristi e dei trafficanti, e per avere di conseguenza messo a repentaglio la sicurezza nazionale americana. Una chiara ammissione di colpa!!! Hanno ammesso di essere una banca malavitosa che riciclava il denaro dei “narcos” messicani, incanalando poi gli introiti indovinate a chi? Ai terroristi islamici!!!
LOS ANGELES – Con il capo chino i manager della Hsbc ieri hanno chiesto scusa al Senato Usa per essere diventati i banchieri dei terroristi e dei trafficanti, e per avere di conseguenza messo a repentaglio la sicurezza nazionale americana. Un rapporto parlamentare ha concluso infatti che per anni la banca inglese ha riciclato il denaro sporco dei «narcos» messicani, ha incanalato soldi sui conti dei terroristi islamici, ha finanziato transazioni con l’Iran durante l’embargo e ha ignorato sistematicamente le avvertenze degli organi di sorveglianza e le proteste allarmate di numerosi dipendenti preoccupati per i rischi associati a operazioni sospette. (Source)
Sono semplicemente deluso e sconvolto. Che senso ha ancora parlare di finanza in questo mondo pilotato, marcio e senza il benché minimo briciolo di etica?

D.T.


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ultime da Jim Rogers


Bernanke riprenderà presto a stampare dollari ... è l'unica cosa che è capace di fare.
La gente deve finalmente capirela necessità di investire in beni reali, non più in pezzi di carta.
Possiedo molto oro fisico e non ho alcuna intenzione di venderlo, a prescindere dall'andamento dei prezzi.
Possiedo anche argento e finché si mantiene più a buon prezzo dell'oro comprerò più argento che oro.
L'Europa sopravviverà alla crisi ma alcune nazioni faranno bancarotta.
Gli investitori devono rimanere molto prudenti ancora per due o tre anni perché accadranno eventi strani e burrascosi, come pure diversi altri fallimenti.

lunedì 16 luglio 2012

le posizioni dei fondi fanno intuire un rialzo


Il grafico indica le posizioni aperte dagli speculatori professionisti negli USA, i cosiddetti CTA e CPO. Questi operatori gestiscono le posizioni sui futures per i loro clienti, che possono essere fondi di investimento, fondi hedge o altre forme di risparmio gestito.

Gli esperti più cinici dell'andamento dei mercati considerano le preferenze mostrate dal risparmio gestito come un "indicatore contrario", suggeriscono cioé di fare l'esatto opposto. Il risparmio gestito, infatti, rappresenta il grosso pubblico, coloro che tipicamente arrivano tardi, comperando sui massimi e vendendo con le quotazioni ai minimi.

Analizzando il grafico dell'oro, vediamo come a giugno e dicembre 2010 le posizioni di questi speculatori erano sbilanciate al rialzo, con la linea blu (contratti al rialzo) sopra i 200mila mentre la linea rossa (posizioni al ribasso) era schiacciata sotto i 20mila.
Oggi ci troviamo in una situazione molto diversa, con i contratti al rialzo ben sotto i 150mila e quelli al ribasso in crescita sui massimi storici.

Considerandolo come indicatore contrario, questo quadro è sui livelli migliori dal 2009 e fa' presagire una svolta al rialzo delle quotazioni.
Come affermano le vecchie volpi della borsa "sono rimasti pochi venditori che devono ancora vendere, mentre ci sono molti compratori che devono ancora iniziare a comprare".


fonte: goldmoney.com



domenica 15 luglio 2012

il Vaticano sposta i suoi soldi


IL VATICANO RITIRA I SUOI SOLDI DALLE BANCHE ITALIANE

Nove istituti di credito italiani si sono visti sottrarre ingenti somme di capitali dallo Ior, la banca del vaticano, che ha spostato tutti i depositi in Germania, patria di Ratzinger, Sommo Pontefice nonchè unico azionista e conoscitore del reale stato dei suoi bilanci. A perdere il prestigioso cliente sono stati ben nove istituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Lo Ior, la banca del Vaticano, ha tolto dalle banche italiane tutti i suoi depositi. La decisione presa in seguito a quella della Banca d’Italia che ha considerato l’istituto per le opere di Religione, alla stessa stregua di una banca extra comunitaria.

All’Italia, è stata preferita la Germania, patria del Sommo Pontefice e giudicata, in seguito alla superiore potenzialità di crescita, come zona di migliori investimenti e maggiore stabilità finanziaria. In realtà l’operazione ha avuto inizio l’anno scorso, ma solo adesso ne è stata data notizia, in seguito al controllo dei rapporti finanziari da parte della procura di Roma in seno alle attività, presunte, di riciclaggio avviate dalla banca vaticana.

Il tutto partito dal sequestro di 23 milioni di euro “sospetti”.

A perdere il prestigioso cliente sono stati ben nove istituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Immediata la replica della Santa Sede che ha voluto precisare che lo Ior non è una banca ma una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto.

Il vortice di prospettiva finanziaria


Ho deciso di parafrasare Douglas Adams per indicare il fenomeno che sta colpendo l'Italia in questo periodo, e che ha una profonda analogia con quanto scritto dal geniale scrittore, ovvero la capacità di far tornare nella persona una percezione realistica di sè nel contesto materiale ove vive. Ed è quello che sta avvenendo all' Italia in questi giorni.
Soltanto all'inizio degli anni '80, se aveste chiesto a qualsiasi italiano come si collocava economicamente, vi avrebbe detto "benestante". E se gli aveste chiesto come si collocava socialmente, vi avrebbe detto "alto livello socioeconomico" o "ceto medio".
Ma in realtà tutto questo era artificiale.
La proliferazione di piccole aziende, di piccole imprese edili e di piccole era dovuta principalmente ad una spesa pubblica incontrollata: sebbene i titolari continuassero a sostenere di lavorare nel "privato", si trattava di veri e propri impieghi pubblici, che funzionavano mediante assegnazione di appalti e subappalti.
Del resto, dagli anni 70 agli anni 80 non era cambiato abbastanza perché l'Italia potesse avere un'economia moderna, invece il PIL italiano iniziò a gonfiarsi a dismisura, e con lui la società italiana cambiò, diventando una società pseudomoderna. Questo fu dovuto a:
  1. Politiche di svalutazione che, a spese del debito pubblico, permettevano agli obsoleti prodotti italiani di essere competitivi. Fiat era competitiva persino in sudamerica e Russia.
  2. Frammentazione degli appalti pubblici. Si decise che l'azienda che prendeva l'appalto si limitava a prendere l'appalto, ma poi si poteva frammentare l'appalto stesso in subappalti. Questo permise ad un sacco di ex operai di "mettersi in proprio". Di fatto erano aziende a parteciapazione statale, dal momento che i soldi erano statali.
  3. Il debito pubblico fu ingigantito in rapporto al PIL. MA se considerate che il PIL cresceva enormemente, potete capire che il fiume di soldi che finì con l'alimentare i bilanci pubblici, e quindi a riempire il paese di appalti ed appaltini, era frutto del debito pubblico.
  4. Gli immobiliaristi crescevano e diventavano padroni di banche. Spingenvano poi le banche a fare credito. Gli industriali divennero padroni di banche, e le spingevano a fare credito. Intere categorie di consumi nacquero così: turismo, automobilismo, edilizia, elettronica di consumo, abbigliamento, furono spinte in alto da questa gigantesca bolla speculativa.
Il risultato di 20 anni di questo, dopo una generazione, fu la società italiana che io definisco "waiting for a rude awakening " . Una societa' in cui se non sei un professionista sei almeno un imprenditore, e se non sei ceto medio sei perlomeno benestante.
  (...)
Come avvenne la trasformazione della cultura italiana? Innanzitutto nacque una nuova lingua fatta apposta, dalla quale doveva sparire la parola "debito". Gli italiani, sino al 1970, coltivavano una saggia diffidenza per la parola debito. Sentivate dire dalle famiglie "facciamo sacrifici e non andiamo al mare d'estate, ma almeno NON ABBIAMO DEBITI", sino a "meglio una malattia di un debito".

Come avvenne il cambiamento? Semplice: si fece scomparire la parola 'debito".
  • Fare debiti per comprare l'auto => Finanziamento a tasso zero. Non fate debiti: vi finanziano.
  • Fare debiti per comprare la casa => Mutuo casa. Non avete debiti. Avete "un mutuo".
  • La mia azienda ha debiti con le banche => la mia azienda ha credito dalle banche.(1)
  • La mia azienda non copre le spese => la mia azienda ha un fido con la banca.
  • Faccio debiti per le vacanze => compro una vacanza a rate.
  • Faccio debiti per il telefono => compro il telefono a rate nella bolletta.
  • Ho impegnato la casa per debiti => ho messo la firma in banca a garanzia.
Questo stravolgimento del linguaggio ha completamente trasformato la cultura italiana, trasformando l'italiano in uno straccione colmo di debiti ma coperto da vestiti alla moda. Da povero operaio che era, l'italiano diventava - grazie ai debiti che non percepiva più perché avevano cambiato nome - un vincente imprenditore vestito alla moda.
Tutto questo avveniva a furia di debiti, debiti cui si era cambiato nome.

Per trent'anni tutti facevano debiti, al punto che oggi si dice che il lavoro serve non tanto ad avere un reddito, ma per poter fare un mutuo, OVVERO DEBITI. E questo perché? Perché anche con un lavoro, non è possibile vivere all'attuale stile di vita senza fare DEBITI.

In pratica, il debito - o meglio lo stile di vita che ne risultava - era l'identità dell'italiano.
"Sono benestante", "sono nel ceto medio", "sono un imprenditore", "sono un  professionista" erano tutte identità fittizie prodotte da una semantica distorta, dove si sarebbe dovuto dire "GRAZIE AI DEBITI, sembro benestante", "grazie ai debiti, fingo di essere nel ceto medio", "grazie ai debiti, posso atteggiarmi ad imprenditore".

E la mentalità era penetrata così tanto nella mente degli italiani che Berlusconi poteva negare la crisi dicendo "ehi, ma lo vedete? Tutti hanno due cellulari, i ristoranti sono pieni, va tutto bene". Ovvero: la vostra identità di cetomedio e da imprenditori-professionisti-benestanti è ancora intatta.
Questo avveniva, ed avviene a tutt'oggi, ma adesso sta iniziando il fenomeno che, appunto, io chiamo "vortice di prospettiva finanziaria". Così come il vortice di prospettiva totale annichilisce l'ego della persona mostrandogli le proporzioni immense dell'universo, il vortice di prospettiva finanziaria sta piano piano erodendo l'ego degli italiani mostrandogli molto semplicemente l'immensità dei loro debiti.
Il fatto che le banche non permettano più agli imprenditori di fare del DEBITO li sta riducendo alla chiusura, riportando la semantica al punto di partenza: la banca non ti ha mai "dato credito", eri TU che avevi DEI DEBITI. Per questo chiudi. 
Il fatto che le banche non diano più dei mutui per la casa sta semplicemente spiegando a questa gente che non hanno MAI posseduto una casa, né hanno MAI avuto i soldi per farlo: erano DEBITI. facevano DEBITI per comprare una casa che altrimenti non potevano comprare.
Negli ultimi anni, le banche hanno smesso di concedere prestiti e leasing per comprare automobili: risultato, ogni anno il mercato è crollato del 30%. Sapete cosa significa? Che un'automobile su tre di quelle che vedete in giro era comprata COI DEBITI.
Le banche hanno smesso di concedere soldi per finanziare vacanze, ed ecco che un terzo degli italiani non va in vacanza quest'anno, dicono i giornali. Che succede? Succede che uno su tre di quelli che andavano in vacanza prima ci andavano COI DEBITI.
Sinora resiste un solo tipo di credito, che resiste ancora per via dei tassi alti e della necessita' degli operatori di vendere, che e' il credito al consumo. Potete ancora comprare cellulari, mobili, vestiti e altre piccole cose a credito. 
Se si chiudesse anche quel credito, e presto si chiuderà, quello che otterrete sarà di vedere il 50% di bei vestiti, di begli orologi, di case arredate "in stile", di tutti quegli status symbol.
Anche Industria e PMI stanno iniziando a notare che non ricevono più gli appalti di prima, e i subappalti di prima, e i comuni e le province e le regioni sono senza un soldo .Perché? Ma perché tutti i soldi che c'erano prima erano soldi DEL DEBITO pubblico.
La fine dei debiti, o meglio il ritorno agli sbarramenti NORMALI per l'accesso al credito, dopo la ventennale anomalia nata con gli anni '80, è il "vortice di prospettiva finanziaria".
E' il fenomeno culturale ove viene cancellata una intera serie di identita'. Ove il "ceto medio italiano" scompare semplicemente perché non può più fare DEBITI, ove gli imprenditori italiani scompaiono perché non possono piu' fare DEBITI con le banche, ove il loro ego si sgonfia non tanto di fronte all'immensità del cosmo, ma alla semplice immensità del DEBITO.
Tutti questi cialtroni con un bel vestito addosso che prima vi disprezzavano perché non avevate abbastanza biglietti da cento investiti nell'abbigliamento stanno iniziando ad invidiarvi. E non stanno iniziando ad invidiare i vostri. Oh, no.

Stanno iniziando ad invidiarvi per un altro motivo.
 
Indovinate qual'è.

E' il vortice di prospettiva finanziaria. Loro NON POSSONO permettersi una maglietta come la vostra.

E questo, proprio quella scritta lì che vedete , ebbene, quello è il nuovo status symbol del futuro. Dopo che il vortice di prospettiva finanziaria avrà fatto il suo lavoro.

Uriel

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N.B.    il denaro cartaceo (o elettonico) rappresenta sempre il debito di qualcuno mentre i metalli preziosi sono vera ricchezza libera da ogni forma di debito.

venerdì 13 luglio 2012

guerra finanziaria confermata

alcuni rating dei paesi a rischio

Dopo il declassamento di Moody’s è ufficiale: l’Italia è veramente in guerra

Le dichiarazioni del Premier Monti mi avevano fatto sospettare qualcosa. Perché uscirsene fuori in questo modo così diretto, proprio in un momento dove l’Italia si stava impegnando in modo decisamente duro, lo trovavo quantomeno sconveniente?
Oggi invece è tutto più chiaro. Mario Monti già sapeva…
Sapeva che il sistema stava per bastonarci per l’ennesima volta. Non basta il piano di austerity, non basta l’impegno ed i sacrifici, non bastano le lori di Unione Europea, FMI e resto del mondo. Non basta niente di niente.
Ieri sera è arrivata la mazzata del . Nuovo declassamento. Stavolta è Moody’s l’autrice del taglio E ci catapulta nel girone della serie B, passando a Baa2 da A3, mantenendo un outlook negativo. Quindi due scalini in meno.

Motivi? Bla bla bla…

I motivi del declassamento sono quelli soliti, già conosciuti. Generici fin che basta, sistemici e congiunturali… Insomma la solita insalata che alla fine non ci porta certo grandi novità valutative. Non era forse meglio dire: vi abbiamo declassati perché questa è la tendenza e quindi, per prudenza declassiamo tutti quelli che sono più al certo della speculazione?
Una guerra, si, ma fratricida.
Da una parte il taglio del rating. Dall’altro lo scudo anti spread.
La cosa che più mi fa arrabbiare è questa: c’è il forte rischio di vedere TUTTI i sacrifici fatti che diventano inutili. Si cerca di calmierare i mercati? Si cerca di abbattere la speculazione? Si cerca di creare fiducia? Bene… E allora lavoriamo in questa direzione… E poi BOOOM, ti arriva Moody’s che con un colpo di machete ti ammazza tutte le prospettive…

Purtroppo occorre dare ragione al Monti. Questa è veramente una guerra. Una guerra finanziaria, una guerra di nervi, una guerra di rating. Ed ha come obiettivo la nostra sopravvivenza.
Credetemi, non sto esagerando… E a breve asta dei BTP…

D.T.


 

consigli da un anziano



Richard Russel è un uomo di ormai 90 anni che è storia per i mercati finanziari: dai lontani anni '50 scrive di finanza ed economia attraverso la sua Dow Theory Letter.
Alla fine del 2011 un esperto del suo calibro ha consigliato nella sua consueta "lettera" che in questi anni un investitore non dovrebbe preoccuparsi del Ritorno SUL Capitale ma piuttosto del Ritorno DEL Capitale...

E' quello che vi predico in questo Blog ormai da anni:
basta fissarsi solo sulla ricerca ossessiva di rendimenti più o meno spinti,
basta prodotti finanziari sofisticati,
basta comoda (ma pericolosamente evanescente...) virtualizzazione dei risparmi gestibili solo con un click...di questi tempi meglio materializzare i risparmi,
basta delegare ai soliti noti la gestione (predatoria...) dei propri risparmi,
basta non investire nemmeno un ritaglio di tempo nella propria formazione personale su economia, finanza e risparmio.
E' sempre molto importante capire ciò che fai con il tuo denaro ma oggi lo è più che mai:
la Grande Crisi ti lascia ben pochi margini di errore e per una scelta sbagliata rischi di perdere tutto....
Vedi il mio post: RISPARMIATORE! ALZATI E CAMMINA! (con le tue gambe...)

Ho trovato molto significativa questa breve interpretazione della visione di Russel:
non m'interessa di certo la sua "profezia" .... del Dow Jones a 5.500 punti (non è la prima e per ora sono state previsioni cannate...) come specularmente non m'interessano le altrettanto azzardate profezie del Dow a 30.000 punti lanciate qua e là dal Guru rialzista di turno...
A me come sempre interessano gli scenari macro sottostanti, THE BIG PICTURE come dicono gli anglosassoni ...
e questo stralcio descrive bene IL COLABRODO Americano
che sta sotto al suo Dow Jones tornato nelle vicinanze dei massimi storici
e sotto alla sua economia che sarebbe in ripresa ormai da ben 4 anni....
Richard Russell is now over 90 years old and he has been writing about the markets since the 1950s.
I subscribed to his daily letter for a few years and learned alot from him.
He convinced me to buy gold in 2004. I thank him for that advice.
He has made some bad calls, but he has the big picture correct.
He believes we will see a market bottom sometime in the future with a 6% dividend yield on the Dow.
For some perspective, that would mean a 5,500 Dow in today’s figures.
That is 57% below today’s level. Does that sound crazy?

The Dow was at 14,200 in late 2007.
By March 2009 it was trading at 6,500.
That was a 54% plunge in 18 months.

How much better are things today than they were in late 2007?
We’ve added $8.8 trillion to the national debt since late 2007.
Median household income and net worth have plunged since 2007.
There are 12 million more working age Americans and 3.5 million less employed Americans since 2007.
Wall Street Banks are more powerful and control more deposits than they did in 2007.
The annual Federal deficit in 2007 was $161 billion. Today it is $1,327 trillion.
Europe was functioning just fine in 2007. Today it is imploding.
China’s economy was booming in 2007. Today it slowing dramatically.
fonte: ilgrandebluff.info 

titoli di Stato

L'agenzia di rating Moody's stanotte ha tagliato il rating dei titoli di Stato italiani di due gradini, da A3 a Baa2, e ha confermato le prospettive negative a causa del rischio contagio da parte di Spagna e Grecia. Secondo Moody's,
L'Italia rischia di "conoscere un ulteriore brusco aumento dei suoi costi di finanziamento o la perdita dell'accesso al mercato... a causa di una fiducia dei mercati sempre più fragile e di un rischio contagio da parte di Grecia e Spagna".
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Diversi amici bancari mi hanno sempre detto che non c'è niente di più sicuro dei titoli di Stato ...

giovedì 12 luglio 2012

dove son finiti questi 484 miliardi ?



In buona parte grazie alla recente mossa della BCE di azzerare la remunerazione della liquidità parcheggiata dalle Banche presso la BCE stessa in un giorno sono "svaniti" dalla Banca Centrale Europea ben 484 miliardi di euro...

12 lug - Brusco calo dei depositi overnight delle banche commerciali dell'Eurozona presso la Bce.
La liquidita' parcheggiata e' scesa a 324,9 miliardi di euro, in deciso calo dagli 808,5 miliardi di ieri.
Si tratta del livello piu' basso degli ultimi sette mesi.

Un calo certamente favorito dalla decisione della Bce della scorsa settimana di azzerare la remunerazione sui depositi per incoraggiare gli istituti di credito con riserve in eccesso (le banche dell'eurozona settentrionale) a prestare denaro sull'interbancario alle banche ''corte'' di liquidita' (quelle dell'eurozona meridionale). 
 ''Pero' non ci sono grandi scambi sull'interbancario, dunque i soldi che le banche dell'Eurozona settentrionale hanno tolto dalla Bce vengono soprattutto parcheggiati nei loro conti interni. 
Una sorta di tesaurizzazione. 
Una parte potrebbe aver preso la strada dei titoli di stati tedeschi, il future del Bund sta salendo..... 
Secondo voi tutti questi miliardi
DOVE SONO FINITI?
O DOVE FINIRANNO?
Ragioniamoci insieme   ......
In teoria, secondo Draghi...dovrebbe aumentare l'erogazione del credito a vantaggio dell'economia reale dell'Eurozona.
In realtà questo sarà molto difficile che accada soprattutto con dati macro-economici in contonuo peggioramento...
E dunque? Dove andranno questi 484 miliardi?
Come sempre sulla Germania?
German 2Y Hits Record 'Negative' Yield
Oppure anche sulla....Svizzera?
Swiss 2 Year: -0.38%
O anche su Francia, Olanda e Finlandia?
Crisi euro: in negativo anche rendimenti deibond a 2 anni di Finlandia e Olanda 

Francia: collocati bond per 6 mld, yield negativo

09 lug - Per la prima volta nella storia un'asta di titoli pubblici francesi ha fruttato un rendimento negativo.....
Sulla scadenza a 3 mesi, il rendimento e' risultato negativo dello 0,005%...mentre sul bond a sei mesi lo yield e' negativo per lo 0,006%....
La Francia va dunque aggiungersi al ristretto club dei paesi che hanno registrato tassi negativi insieme a Germania, Olanda e Danimarca

Il titolo francese a un anno rende lo 0,05-0,02 per cento, quello biennale è a 0,17-0,14 per cento, il quinquennale rende l’1 per cento
E anche sulla solita cess-UK....che però ha la stampante....
Gran Bretagna: raccoglie 3,5 mld a 10 anni pagando 1,71%, minimo storico
Oppure fuori dall'area euro, per es. sul dollaro americano? 
Euro: ai minimi da due anni sul $, sotto 1,22 dollari
e verso un po' tutte le altre valute (fuga dall'euro?)
CHART: The Global Beat-down Of The Euro
On another day where the euro is getting destroyed, This chart from the European Central Bank's Monthly Bulletin shows just how poorly the currency is viewed.
It has declined a massive 8.5 percent against the Yen since March, and an average of 3.6 percent against the currencies its 20 largest trading partners over the same period.
Trovare una risposta a questo quesito
secondo me può essere molto illuminante sul futuro prossimo dell'eurozona, dei mercati
etc etc



fonte: il grande bluff

chi ha investito nel mattone ha perso


Contrariamente ha quanto cerca di sostenere il Corriere della Sera, ci ha pensato la realta', poi, a dire come stanno le cose:
  1. La quantità di mutui casa è calata del 47%. La domanda è a picco. A meno di manipolazioni, il mercato NON PUO' crescere.
  2. Il prezzo delle case in Italia è SCESO del 7.7%. Chi ha investito nel mattone CI HA RIMESSO:
In Italia i prezzi sono scesi del 7,7% a livello nazionale rispetto all'inizio della crisi nel 2008, ma in zone come l'Umbria e la Toscana sono calati del 20%, secondo l'agenzia immobiliare Knight Frank. 

Sembra quindi chiaro che Confindustria-Sole 24 ore e LaStampa dicano il vero, e che a mentire sia il Corriere. Niente di strano, visto l'azionariato di finanzieri e costruttori.

Sorprendentemente, anche Repubblica - che pure di finanzieri e costruttori non ne ha pochi - pubblica le stesse notizie: http://www.repubblica.it/economia/2012/07/09/news/crollano_mutui-38765208/?ref=HREC1-4 e addirittura Repubblica consiglia di trattare sul prezzo. 

Che cosa succede? Perché di fatto sia Il Sole che La Stampa , e persino Repubblica danno il benservito ad immobiliaristi e finanzieri del mutuo?

Significa che i salotti buoni sono saltati.  E ognuno pensa per sè. Gli industriali e gli assicuratori non vogliono che i risparmiatori mettano ancora soldi nel mattone, piuttosto che nelle aziende. Repubblica si accoda e informa il cittadino di NON investire nel mattone.

Questo è il momento del "si salvi chi può", ed a quanto pare è arrivato molto prima di quanto io non mi aspettassi. Perché? Probabilmente perché la previsione del 70% di PMI chiuse per colpa del ciclo tra debiti e immobili terrorizza Confindustria - e li capisco- e quindi preferiscono far affondare la nave, cioe' le banche, prima che le banche facciano affondare loro.

Insomma, è il "si salvi chi può": momento nel quale si rinuncia o si considera impossibile salvare la nave.

La domanda è: perché una stampa che ha taciuto PER ANNI il problema, oggi inizia a rappresentarlo in toni così allarmistici o perlomeno allo scoperto? La risposta è: non lo so. Deve essere successo qualcosa dentro i "salotti bene" , per cui qualche patto di copertura reciproca deve essere saltato.

Gi effetti di un collasso immobiliare ora? Prima dell'estate? Pesantissimi.
Pesantissimi perché durante l'estate le banche non potranno ricapitalizzarsi per compensare il calo di valore a garanzia, si rischia che banche come MPS e Unicredit cadano come pere.

Personalmente, e per motivi di principio, non credo molto nell'apocalisse. Tuttavia, credo che gli eventi da ora prenderanno una piega MOLTO più veloce. Il problema delle banche italiane andrà affrontato quasi immediatamente, nel senso che entro fine mese tutti i giornali vi parleranno del crollo degli immobili e della crisi nel settore dell'edilizia.

Quali siano le intenzioni si capisce piuttosto bene: 


Oltre che la fuga dal mattone, Confindustria consiglia anche la fuga dalle banche. E' chiaro che nella guerra tra industriali e finanzieri i rapporti di forza si devono essere capovolti, e adesso - per via della crisi finanziaria - gli industriali si sentono più forti.

Se il prezzo degli immobili inizia a cadere, entro fine mese si inizierà a parlare di banche italiane in difficoltà, e arriverà puntuale un bel declassamento. Poi ci sarà la solita manfrina della UE e del fondo salva banche, eccetera, e dato che il debito italiano è gia alto la via spagnola non sarà percorribile: non ho idea di come diavolo faranno ad uscirne, ma dopotutto meglio far morire le banche che le industrie -avrà pensato qualcuno in viale dell'Astronomia-.

Non è l'apocalisse, ma alcune cose che sinora si sono rimandate molto - chiedere il rientro ad aziende che sono troppo sotto di fido, per dire, e mandarle in fallimento - subiranno una forte accelerazione: ovviamente le banche non staranno a guardare l'offensiva dell'industria, e se non possono ancora colpire i proprietari di case - ancora per poco: ci sono accordi in corso con grosse agenzie immobiliari straniere per vendere le case pignorate -  sicuramente colpiranno le industrie.

Tra pochi mesi, avrete solo due tipi di industrie: quelle che vanno bene e quelle chiuse. Il che, sebbene doloroso, riporta il principio di selezione che è mancato per tanti anni, e che adesso arriva tutto in un colpo.


Uriel

mercoledì 11 luglio 2012

cresce la fame di lingotti e monete


domanda di oro per settore

Dal grafico risulta evidente che la domanda di oro è in crescita, anche togliendo dal conteggio gli acquisti da parte della banche centrali (in colore viola). Calano le richieste da gioiellieri e industrie mentre aumentano vistosamente gli acquisti di lingotti e monete per investimento.
Il prezzo dell'oro è cresciuto più velocemente dell'aumento delle vendite: ciò significat che il mercato non riesce a soddisfare una domanda in crescita.


martedì 10 luglio 2012

notizia per chi si fida dei pezzi di carta


ALLARME: dopo MFGlobal, salta il broker PFGbest

Il mondo dei derivati è sempre più in subbuglio. Il fondatore e padrone di PFGbest, ha tentato (fallendo) il suicidio e gli sfortunati clienti di PFGbest si sono visti congelare i conti con la sola opzione di chiudere le posizioni senza avere la possibilità di riavere la liquidità fino a nuovo ordine.

Ciò nonostante, la maggior parte della gente continua a fidarsi dei pezzi di carta e dei bit scritti nella memoria di un computer ...



sei ragioni per possedere oro

Negli ultimi tempi vengono indicate almeno sei ragioni a favore del possesso di oro:
    
 1) l'oro offre una copertura contro l'inflazione;
 2) l'oro offre una copertura contro il rischio legato alle valute;
 3)  l'oro è una valida alternativa agli investimenti con bassi rendimenti reali;
 4) l'oro è il classico bene rifugio sicuro in tempi incerti;
 5) l'oro va tenuto perché stiamo tornando a un gold-standard di fatto;
 6) ancora poca gente possiede oro fisico.

Ci sono quindi almeno sei diverse prospettive, modelli diversi che portano a intuizioni diverse. 


Per un approfondimento dei sei punti sopraelencati, cliccate sul collegamento sottostante:

the Golden Dilemma - di Erb e Harvey. 

lunedì 9 luglio 2012

Roubini: nel 2013 banchieri impiccati nelle strade

 
Intervista di Bloomberg al noto professore di economia Nouriel Roubini. "Banchieri avidi. Lo sono sempre stati. Nulla cambierà a meno di sanzioni legali. Il problema spread continuerà a intensificarsi. Necessaria una monetizzazione illimitata e non sterilizzata da parte della Banca centrale europea. Purtroppo impossibile." Ecco che il 2013 sarà un altro anno difficile, con la possibilità che si abbatta una "tempesta perfetta globale": crollo dell'Eurozona, nuova recessione negli Stati Uniti, guerre in Medio Oriente, pesante crollo della crescita in Cina e nei grandi mercati emergenti.

"I banchieri sono avidi - lo sono stati per 1000 anni". Sulle sanzioni "Dovrebbero esserci sanzioni penali. Nessuno è andato in prigione sin dalla crisi finanziaria globale. Le banche fanno cose che sono illegali e nel migliore dei casi vengono schiaffeggiate con una multa. Se alcune persone finiscono in carcere, forse sarà una lezione per qualcuno - o qualcuno verrà impiccato per le strade".
Banche troppo grandi per fallire: "Ci sono più conflitti di interesse oggi di quattro anni fa. Le banche erano già troppo grandi per fallire, ora sono ancora più grandi. Le cose vanno peggio - non migliorano".
Sul Summit Ue "Il vertice è stato un fallimento. I mercati si aspettavano molto di più. O si ha una qualche sorta di debito comune (per ridurre lo spread), o si ha una monetizzazione del debito da parte della BCE, o il bazooka dei fondi EFSF / ESM deve essere quadruplicato - altrimenti gli spread su Italia e Spagna salterebbero in aria giorno dopo giorno. In caso contrario si avrà un'altra crisi più grande non in sei mesi da oggi, ma nelle prossime due settimane".
Sulla Bce che salva il mondo "Il solo ente capace di fermare questo è la BCE, che ha bisogno di fare una vera e propria monetizzazione non sterilizzata in quantità illimitata, che è politicamente scorretto da dire e costituzionalmente illegale da fare".
Sul debito in comune "Non è solo la Germania a dimostrarsi un paese forte, ma anche altri principali tra cui i Paesi Bassi, Austria e Finlandia. La Finlandia non vuole nemmeno accettare la mutualizzazione indiretta delle passività (fondi EFSF / ESM)". Trascinarsi i problemi "Entro il 2013 la capacità dei politici di rimandare le soluzioni ai problemi diminuirà, e nella zona euro il treno non deraglierà più a rilento, ma a grande velocità. Gli Stati Uniti sembrano vicini a una fase intermedia tra stallo della crescita e recessione economica. La Cina sembra prossima a quanto definito un atterraggio duro, mentre i grandi emergenti (BRIC: Brasile, Russia, India e Cina) registrano un forte calo della crescita. E infine c'è il pericolo di una possibile guerra tra Israele, Stati Uniti e Iran - che raddoppierebbe il prezzo del petrolio nel giro di una sola notte".
 Il 2013 sarà peggio del 2008 "Peggio perché come nel 2008 ci sarà una crisi economica e finanziaria, ma a differenza del 2008 si è a corto di contromisure. Nel 2008 si potevano tagliare i tassi di interesse, fare QE1, QE2, varie misure di stimolo fiscale, e tanto altro. Oggi i QE stanno diventando sempre meno efficaci perché il problema è di solvibilità, non di liquidità. I disavanzi di bilancio sono già troppo grandi e non è possibile salvare le banche, perché 1) c'è una forte opposizione politica, e 2) i governi sono prossimi a essere insolventi - non possono salvarsi da soli, figuriamoci salvare le banche. Il problema è che siamo a corto di conigli da tirare fuori dal cappello".

Chris Duane: argento fisico e assalto ai forni


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venerdì 6 luglio 2012

JPM chiude di fretta 5 fondi in euro

clicca per ingrandire

Dopo l'annuncio del taglio dei tassi di interesse della BCE,  J.P. Morganha subito chiuso ben 5 fondi comuni in euro (vedi annuncio sopra).
Intanto l'euro ha già perso il 150% del guadagno fatto in occasione dell'ultime vertice dei governi EU:



giovedì 5 luglio 2012

grandi manovre con pochi effetti

Banche centrali in manovra. Ma non basta.

Regola comune per tutti: tagliare i tassi di interesse. Fino a farli diventare negativi. E se non si tagliano i tassi, fare qualcosa di ancora più efficace , ovvero un Quantitative Easing.
In concerto, diverse che contano danno vita al valzer del taglio.
Quando era mattina, si è mossa per prima la banca centrale cinese. La PboC si muove in anticipo (causa fuso orario) e taglia il tasso sui prestiti di 31 pb e portandolo al 6%, e quello sui depositi di 25bp arrivando quindi al 3% , secondo un piano studiato a tavolino per combattere un rallentamento che sta arrivando e che farà rallenterà l’economia della Cina.
E poi… è il turno della BoE: anche qui un taglio? NO, risposta errata. Qui si tratta di una manovra sempre espansiva ma strutturata in modo diverso. Infatti la BoE porta i suoi acquisti di titoli di Stato alla cifra monstre di 375 miliardi di sterline. Ebbene si, la BoE aumenta il peso del Quantitative Easing.
E poi… eccoci al turno della BCE. Come da copione super Mario Draghi taglia i tassi di 25bp e li porta pre la prima volta sotto l’1%. E il tasso sui depositi va a ZERO, come ipotizzato nel post dedicato.

Proprio in quel post prima citato dicevo una cosa: occhio a cosa ci dirà Draghi nella conferenza stampa. E difatti quanto detto da Draghi non è stato gradito dal mercato. Mario ha ammesso che d’ora in avanti la banca centrale Europea non avrà che strumenti non convenzionali. Quindi l’ordinario è stato fatto. D’ora in avanti ci sarà una Bce più creativa (e che già conosciamo)
Per certi versi la dichiarazione di Draghi è un’ammissione di disponibilità a sostenere la crescita economica ANCHE con armi non convenzionali. Ma i mercati, maestri nel BUY on rumors e SELL on news, la prendono male e giù. In un amen a -3% per poi recuperare qualcosina in chiusura.
Fine della giornata? No, ci resta ancora la Danimarca che UDITE UDITE, va in negativo. Ebbene si, tasso di riferimento che passa a -0.2%. Credevate non fosse possibile? E invece no. Possibilissimo. Motivo? L’afflusso di capitali esagerato per il timore di un Eurocrash.

Al momento la Bce non ha ancora deciso di tornare sulla tematica LTRO, anche perché il suo bilancio è già lievitato a livelli decisamente notevoli. Mai come oggi…

Però Draghi lo ha detto. Nuovo LTRO? O addirittura tassi negativi come in Danimarca? In realtà Copenaghen deve difendersi dal notevole afflusso di valuta. Draghi deve difendersi dalla crisi e dall’Eurocrash.
Mi sembra che le cose siano un po’ diverse.
E intanto non temete, non saranno certo queste manovre di politica monetaria a risollevarci dalla crisi

D.T.