Nel video qui sotto, Lynette Zang ( 张 ) di ITM Trading spiega come verrà introdotta negli Stati Uniti la nuova valuta totalmente digitale, che mantiene il nome "dollaro" ma che si tratta di tutt'altra cosa :
Per esempio, la Federal Reserve potrà decidere di scoraggiare il risparmio e aumentare la velocità di circolazione della moneta imponendo tassi di interesse negativi sui depositi o addirittura mettere una scadenza temporale alla possibilità di utilizzo di fondi ricevuti dalla pubblica amministrazione.
Dal minuto 13: per la gente sarà quindi sempre più importante cercare di proteggere il potere di acquisto dei propri risparmi tramite il possesso di oro e argento fisico.
(...) Il dollaro digitale sarà solamente elettronico e sarà gestito sempre
dalla Federal Reserve. Scompariranno banconote e monete che non avranno
più corso legale. Ogni transazione potrà avvenire soltanto attraverso
gli "wallet" ovvero i portafogli elettronici in cui sarà convertito e
ridenominato tutto l'ammontare dei dollari esistenti e in cui saranno
accreditate tutte le somme dal momento della sua introduzione in poi. La data prevista da questo protocollo sarà il giorno 1 gennaio 2021. Tra quattro mesi.
Una
volta raggiunta la totale digitalizzazione del sistema dollaro, i
vantaggi per chi controlla questo sistema saranno immensi, ovviamente a
discapito dei cittadini, dei risparmiatori e delle libertà individuali.
Innanzi tutto, i depositi così strutturati potranno essere soggetti a
tassi negativi e potranno anche avere importi decimali, fatto
impossibile finche l'unità monetaria era basata sull'unità. (...)
Un sondaggio condotto tra 66 banche centrali della Bank of International Settlement mostra che l’80% è al lavoro su valute digitali delle banche centrali. Tra queste c’è la BCE.
Ieri Mario Draghi a Rimini ha affermato che il debito emesso quest'anno per il Covid e COMPRATO DALLA BCE CREANDO DAL NIENTE MILIARDI DI EURO va ripagato. Cioè, la BCE crea 3,000 miliardi di euro dal niente, gratis, ma poi glieli ripaghiamo anche se sono costati ZERO.
Nel grafico sotto, basato su dati del 2019, si può notare come i costi di produzione dell'oro rappresentano il 90% del suo valore di mercato mentre il costo di produzione dei dollari (come banconote) rappresenta solo lo 0,3% del loro valore nominale:
Oggigiorno la maggior parte del denaro è in forma elettronica, il suo costo di produzione è vicino allo zero.
Nel Regno Unito, le monete della serie "Britannia" hanno corso legale. Vengono prodotte dal 1987 dalla zecca reale ( Royal Mint ) in oro, argento e platino. Avendo corso legale, nel Regno Unito sono esenti da IVA e da tasse sul capital gain.
Con gli attuali livelli di indebitamento ormai fuori controllo, sempre più gente sta iniziando a capire che il vero denaro ha un valore intrinseco.
La moneta da un ha un valore nominale di 100 sterline. Le Gold Britannia vengono anche prodotte nei tagli da 1/2, 1/4 e 1/10 di oncia troy e con valori facciali rispettivamente di £ 50, £ 25 e £ 10. Nel 2013 sono state introdotte due versioni aggiuntive, una moneta da 5 once del valore nominale £ 500 e una da 1/20 di oncia dal valore nominale di £ 5. Dal 2013 le monete d'oro hanno una purezza di 999,9/1000 (24 carati) mentre fino al 2012 le monete d'oro Gold Britannia avevano una purezza di 916,7/1000 (22 carati).
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Sempre a Londra, sembra che ci siano pesanti indizi di grossi problemi di reperimeno di oro fisico, soprattutto da parte dei fondi ETF che devono soddisfare richieste in forte crescita, come spiegato anche in questo articolo appena pubblicato da BullionStar:
L'andamento delle quotazioni dell'oro segue da vicino il rendimento dei titoli di stato USA (T-bond) con scadenza decennale, come ben visibile nel grafico sopra.
Oggi le quotazioni dell'oro stanno perdendo il 4% e sono scese sotto il livello di 2mila dollari per oncia, facendo scattare molti ordini stop-loss che a loro volta provocheranno un'accelarazione dei ribassi. L'argento perde oltre il 7% e sembra intenzionato a scendere sotto i 27 dollari per oncia.
Una ragione di questo calo sono ovviamente le fisiologiche prese di beneficio da parte degli speculatori dopo i rialzi dei giorni scorsi. Un'altra ragione, che si deduce dai numeri evidenziati nel grafico sopra, è la risalita dei tassi reali di rendimento dei titoli di stato decennali degli USA, che oggi sono risaliti di 60 punti base, tornando al livello del 27 luglio scorso. Nella giornata di oggi le aspettative di un rialzo dell'inflazione negli USA sono state quindi il pretesto per colpire il settore di metalli preziosi (il vero denaro).
La correlazione tra l'andamento dei tassi di interesse reali dei T-bond decennali e le quotazioni dell'oro è evidente anche nel grafico sotto, che mostra i dati dal 2015:
Resta da vedere fino a quando la Federal Reserve permetterà un rialzo dei tassi reali d'interesse, considerando la debolezza di quasi tutti i settori dell'economia e soprattutto considerando la crescita esponenziale dell'indebitamento in dollari USA. Molto probabilmente nei prossimi mesi la Fed sarà quindi costretta a continuare a mantenere tassi di interesse vicini allo zero e le quotazioni dell'oro continueranno a salire, anche per le motivazioni spiegate nell'articolo sottoindicato di Andrea Cecchi.
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Un articolo che spiega con parole semplici perché tassi di interesse non verranno lasciati salire e perché i banchieri han voluto i vari lockdown:
In
uno sforzo puramente teorico, nel cercare di dare un senso a quello che è
accaduto e quello che sta accadendo, possiamo cercare di unire alcuni
punti per arrivare ad avere un immagine e di concludere un ragionamento
credibile. (...)
La
Banca Regolamenti Internazionali, ha lanciato l’allarme e i paesi del
mondo, tutti avviluppati l’un l’altro in un abbraccio economico
controparte, hanno accettato, tutti insieme, di adottare le misure
prescritte. La prescrizione è molto semplice: BISOGNA CONGELARE
L’ECONOMIA! Perché bisogna congelare l’economia?
Adesso ve lo spiego. È molto semplice.
In
un mondo super indebitato, dove i debiti sorreggono le scommesse nel
mondo finanziario, dove le scommesse si basano sul fatto che i tassi
siano vicini o pari a zero, non si può far si che i tassi d’interesse
possano salire. Se i tassi salgono, diminuisce il valore del nominale
dato a garanzia e si innesca la reazione a catena delle margin call.
Questo evento sarebbe cataclismico per le banche, gli hedge fund, i fondi pensione e tutto il mercato dei titoli di stato.
Per
disinnescare la reazione a catena, l’unico sistema possibile è quello
di iniettarci dentro la tutta la liquidità necessaria. In un mondo in
cui la gente fa fatica ad arrivare a fine mese, è difficile giustificare
la semplicità con cui una banca centrale digita dei bit sul pc e crea
soldi in modo illimitato. Se la gente capisse questa cosa direbbe: ” se è
così facile, perché non dà i soldi direttamente a noi”?
Questo
modo di ragionare mette in luce la grande ingenuità delle persone. La
gente crede che le decisioni dei potenti vangano prese per il bene delle
persone, mentre quella è l’ultima delle loro preoccupazioni. Le
decisioni vengono prese per conservare la solidità della piramide di
potere. Il potere, avendo tutti bisogno di soldi per sopravvivere, è ben
saldo nelle mani di chi detiene il monopolio di creare i soldi, ovvero
le banche che sono un cartello. ( vedi nostro articolo dello scorso dicembre: https://metallimilano.blogspot.com/2019/12/vice-di-draghi-il-denaro-viene-creato.html )
L’economia è stata quindi congelata
per un semplicissimo motivo: per consentire alle banche centrali di
creare migliaia di miliardi di nuovo debito e non creare inflazione.
(l’inflazione danneggia il creditore – la banca – e favorisce il
debitore, quindi non deve accadere) Si pensa erroneamente che
l’inflazione sia l’aumento dei prezzi, ma l’aumento dei prezzi è
soltanto la conseguenza dell’inflazione. Inflazione vuol dire
espansione: l’espansione della massa monetaria. Se le banche creano
nuovi trilioni di dollari, inflazionano l’economia di nuova moneta
disponibile. Se questa moneta inizia a circolare, ad esempio, se c’è
esuberanza economica, allora si crea inflazione, in modo proporzionale
alla massa di nuova moneta messa in circolo. Quando questo accade, le
banche hanno un solo modo per intervenire: alzare i tassi per drenare la
liquidità. Ma adesso questo è impossibile, perché se si alzano i tassi
si innesca l’esplosione delle margin call sui REPO e scoppia tutto.
L’unica altra opzione per creare liquidità e impedire che circoli è
quella di bloccare l’economia, guadagnando tempo prezioso per
intervenire là dove ci sono le falle, cercando di tapparle una ad una
gettandoci sopra palate di soldi.
Ecco la verità di tutta questa
triste vicenda dove ci hanno raccontato di tutto tranne che il vero
nocciolo della questione è il nocciolo economico; come sempre. Come in
tutte le guerre e in tutte le cose che accadono: l’incipit è sempre
economico. (...) È tutto collegato. E il collante che unisce tutto è il denaro. Siamo
tutti dentro al gioco. Come un grande gioco del Monopoli. Quando
giochiamo a Monopoli, sappiamo benissimo che i soldi che usiamo sono
finti. (...)
Oggi le quotazioni del platino si sono consolidate oltre i mille dollari per oncia, a 1025, valore che aveva già raggiunto nel mese di gennaio 2020. Il platino ha quindi annullato le perdite del violento crollo del mese di marzo, quando le quotazioni erano sprofondate a soli 555 dollari per oncia.
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In seguito all'indebolimento generalizzato delle valute "fiat" oggi crescono quasi tutti i beni reali, con i maggior guadagni fatti registrare da palladio, platino e argento; quest'ultimo si sta avvicinando rapidamente ai 30 dollari per oncia.
Espressi in euro, i prezzi spot di oggi pomeriggio sono:
Difficile comunque fare previsioni nel breve termine perché i mercati in generale si trovano in una situazione di instabilità senza precedenti per vari motivi: la cosiddetta pandemia (che i banchieri in privato chiamano "scamdemic"), le crescenti tensioni geo-politiche, l'indebitamento a livelli esponenziali, la crisi del mercato dei pronti-contro-termine, l'incertezza sulla tempistica e sull'ammontare degli aiuti alla popolazione e alle aziende, ecc. ecc.
Anche oggi l'argento è il bene le cui quotazioni hanno fatto registrare il maggior progresso nella borsa di New York, con il future che cresce del 7,68 % ( oltre 2 dollari per oncia ). Un Kg di argento stasera vale quindi 780 euro. Con un valore di chiusura a 28,84 dollari per oncia, è stata sfondata con forza la resistenza di quota 27,50 !
Secondo l'analisi tecnica, la prossima forte resistenza si trova a 35 dollari per oncia (circa 940 euro al Kg).
Sopra: grafico a barre giornaliere con i prezzi da gennaio 2020.
L'oro ieri ha superato di slancio la barriera dei 2mila dollari per oncia e ha raggiunto con facilità l'area di 2055 dollari per oncia (circa 55,30 euro il grammo).
Anche ieri sera la crescita più impetuosa è stata quella dell'argento (stamattina quota 722 euro al Kg), con i contratti future che hanno fatto un balzo del 7,5 % in poche ore.
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Mentre l'oro ha superato negli scorsi giorni il suo massimo storico di sempre, l'argento è ancora molto lontano dai massimi registrati nel 2011.
L'argento sta avvicinandosi a grandi passi verso l'importante resistenza che si trova in area 27,50 dollari per oncia, poi dovrà cercare di superare anche la resistenza a quota 35, come ben visibile nel grafico sotto:
Settimana scorsa gli investitori presso la borsa del Comex di New York hanno preteso di chiudere i loro contratti "future" scadentii nel mese di agosto 2020 mediante la consegna di oro fisico, facendosi consegnare ben 3,27 milioni di once (oltre 100 tonnellate). Come visibile nel grafico sopra, si tratta della maggior quantità di prelevamenti di metallo fisico dall'inizio dell'operatività della borsa, nel 1994.
Gli investitori che si sono fatti consegnare questa importante quantità di oro sono tipicamente grandi istituti finanziari come i fondi pensione e le compagnie assicurative.
Un chiaro segno di mancanza di fiducia nel denaro "fiat" anche da parte degli investitori internazionali.
Sempre settimana scorso, i contratti future dell'oro hanno raggiunto per la prima volta nella storia il livello record di duemila dollari per oncia per poi consolidarsi attorno ai 1990 dollari per oncia (54 euro il grammo).