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venerdì 21 febbraio 2014

Ucraina fuori controllo?

L'Ucraina Va Fuori Controllo e la Russia è Sotto Minaccia di una Crisi Finanziaria

Ambrose Evans Pritchard sul Telegraph  analizza la drammatica escalation della crisi in Ucraina: l'Europa orientale e la stessa Russia rischiano di diventare l'epicentro di una nuova crisi finanziaria.
 

La Russia si trova di fronte alla scelta tra subire grandi perdite da un default o affrontare spese sempre maggiori per sostenere l'economia dell'Ucraina
La drammatica escalation della guerra civile in Ucraina e i timori di un intervento militare russo hanno suscitato timori sulla situazione finanziaria di tutta l'Europa orientale, trasformando la regione nel nuovo punto nevralgico della crisi dei mercati emergenti.

"Questa è improvvisamente passata dall'essere una storia nazionale ucraina ad uno scontro geopolitico", ha detto Lars Christensen, di Danske Bank.
Il rublo russo è sceso a un minimo record contro l'euro, con il contagio che negli ultimi giorni ha raggiunto la Polonia, l'Ungheria e la Romania. "I movimenti in Russia sono molto simili a quelli verificatisi durante la guerra in Georgia, nel 2008. I mercati stanno scontando il rischio di un intervento russo" ha dichiarato Christensen.

Qualsiasi dispiegamento di truppe russe per sostenere il governo ucraino - anche se dietro invito del presidente Viktor Yanukovich - potrebbe finire fuori controllo, portando ad uno stallo nei rapporti Est-Ovest che non si vedeva dai tempi della guerra fredda.  Potrebbe anche essere visto come una riedizione dell'intervento russo in Ungheria del 1956 per evitare che il Paese uscisse dalla sfera di influenza Sovietica.

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Regis Chatellier, di Société Générale, ha detto che vi è un "alto rischio" che l'Ucraina possa dichiarare default sul proprio debito sovrano di 60 miliardi di euro, innescando uno shock del credito per le banche russe. Sberbank e VTB sono entrambe grandi detentrici di obbligazioni ucraine. Fondi obbligazionari dei mercati emergenti globali detengono il 3 % del loro portafoglio in debito ucraino. "Le ricadute di un default ucraino sarebbero significative, ma non di tipo sistemico", ha dichiarato.

"L'Ucraina è sull'orlo della divisione in due del paese. Stiamo assistendo ad eventi che in Europa non vedevamo dai tempi della disgregazione della Jugoslavia", ha detto un economista della City con collegamenti a Lvov. "Quando ci sono questi livelli di odio e di diffidenza, tutto può succedere."

Le riserve in valuta estera dell'Ucraina sono a livelli minimi. La Russia ha finora mantenuto il paese a galla con un prestito di 3 miliardi di dollari, la prima tranche di un bailout da 15 miliardi di dollari, ma gli ulteriori pagamenti sono in dubbio.

La Russia si trova di fronte alla scelta tra subire grandi perdite da un default o spendere sempre di più per sostenere l'economia dell'Ucraina. L'intervento militare per sottomettere i ribelli nelle roccaforti cattoliche dell'Ucraina occidentale potrebbe portare a un pantano.

La Russia ha quasi 500 miliardi di dollari di riserve in valuta estera – è  al terzo posto per l'ammontare di riserve nel mondo - ma queste non possono essere facilmente impiegate in una crisi economica. Il paese ha imparato nel modo più duro nel 2008-2009 che un'azione di questo genere ha un effetto collaterale di stretta monetaria. La banca centrale ha bruciato fino a 200 miliardi di dollari per sostenere il rublo, ma nel processo ha distrutto parte del sistema bancario russo.
La banca centrale è intervenuta con cautela sui mercati dei cambi nelle ultime settimane, ma se il rublo crolla può sentirsi tentata di andare oltre. "Pensiamo che una simile difesa potrebbe diventare molto costosa per l'economia russa", ha dichiarato Danske Bank.
La Russia è in gran parte sfuggita alla prima ondata della crisi dei mercati emergenti - soprattutto diretta nei confronti dei paesi, come la Turchia, il Sud Africa e il Brasile, con ampi disavanzi correnti - ma ora è divenuta l'epicentro della crisi, come le preoccupazioni si rivolgono alla geopolitica. Quest'anno il rublo si è svalutato del 10% contro il dollaro.

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articolo completo su: vocidallestero.blogspot.it

articolo originale su: The Telegraph


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