"il Fondo monetario internazionale si prepara a introdurre un nuovo sistema monetario e nessuno se ne accorge"
di ERNST WOLFF
Kristalina Georgiewa, direttrice del Fondo monetario internazionale
(FMI) per un anno, ha sganciato una bomba la scorsa settimana
all’incontro annuale congiunto della sua organizzazione e della Banca
mondiale che è stata quasi completamente ignorata dai media. In un discorso pubblicato
su YouTube , ha detto che il mondo stava affrontando un nuovo “momento
di Bretton Woods”. In parole povere questo significa: il FMI si sta
preparando per l’introduzione di un nuovo sistema finanziario.
Georgieva ha parlato di una “catastrofe economica che ridurrà
l’economia mondiale del 4,4% quest’anno e che distruggerà una
produttività stimata di 11 trilioni di dollari entro il prossimo anno”.
Presume che il livello del debito aumenterà in modo significativo nel
2021 – al 125% circa del prodotto interno lordo nelle economie avanzate,
al 65% nei mercati emergenti e al 50% nei paesi a basso reddito.
(...) la montagna del debito cresce in modo intollerabile anche nei paesi
industrializzati. Se non si fa nulla, c’è il rischio di collasso, e
questo è esattamente ciò che il FMI vuole prevenire con tutti i mezzi.
Il fatto che la signora Georgiewa abbia posato davanti al New
Hampshire Hotel di Bretton Woods nel video e abbia annunciato la
conferenza del 1944 come un fulgido esempio della creazione di un nuovo
sistema finanziario globale mostra simbolicamente di cosa si tratta:
l’FMI vuole un nuovo sistema finanziario che ha soprattutto una
caratteristica: dovrebbe rendere ancora una volta gli USA i dominatori
assoluti del flusso mondiale di denaro.
Una corsa contro il tempo
Mentre la FED sta spingendo l’introduzione del dollaro digitale,
anche le altre principali banche centrali stanno lavorando a pieno ritmo
su progetti simili. Il progresso più avanzato è stato fatto in Cina,
dove lo yuan digitale è stato sperimentato da aprile. Questo è
ovviamente pericoloso per gli Stati Uniti perché la Cina, in quanto
maggiore partner commerciale di 130 paesi, è ora estremamente ben
collegata in rete in tutto il mondo e potrebbe passare all’offensiva per
utilizzare la propria valuta digitale come mezzo di pagamento
internazionale.
Per questo motivo, il FMI e la FED stanno attualmente lavorando contro
il tempo in una divisione del lavoro. Mentre la FED sta installando il
dollaro digitale nel proprio paese da gennaio, il FMI deve assolutamente
cercare di stabilirlo a livello internazionale come mezzo di pagamento
prima della competizione.
Ernst Wolff
fonte: deutsche-wirtschafts-nachrichten.de
tra 4 mesi il dollaro digitale
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https://investmentsobseGeorge Gammon: Bretton-Woods 2020
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A giugno il direttore generale del FMI, Kristina Georgieva ha parlato di una Grande Trasformazione
successiva ai lockdown. Entusiasti del blocco dell’economia e della
libertà di movimento delle persone, per i padroni del denaro si
dischiudono nuove “opportunità”. Tra queste la trasformazione digitale e
la possibilità di muoversi verso una società “più verde”.
Per gli iperpadroni, il virus non è una tragedia con il suo carico di
lutti e sofferenze, ma il passo decisivo verso la “grande trasformazione
“. Una visione condivisa dal WEF – World Economic Forum di Davos – che
parla di Grande Reset. Il concetto è stato presentato nel corso di un
evento online organizzato dal WEF, dove si sono ascoltati gli appelli dell’industria e della finanza occidentale ad utilizzare l’”opportunità” concessa
dalla pandemia (!!!) per “sostituire il modello vigente con un New
Deal verde, ossia, in soldoni, il cambio di paradigma produttivo,
energetico, tecnologico, esistenziale per gran parte dell’umanità.
Klaus Schwab, massimo ispiratore del Forum di Davos, ha scritto un libro intitolato Covid 19: il Grande Reset. Peter Koenig , scenarista economico della Banca Mondiale, esponente “critico” dell’iperclasse, lamenta che il testo “ammette,
quasi con soddisfazione, che milioni di posti di lavoro andranno persi e
continueranno ad essere eviscerati a velocità mozzafiato, che milioni
di piccole e medie imprese se ne andranno per sempre, che solo poche
sopravvivranno, ovvero i conglomerati globalizzati”. Il Grande Reset
si basa sulla completa digitalizzazione dell’economia e del mercato del
lavoro; sulla sostituzione delle fonti energetiche tradizionali con
quelle alternative; sull’avvio di una quarta rivoluzione industriale
attraverso le reti 5G e 6G.
Il Grande Reset, dovrebbe produrre un modello
economico “verde”, con gli enormi costi della ristrutturazione generale –
economici ed esistenziali- totalmente
scaricati sui popoli,
diventati un carico superfluo per i padroni del mondo. Questo spiega il
ruolo di personaggi come
Greta Thunberg e forse il posizionamento della
Chiesa con l’enciclica
Laudato sì.
(...)
Il Grande Reset- di cui la gestione del virus è una tappa fondamentale- rientra nel progetto
Agenda 2030 delle Nazioni Unite i cui obiettivi sono stati così riassunti dall’ analista William F. Engdahl. Avremo un mondo “
con
uguaglianza di reddito, uguaglianza di genere, vaccini per tutti sotto
l’egida dell’OMS e della Coalition for Epidemic Preparedness Innovations
lanciata nel 2017 dal WEF in collaborazione con la Bill & Melinda
Gates Foundation”. La parola chiave dell’intera Agenda 2030 è “
sostenibile”,
un termine apparentemente virtuoso dietro il quale “si cela una
riorganizzazione della ricchezza mondiale attraverso mezzi come le tasse
punitive sul carbonio che ridurranno drasticamente i viaggi aerei e dei
veicoli”.
La trasformazione si maschera dietro utopie moralistiche ed umanitarie,
ma è una nuova distopia oligarchica, che prevede una sostanziale
erosione dei redditi della classe media per consentire sia la riduzione
di consumi ed emissioni, sia quella “uguaglianza di reddito”
che il capitalismo della sorveglianza trasformerà in uguaglianza verso
il basso, tendente a una “amazonizzazione” della società, con un
gigantesco trasferimento di reddito verso il vertice della piramide. Il lockdown
ha accelerato il processo: nei mesi della serrata generale gli uomini
più ricchi del mondo e le imprese loro collegate hanno aumentato di un
enorme 25 per cento i loro patrimoni. Il valore in Borsa dei GAFA più
Microsoft supera ampiamente il PIL annuo del Giappone, la terza economia
del mondo. Il solo patrimonio del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, si è
incrementato di 76 miliardi di dollari, il triplo di una manovra
economica di uno Stato come l’Italia.
Roberto Pecchioli
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vedi anche: rivoluzione mondiale il quantum financial system
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