Piano diabolico dell'India per salvare rupia e ripianare deficit
Carta straccia ai cittadini in cambio del metallo
Il fine è quello di frenare la caduta della rupia indiana, tra le principali vittime della fuga di capitali che colpisce da mesi i mercati emergenti, ripulendo i conti, in particolare ponendo un freno al deficit delle partite correnti, che è il terzo più grande al mondo.
I mezzi sono alquanto discutibili, visto che, per raggiungere questo target, il governo indiano sarebbe pronto a un piano che può riassumersi in una parola: confisca; precisamente, confisca dell'oro in possesso dei propri cittadini.
Il piano, descritto in esclusiva da un articolo di Reuters, funzionerebbe in questo modo: le banche commerciali acquisterebbero oro dai cittadini indiani, per poi dirottarlo nelle raffinerie che lavorano il metallo prezioso; l'effetto sarebbe il calo delle importazioni di oro, che - secondo i piani - ridurrebbe in qualche modo il deficit, o contribuirebbe a farlo.
Il deficit indiano ammonta infatti a quasi 90 miliardi di dollari e in grande parte è stato accumulato per l'enorme appetito di oro che ha fatto balzare le importazioni del metallo prezioso. L'India è il consumatore di oro numero uno al mondo.
Nel paese è presente una quantità commerciale di oro di 31.000 tonnellate, che han un valore complessivo, ai prezzi correnti, di 1.400 miliardi di dollari. Se anche solo una parte dell'ammontare venisse data alle raffinerie, queste potrebbero forse saziare la domanda interna del metallo. Secondouna fonte di Reuters: "Inizieremo un progetto pilota coinvolgendo alcune banche, e permetteremo loro di acquistare l'oro dalle famiglie; il piano inizierà subito, ne abbiamo già discusso con gli istituti".
A perderci sarà, come avviene in tutto il mondo, il cittadino; gli indiani hanno infatti accumulato oro in questi anni non per rivenderlo alle banche, al governo, o a chiunque sia interessato, ma perchè desiderano preservare il loro potere di acquisto. E cosa riceverebbero in cambio, nel vendere le quantità in loro possesso? Semplice: carta straccia, ovvero rupie indiane svalutate dai recenti smobilizzi che valgono ben poco.
La rupia indiana viene scambiata oggi di nuovo in calo, a 67,36 nei confronti del dollaro - rispetto alla chiusura di 66,55 di ieri. La valuta è precipitata -10,4% nel mese di agosto soffrendo, secondo i dati di Reuters, la peggiore performance mensile di sempre. Dal mese di maggio, è calata -20%.
fonte: wallstreetitalia.com
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