Negli ultimi due giorni abbiamo assistito al maggior rialzo dei rendimenti dei titoli di stato americani a 10 anni degli ultimi cinque mesi. Evidentemente sempre più gente si aspetta un ritorno dell'inflazione. Per quanto riguarda l'oro, invece, negli ultimi sei mesi ci sono già stati nove crolli giornalieri di ampiezza percentuale simile al movimento degli ultimi due giorni. Ancora una volta siamo davanti all'evidenza di ribassi artificiali dei prezzi dei metalli preziosi, creati ad arte dalle grosse banche che sono terrorizzate dalla perdita di fiducia nei loro pezzi di carta.
Sembra che la discesa di oro e argento si sia fermata sui supporti corrispondenti ai livelli di prezzo di metà gennaio.
Stranamente quest'ultima discesa dei prezzi dei metalli preziosi non è riuscita a spaventare gli investitori in metallo fisico, perché i livelli di open interest sulle opzioni non sono calati e rimangono molto alti.
Ci sono voci che alcune banche europee hanno dovuto vendere parte del loro oro in seguito a "margin calls" da parte della BCE.
Sembra che la discesa di oro e argento si sia fermata sui supporti corrispondenti ai livelli di prezzo di metà gennaio.
Stranamente quest'ultima discesa dei prezzi dei metalli preziosi non è riuscita a spaventare gli investitori in metallo fisico, perché i livelli di open interest sulle opzioni non sono calati e rimangono molto alti.
Ci sono voci che alcune banche europee hanno dovuto vendere parte del loro oro in seguito a "margin calls" da parte della BCE.
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