Se l'oro non è il denaro, ed è semplicemente un metallo, che può guadagnare alcun interesse, allora perché ci si guadagna interesse?
Alan Greenspan, ex-presidente della Federal Riserve, ha affermato che: "le banche centrali sono pronte a prestare oro in quantità crescenti qualora l'aumento dei prezzi."
Alan Greenspan, ex-presidente della Federal Riserve, ha affermato che: "le banche centrali sono pronte a prestare oro in quantità crescenti qualora l'aumento dei prezzi."
Questa ammissione di Alan Greenspan ci dice che hanno già preso dato in prestito l'oro che dovrebbe restare nei loro forzieri e, come dice Michael Maloney: "se non puoi tenerlo, non lo possiedi."
Recentemente Germania, Svizzera, Venezuela, e altri paesi pare stiano prestato attenzione per alla attuale svalutazione competitiva delle monte e stanno rendendosi conto che qualcosa di molto, molto grande sta per arrivare. Questi paesi vogliono rimpatriare quanto prima il loro oro perché sanno che è importante arrivare per primi quando lo stesso oro viene prestato e venduto (sulla carta) più volte, (una prassi chiamata rehypothecation).
I mass-media stanno martellandoci con il messaggio approvato dalle autorità che siamo in una lenta ripresa. La verità è che il crollo del 2008 è stato solo il primo scoppio all'inizio dello spettacolo fuochi d'artificio. Seguirà l'inflazione, e finora le banche centrali non hanno deluso. Dopo il 2008, 7.000 miliardi dollari sono già stati stampati dalla Fed e dalla BCE in uno sforzo per sostenere il sistema.
Con l’espandersi dell'offerta di moneta, il potere d'acquisto di ogni unità di moneta diminuisce, e ci vogliono più pezzi di carta per acquistare la stessa attività reale, che si tratti di una pagnotta di pane o un grammo di argento.
La distruzione finale dell’attuale sistema monetario senza copertura aurifera arriverà con la perdita di fiducia da parte del pubblico. Come sappiamo dalla storia, ciò avviene rapidamente. Quella che è oggi una popolazione pacifista e neutrale si può trasformare in pochi giorni in un branco di animali selvaggi che agiscono in base all’istinto e in preda al panico, contendendosi l’accesso a una quantità limitata di beni reali.
Il fenomeno del “pregiudizio di normalità” induce la gente a sottovalutare sia la possibilità che si verifichi un disastro sia la gravità dei suoi possibili effetti. Per questo motivo le persone spesso non riescono a prepararsi adeguatamente all’eventualità di un disastro. Vi è anche l'incapacità di persone ad affrontare un disastro volta che si verifica. Il “pregiudizio di normalità” rende difficile per le persone a reagire a qualcosa che non hanno sperimentato prima. Le persone inoltre tendono a interpretare le avvertenze in modo più ottimistico possibile, cogliendo tutte le sfumature che fanno sperare in uno sviluppo meno grave degli eventi.
L'unico modo che conosciamo per preparare l'inevitabile è attraverso il potere della conoscenza.
fonte: wealthcycles.com
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