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sabato 22 febbraio 2025

il mistero delle riserve a Fort Knox

Fort Knox

«Andrò a Fort Knox con Elon Musk perché vogliamo vedere se l'oro è ancora lì»,  ha dichiarato Donald Trump parlando ai giornalisti mentre era in volo sull’Air Force One.

Dopo la visita di Trump & Musk assisteremo probabilmente a colpi di scena.

Fort Knox, che nei suoi forzieri sotterranei ospita le riserve auree degli Stati Uniti, non viene sottoposto a verifica annuale come potrebbe essere un tipico istituto finanziario o un'azienda.
L'ultimo controllo completo delle riserve auree di Fort Knox è avvenuto nel 1953, poco dopo l'insediamento del presidente Dwight D. Eisenhower. Questo controllo, comunque, ha comportato un'ispezione fisica di solo una piccola percentuale dell'oro fisico, anziché un controllo completo dell'inventario.

Nel 1974, per la prima volta da decenni, una delegazione di giornalisti, politici e funzionari governativi fu autorizzata a entrare a Fort Knox. Riferirono di aver visto grandi quantità di oro, ma non si trattò di un controllo ufficiale completo:


Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e la Zecca degli Stati Uniti conducono ispezioni e verifiche periodiche delle riserve auree a Fort Knox, però tali ispezioni comportano la pesatura, la valutazione e la verifica di un campione limitato di lingotti d'oro.

Possiamo quindi affermare che, sebbene Fort Knox sia sottoposto a verifiche interne, non riceve un audit completo e indipendente ogni anno. L'ultimo audit completo dei suoi contenuti è avvenuto oltre 70 anni fa, nel 1953.

Secondo molti complottisti molti di quell'oro è stato già venduto, ipotecato o portato altrove.

Un nuovo inventario potrebbe tuttavia trovare quantità aggiuntive e inaspettate di oro, per esempio quello sottratto agli iracheni durante la guerra del 2003.
Nel marzo del 2003, per esempio, i soldati del terzo reggimento di cavalleria corazzata trovarono 2mila lingotti di oro su un autocarro vicino a Qaim, al confine con la Siria:


Ufficialmente la maggior parte dell'oro trovato nel corso della guerra in Iraq venne trasferito nel quartier generale del US Army in Kuwait per essere esaminato. Poi non ci sono prove certe su dove siano finiti le 6 tonnellate di oro della banca centrale irachena e le quantità decisamente maggiori in possesso di Saddam Hussein e dei suoi notabili.

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Nelle ultime settimane JP Morgan e il Tesoro degli Stati Uniti stanno trasferendo quantità senza precenti di oro fisico negli Stati Uniti, probabilmente in modo da poter effettuare verifiche e implementare un nuovo "gold standard".

Quest'anno anche l'85% delle esportazioni di oro dalla Svizzera sono dirette verso gli USA, invece che verso la Cina o il Medio Oriente come avviene di solito.

Secondo alcuni analisti, hanno creato il Sovereign Wealth Fund appositamente per sostituire la Federal Reserve.

Di certo questo primo mese di presidenza Trump sta fornendoci sorprese a un ritmo accelerato ...

     M.R.

 

Vedi anche:  il furto del millennio

Il parere ironico di Martin Armstrong su Fort Knox: 
               armstrongeconomics.com/Fort Knox

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giovedì 13 febbraio 2025

si aspettano un nuovo panico?

Il grafico sopra mostra il livello delle scorte di oro fisico, dal 2015 a oggi, nei forzieri delle tre principali banche (JP Morgan, HSBC e Brinks) che gestiscono la borsa del Commodity Exchange (Comex) di New York, la maggiore borsa merci mondiale specializzata nel commercio di contratti su metalli, oro, argento, rame e alluminio.

I trasferimenti di oro fisico dalla Banca d'Inghilterra a New York stanno ora superando il panico durante la crisi della pandemia Covid-19.
I tempi di attesa per le istituzioni che stanno richiedendo la restituzione dei propri lingotti d'oro dalla Bank of England è al momento di circa 8 settimane.

Secondo i media si tratta del timore per i dazi minacciati da Donald Trump, potremmo sospettare che si sta preparando invece un grosso e repentino movimento nei mercati finanziari.

      M.R.

Un altro motivo potrebbe essere la previsione di una improvvisa rivalutazione dell'oro:

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lunedì 10 febbraio 2025

oltre 2900 con le assicurazioni cinesi

future dell'oro nel febbraio 2025

Oggi il mercato spot dell'oro ha superato per la prima volta la soglia dei 2900 dollari per oncia (oltre 90 euro al grammo).

Dopo una pausa di circa sei mesi la Banca Popolare Cinese (PBOC) ha ripreso ufficialmente gli aquisti di oro fisico.
Venerdì scorso, per la prima volta nella storia, il governo di Pechino ha appena lanciato un programma pilota che consente alle compagnie di assicurazione cinesi di acquistare oro.
Come riporta Bloomberg, dieci compagnie assicurative potranno investire fino all'1% dei loro asset in lingotti, cioé potenzialmente 200 miliardi di yuan (27,4 miliardi di dollari) dei loro fondi.

Sempre in questo inizio del 2025 stiamo assistendo a un massiccio trasferimento di oro fisico da Londra agli Stati Uniti, finora per un controvalore di circa 134 miliardi di dollari, motivato in gran parte dal rischio dell'introduzione di dazi sull'importazione di metalli come dichiarato dal neo-presidente Donald Trump.

Secondo l'ultimo report sulmercato dell'oro pubblicato da CitiBank il 6 febbraio scorso il rialzo delle quotazioni è guidato dalla domanda di metallo fisico, non dalla speculazione sul mercato elettronico.
La forza dell'oro ha portato la banca ad aumentare il suo obiettivo a breve termine a 3mila dollari/oncia. Il motivo: si prevede che il 95% della fornitura mineraria sarà assorbita dagli investitori entro la fine del 2025, lasciando poco spazio a cali di prezzo.

Le ripercussioni di questi grossi spostamenti di oro fisico potrebbero indurre a una rivalutazione del ruolo dell'oro nel sistema finanziario globale, influenzare le politiche monetarie internazionali e persino influenzare le relazioni geopolitiche, considerando anche il crescente elenco di nazioni in lista d'attesa per entrare nell'alleanza dei paesi BRICS.

 

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