Quando si tratta di manipolazione dei prezzi dell'oro attualmente ci sono quattro diverse scuole di pensiero:
La prima scuola sostiene che il prezzo dell'oro non è manipolato affatto. Dopo i vari scandali emersi negli ultimi anni, sappiamo però che esiste una diffusa e frequente manipolazione delle obbligazioni,dei tassi di interesse, delle azioni, delle commodities, del tasso di inflazione e dei tassi di cambio, quindi sono manipolate anche tutte le valute. Inoltre,i mercati dei futures ultimamente vengono inondati da enormi quantità di contratti proprio negli orari in cui sono più illiquidi, con speculazioni che non hanno senso secondo una prospettiva di profitto perché il venditore non ottiene il prezzo migliore per i suoi prodotti.
La seconda scuola di pensiero sostiene che gli Stati Uniti (e i loro alleati) stanno manipolando il prezzo dell'oro, un fatto storico provato, come ultimo tentativo di salvare l'egemonia del dollaro USA.
La terza scuola ritiene che negli ultimi mesi sono i cinesi che stanno manipolando il prezzo dell'oro, per cercare (con molta fatica) di diversificare le loro riserve patrimoniali in valuta estera. A quanto pare i cinesi agiscono su due fronti: da una lato fanno scendere il prezzo dell'oro agendo nei mercati elettronici occidentali mentre nello stesso tempo comperano tanto oro fisico in cambio dei dollari in loro possesso (che valgono ancora qualcosa). Se questa tesi fosse vera, si tratta di una strategia che ha funzionato in modo eccellente nel 2013.
La quarta scuola di pensiero sostiene che il prezzo dell'oro viene manipolato in modo coordinato in seguito ad accordi segreti tra ovest ed est. Si tratterebbe di un piano concordato dalle banche centrali per giungere a un nuovo ordine monetario che prevede la redistribuzione delle riserve di oro tra le nazioni in base alle dimensioni delle loro economie reali.
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