Il fondo di investimento Old Mutual Gold & Silver, che gestisce 220 milioni di dollari di azioni nel settore dei metalli preziosi, sta saltando sul treno del bitcoin.
Il fondo, infatti, ha iniziato ad acquistarne in aprile, con il mandato di destinare fino al 5% dei suo patrimonio alle criptovalute, come ha dichiarato il suo manager, Ned Naylor-Leyland. L'idea è di trarre profitto dal bitcoin mentre cresce di valore, per poi reinvestire in oro e argento.
"Il Bitcoin è stato esplicitamente progettato per essere un sorta di oro digitale", ha affermato Naylor-Leyland. "Quindi se un investitore vuole detenere una piccola parte del suo capitale in bitcoin, dovrebbe scegliere un fondo aurifero, perché è esattamente questo il punto. Si tratta di riportare nel mondo moderno forme di denaro disciplinato. Bitcoin sta aprendo la strada per la reintroduzione dell'oro come moneta globale ".
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in comune il numero 21
A differenza delle valute moderne, liberamente stampabili e inflazionabili, il bitcoin è una valuta la cui rarità è certificata matematicamente.
Ricordo infatti che l’algoritmo che sottintende al funzionamento di bitcoin, infatti, permette emissioni fino ad un massimo di 21 milioni di bitcoin.
Curiosamente lo stesso numero 21 rappresenta tutto l'oro conosciuto, estratto finora: secondo alcune stime la quantità di oro in superficie, in tutto il mondo, è talmente scarsa da essere contenibile in un cubo di circa 21 metri per lato. Supponendo di fondere tale cubo di oro, per contenere tutto il liquido basterebbe una piscina olimpionica con vasche lunghe 50 mt.