metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte

lunedì 31 luglio 2017

depositi o prestiti ?



Quando si depositano dei soldi in banca in realtà si sta facendo un prestito.
Infatti si percepiscono interessi, altrimenti bisognerebbe pagare un costo di deposito.
Ma è facile l’inganno in quanto il codice civile (almeno in Italia) si esprime male:
 

Codice Civile – Art. 1834 – Depositi di danaro 
Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria , alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi.
Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto.
Si parla di “deposito” ma poi si dice che la banca “ne acquista la proprietà”, ecco che allora è un prestito, e il cliente non è un depositante, ma un mutuatario. In sostanza un creditore, e in caso di fallimento della banca potrebbe perdere i suoi soldi ...


Insomma ... ecco un'ulteriore ragione per differenziare parte dei propri risparmi   (...)

articolo completo su: www.ilgrandebluff.info


--- ----- ---

Inoltre, l' Unione Europea sta meditando il congelamento dei depositi, in caso di crisi, per impedire la corsa agli sportelli che trascinerà tutte le banche nell’abisso. 
Per salvare le banche, vi vieteranno di ritirare i  vostri  risparmi.

Lo ha riferito l'agenzia Reuters il 28 luglio scorso:

 
La questione è discussa  dietro le quinte dall’inizio dell’anno, e ha avuto una accelerazione due mesi fa, quando un panico bancario con corsa agli sportelli ha contribuito al fallimento del Banco Popular, poi “salvata” inglobandola in Santander.
Ci mette in guardia con molta chiarezza anche l’economista Bruno Berthez:
--- ----- ---

CONGELAMENTO DA 2 GIORNI A 20 GIORNI

Secondo il piano rivelato dalla Reuters, i supervisori europei la possibilità di congelare i conti. E non per poco: fino a un massimo di 20 giorni.
Traduco per semplicità: se il vostro istituto dovesse andare in crisi, voi correntisti non potreste prelevare un centesimo per 20 giorni, immagino lavorativi. Dunque rimarreste “a secco” per un mese.
Le attuali norme prevedono limitazioni parziali per un massimo di due giorni e un’altra proposta della Commissione europea presentata lo scorso novembre contemplava l’intoccabilità dei conti fino a 100mila euro.  (...)
Evidentemente nonostante le misure adottate dal 2008 ad oggi, il sistema bancario resta di salute alquanto cagionevole.

     Marcello Foa

 

Nessun commento:

Posta un commento