Si eclissa un bastione del castello di carte.
Tra il 2013 e il 2016, la vendita di copie digitali del Sole 24 Ore attraverso la società inglese Di Source ha portato entrate per 15,5 milioni di euro. Nello stesso periodo, le uscite per compensare il lavoro della Di Source erano di 18,5 milioni.
(...) Capitola per primo il Sole 24 Ore: nell’autunno del 2016 emerge che il quotidiano ha accumulato nei primi sei mesi dell’anno perdite record per 50 mln, i giornalisti avvertono che la situazione è più drammatica che mai e numerosi membri del consiglio d’amministrazione si dimettono. Interviene la CONSOB e verso la fine di ottobre filtra la notizia che la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per falso in bilancio, al momento senza indagati: trascorrono altri quattro mesi e si scopre che nel fascicolo figurano il direttore, alti dirigenti ed ex-amministratori. Non solo: è ormai chiaro che il quotidiano abbia urgente bisogno di un’iniezione di capitale da almeno 50-60 milioni per scongiurare il fallimento. Di fronte all’ammutinamento della redazione ed alla gravità delle accuse, Roberto Napoletano è così costretto “all’autosospensione”, neologismo con cui si indicano le dimissioni sull’onda di uno scandalo.
(...) Ma verso un epilogo analogo marcia spedito anche l’intero establishment italiano, quello che a partire dal Trattato di Maastricht ha indissolubilmente legato le sue fortune all’euro ed all’Unione Europea: la constatazione che le finanze pubbliche hanno raggiunto il carico di rottura, l’obbligo di applicare il “bail in” nel caso Monte dei Paschi di Siena, la resa di Pier Carlo Padoan di fronte alla recrudescenza degli assalti speculativi, il riesplodere dell’emergenza “spread” sull’onda delle imminenti consultazioni, costringeranno la classe dirigente italiana ad affrontare la realtà, sinora occultata proprio come al Sole 24 Ore. E sarà l’ammutinamento della società italiana a costringere l’establishment, fallimentare e screditato come Roberto Napoletano, a quella “autosospensione” che sinora non ha mai preso in considerazione, sicuro com’è di avere il diritto ed il dovere di governare nonostante la sfiducia del Paese.
articolo completo sul blog di Federico Dezzani
http://calzolaiosegrate.blogspot.it/
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