metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte

venerdì 31 marzo 2017

fiumi di denaro creato dal nulla


Solo questa settimana la Banca Centrale Europea ha espanso il bilancio di altri 20 miliardi di euro,  raggiungendo la cifra astronomica  di 3.877 miliardi in 10 anni.

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Sotto: la tabella mostra i debiti che la Grecia dovrà ripagare principalmente alla BCE e al FMI nel prossimo mese di luglio, per un totale di 8,2 miliardi di euro. Difficilmente la disastrata economia greca potrà onorare un tale impegno.


lunedì 27 marzo 2017

1 trilione di buco per Obamacare


Nel grafico sopra: forte rialzo stamattina delel quotazioni dell'oro

Sembrava una buona notizia per i mercati, poi la gente ha capito che la conferma politica della riforma "Obamacare" comporta un buco aggiuntivo di circa 1 trilione di dollari (mille miliardi di dollari) nel finanziamento del deficit di bilancio degli U.S.A.

lunedì 20 marzo 2017

torneremo all'argento monetario ?


Nel grafico sopra è evidente la crescita delle importazioni di argento negli U.S.A. (quantità espresse in milioni di once).

L'avvento della tecnologia moderna nel 1965 ha costretto anche gli Stati Uniti a rimuovere l'argento dalla monete. La situazione, tuttaviasta cambiando rapidamente.
In futuro, il valore di argento non sarà basata su quanto viene consumato dall'industria, dai gioiellieri o dagli investitori, ma piuttosto come soluzione ottimale per immagazzinare la ricchezza accumulata. Una soluzione di qualità superiore del valore rispetto alla maggior parte degli altri asset che si disintegreranno quando imploderà la massiccia quantità di debito e di strumenti derivati.


articolo completo su: srsroccoreport.com  


sabato 18 marzo 2017

Eclissi del Sole



Si eclissa un bastione del castello di carte.

Tra il 2013 e il 2016, la vendita di copie digitali del Sole 24 Ore attraverso la società inglese Di Source ha portato entrate per 15,5 milioni di euro. Nello stesso periodo, le uscite per compensare il lavoro della Di Source erano di 18,5 milioni.


(...) Capitola per primo il Sole 24 Ore: nell’autunno del 2016 emerge che il quotidiano ha accumulato nei primi sei mesi dell’anno perdite record per 50 mln, i giornalisti avvertono che la situazione è più drammatica che mai e numerosi membri del consiglio d’amministrazione si dimettono. Interviene la CONSOB e verso la fine di ottobre filtra la notizia che la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per falso in bilancio, al momento senza indagati: trascorrono altri quattro mesi e si scopre che nel fascicolo figurano il direttore, alti dirigenti ed ex-amministratori. Non solo: è ormai chiaro che il quotidiano abbia urgente bisogno di un’iniezione di capitale da almeno 50-60 milioni per scongiurare il fallimento. Di fronte all’ammutinamento della redazione ed alla gravità delle accuse, Roberto Napoletano è così costretto all’autosospensione”, neologismo con cui si indicano le dimissioni sull’onda di uno scandalo.
(...) Ma verso un epilogo analogo marcia spedito anche l’intero establishment italiano, quello che a partire dal Trattato di Maastricht ha indissolubilmente legato le sue fortune all’euro ed all’Unione Europea: la constatazione che le finanze pubbliche hanno raggiunto il carico di rottura, l’obbligo di applicare il “bail in” nel caso Monte dei Paschi di Siena, la resa di Pier Carlo Padoan di fronte alla recrudescenza degli assalti speculativi, il riesplodere dell’emergenza “spread” sull’onda delle imminenti consultazioni, costringeranno la classe dirigente italiana ad affrontare la realtà, sinora occultata proprio come al Sole 24 Ore. E sarà l’ammutinamento della società italiana a costringere l’establishment, fallimentare e screditato come Roberto Napoletano, a quella “autosospensione” che sinora non ha mai preso in considerazione, sicuro com’è di avere il diritto ed il dovere di governare nonostante la sfiducia del Paese.

articolo completo sul blog di Federico Dezzani


http://calzolaiosegrate.blogspot.it/ 

martedì 7 marzo 2017

meglio un Bitcoin o un'oncia di oro ?

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Come ben visibile nel grafico sopra, lo scorso 3 marzo per la prima volta il prezzo di mercato di un Bitcoin ha superato quello di un'oncia di oro.

Quale dei due vale di più ?

Difficile rispondere. Di certo possiamo affermare che il Bitcoin potrebbe essere considerato il mezzo migliore per traferire liberamente denaro da un posto all'altro mentre l'oro rimane tutt'oggi la scelta migliore per chi vuole preservare ricchezza.

Se consideriamo poi uno scenario apocalittico senza elettricità ... la risposta diventa molto semplice.