Janet Yellen |
La Yellen, Draghi e il resto dei banchieri centrali hanno organizzato il ribasso dei mercati azionari, è ormai praticamente certo.
Lo hanno fatto quando si sono accorti che la strada che avevano intrapreso anni fa non dava più i frutti sperati e quindi - per non perdere il controllo del sistema stesso - devono cambiare strategia.
Noi siamo fermamente convinti che l'intervento delle banche centrali di dicembre sia stato un segnale per i grandi investitori di dar inizio alla crisi sui mercati azionari.
Oramai il mercato era arrivato ... e non potendo migliorare la situazione con interventi di politica monetaria ... si è passati alla soluzione drastica della pulizia ... dando il la' a una stagione di fallimenti dei debiti di aziende o stato marci.
Quindi la buriana sui mercati non è assolutamente terminata e il disastro sul mercato del petrolio, del sistema bancario e degli emergenti si estenderà presto ad altri settori azionari e al comparto bond (corporate, all'inizio e alla fine ... proprio come nel 2008-2011 al comparto governativi).
Questa volta non ci sarà un intervento quantitativo ma un haircut dei debiti ... e in questo caso i paesi che vedranno maggiori default sui debiti saranno quelli con la valuta più forte in quanto ci sarà meno moneta in giro (altrimenti una stampa di denaro non attraverso le banche ... ma direttamente ai cittadini ...facendo perdere valore al denaro e facendo partire l'inflazione). Due risoluzioni ai problemi di oggi completamente differenti. (...)
A dare ragione a questa teoria è la totale assenza di interventi da parte della BCE e della FED fino a oggi ... sembra quasi che abbiano orchestrato loro questi ribassi ... e questa dichiarazione della BCE va in questa direzione: "la BCE non prevede di avviare alcuna azione nei confronti delle banche italiane nel prossimo futuro". Lo ha detto ieri Danièle Nouy, presidente del Consiglio di vigilanza Bce, in un’audizione della commissione economica del Parlamento europeo presieduta da Roberto Gualtieri. "La Bce ha fatto quello che doveva fare un anno fa e non ha alcuna intenzione di forzare i tempi in nessun modo", ha spiegato Gualtieri dopo l’audizione con Nouy. La banca centrale "è pienamente consapevole che affrontare il tema dei non performing loan richiede tempo. Non sono previste azioni di alcun tipo nel prossimo futuro su questo tema". Le parole espresse con estrema chiarezza da Gualtieri, sulla base dell’intervento di Nouy, chiudono la porta una volta per tutte a speculazioni su presunte strette da parte della Bce sugli accantonamenti.
fonte: Mercato Libero blog
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