23 agosto 2021 - come ben visibile nel grafico sopra, le quotazioni dell'oro in dollari per oncia oggi hanno chiuso sopra quota 1805 e sono tornate sopra la linea di tendenza rialzista in essere dai minimi del giugno 2019.
Si tratta di un segnale positivo, tuttavia - secondo l'analisi tecnica - un forte mercato toro potrà iniziare solo dopo il superamento delle resistenze indicate dalle due trendline discendenti (in rosso nel grafico), soprattutto di quella che parte dai massimi di agosto 2020 e che si trova adesso in area 1850/1870 dollari per oncia.
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Un altro elemento favorevole a una crescita delle quotazioni dell'oro viene dal disallinemento della tradizionale correlazione inversa con il rendimento reale dei titoli di stato USA a 10 anni, come visibile nel grafico sotto:
Osservando il grafico possiamo notare come la correlazione inversa è stata molto stretta fino a ottobre 2020. Dall'inizio di giugno 2021, invece, i tassi di interesse reali sono scesi ma non non c'è stata ancora una crescita di ugual misura dei prezzi dell'oro. _
(...) Secondo alcune fonti, il patrimonio di cui disponeva Marella era immenso: 5,8 miliardi di euro(secondo i Panama Papers) più 9,2 miliardi di euro in oro. Si tratta dell'«oro del Senatore», quello che Gianni Agnelli avrebbe ricevuto nel 1945 alla morte di suo nonno e che riguardava i profitti derivanti dalle forniture Fiat per la prima e la seconda guerra mondiale. Questo presunto deposito in lingotti d'oro ammonterebbe a 138 tonnellate d'oro con un volume di 71.254 litri, pari al carico di due autocisterne medio grandi. Tale oro, dopo essere spostato da Basilea, dove lo custodiva il nonno, ora sarebbe nel Free Port dell'aeroporto di Cointrin a Ginevra, che certamente riesce a contenere senza difficoltà un simile quantitativo. In quel magazzino sono presenti oro e opere d'arte per un valore di almeno 100 miliardi di dollari. Certo l'ipotesi è molto romanzesca. Il punto è: come potrebbero gli eredi a entrare in possesso di questa montagna d'oro? Sarebbe necessario presentarsi con il documento di legittimazione. Se fosse vero che c'è l'oro, Free Port avrà certo identificato, al momento in cui è avvenuto il deposito, un legittimario. (...) Se questa storia fosse vera, tuttavia, gli esperti immaginano che l'oro sarebbe stato conferito in qualche trust (magari con i soliti protectors) oppure donato a qualcuno con passaggi vari in modo che il controllo effettivo sia oggi nelle mani di colui o coloro che l'Avvocato voleva lo avesse.
Le vicende belliche italiane hanno permesso alla Fiat e alla famiglia Agnelli di realizzare ingenti profitti, a partire dall'invasione della Libia nel 1911. Per l'occasione la Fiat produce anche il suo primo motore aereo, un modello da 50 cavalli. Fornisce soprattutto autocarri leggeri, particolarmente adatti all'impresa nel deserto libico: il 15 bis, e il 15 ter, e il 18 bl, e soprattutto il 18 blr, destinato al servizio di trasporto delle sezioni di artiglieria pesante.
Giovanni Agnelli con il re Vittorio Emanuele III
Dal 24 maggio 1915 l'Italia partecipa alla Prima Guerra Mondiale e dal settembre 1915 la Fiat entra a far parte degli stabilimenti "ausiliari", Torino e le sue fabbriche metallurgiche sono considerate zona di guerra, la Fiat produce anche cannoni e mitragliatrici. Le spese di guerra arrivano a raggiungere il 76 per cento della intera spesa pubblica italiana, vengono prodotti 12 mila pezzi di artiglieria e oltre 70 milioni di proiettili, 37 mila mitragliatrici. La Fiat realizza utili di bilancio dell'80 per cento, il suo capitale sociale, che nel 1914 era di 17 milioni di lire, nel 1919 raggiunse i 200 milioni di lire, contro i 300 dell’Ilva e i 500 dell’Ansaldo. I dipendenti passarono da 4.000 a oltre 40.000. Fiat fabbricò tra il 1914 e il 1918 qualcosa come 71mila autovetture, di cui circa 63mila per conto dell’amministrazione militare italiana e anche di quelle alleate.
Nel marzo 1923 Giovanni Agnelli viene nominato senatore del Regno, unico fra i grandi industriali italiani a beneficiare del titolo nella prima infornata di nomine del nuovo regime fascista. A partire dal 1929, inoltre, il governo provvide a sottrarre la Fiat agli effetti più gravi della crisi economica mondiale, concedendo al gruppo torinese un monopolio protetto. Nel 1939, alla presenza di Mussolini, venne inaugurato il nuovo immenso stabilimento di Mirafiori, costruito su un'area di oltre un milione di metri quadrati. Nel settembre 1939 Agnelli aveva assicurarato al "duce" che, in caso di mobilitazione, la produzione delle vetture di piccola cilindrata avrebbe potuto essere convertita integralmente in lavorazioni di impiego militare entro sei mesi. Nel corso della Seconda guerra mondiale, i bombardamenti dell'autunno-inverno del 1942 provocarono gravi danni alla Fiat e segnarono la svolta finale nell'atteggiamento di Agnelli, il quale diede il proprio sostegno al colpo di Stato del 25 luglio 1943. Negli ultimi mesi di guerra concesse inoltre sovvenzioni al movimento partigiano e stabilì rapporti economici con gli anglo-americani.
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Il fatturato che la Fiat ha realizzato nelle guerre tra il 1911 e il 1945, tuttavia, impallidscono di fronte a quelli del complesso militare-industriale degli Stati Uniti, che ha realizzatro enormi profitti anche durante i 20 anni di occupazione dell'Afghanistan:
17 agosto 2021. Tutti i media internazionali hanno mostrato le immagini e i filmati del gigantesco aereo militare da carico "Boeing C-17 Globemaster" della U.S. Air Force mentre decolla dall'aeroporto di Kabul inseguito da uomini disperati che si aggrappano al carrello.
Vorrei fare notare il particolare inquietante del numero di matricola di questo aereo, che appartiene al "62esimo Airlift Wing" uno stormo da trasporto dell'Air Mobility Command dell'aeronautica militare statunitense, che è basato presso la Joint Base Lewis-McChord assieme al 446esimo Airlift Wing. Sotto i finestrini della cabina dei piloti possiamo infatti notare i numeri 1109, 62nd AW e 446th AW.
La somma dei numeri 1+1+0+9, inoltre, è uguale al solito numero 11.
Se sommiamo il numero di matricola dell'aereo militare con i suoi due stormi di appartenenza dell'aereo, quidi (1+1+0+9+6+2+4+4+6) otteniamo il numero 33.
Questo numero si ripete spesso nei testi e nelle tradizioni esoteriche delle varie religioni del pianeta, in tutte il numero 33 viene identificato come il numero maestro. Il numero 33 è presente anche nella massoneria e rappresenta il grado massimo.
33 è soprattutto il numero che rappresenta la Cabala stessa con tutti i suoi segreti mistici che essa contiene.
Saranno solo strane coincidenze ... oppure era tutto pianificato da chi governa effettivamente gli eventi ?
Lo scorso 4 luglio la base aerea di Bagram, la più grande base americana in Afghanistan, era stata abbandonata in fretta e nottetempo, senza avvisare il governo afghano, lasciando nelle mani dei talebani enormi magazzini pieni di armi ancora nuove e lasciando scappare circa 5mila prigionieri dal carcere, tra i quali un gran numero di guerriglieri legati all'Isis. Questo ritiro era stato deciso dal segretario (ministro) della difesa Lloyd Austin e dai vertici del Pentagano. Da mesi, inoltre, l'ammistrazione USA aveva cessato di pagare gli stipendi alle forze armate afghane, facendone crollare il morale, già molto basso a causa di un alto livello di corruzione tra i generali afghani. Il sostegno finanziario da parte degli USA ai militari afghani ammontava a circa 3 miliardi di dollari l'anno.
Nel video sotto possiamo notare come ai talebani sono state lasciate non solo armi ed equipaggiamneti vari ma anche somme ingenti di dollari in contanti :
Non è quindi possibile affermare che il rapido disfacimento delle forze armate afghane abbia colto di sorpresa il governo Biden.
Il 2 giugno scorso l'ambasciata USA a Kabul non si preoccupava di organizzare l'evacuazione bensì i festeggiamenti per il mese dell'orgoglio LGBT :
Al momento tutto fa pensare che l'amministrazione USA in Asia Centrale preferisca il caos alla stabilità. Concetto spiegato bene dal colonnello Ralph Peters nel suo articolo intitolato "Stability. America’s enemy" e pubblicato sulla rivista trimestrale Parametes, una pubblicazione dell'esercito americano molto popolare nel Pentagono.
Il colonnello Peters spiegava come per gli USA non era più indispensabile vincere guerre ma bastava provocare instabilità
in alcune regioni del mondo, modificando i confini degli Stati secondo
criteri etnici, magari facendo ricorso a contractors privati (cioé
mercenari). La medesima teoria verrà poi insegnata per due anni dall'ammiraglio Arthur Cebrowski in tutte le accademie militari degli USA.
Più recentemente, in gennaio di quest'anno sulla rivista CTC Sentinel dell'accademia militare di West Point era stato pubblicato uno studio del dott. Jonathan Schroden, un analista esperto di Afghanistan e di operazioni delle forze speciali, che si prevedeva il rapido disfacimento dell'esercito afghano in caso di un'offensiva dei talebani, nonostante una superiorità numerica di tre a uno come uomini e soprattutto un equipaggiamento molto migliore.
Secondo le ultime stime, l'occupazione dell'Afghanistan è costata agli USA ben 2.310 miliardi di dollari. Per quanto riguarda l'oro, invece, anche in questo caso verrà eventualmente restituito con molta difficoltà. Ufficialmente l'Afghanistan possiede 1731 vecchi lingotti d'oro (poco meno di 22 tonnellate) presumibilmente immagazzinati nei forzieri della Federal Reserve di New York sotto il 33 di Liberty Street.Questi 1.731 lingotti d'oro erano stati depositati presso la Fed dalla banca centrale afgana nel lontano 1939.
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Si trattava di un vero C-17A oppure di un fotomontaggio ?
I filmati, con sequenze di grande impatto emotivo, ripresi da tutti i mass-media internazionali, mostrano una folla che tenta di salire sull'aereo già in fase di decollo. Se li osserviamo con attenzione possiamo notare alcune stranezze che fanno pensare a una sceneggiata :
1) in un aereo reale i finestrini della cabina di pilotaggio sono di vetro molto trasparente e acrilico, compreso quello inferiore accanto al numero 1109, e permettono di scorgere l'interno della cabina, i finestrini nel filmato sono opachi e sembrano verniciati; 2) il cono del radar, nella parte anteriore, è troppo sfumato, non si notano differenze tra l'acciaio della fusoliera e la plastica del cono; 3) manca il portello quadrato che dovrebbe esserci sopra le lettere "U.S." come pure quello sotto il numero 446 (vedi fotografia sotto); 4) non è possibile correre dietro ai quattro enormi motori senza essere spazzati via dal getto dello scarico delle turbine, per non parlare poi del calore estremo dei gas di scarico; 5) nessun pilota avrebbe accelerato sulla pista con il rischio di travolgere gli uomini che corrono davanti all'aereo; 6) gli alloggiamenti dei motori sono chiaramente vuoti; 7) con un vero C-17 il rumore delle turbine sarebbe molto più forte; 8) prima di decollare, l'aereo a terra raggiunge una velocità di quasi 500 Km/h, nessun uomo sarebbe riuscito a rimanere aggrappato all'alloggiamento del carrello, i filmati con i presunti corpi che precipitano mostrano solo puntini neri; 9)molti ragazzi corrono accanto all'aereo sorridendo e salutando festosi la telecamera come se fossero comparse pagate per partecipare a un film di Hollywood.
Un C-17A autentico era veramente decollato da Kabul, senza alcun corpo umano che precipita mentre l'aereo sale in quota: forse coloro che han diffuso le immagini di uomini in caduta nel vuoto da grandi altezze vuole farci ricordare coloro che a New York nel 2001 si gettavano in aria dai piani alti delle Torri Gemelle in fiamme.
Nell'mmagine sotto, in un vero C-17A si nota chiaramente la grande ventola anteriore delle turbine Pratt & Whitney F117-PW-100 (utilizzate anche sui Boeing 757)
Ecco cosa succede a chi si trova dietro un jet sulla pista di decollo:
I prezzi dell'argento sembrano destinati realizzare una crescita di due cifre percentuali in autunno. Gli esperti affermano, tuttavia, che gli investitori dovrebbero attendere un probabile calo dei prezzi nelle prossime settimane prima di acquistare una scorta di metallo.
"La nostra opinione è che l'argento sia vulnerabile a un'ondata di vendite ad agosto e fino a settembre", ha dichiarato a Barron's Jeff Christian, partner e dirigente di CPM Group, una nota società di consulenza sulle materie prime con sede a New York. "Se vedi prezzi di 24 dollari l'oncia, allora compralo perché è probabile che vedremo presto i 28 dollari per oncia. E alla fine, ci arriverà.