metalli preziosi per proteggersi dal crollo del castello di carte

i metalli preziosi sono il miglior investimento per proteggersi dal crollo del castello di carte

martedì 30 agosto 2016

sempre sopra la MM a 200 gg

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Il grafico sopra mostra l'andamento dei prezzi dell'oro nell'ultimo anno, in dollari per oncia.
Con la discesa degli ultimi giorni i prezzi sono scesi sotto la media mobile a 50 giorni, però rimangono saldamente sopra la media a 200 giorni, che è quella maggiormente considerata dagli investitori di medio-lungo termine.

mercoledì 17 agosto 2016

navighiamo in acque inesplorate

Jacob Rothschild

Lord Rothschild: "Questo è l'esperimento più grande nella politica monetaria Nella Storia Del Mondo"


Lord Jacob Rothschild, presidente Rothschild Investment Trust, ha recentemente fatto il punto della situazione finanziaria del primo semestre di quest'anno. 

Ecco una sintesi della sua relazione:

"
I sei mesi in esame hanno visto banchieri centrali continuare quello che è sicuramente il più grande esperimento di politica monetaria nella storia del mondo. Siamo quindi in acque inesplorate ed è impossibile prevedere le conseguenze non volute di tassi di interesse
molto bassi, con circa il 30% del debito pubblico globale a rendimenti negativi, in combinazione con il quantitative easing praticato su larga scala.Fino ad oggi, almeno in termini di mercato azionario, la politica ha avuto successo con i mercati vicini ai massimi, mentre la volatilità nel complesso è rimasto bassa. Quasi tutte le classi di investimento sono state potenziate dalla marea di liquidità immessa sui mercati. Nel frattempo, la crescita rimane anemica, con la debolezza della domanda e la deflazione in molte parti del mondo sviluppato.Rimangono molti dei rischi che avevo sottolineato nella mia relazione sull'anno 2015, anzi la situazione geo-politica si è deteriorata con il Regno Unito che hanno votato per lasciare l'Unione europea, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti di novembre saranno probabilmente piene di complicazioni, mentre la situazione in Cina rimane opaca e il rallentamento della crescita economica porterà sicuramente problemi. Il conflitto in Medio Oriente continua ed è improbabile che possa essere risolto per molti anni ancora. Abbiamo già sentito le conseguenze di questo conflitto con gli attacchi terroristici in Francia, Germania e Stati Uniti.
Riguardo le valute, abbiamo ridotto la nostra esposizione in sterline in previsione del Brexit e dell'ambiente politico generalmente instabile nel Regno Unito. La nostra significativa posizione in dollari USA è ora un po' ridotta, dopo l'ascesa del dollaro, abbiamo visto interessanti opportunità in altre valute, compreso l'oro
, quest'ultimo riflette le nostre preoccupazioni per la politica monetaria e rendimenti reali continuamente in calo".

Nei dettagli, il fondo di lord Rothschild ha diminuito l'esposizione in sterline dal 55%
a circa il 25% mentre gli investimenti in oro e metalli preziosi in giugno sono stai incrementati fino a raggiungere l'8% del totale.

sabato 13 agosto 2016

un mercato da 5mila miliardi




Banche d’affari alla guerra dell’oro. Un mercato che vale 5 mila miliardi


articolo di Giuseppe Bottero

fonte:  La Stampa di Torino

Wall Street ha appena centrato un triplice record grazie alla corsa dei consumi e al rally del petrolio, eppure le sue regine, Goldman Sachs e JpMorgan, si danno battaglia sul più antico e affidabile dei beni rifugio: l’oro. Fedeli al vecchio motto dell’antiquario Alessandro Morandotti, secondo cui «chi detiene l’oro detiene il potere», le banche d’affari incrociano le armi sul sistema che, da quasi un secolo, viene usato per fissare il prezzo del metallo giallo.  

Da una parte, racconta il Financial Times, c’è Goldman Sachs: assieme ai cinesi del colosso statale Icbc, punta a rivoluzionare il «Fixing». Dall’altra Jp Morgan e Hsbc, pronte a sostenere la London Bullion Market Association, il mercato dell’oro della City che vale almeno 5mila miliardi di dollari e lotta per conservare il suo ruolo chiave, migliorando però la trasparenza.  

ISTITUZIONE STORICA  
Per capire la posta in palio, bisogna fare un passo indietro. Se fino a un anno e mezzo fa il valore dei preziosi veniva fissato due volte al giorno da un piccolo gruppo di banche, esattamente come nel 1912, quando Rothschild e altri istituti crearono il «London Gold Fixing», un’istituzione ristretta ed elitaria ma in grado di resistere agli scandali e alle accuse di opacità, oggi quel metodo è stato rimpiazzato da un sistema elettronico. Basta a garantire l’indipendenza? Secondo Goldman, probabilmente la banca più influente quando si parla di materie prime, no, visto che la maggior parte delle negoziazioni viene ancora fatta privatamente. La situazione potrebbe finire se passasse la linea dell’istituto e dei suoi alleati cinesi, che immaginano una piattaforma di scambi aperta. «Il mercato di Londra non si evolve da decenni, senza cambiamenti rischia il declino», attacca Raj Kumar, capo analista di Icbc, l’istituto controllato direttamente da Pechino.  

L’OMBRA DEI CINESI  
Il suo affondo è tutt’altro che casuale: la Cina è il primo produttore e consumatore di oro, e sta tentando di costruire un «benchmark» regionale asiatico indipendente da quello tradizionale, strappando lo scettro alla Gran Bretagna.  
I sostenitori delle contrattazioni tra privati, da Jp Morgan in giù, spiegano invece che la mancanza di una piattaforma di trading favorisce la flessibilità e rende meno costose le transazioni. Ovviamente, dicono, bisogna migliorare la trasparenza.  

DOMANDA RECORD  
Sullo sfondo, la ritrovata popolarità del metallo giallo, che in un anno ha visto volare i prezzi del 26% spinto dalle performance negative dei mercati azionari europei e dalle incertezze provocato dalla Brexit. La domanda mondiale, nel secondo semestre dell’anno, ha raggiunto le 1.050 tonnellate, contro le 910 tonnellate dello stesso periodo del 2015. Ovvio che, controllare un tesoro del genere, sia diventato il più prezioso degli affari.  

giovedì 4 agosto 2016

continuano i rialzi di medio periodo

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Sopra, grafico dei prezzi dell'oro in dollari per oncia, con barre giornaliere dal settembre 2015.



Sopra: grafico dei prezzi dell'argento dal gennaio 2014, in dollari per oncia, con barre settimanali.  La tendenza rialzista dai minimi di agosto 2015 rimane intatta.

articolo completo su: jessescrossroadscafe.blogspot.it  


Sotto: le quotazioni del future del platino, con barre giornaliere da dicembre 2015. Anche in questo caso è evidente la tendenza rialzista dai minimi di fine gennaio 2016.