venerdì 31 agosto 2012
forte ottimismo rialzista tra i trader di opzioni
Un indicatore nuovo e importante per il mercato rialzista dell'oro è il livello di prezzo delle opzioni "call" a livelli che non si vedevano dall'ottobre 2008. Significa che la maggior parte dei trader di opzioni ritengono probabile un deciso rialzo dell'oro.I trader di opzioni sono generalmente considerati professionisti più sofisticati e ben informati rispetto alla massa degli speculatori che operano sul breve termine.
Questo dato suggerisce che gli operatori professionali si aspettano che il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke suggerirà o annuncerà la stampa di moneta addizionale e un allentamento monetario, in occasione del simposio a Jackson Hole, nel Wyoming.
Molti operatori, invece, sono rialzisti sull'oro a causa dei rischi per il dollaro e il rischio di un imminente forte crescita dell'inflazione.
oro e azioni aurifere
oro in euro - 4 anni |
I segnali tecnico grafici sostengono questa tesi: come si può notare dal grafico, quattro giorni fa l'oro ha rotto con decisione al rialzo i 1600 dollari ma soprattutto il grande triangolo grafico che lo teneva imbrigliato da un anno.
E' interessante notare come durante questo periodo per ben quattro volte l'oro sia sceso sotto i 1550 dollari ma abbia velocemente recuperato tale livello configurandolo quindi come un fortissimo supporto. Sembra che ogni volta abbia trovato forti acquisti da parte di Banche Centrali e mani forti soprattutto di origine asiatica e araba. Tasche profonde che continuano ad accumulare Vera Moneta per scappare dal sempre più alto rischio dei debiti sovrani occidentali e dalle conseguenti politiche di svalutazione monetaria e creazione di inflazione.
Notevole osservare come nell'ultimo anno la forza del dollaro abbia permesso alla quotazione dell'oro in euro di rimanere sostanzialmente invariata:
Anche le azioni aurifere hanno finalmente terminato la loro correzione. E' durata più di quella dell'oro (un anno e mezzo) ed è stata più pesante. Mentre l'oro ha corretto il 20%, le Gold stocks hanno rintracciato ben il 38% confermando l'effetto leva delle azioni minerarie rispetto al metallo, purtroppo anche in negativo. In compenso il rialzo del dollaro ha mitigato le nostre sofferenze.
Graficamente si può notare un perfetto doppio minimo (maggio e luglio) e gli indicatori tecnici, sopra e sotto al grafico, a livello rari di iper-venduto consigliano di comprare più che di vendere.
grafico da stockcharts.com
Se il modello di crescita degli ultimi 12 anni si conferma, va da sé che terminata la correzione numero sei, sia iniziata finalmente la salita numero sette di questo potente Bull market aurifero. La durata media delle precedenti fasi rialziste impulsive è di 12 mesi e circa +120% di performance dai minimi appena segnati.
Come non è stato facile gestire psicologicamente la volatilità di questo settore nella fase ribassista, altrettanto difficile sarà gestire il prossimo anno di rialzo. La violenza della salita sarà probabilmente accentuata da quella dell'oro, a sua volta spinto dall'acuirsi della crisi dei debiti sovrani e dell'aumento della massa monetaria. Fed, BCE e BoC potrebbero in maniera concertata lanciare nuove iniziative di QE, quantitative easing, con pesanti ripercussioni sulle aspettative inflazionistiche.
Nelle ultime settimane sono apparsi trafiletti dove l'hedge fund di Paulson e il colosso Pimco abbiano incrementato l'asset allocation verso l'oro al 44 e 12 % rispettivamente.
Da ultimo, l'analisi delle onde di Elliott sul prezzo dell'oro, evidenzia che quella che sta per iniziare dovrebbe essere la onda 3 della 3 (di 5) ovvero la piu' lunga e potente dell'intero movimento rialzista iniziato nel 2001. Traguardo finale previsto: 4500 USD/oncia.
martedì 28 agosto 2012
Jackson Hole e i derivati sull'argento
In today’s Midday News we speculate about what the Federal Reserve Chairman (Ben Bernanke) may reveal during his speech from Jackson Hole. We discuss the rumour that JP Morgan may have a Derivative bet on Silver that is about to go south and we wonder what may be taking place on JP Morgan’s Silver trading floor.
lunedì 27 agosto 2012
QE e metalli preziosi
Tutto il mercato dipende dal Quantitative Easing !!
E' chiaro che se emetti 5mila miliardi di dollari o sterline o euro o franchi o yen e li scambi con bonds cartolarizzati di mutui o bonds governativi (la politica di Q.E.):
1) fai scendere i tassi di interesse in generale (perchè qualcuno compra tonnellate di debito...);
2) indebolisci queste valute sul mercato internazionale, rispetto a quello che sarebbe stato il loro valore se non lo avessi fatto (esempio più macroscopico la Svizzera che ha emesso franchi pari al 60% del PIL in un anno e li ha venduti sul mercato per tenere il cambio agganciato all'euro e far quindi scendere il franco);
3) spingi il mercato, che si ritrova più liquidità e tassi più bassi, a speculare su bonds, corporate, azioni e materie prime per cui Petrolio, S&P, bonds corporate e anche Oro salgono;
4) aumenti i profitti delle banche e le tieni a galla anche quando sarebbero decotte.
Questi effetti sono chiaramente favorevoli direttamente o indirettamente all'Oro no ? Sono effetti finanziari, sui mercati finanziari e sulle banche. L'unica cosa che NON succede con questa emissione di moneta è che una parte finisca nelle tasche della gente, dei contribuenti, lavoratori, piccole-medie imprese (o meglio, nella misura in cui consentono di finanziare a tassi più bassi riducono il deficit pubblico che ci sarebbe stato senza QE e quindi evitano ad esempio a Giappone, UK, USA di fare austerità, aumentare tasse e tagliare spese, come la povera Italia o Spagna. D'altra parte riducono anche il reddito da interessi di chi ha bonds...)
In ogni caso l'Oro è sceso fino al 2002 e ha cominciato a salire da allora, non dal 2009 quando è iniziata la politica di "QE" ovvero da parte delle Banche Centrali di emissione di moneta che viene scambiata con debito (delle banche e del governo.
In altre parole se guardo più di metà del rialzo lo ha fatto prima. Le banche centrali asiatiche, mediorientali, russa e in generale dei paesi emergenti si sono messe a comprare oro e quelle occidentali hanno smesso di venderlo e questo è il fattore forse più importante nel trend dell'oro. E il motivo è che questa politica di "QE" non ha effetti sull'inflazione domestica in Inghilterra o Stati Uniti o Giappone o Svizzera o Eurozona..., ma fa aumentare la quantità di dollari, sterline, yen, euro..."nel mondo" dove per mondo si intende istituzioni finanziarie che speculano e investono.
E quindi inevitabilmente finisce per deprezzare queste valute e quindi spinge tutti in qualche modo verso l'oro, argento e altre materie prime o beni tangibili come petrolio o terra, specie in paesi che di oro non ne hanno e se lo comprano ora come Cina, Russia, Arabia, India, Korea, Brasile ...
G. Z.
fonte: cobraf.com
E' chiaro che se emetti 5mila miliardi di dollari o sterline o euro o franchi o yen e li scambi con bonds cartolarizzati di mutui o bonds governativi (la politica di Q.E.):
1) fai scendere i tassi di interesse in generale (perchè qualcuno compra tonnellate di debito...);
2) indebolisci queste valute sul mercato internazionale, rispetto a quello che sarebbe stato il loro valore se non lo avessi fatto (esempio più macroscopico la Svizzera che ha emesso franchi pari al 60% del PIL in un anno e li ha venduti sul mercato per tenere il cambio agganciato all'euro e far quindi scendere il franco);
3) spingi il mercato, che si ritrova più liquidità e tassi più bassi, a speculare su bonds, corporate, azioni e materie prime per cui Petrolio, S&P, bonds corporate e anche Oro salgono;
4) aumenti i profitti delle banche e le tieni a galla anche quando sarebbero decotte.
Questi effetti sono chiaramente favorevoli direttamente o indirettamente all'Oro no ? Sono effetti finanziari, sui mercati finanziari e sulle banche. L'unica cosa che NON succede con questa emissione di moneta è che una parte finisca nelle tasche della gente, dei contribuenti, lavoratori, piccole-medie imprese (o meglio, nella misura in cui consentono di finanziare a tassi più bassi riducono il deficit pubblico che ci sarebbe stato senza QE e quindi evitano ad esempio a Giappone, UK, USA di fare austerità, aumentare tasse e tagliare spese, come la povera Italia o Spagna. D'altra parte riducono anche il reddito da interessi di chi ha bonds...)
In ogni caso l'Oro è sceso fino al 2002 e ha cominciato a salire da allora, non dal 2009 quando è iniziata la politica di "QE" ovvero da parte delle Banche Centrali di emissione di moneta che viene scambiata con debito (delle banche e del governo.
In altre parole se guardo più di metà del rialzo lo ha fatto prima. Le banche centrali asiatiche, mediorientali, russa e in generale dei paesi emergenti si sono messe a comprare oro e quelle occidentali hanno smesso di venderlo e questo è il fattore forse più importante nel trend dell'oro. E il motivo è che questa politica di "QE" non ha effetti sull'inflazione domestica in Inghilterra o Stati Uniti o Giappone o Svizzera o Eurozona..., ma fa aumentare la quantità di dollari, sterline, yen, euro..."nel mondo" dove per mondo si intende istituzioni finanziarie che speculano e investono.
E quindi inevitabilmente finisce per deprezzare queste valute e quindi spinge tutti in qualche modo verso l'oro, argento e altre materie prime o beni tangibili come petrolio o terra, specie in paesi che di oro non ne hanno e se lo comprano ora come Cina, Russia, Arabia, India, Korea, Brasile ...
G. Z.
fonte: cobraf.com
giovedì 23 agosto 2012
oro verso i 1900 USD/oncia
rottura rialzista in atto |
Riparte la recessione? Oro subito sugli scudi
La Federal Reserva ha pompato denaro sul mercato con il suo quantitative easing, regalando l’illusione dell’uscita dalla crisi ma senza risolvere i problemi economici e sociali alla radice.
Quindi, il lettore di questo blog (che ci segue da più tempo) non è stato di certo sorpreso dagli articoli apparsi in questi giorni sui principali giornali economici.
Le probabilità di una nuova recessione negli Stati Uniti sono aumentate. Lo afferma l’agenzia di rating
Standard & Poor’s, sottolineando di non ritenere che «l’economia
americana e quella europea miglioreranno sostanzialmente il prossimo
anno», con l’Ue che rischia come gli Usa di dover fare i conti con una
nuova contrazione del Pil.
«Con l’economia globale che si indebolisce fra considerevoli rischi al ribasso, prevediamo condizioni di credito difficili» si legge in una nota di Standard & Poor’s, secondo la quale «i rischi di una vera “doppia recessione” (o recessione a W, quando dopo una breve ripresa il Pil torna nuovamente in territorio negativo) in Eurolandia restano alti».
Ad aumentare l’incertezza delle prospettive economiche americane sono il possibile contagio dalla crisi del debito europea, l’economia cinese e il cosiddetto "fiscal cliff", ovvero la possibilità che all’inizio del prossimo anno scattino tagli alla spesa e aumenti delle tasse insieme. (Source)
Nel momento in cui il mercato inizia a temere una nuova recessione negli USA, scatta subito la molla ed ecco che si inizia ad immaginare cosa potrebbe succedere. Fin troppo semplice: un nuovo quantitative easing. Sarebbe il QE3,
una nuova bomba di liquidità messa a disposizione dell’economia che,
tanto per cambiare non risolverebbe un bel nulla e (cosa non di poco
conto) avrebbe anche l’opposizione di una buona fetta del Congresso,
ormai arcistufa di veder lievitare sempre di più i costi per il
salvataggio “teorico” dell’economia USA.«Con l’economia globale che si indebolisce fra considerevoli rischi al ribasso, prevediamo condizioni di credito difficili» si legge in una nota di Standard & Poor’s, secondo la quale «i rischi di una vera “doppia recessione” (o recessione a W, quando dopo una breve ripresa il Pil torna nuovamente in territorio negativo) in Eurolandia restano alti».
Ad aumentare l’incertezza delle prospettive economiche americane sono il possibile contagio dalla crisi del debito europea, l’economia cinese e il cosiddetto "fiscal cliff", ovvero la possibilità che all’inizio del prossimo anno scattino tagli alla spesa e aumenti delle tasse insieme. (Source)
L’impatto sulla quotazione dell’oro
Se ben ricordate, ho più volte accennato al fatto che un particolare asset era molto correlato a queste decisioni di politica monetaria. E questo asset era proprio il metallo giallo, l’ORO.
E difatti, in modo praticamente matematico, ecco che l’oro parte e prende il sopravvento.
E difatti, in modo praticamente matematico, ecco che l’oro parte e prende il sopravvento.
L’oro ha rotto
gli argini. Dopo oltre tre mesi in cui a stento – e solo per brevissimi
periodi – era riuscito a varcare la soglia dei 1.620 dollari l’oncia, il
lingotto ieri ha superato di slancio non soltanto i 1.630 $, che
costituivano un’importante resistenza, ma anche i 1.640 $, raggiungendo
sul mercato spot londinese un picco di 1,641.20 $/oz. Livelli ancora
lontani dal record, oltre 1.920 $, raggiunto a settembre dell’anno
scorso, ma abbastanza elevati da rinfocolare la tentazione di mettere a
frutto le riserve auree delle banche centrali per tamponare la crisi dei
Paesi periferici dell’Eurozona. (Source)
Che dite? Per conto mio, credo di poter
affermare che…il quadro quadra e se lo scenario recessivo USA,
accompagnato da possibili interventi di politica monetaria anche in
Eurozona e magari anche in altre parti del mondo, verrà confermato, non
sarà di certo una follia ritrovarsi l’oro in area 1900 $/oz nei prossimi
mesi.
D.T.
lunedì 20 agosto 2012
ultimo Ellis Martin report
20 agosto 2012
Grecia, Spagna e Italia sono nel mirino anche per il fatto che non hanno il controllo delle loro valute.
Diverse agenzie federali degli U.S.A. stanno preparandosi al peggio, compreso un collasso di tutti i soldi di carta.
Ci sono troppe frodi e la gente incomincia a non fidarsi più del sistema.
Non è indispensabile "possedere" una casa, la si può affittare. E' invece indispensabile possedere oro e argento, per sopravvivere al crollo economico.
anche argento nelle riserve della Banca Centrale ?
Un importante consulente della Banca Centrale Cinese ha dichiarato che i titoli del Tesoro degli Stati Uniti non sono al sicuro nel medio-lungo termine, e ha raccomandato alla Cina di aumentare le sue riserve auree, come pure di aggiungere l'argento nelle le sue riserve ufficiali.
Se la decisione verrà confermata, si tratta di un potenziale punto di svolta per l'argento, le cui quotazioni potrebbere schizzare dagli attuali 28 dollari all'oncia verso valori a tre cifre, sfondando senza fatica l'attuale forte resistenza a 50 dollari/oncia.
Se la Cina dovesse ridurre i suoi investimenti in titoli del del Tesoro americano di 200 miliardi di dollari e comperare la stessa cifra di ro fisico e lingotti d'argento, come raccomanda Xia, sara possibile dire addio alla manipolazione del prezzo dell'argento da parte delle grosse banche!
Anche se il 90% dei fondi (180 miliardi di dollari) verranno assegnati all'oro il 10% (20 miliardi di dollari) all'argento, ai prezzi di mercato di oggi, l'investimento assorbirebbe l'equivalente di quasi 2 anni della produzione globale delle miniera d'argento, che è di circa 750 milioni di once.
Lo stesso giorno, un funzionario della Camera di Commercio cinese ha dichiarato che la Cina dovrebbe aumentare le sue riserve d'oro fino a un massimo di 8.000 tonnellate. Ji Xianonan, capo del Consiglio di Stato cinese per la sorveglianza delle grandi imprese statali, ha aggiunto che - nel giro di dieci anni - la Cina dovrebbe arrivare a possedere 10mila tonnellate di oro. Ciò significa che la Cina dovrà comperare quasi il 40% della produzione annuale fino al 2020. Il significato di tali dichiarazioni può difficilmente essere sopravvalutato, soprattutto considerando il fatto che normalmente il governo cinese mette in pratica le affermazioni dei suoi alti dirigenti.
Se la decisione verrà confermata, si tratta di un potenziale punto di svolta per l'argento, le cui quotazioni potrebbere schizzare dagli attuali 28 dollari all'oncia verso valori a tre cifre, sfondando senza fatica l'attuale forte resistenza a 50 dollari/oncia.
Se la Cina dovesse ridurre i suoi investimenti in titoli del del Tesoro americano di 200 miliardi di dollari e comperare la stessa cifra di ro fisico e lingotti d'argento, come raccomanda Xia, sara possibile dire addio alla manipolazione del prezzo dell'argento da parte delle grosse banche!
Anche se il 90% dei fondi (180 miliardi di dollari) verranno assegnati all'oro il 10% (20 miliardi di dollari) all'argento, ai prezzi di mercato di oggi, l'investimento assorbirebbe l'equivalente di quasi 2 anni della produzione globale delle miniera d'argento, che è di circa 750 milioni di once.
Lo stesso giorno, un funzionario della Camera di Commercio cinese ha dichiarato che la Cina dovrebbe aumentare le sue riserve d'oro fino a un massimo di 8.000 tonnellate. Ji Xianonan, capo del Consiglio di Stato cinese per la sorveglianza delle grandi imprese statali, ha aggiunto che - nel giro di dieci anni - la Cina dovrebbe arrivare a possedere 10mila tonnellate di oro. Ciò significa che la Cina dovrà comperare quasi il 40% della produzione annuale fino al 2020. Il significato di tali dichiarazioni può difficilmente essere sopravvalutato, soprattutto considerando il fatto che normalmente il governo cinese mette in pratica le affermazioni dei suoi alti dirigenti.
venerdì 17 agosto 2012
Quanto manca all’implosione dell'economia ?
Le cose stanno volgendo al peggio così rapidamente che l'attuale
situazione sembra simile a quella dei tempi della caduta dell'impero romano.
Secondo il Financial Times, il Regno Unito sta triplicando
tutte le multe relative alle imposte. Europa e Australia impongono tasse sui
carburanti sempre più alte, con la scusa che ciò è necessario per l'ambiente
fintanto che AGGIUNGE entrate allo Stato. Qualunque idea di recuperare posti di
lavoro nell’industria sta scomparendo. Ogni azione che stanno intraprendendo i
paesi occidentali sta contribuendo alla morte economica di ogni settore. Stanno
facendo di tutto per invogliare gli industriali a trasferirsi in luoghi più
"amichevoli" in Asia.
I governi non riescono a capire come sia impossibile risolvere la crisi del debito aumentando le tasse per pagare i detentori di titoli di stato. Questa politica sta creando un vortice deflazionistico, questo è esattamente il modo in cui i vari imperi si sono suicidati nel passato, cosa che invece non è mai successo nei casi di iper-inflazione. I banchieri non tollerereranno ciò.
Le indagini sullo scandalo del LIBOR, che hanno avuto inizio a Londra, dove gli organismi di controllo non sono “foraggiati” dai banchieri - come invece avviene a New York – si sono ora estese a 7 banche di New York. Ciò è l’ennesima prova di come i banchieri controllano il governo USA e il presidente Obama. I banchieri controllano entrambi i lati dello schieramento. Sono loro quelli che dirigono la distruzione della società occidentale chiedendo austerità e la distruzione della nostra libertà con un aumento draconiano delle tasse. Da gennaio le tasse sugli investimenti negli Stati Uniti saliranno dal 15% a più del 40%, con quali conseguenze?
Obama a parole sta dando la colpa ai ricchi che non pagano più un’aliquota del 90% sul reddito, come avveniva prima delle riforme di John F. Kennedy. Tuttavia non sta dicendo che sta prendendo soldi dali "ricchi" produttivi per pagare i banchieri, inoltre il 40% di tutti gli interessi viene esportato in ogni caso e non è tassato.
Prenderemo in esame la soluzione alla conferenza di San Diego (22 settembre) ciò che deve essere fatto per sopravvivere a livello personale di fronte a quello che sembra essere un incubo in arrivo.
Purtroppo la scadenza di dicembre 2012 indicata dai Maya non
porrà fine alla nostra miseria.
Sarà opportuno tuttavia riscoprire anche i cicli dei Maya, che
sembrano indicare con precisione il punto di una svolta epocale della nostra
società in corrispondenza dell’inizio di un nuovo ciclo. Se il Rinascimento ha
segnato l'inizio del nostro ciclo, sembra che la crisi del debito sovrano
potrebbe segnare la sua fine.
Il Financial Times ha riferito che in effetti il passaggio dal pubblico al privato sta iniziando con una massa di debito a lungo termine delle imprese che è stato venduto quest'anno già superiore al totale dell’intero anno 2011. Quest’anno le grandi aziende, da Walt Disney a Morgan Stanley, hanno già emesso 86,3 miliardi di dollari di obbligazioni a 30 anni, mentre nel 2011 il totale è stato di 84,7 miliardi di dollari: stanno approfittando dei bassi tassi di interesse e degli acquisti da parte dei fondi pensione.
Preparatevi quindi ad allacciare le cinture di sicurezza. Nei
prossimi mesi ci aspettano emozioni forti.
Martin Armstrong, 16
agosto 2012
giovedì 16 agosto 2012
i portoghesi non han più oro da vendere
Intervista appena pubblicata da Bloomberg: "il giro d'affari è passato da grande a terribile nel giro di pochi mesi, la triste verità è che la maggior parte dei miei clienti hanno già venduto tutti i loro anelli d'oro". In Portogallo i negozi "Compro Oro" nel 2011 sono cresciuti del 29%, ma ora alcuni stanno chiudendo.
Lo scorso anno le esportazioni d'oro dal Portogallo sono aumentate di oltre cinque volte, crescendo a 519,4 milioni di euro da 102,1 milioni di euro nel 2009.
Tradizionalmente il Portogallo si è sempre tenuto stretto il suo oro. La sua banca centrale detiene più oro rispetto alle dimensioni dell'economia del paese rispetto a qualsiasi altro paese dell'area dell'euro.
L'oro è stato accumulato in gran parte nei 36 anni di governo dell'ex dittatore Antonio de Oliveira Salazar. La legge portoghese impedisce di destinare il ricavato dalla vendita delle riserve d'oro a ripianamenti del bilancio dello Stato.
Con il tasso di disoccupazione portoghese al livello record del 15 per cento nel secondo trimestre, i cittadini si chiedono che vi aiuterà a intervenire in loro aiuto ora che il loro lavoro e il loro oro se ne sono andati: "non abbiamo più oro per salvarci da soli ed evitare di essere sfrattati questo mese".
Questa è una frase che sentiremo sempre più spesso in un'Europa colpita dalla crisi del debito.
mercoledì 15 agosto 2012
Amber Gold
Lo abbiamo detto più e più volte, noi lo diciamo di nuovo. Per tutti coloro che per un motivo o un altro intendono investire in metalli preziosi in forma cartacea, vi prego di capire che il capitale investito è a rischio di perdita totale e può essere perduto, mescolato e re-ipotecato, con probabilità vicine allo zero di riavere i propri soldi e con gli investitori in fondo alla coda dei creditori.
Se non vi bastano Lehman Brothers, MF Global, Peregrine e innumerevoli altri esempi, ecco che arriva Amber Gold: un fondo di investimenti basato in Polonia. Come capirete anche da soli, nessuno delle sue migliaia di investitori creduloni era in possesso effettivo della l'oro. E quando hanno provato a ritirarlo, l'oro non c'era più. Tutto andato.
Dal Wall Street Journal:
"Questa settimana è avvenuto il crollo di un azienda che offriva derivati basati sull'oro. Secondo le autorità di regolamentazione polacche si trattava di uno "schema Ponzi" che ha colpito decine di migliaia di clienti, ha scosso la fiducia per l'efficacia delle autorità di regolamentazione finanziaria nella più grande economia emergente dell'Unione europea.
Lunedì scorso, l'azienda Amber Gold, che vendeva investimenti indicizzati sull'oro offrendo tassi di interesse più elevati rispetto alle banche, ha detto che era costretta a fermare le operazioni. Si è ufficialmente impegnata a rimborsare circa 24 milioni di dollari che ha detto di dovere a circa 50mila clienti in Polonia.
Il fondatore di Amber Gold, Marcin Plichta, non ha potuto essere raggiunto per commentare la notizia."
martedì 14 agosto 2012
Siria alla caccia disperata di oro
La crisi umanitaria in Siria: mentre crescono i prezzi di cibo e benzina, al-Assad cerca disperatamente di procurarsi oro
Domenica scorsa, il presidente siriano Bashar al-Assad ha emanato il decreto legislativo 53 che esenta le importazioni di oro dalle tasse di importazione. Tutti i dazi doganali e di stoccaggio, di assicurazione e le spese amministrative riscossi sulle importazioni di oro saranno sostituite da un'unica tassa di $ 100 per un chilogrammo. Sempre secondo lo stesso decreto, per i viaggiatori che importano monete o lingotti di oro in Siria non è più necessario un permesso speciale.
La mossa è un segno di disperazione a causa delle enormi difficoltà economiche in cui versa la Siria, soffocata dalle sanzioni economiche e dalla guerra civile. La guerra economica e valutaria già avviata dall'Occidente ha paralizzato la Siria e questa mossa è un atto disperato del regime per cercare di ottenere valuta forte tanto necessaria in Siria.
Come l'economia della Siria nel suo complesso, il settore bancario è gravemente danneggiato e alcune parti di esso sono vicine al blocco totale.
La fame sta diventando un problema sempre più acuto di giorno in giorno. Come i prezzi crescenti del poco cibo disponibile, ci sono segnali crescenti di disperazione tra i genitori che cercano di sfamare le famiglie.
Anche la corsa dei prezzi di carburante e medicine stanno portando a una nuova crisi umanitaria.
Il professor Nouriel Roubini e altri esperti finanziari avevano sottolineato polemicamente che "non si può mangiare l'oro."
Tuttavia, le persone nei paesi affetti da guerre valutarie ed economiche possono testimoniare di come si può usare l'oro per comprare cibo, carburante e medicine per le loro famiglie in tempi difficili.
L'oro, come è sempre avvenuto nel corso della storia, protegge le loro famiglie dalle devastazioni causate dalle svalutazioni monetarie e dai crolli economico.
Anche la corsa dei prezzi di carburante e medicine stanno portando a una nuova crisi umanitaria.
Il professor Nouriel Roubini e altri esperti finanziari avevano sottolineato polemicamente che "non si può mangiare l'oro."
Tuttavia, le persone nei paesi affetti da guerre valutarie ed economiche possono testimoniare di come si può usare l'oro per comprare cibo, carburante e medicine per le loro famiglie in tempi difficili.
L'oro, come è sempre avvenuto nel corso della storia, protegge le loro famiglie dalle devastazioni causate dalle svalutazioni monetarie e dai crolli economico.
lunedì 13 agosto 2012
tre considerazioni molto semplici
1) la quantità di metalli preziosi che vengono estratti e raffinati ogni anno cresce di pochissimo;
2) la quantità di denaro "fiat" che viene creata elettronicamente sta crescendo di moltissimo;
3) anche la popolazione mondiale sta crescendo molto ogni anno.
Questi tre fatti rendono indubbiamente attraente un investimento in metalli preziosi per il medio-lungo termine.
due resistenze per l'oro
Osservando il grafico dei prezzi in dollari/oncia dell'ultimo anno, notiamo la forte resistenza posta a 1650 USD/oncia che, una volta superata, lascia ben sperare nello sfondamento verso l'alto dei due triangoli.
vari esperti concordano su come proteggersi
Spezzoni di inteviste a Gerard Celente, Mike Maloney, Mike Keiser e Peter Schiff, con perfino un breve inserto da Ballarò.
Tutti affermano che i metalli preziosi sono un ottimo mezzo per proteggersi dal crollo economico imminente.
Tutti affermano che i metalli preziosi sono un ottimo mezzo per proteggersi dal crollo economico imminente.
venerdì 10 agosto 2012
referendum tedesco per l'euro?
La Germania discute sempre di più della possibilità di chiamare i propri cittadini a pronunciarsi con un referendum sul futuro della Ue e soprattutto dell'eurozona, alla luce della crisi del debito.
A sostenerlo è il settimanale Der Spiegel, che dedica all'argomento un lungo articolo nella sua versione online. Nella coalizione di maggioranza a causa della crisi dei debiti sovrani si discute sempre di più intensamente di un referendum sul futuro dell'Europa, si legge sul sito del settimanale.
In particolare, il capo del partito conservatore bavarese (Csu) Horst Seehofer ha avanzato una proposta concreta: vorrebbe che i cittadini fossero interpellati su tre punti:
- il trasferimento di competenze sostanziali a Bruxelles;
- l'allargamento a ulteriori stati;
- l'eventuale aiuto finanziario della Germania ad altri stati europei.
In ogni caso, bisognerà attendere che la Corte costituzionale si pronunci, il prossimo 12 settembre, sul fondo salva stati europeo, l'Esm, e sul suo rispetto del dettato costituzionale tedesco.
In questo modo Angela Merkel potrebbe lavarsi le mani e scaricare sul popolo tedesco la responsabilità di decidere il futuro dell'esperimento dell'Unione Europea.
sono soldi o sono debito?
Facciamo un esempio di oggi: la BCE ha consentito alle banche greche di prestare 2.6 miliardi al governo greco per pagare i bonds che scadono il 20 agosto che la BCE aveva comprato e poi di usare questi crediti verso il governo greco come collaterale per ottenere a loro volta 2.6 miliardi dalla BCE. Questi sono miliardi che la BCE il 20 agosto "stampa", moneta creata dal niente. E perchè la BCE aveva comprati questi BONDS ? per evitare che le banche francesi e tedesche che li avevano comprati anni fa soffrissero un default cioè perdessero questi soldi.
Quindi le banche francesi avevano prestano miliardi al
governo greco (CHE NON AVEVANO, PER CUI SI ERANO INDEBITATE), che alla
fine non poteva pagarli, la BCE compra allora lei i bonds dalle banche
francesi, poi quando i bonds scadono le banche greche prestano al
governo greco questi miliardi (CHE NON HANNO), così il governo li
ricompra dalla BCE e questa BCE presta alle banche greche questo stesso
importo (CHE NON HA, che crea sul computer...). Qui nessuno ha "soldi",
di quelli che sposti in banconote con il furgone blindato e che i
banditi rapinano, di quelli per cui c'è il limite ora di 1000 euro per i
pagamenti.
SECONDO LEI DOVE SONO SOLDI E DOVE E' IL DEBITO in questo circuito ?
Alla
sua età lei non sa ancora che le banche non hanno soldi, ma usano soldi
che i depositanti pensano sia in banca a loro disposizione in ogni
momento per fare mutui a 25 anni e poi in aggiunta a quelli si
indebitano anche, per cui appena qualcosa va storto sono fallite ?
Lei
non sa che le banche hanno perso migliaia di miliardi e hanno dovuto
quasi tutte ricevere garanzie e finanziamenti da parte degli stati per
non fallire e che le principali banche centrali occidentali hanno creato
oltre 7mila miliardi per tenerle a galla, "creato" dal niente, stampato
7mila miliardi e dati alle banche in varie forme ?
lei non sa
che avendo le banche e i loro clienti miliardari prestato miliardi su
miliardi che non possono essere ripagati, dall'Irlanda alla Grecia
all'Italia ai mutui, se i governi smettono di dissanguare famiglie ed
imprese per ripagare i loro debiti rischiano di perdere cifre colossali
anche domani ? In Irlanda lo stato si è assunto le perdite delle banche
che erano pari al PIL e di colpo il debito pubblico dal 20 è saltato al
120% del PIL.
Lei non si è reso conto che il sistema finanziario è
uno schema piramidale basato sul debito, non sui "soldi", le monete
d'oro che qualcuno ha in un forziere come Paperone. Qui non si tratta di
casseforti piene di soldi, ma di leva finanziaria, di creazione di
debito e creazione di moneta su scala colossale tramite saldi
elettronici contabili. Sono giochi di specchi.
Quando il debito totale
in occidente aumenta di 40mila miliardi nell'ultima generazione secondo
lei i "SOLDI" dove sono ?
Lei ha capito la differenza tra Debito e
Moneta, perchè sa che anche i top economisti come Paul Krugman ammettono
che non si sa quale sia ormai ?
messaggio chiaro da GS
Goldman Sachs si sbarazza dei bond Made in Italy
Non solo: la quinta banca americana per asset ha anche aumentato la propria esposizione sui Credit Default Swap (CDS) per coprirsi da eventuali rischi di default di Roma.
L'Italia non è l'unico Stato dell'Eurozona che fa paura ai colossi della finanza statunitensi. L'aggiornamento alla SEC, inviato con cadenza trimestrale, riguarda infatti tutti i PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Portogallo), ritenuti molto a rischio.
Così si scopre anche che l'esposizione verso questi Paesi è scivolata in negativo a -977 milioni di dollari rispetto ai 2,68 miliardi dei tre mesi precedenti, con contestuale aumento della copertura del rischio.
Il messaggio è dunque più chiaro che mai: non c'è fiducia nei PIIGS, ancora meno nell'Italia. Poco importa se Goldman è advisor del ministero del Tesoro per la valutazione delle partecipazioni statali in Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla Cassa Depositi e Prestiti, e se tra le sue fila hanno militato due figure di spicco della politica economica italiana: Mario Draghi e Mario Monti.
giovedì 9 agosto 2012
continua la farsa dei bond greci
La notizia è di quelle BOMBA, dovete sapere che il 20 di Agosto
scadono 3 miliardi di euro di prestiti che la BCE stessa ha concesso
alla Grecia. Atene NON ha i soldi in cassa per saldare il prestito
dunque sarebbe stato default.
E allora cosa succede?
Succede che la BCE ha autorizzato la Banca Centrale Greca a STAMPARE EURO (a crearli elettronicamente) !!
Il giochetto è questo: Atene emette 4 miliardi di bond (incollocabili sul mercato), le banche greche li acquistano e li mettono a garanzia presso la banca centrale greca per finanziare l’acquisto stesso (e magari lucrare sulla differenza di tasso), la Banca Centrale Greca accetta i bond ed emette EURO a prestito.
Lo ridico con parole più chiare: uno stato in bancarotta, emette debito fallito.
Una serie di banche insolventi comprano quel debito che vale meno di carta straccia e lo presentano alla Banca Centrale Greca la quale emette EURO VERI e NUOVI di PACCA per finanziare le banche fallite (e che non avrebbero MAI potuto comprare quel debito).
La Banca Centrale Greca può farlo perchè autorizzata dalla BCE e di fatto la BCE ha fatto un genere nuovo di Quantitatvi Easing.
Signore e signori salutiamo il primo esempio mondiale di allentamento quantitativo che usa come collaterale carta igienica (usata).
Uao, ecco cosa intendeva Mario Draghi quando diceva che avrebbe fatto di tutto per salvare l’Euro. Ora però…. ehm… e perchè la Grecia si e tutti gli altri no? Tanto vale dichiarare di essere in bancarotta e fare stampare la Banca d’Italia (o no?)
Ah un ultima notazione: non sfugge il particolare che è stato concesso quanto doveva essere assolutamente proibito per ripagare un debito in scadenza della BCE stessa.
dal Der Spiegel The European Central Bank’s Discreet Help for Greece.
fonte: rischiocalcolato.it
E allora cosa succede?
Succede che la BCE ha autorizzato la Banca Centrale Greca a STAMPARE EURO (a crearli elettronicamente) !!
Il giochetto è questo: Atene emette 4 miliardi di bond (incollocabili sul mercato), le banche greche li acquistano e li mettono a garanzia presso la banca centrale greca per finanziare l’acquisto stesso (e magari lucrare sulla differenza di tasso), la Banca Centrale Greca accetta i bond ed emette EURO a prestito.
Lo ridico con parole più chiare: uno stato in bancarotta, emette debito fallito.
Una serie di banche insolventi comprano quel debito che vale meno di carta straccia e lo presentano alla Banca Centrale Greca la quale emette EURO VERI e NUOVI di PACCA per finanziare le banche fallite (e che non avrebbero MAI potuto comprare quel debito).
La Banca Centrale Greca può farlo perchè autorizzata dalla BCE e di fatto la BCE ha fatto un genere nuovo di Quantitatvi Easing.
Signore e signori salutiamo il primo esempio mondiale di allentamento quantitativo che usa come collaterale carta igienica (usata).
Uao, ecco cosa intendeva Mario Draghi quando diceva che avrebbe fatto di tutto per salvare l’Euro. Ora però…. ehm… e perchè la Grecia si e tutti gli altri no? Tanto vale dichiarare di essere in bancarotta e fare stampare la Banca d’Italia (o no?)
Ah un ultima notazione: non sfugge il particolare che è stato concesso quanto doveva essere assolutamente proibito per ripagare un debito in scadenza della BCE stessa.
dal Der Spiegel The European Central Bank’s Discreet Help for Greece.
fonte: rischiocalcolato.it
4 anni di indagini e di prezzi manipolati
Intervista a Chris Powell di GATA (Gold Anti-Trust Action Committee)
mercoledì 8 agosto 2012
coniato 191 volte più argento che oro
La zecca degli Stati Uniti ha appena comunicato i dati sulle vendite per la prima settimana di agosto: sono state coniate monete per 4mila once d'oro e monete d'argento per ben 765mila once.
Si tratta di un rapporto di vendita di un impensabile 191,25 a 1 a favore dell'argento!
Certo questi dati è solo per la prima settimana di agosto 2012, ma questo è un rapporto senza precedenti e astronomico di argento fisico contro oro per la zecca degli USA. Negli ultimi anni il rapporto non sia tipicamente aleggiava nella gamma da 50 a 1, che il nostro amico Eric Sprott sottolinea continuamente è assolutamente insostenibile!
Continueremo a monitorare attentamente argento totale la zecca degli Stati Uniti contro le vendite di oro, chiaramente la vendita di 191 volte di più di argento fisico contro l'oro non è sostenibile nel lungo termine, quando il rapporto naturale dei due metalli nelle miniere è circa 10 a 1!
martedì 7 agosto 2012
chi comanda i mercati finanziari
clicca per ingrandire |
Possiamo affermare di essere schiavizzati dalle grandi banche?
Diverse volte vi ho parlato delle banche e del pauroso potere che detengono. Spesso (spingendomi anche un po’ oltre) ho paragonato questa “ragnatela” ad una vera e propria CUPOLA, ormai troppo potente per essere controllata dall’esterno (gli Stati), troppo grande per fallire, troppo influente sui mercati e troppo condizionante per l’economia. Il che è una vera follia. Ci troviamo oggi a dover “lottare” contro la speculazione, pilotata ovviamente dalle stesse banche e da hedge funds, intelligenze artificiali e strutture che fanno sempre capo al sistema bancario.
Mc Kinsey ha fatto due conti.
Questi colossi gestiscono circa 25 milia miliardi di Dollari e derivati che dovrebbero aggirarsi (per le stesse) a circa 310 miliardi di dollari.
Resta comunque sempre interessante fare notare al lettore un elemento determinante.
Il sistema bancario funziona proprio come una “cupola”, profondamente intrecciato e correlato. In questo modo (l’unione fa la forza…politica) il default di un’istituzione di prim’ordine non solo creerebbe uno sconquasso devastante ma provocherebbe un effetto domino inarrestabile che porterebbe probabilmente al baratto.
Questi colossi gestiscono circa 25 milia miliardi di Dollari e derivati che dovrebbero aggirarsi (per le stesse) a circa 310 miliardi di dollari.
Resta comunque sempre interessante fare notare al lettore un elemento determinante.
Il sistema bancario funziona proprio come una “cupola”, profondamente intrecciato e correlato. In questo modo (l’unione fa la forza…politica) il default di un’istituzione di prim’ordine non solo creerebbe uno sconquasso devastante ma provocherebbe un effetto domino inarrestabile che porterebbe probabilmente al baratto.
In testa BlackRock, con volumi
esorbitanti sia sul gestito, sia sui derivati che sull’HFT e sui
programmi informatici capaci di influenzare con i lo ro potenti software
circa 10.000 miliardi di asset a livello volumetrico. Cifre assurde.
Banche troppo grandi per fallire quindi. Allora possiamo dire di essere schiavizzati dalle banche?
Banche troppo grandi per fallire quindi. Allora possiamo dire di essere schiavizzati dalle banche?
D.T.
fonte: intermarket & more
venerdì 3 agosto 2012
cosa ci dicono i bond svizzeri?
bond svizzeri a 2 anni a - 0,454 |
Cosa stanno dicendoci oggi le obbligazioni svizzere?
In apparenza oggi va tutto bene, le azioni fanno segnare forti rialzi, l'Euro recupera sul dollaro e sembra essere tornata l'euforia.Perché allora il principale indicatore di una fuga verso la sicurezza, le obbligazioni svizzere a 2 anni, ci indicano una tempesta imminente?
Questi bond fanno segnare oggi un nuovo minimo nei rendimenti, vengono infatti comperati con rendimenti negativi dell 0,45%
Pare proprio che i capitali importanti stiano scappando in sordina verso la sicurezza dei forzieri delle banche della Confederazione Elvetica.
Madrid ha soldi solo per 3 mesi
Le finanze spagnole possono reggere "più o meno tre mesi’ ma,
anche se al momento ‘non è impossibile trovare liquidita’ sui mercati’,
‘se la pressione sul debito si mantiene ai livelli attuali, bisognera’
chiedere il salvataggio’. Lo afferma in una intervista al Mattino David
Cano, economista e direttore di Analistas Financieros, sottolineando che "se è una strada obbligata" meglio sarebbe "cominciare subito a
percorrerla". Rajoy, dice, "dovrà imporsi con la sua maggioranza
assoluta" anche su quelle regioni "ribelli" a un tetto del deficit cosi’ "drastico": "Del resto, se le comunità autonome chiedono il
salvataggio, sono costrette a loro volta ad accettare le rigide
contropartite. Altro è che il governo debba fare passi politici per
rendere questa amarissima medicina accettabile da tutti. Un rimpasto,
una coalizione di tecnici, non saprei. Di certo il PP soffre una grande
emorragia di consensi". (ANSA).
giovedì 2 agosto 2012
dal Corriere: oro per proteggere i risparmi
Corriere della Sera, 2 agosto 2012
Il clima di euforia e di aspettative rialziste quasi senza limiti che ancora a gennaio circondava l’investimento nel metallo giallo— il bene rifugio per eccellenza —si è improvvisamente dissolto a partire dalla primavera scorsa. «Complice di questa improvvisa freddezza nell’atteggiamento degli investitori è la prudenza della Banca centrale europea, e più in generale di tutte le banche centrali, nelle politiche di espansione della base monetaria», spiega Manuela D’Onofrio, responsabile investimenti della divisione private banking di Unicredit. Il risultato è che le quotazioni in dollari del metallo giallo sono rimaste sostanzialmente invariate, con un modesto rialzo di appena lo 0,30% rispetto al luglio dello scorso anno.
Ma poiché le quotazioni dell’oro sono espresse in dollari, valuta che si è rivalutata di quasi il 16% contro euro nello stesso arco di tempo, ecco che un investitore europeo, che l’estate scorsa avesse scommesso sulle fortune dell’oro, avrebbe ottenuto un risultato a doppia cifra. Frutto unicamente della rivalutazione del dollaro contro euro. «In questo momento nei nostri portafogli l’oro occupa una quota di circa il 5% del totale, viste le ottime caratteristiche di liquidità dell’investimento», sottolinea D’Onofrio. I nuovi strumenti che permettono di investire nell’oro di carta, in particolare gli Etc (Exchange traded funds), hanno infatti il vantaggio di annullare i costi di «stoccaggio» del metallo che viene depositato nei caveau di una banca depositaria (di solito diversa dall’emittente dell’Etc). E di rendere le quote rappresentative del possesso di oro fisico —gli Etc, appunto— facilmente scambiabili sui mercati regolamentati per importi di qualsiasi taglia.
I prezzi-obiettivo (in dollari) per le quotazioni dell’oro rimangono molto aggressivi presso quasi tutte le banche d’affari. E secondo gli analisti di Goldman Sachs e di Morgan Stanley il metallo potrebbe riportarsi su quotazioni vicine o superiori ai 1.800 dollari l’oncia entro i prossimi 12 mesi. «L’oro ha invece dimostrato di muoversi all’interno di un "trading range" compreso fra i 1.550 e i 1.650 dollari l’oncia nel corso degli ultimi mesi, ed è probabile che, almeno fino alla fine di quest’anno, continuerà ad avere una andamento laterale, privo di una precisa direzione di marcia», conclude D’Onofrio. È bene sottolineare che il metallo svolge al meglio le sue funzioni di protezione del capitale in un ambiente economico caratterizzato da bassi tassi di interesse, che corrisponde esattamente alla fase economica che stiamo attraversando. L’oro infatti non paga alcuna forma di interesse e di conseguenza subisce la concorrenza dei rendimenti delle obbligazioni. Una concorrenza che per il momento non fa paura, visto che i bond degli emittenti tripla A offrono cedole di poco superiori all’1%.
fonte: Corriere della Sera
Risparmio, la Crisi non scuote i Beni-Rifugio
ORO: porto sicuro, ma il rialzo si è fermato (in dollari)Il clima di euforia e di aspettative rialziste quasi senza limiti che ancora a gennaio circondava l’investimento nel metallo giallo— il bene rifugio per eccellenza —si è improvvisamente dissolto a partire dalla primavera scorsa. «Complice di questa improvvisa freddezza nell’atteggiamento degli investitori è la prudenza della Banca centrale europea, e più in generale di tutte le banche centrali, nelle politiche di espansione della base monetaria», spiega Manuela D’Onofrio, responsabile investimenti della divisione private banking di Unicredit. Il risultato è che le quotazioni in dollari del metallo giallo sono rimaste sostanzialmente invariate, con un modesto rialzo di appena lo 0,30% rispetto al luglio dello scorso anno.
Ma poiché le quotazioni dell’oro sono espresse in dollari, valuta che si è rivalutata di quasi il 16% contro euro nello stesso arco di tempo, ecco che un investitore europeo, che l’estate scorsa avesse scommesso sulle fortune dell’oro, avrebbe ottenuto un risultato a doppia cifra. Frutto unicamente della rivalutazione del dollaro contro euro. «In questo momento nei nostri portafogli l’oro occupa una quota di circa il 5% del totale, viste le ottime caratteristiche di liquidità dell’investimento», sottolinea D’Onofrio. I nuovi strumenti che permettono di investire nell’oro di carta, in particolare gli Etc (Exchange traded funds), hanno infatti il vantaggio di annullare i costi di «stoccaggio» del metallo che viene depositato nei caveau di una banca depositaria (di solito diversa dall’emittente dell’Etc). E di rendere le quote rappresentative del possesso di oro fisico —gli Etc, appunto— facilmente scambiabili sui mercati regolamentati per importi di qualsiasi taglia.
I prezzi-obiettivo (in dollari) per le quotazioni dell’oro rimangono molto aggressivi presso quasi tutte le banche d’affari. E secondo gli analisti di Goldman Sachs e di Morgan Stanley il metallo potrebbe riportarsi su quotazioni vicine o superiori ai 1.800 dollari l’oncia entro i prossimi 12 mesi. «L’oro ha invece dimostrato di muoversi all’interno di un "trading range" compreso fra i 1.550 e i 1.650 dollari l’oncia nel corso degli ultimi mesi, ed è probabile che, almeno fino alla fine di quest’anno, continuerà ad avere una andamento laterale, privo di una precisa direzione di marcia», conclude D’Onofrio. È bene sottolineare che il metallo svolge al meglio le sue funzioni di protezione del capitale in un ambiente economico caratterizzato da bassi tassi di interesse, che corrisponde esattamente alla fase economica che stiamo attraversando. L’oro infatti non paga alcuna forma di interesse e di conseguenza subisce la concorrenza dei rendimenti delle obbligazioni. Una concorrenza che per il momento non fa paura, visto che i bond degli emittenti tripla A offrono cedole di poco superiori all’1%.
fonte: Corriere della Sera
mercoledì 1 agosto 2012
perfino in Svizzera si teme per la finanza
Anche quest'anno si è tenuta la messa sul passo san Gottardo in occasione del Primo Agosto.
Il vescovo di Lugano, monsignor Pier Giacomo Grampa, in accordo con gli altri vescovi della Confederazione, ha incentrato la sua omelia sul tema della ricchezza e della sua redistribuzione, del denaro e del suo rapporto con la vita cristiana.
"Le notizie di questi ultimi tempi - ha detto Grampa - preoccupano non poco: forse che il nostro sistema finanziario in avvenire non sarà più così sicuro? Siamo tutti quanti confrontati con un mondo finanziario che, apparentemente, nessun uomo, nessuna banca e nessun governo tengono più sotto controllo. I mercati finanziari internazionali sembrano averci nelle loro mani".
fonte: Corriere del Ticino
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