martedì 14 agosto 2012

Siria alla caccia disperata di oro

La crisi umanitaria in Siria: mentre crescono i prezzi di cibo e benzina, al-Assad cerca disperatamente di procurarsi oro


Domenica scorsa, il presidente siriano Bashar al-Assad ha emanato il decreto legislativo 53 che esenta le importazioni di oro dalle tasse di importazione. Tutti i dazi doganali e di stoccaggio, di assicurazione e le spese amministrative riscossi sulle importazioni di oro saranno sostituite da un'unica tassa di $ 100 per un chilogrammo. Sempre secondo lo stesso decreto, per i viaggiatori che importano monete o lingotti di oro in Siria non è più necessario un permesso speciale.

La mossa è un segno di disperazione a causa delle enormi difficoltà economiche in cui versa la Siria, soffocata dalle sanzioni economiche e dalla guerra civile. La guerra economica e valutaria già avviata dall'Occidente ha paralizzato la Siria e questa mossa è un atto disperato del regime per cercare di ottenere valuta forte tanto necessaria in Siria.
Come l'economia della Siria nel suo complesso, il settore bancario è gravemente danneggiato e alcune parti di esso sono vicine al blocco totale.

La fame sta diventando un problema sempre più acuto di giorno in giorno. Come i prezzi crescenti del poco cibo disponibile, ci sono segnali crescenti di disperazione tra i genitori che cercano di sfamare le famiglie.
Anche la corsa dei prezzi di carburante e medicine stanno portando a una nuova crisi umanitaria.

Il professor Nouriel Roubini e altri esperti finanziari avevano sottolineato polemicamente che "non si può mangiare l'oro."

Tuttavia, le persone nei paesi affetti da guerre valutarie ed economiche possono testimoniare di come si può usare l'oro per comprare cibo, carburante e medicine per le loro famiglie in tempi difficili.
L'oro, come è sempre avvenuto nel corso della storia, protegge le loro famiglie dalle devastazioni causate dalle svalutazioni monetarie e dai crolli economico.



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