martedì 17 agosto 2021

fuga da Kabul e il 186esimo numero

17 agosto 2021. Tutti i media internazionali hanno mostrato le immagini e i filmati del gigantesco aereo militare da carico "Boeing C-17 Globemaster" della U.S. Air Force mentre decolla dall'aeroporto di Kabul inseguito da uomini disperati che si aggrappano al carrello.

Vorrei fare notare il particolare inquietante del numero di matricola di questo aereo, che appartiene al "62esimo Airlift Wing" uno stormo da trasporto dell'Air Mobility Command dell'aeronautica militare statunitense, che è basato presso la Joint Base Lewis-McChord assieme al 446esimo Airlift Wing.
Sotto i finestrini della cabina dei piloti possiamo infatti notare i numeri 1109, 62nd AW e 446th AW.

Le forze armate degli USA avevano occupato l'Afghanistan subito dopo gli eventi dell 11 settembre 2001.
1109 è il 186esimo numero primo
.
Possiamo notare come tra l'11 settembre 2001 e l' 11 marzo 2020, giorno di proclamazione della pandemia ( vedi il nostro articolo "riecco il maledetto numero 11" ) sono passati esattamente 18 anni e 6 mesi.


La somma dei numeri 1+1+0+9, inoltre, è uguale al solito numero 11.

Se sommiamo il numero di matricola dell'aereo militare con i suoi due stormi di appartenenza dell'aereo, quidi (1+1+0+9+6+2+4+4+6) otteniamo il numero 33

Questo numero si ripete spesso nei testi e nelle tradizioni esoteriche delle varie religioni del pianeta, in tutte il numero 33 viene identificato come il numero maestro. Il numero 33 è presente anche nella massoneria e rappresenta il grado massimo.

33 è soprattutto il numero che rappresenta la Cabala stessa con tutti i suoi segreti mistici che essa contiene.

Saranno solo strane coincidenze ... oppure era tutto pianificato da chi governa effettivamente gli eventi ?

Lo scorso 4 luglio la base aerea di Bagram, la più grande base americana in Afghanistan, era stata abbandonata in fretta e nottetempo, senza avvisare il governo afghano, lasciando nelle mani dei talebani enormi magazzini pieni di armi ancora nuove e lasciando scappare circa 5mila prigionieri dal carcere, tra i quali un gran numero di guerriglieri legati all'Isis.
Questo ritiro era stato deciso dal segretario (ministro) della difesa Lloyd Austin e dai vertici del Pentagano. Da mesi, inoltre, l'ammistrazione USA aveva cessato di pagare gli stipendi alle forze armate afghane, facendone crollare il morale, già molto basso a causa di un alto livello di corruzione tra i generali afghani. Il sostegno finanziario da parte degli USA ai militari afghani ammontava a circa 3 miliardi di dollari l'anno.

Nel video sotto possiamo notare come ai talebani sono state lasciate non solo armi ed equipaggiamneti vari ma anche somme ingenti di dollari in contanti :


Non è quindi possibile affermare che il rapido disfacimento delle forze armate afghane abbia colto di sorpresa il governo Biden. 

Il 2 giugno scorso l'ambasciata USA a Kabul non si preoccupava di organizzare l'evacuazione bensì i festeggiamenti per il mese dell'orgoglio LGBT :


Al momento tutto fa pensare che l'amministrazione USA in Asia Centrale preferisca il caos alla stabilità. Concetto spiegato bene
dal colonnello Ralph Peters nel suo articolo intitolato "Stability. America’s enemy" e pubblicato sulla rivista trimestrale Parametes, una pubblicazione dell'esercito americano molto popolare nel Pentagono.

Il colonnello Peters spiegava come per gli USA non era più indispensabile vincere guerre ma bastava provocare instabilità in alcune regioni del mondo, modificando i confini degli Stati secondo criteri etnici, magari facendo ricorso a contractors privati (cioé mercenari). La medesima teoria verrà poi insegnata per due anni dall'ammiraglio Arthur Cebrowski in tutte le accademie militari degli USA.

Più recentemente, in gennaio di quest'anno sulla rivista CTC Sentinel dell'accademia militare di West Point era stato pubblicato uno studio del dott. Jonathan Schroden, un analista esperto di Afghanistan e di operazioni delle forze speciali,  che si prevedeva il rapido disfacimento dell'esercito afghano in caso di un'offensiva dei talebani, nonostante una superiorità numerica di tre a uno come uomini e soprattutto un equipaggiamento molto migliore.

Secondo le ultime stime, l'occupazione dell'Afghanistan è costata agli USA ben 2.310 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda l'oro, invece, anche in questo caso verrà eventualmente restituito con molta difficoltà. Ufficialmente l'Afghanistan possiede 1731 vecchi lingotti d'oro (poco meno di 22 tonnellate) presumibilmente immagazzinati nei forzieri della Federal Reserve di New York
sotto il 33 di Liberty Street. Questi 1.731 lingotti d'oro erano stati depositati presso la Fed dalla banca centrale afgana nel lontano 1939.

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Si trattava di un vero C-17A oppure di un fotomontaggio ?


I filmati, con sequenze di grande impatto emotivo, ripresi da tutti i mass-media internazionali, mostrano una folla che tenta di salire sull'aereo già in fase di decollo. Se li osserviamo con attenzione possiamo notare alcune stranezze che fanno pensare a una sceneggiata :

1) in un aereo reale i finestrini della cabina di pilotaggio sono di vetro molto trasparente e acrilico, compreso quello inferiore accanto al numero 1109, e permettono di scorgere l'interno della cabina, i finestrini nel filmato sono opachi e sembrano verniciati;
2) il cono del radar, nella parte anteriore, è troppo sfumato, non si notano differenze tra l'acciaio della fusoliera e la plastica del cono;
3) manca il portello quadrato che dovrebbe esserci sopra le lettere "U.S." come pure quello sotto il numero 446 (vedi fotografia sotto);
4) non è possibile correre dietro ai quattro enormi motori senza essere spazzati via dal getto dello scarico delle turbine, per non parlare poi del calore estremo dei gas di scarico;
5) nessun pilota avrebbe accelerato sulla pista con il rischio di travolgere gli uomini che corrono davanti all'aereo;
6) gli alloggiamenti dei motori sono chiaramente vuoti;
7) con un vero C-17 il rumore delle turbine sarebbe molto più forte;
8) prima di decollare, l'aereo a terra raggiunge una velocità di quasi 500 Km/h, nessun uomo sarebbe riuscito a rimanere aggrappato all'alloggiamento del carrello, i filmati con i presunti corpi che precipitano mostrano solo puntini neri;
9) molti ragazzi corrono accanto all'aereo sorridendo e salutando festosi la telecamera come se fossero comparse pagate per partecipare a un film di Hollywood.



Un C-17A autentico era veramente decollato da Kabul, senza alcun corpo umano che precipita mentre l'aereo sale in quota: forse coloro che han diffuso le immagini di uomini in caduta nel vuoto da grandi altezze vuole farci ricordare coloro che a New York nel 2001 si gettavano in aria dai piani alti delle Torri Gemelle in fiamme. 

Nell'mmagine sotto, in un vero C-17A si nota chiaramente la grande ventola anteriore delle turbine Pratt & Whitney F117-PW-100 (utilizzate anche sui Boeing 757)

Ecco cosa succede a chi si trova dietro un jet sulla pista di decollo:


la USAF ordina la censura su Kabul

P.S. Comunque il grande regista Stanley Kubrick era molto più bravo nel realizzare filmati di falsi eventi :

     Stanley Kubrick il falso del falso

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12 commenti:

  1. What is happening in Afghanistan is what was intended to happen. Its not a coincidence. Its not the result of spontaneous unintended consequences of any decisions the U.S. made. What is happening is part of a plan. Its the means to an end of something else which has been carefully planned in advance.

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  2. The U.S. pullout of Afghanistan is well timed to bring back the troops for the upcoming unrest. What is going to be so horrible that the PTB are planning troops on the streets?

    Chris Pirnak

    https://knowyouradversary.com/2021/08/18/global-circumstances-spell-the-end-a-response-to-a-post-about-the-blood-of-those-who-received-the-covid-jabs/

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  3. Gli Alleati stanno rimpatriando i propri concittadini da diversi mesi. Pensavano di avere tempo fino all’11 settembre, o almeno fino alla mezzanotte del 30 agosto. Ma Washington ha deciso diversamente e scelto la data della festa nazionale indiana, il 15 agosto: un avvertimento per l'India, che sostiene altre etnie, quindi non gradisce che i pashtun del presidente Ghani siano sostituiti da quelli dell’emiro Akhundzada.
    Gli Stati Uniti non hanno affatto perso in Afghanistan, giacché il loro obiettivo non era instaurarvi la pace. Cosa importa loro del milione dei morti causati in vent’anni? Vogliono solo che la regione continui a essere instabile, che non ci sia un governo capace di controllare lo sfruttamento delle ricchezze naturali.
    Thierry Meyssan

    https://www.voltairenet.org/article213770.html

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  4. Can CNN or Fox News turn the collapse of the miserable Ghani regime in Kabul into a new “holocaust” built of lies and fog?

    This is exactly what they are doing, hired guns but for what client?

    We could go further, delving into layered conspiracies, and question as to how much of what has happened with the end of the civil war in Afghanistan may well have been planned and not by the Taliban.

    As always, we ask, “why now” and “who benefits?”

    Who controls the American press? Note we didn’t ask if the American press is controlled, that part has been obvious for a very long time.

    Is the game one of manipulating the semi-conductor industry, which if you haven’t noticed is the controlling factor of our times?

    Could it be simpler, manipulating world commodity markets while playing Afghanistan the same way events in the Straits of Hormuz are handled, manipulated tied to trades in oil futures.

    What can we assume? Crime for profit is the game and if it means millions suffer or even millions die, so be it.

    Gordon Duff

    https://journal-neo.org/2021/08/18/why-the-lie-machine-is-grinding-afghanistan-into-dust/

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  5. Siamo nel punto apicale della cosiddetta transizioneecologica, imposta al mondo intero. Servono quindi nuove #tecnologie, nuove fonti di energia e quindi nuove risorse da sfruttare.
    Alcuni anni fa alcuni geologi, assoldati dal Pentagono americano in cerca di terre ricche di litio individuarono proprio nell’Afghanistan la terra con il potenziale più alto di estrazione di quel minerale, definendola una delle potenziali potenze minerarie al mondo.
    Pensate che quelli afghani li avrebbero lasciati in mano a un gruppo di talebani, nel mezzo della transizione ecologica? O forse trovate più plausibile che qualcuno abbia detto ai talebani: noi vi lasciamo il Paese, voi ci lasciate le riserve minerarie.


    https://www.youtube.com/watch?v=eS6JkVdfRY4

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  6. Is Afghan Crisis Simply a Distraction to Hide the Audit Results?

    As reporter Lara Logan opined on Tucker Carlson’s FOX news show on 18 August, if America had the Will to change matters, even now America could stop all Taliban communications and transportation throughout the country, and we could extract and transport Americans and loyal Afghanis out of harms way without the drama of crossing Taliban check points. But someone who is pulling Joe Biden’s strings wants things to play out exactly as chaotically as we are all now witnessing via the media. Someone behind Biden is far more interested in bringing in tens of thousands of Afghanis and have them distributed throughout the American interior, while our porous, non-existent Southern border is an open invitation for Taliban terrorists to enter our “homeland” and begin attacking our infrastructure and power grid while slaughtering and beheading American civilians for sport.

    Face it… when a country is run by a pride of impudent Marxist snobs who laugh at Biden while pulling his strings and whispering into his earpiece, this is what you should expect. While Biden pretends to answer questions by the laughable gaggle of wannabe media poseurs currently known as The American Press, the deaths, atrocities, and outrages mount by the day.
    LC Vincent

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  7. For months, the Biden administration was stockpiling military equipment for the Taliban before the collapse of the Afghan government. The report comes from Reuters who shares that well over a month before the Taliban’s march across the country, the Biden administration was sending military equipment to Afghanistan amid a “planned withdrawal.”

    The plans of the Biden administration were not very well thought out or executed. But perhaps this was the plan all along.

    According to Reuters, U.S. Defense Secretary Lloyd Austin told reporters, “They’ll continue to see a steady drumbeat of that kind of support, going forward.”

    The Biden administration had continued to ship new firearms, drones, communication gear, and more to the nation that they had plans to abandon in just a few short weeks. Even as the Taliban takeover continued, the shipments continued. The Taliban has bragged about the equipment they obtained, with videos of helicopters and firearms posted online.

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  8. https://www.forbes.com/sites/adamandrzejewski/2021/08/23/staggering-costs--us-military-equipment-left-behind-in-afghanistan/?sh=74c1fb5d41db

    The U.S. provided an estimated $83 billion worth of training and equipment to Afghan security forces since 2001. This year, alone, the U.S. military aid to Afghan forces was $3 billion.

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  9. Gli USA hanno consegnato l’Afghanistan ai talebani, lo dimostrano gli accordi di Doha, le tonnellate di armi e di equipaggiamento moderno che gli hanno lasciato nelle basi e il fatto che sapevano benissimo che l’esercito afgano era uno scherzo che sarebbe scomparso alla prima avvisaglia di combattimento, come infatti è avvenuto.
    L’alternativa ai talebani poteva essere una guerra tribale che avrebbe distrutto il Paese e provocato ancora più migranti di quanti ce ne saranno e sarebbe diventato il santuario ideale per organizzazioni terroristiche. A quel punto meglio i talebani.

    Alla lobby che controlla la politica estera americana non interessa un fico secco dell’Afghanistan, loro hanno nel mirino l’Iran, l’unico dei nemici di Israele ancora in piedi. L’uscita dall’Afghanistan serve a concentrare gli sforzi su una possibile guerra contro l’Iran, che ovviamente Israele non ha nessuno intenzione di combattere ma spinge come al solito gli USA a farlo al posto suo. Dopotutto a questo servono le lobby.

    E noi europei? Noi dobbiamo pensare ai migranti e basta.

    Pietro

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  10. “Gli Americani hanno abbandonato nelle loro basi in Afghanistan, arsenali interi di armi modernissime”, commenta l’amico e saggista Gianluca Marletta. “Chiaramente, in guerra le armi si distruggono piuttosto che darle al “nemico”: evidentemente, qualcuno dello Stato Profondo USA vuole rigiocarsi la carta del terrorismo globale. Adesso, tutti i gruppi wahabiti del mondo avranno a disposizione il meglio degli armamenti… tutto gratis! Se un giorno vi ritrovate torme di barbuti sul Raccordo Anulare, non vi stupite..”.

    Il sospetto di Marletta coincide grosso modo con la tesi dei Thierry Meyssan. La recita sempre più mediatizzata dell’ambigua auto-disfatta americana, l’abbandono di arsenali al “nemico” con cui un capo della Cia va a parlare, i servizi tutti d’apertura dei TG (persino i vaccini obbligatori passano in seconda linea), le troppo fotogeniche scene delle mamme che passano i loro bambini ai soldatini commossi, la drammatizzazione televisiva della data del 31 agosto, evocano i mezzucci di una suspence cinematografica premeditata.
    La fuga dei collaboratori degli Stati Uniti nella contro-insurrezione, qualora riescano a farsi passare per pacifici interpreti, permetterà di estendere il terrorismo ai Paesi di accoglienza. Il presidente russo Vladimir Putin lo ha già denunciato. Il passaggio nelle mani dei talebani dei mezzi militari in dotazione all’esercito afghano permetterà loro di attaccare i Paesi vicini.
    M.B.

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  11. U.S. Marine footage from Kabul 08/21

    https://www.youtube.com/watch?v=vLJ0-ohiC64&t=5s

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  12. the invasion of Afghanistan was for the heroin trade and money laundering, once fentanyl became easier to make than heroin the CIA was done with that country

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