martedì 29 aprile 2014

rischio Russia per le banche europee

 Proprio come le banche americane correvano con le braccia aperte in Sud America nel corso degli anni '70 e si sono ritrovate con crediti insesigibili, possiamo vedere come la guerra economica contro la Russia sta ritorcercendosi contro i giuristi-politici che invocano le sanzioni senza capire che questa è una economia globale con ogni sorta interessi intrecciati. 

A breve termine potremmo assistere a una crisi bancaria europea che provocherà una implosione di gran lunga peggiore di quanto chiunque potesse immaginare. Le banche europee, infatti, possono essere considerate degli "zombie" a causa dell'enorme debito europeo, poi hanno fatto tutto ciò che avrebbero potuto fare di sbagliato, e lo hanno fatto in grande stile.

Il futuro sembra particolarmente pericoloso per le banche europee, perché si sono precipitate in Russia a braccia aperte aspettandosi che il boom dei mercati emergenti durasse per sempre, come avvenuto in Cina.
Le banche europee si trovano oggi con una esposizione massiccia verso le aziende russe.  Se continua il confronto tra l'Occidente e la Russia, diventa sempre più probabile Il rischio sistemico di banche europee che non potranno essere salvate. Possiamo già intravvedere il tracollo completo delle banche europee e dei loro mercati del debito con l'acuirsi della crisi in Ucraina.  Pare che Putin stia già fiutando il sangue di questa carneficina di banche.

Se gli occidentali continueranno a imporre contro la Russia sanzioni (che non potranno mai essere efficaci in ogni caso) assisteremo in Europa all'implosione di una crisi bancaria, a un ulteriore calo del PIL e a un aumento della disoccupazione.


Questo è il lato negativo di giuristi-politici. Sono ignoranti su come funzione l'economia mondiale e credono di essere semidei in grado di stabilire con un tratto di penna ciò che l'economia dovrebbe o non dovrebbe fare. Buona fortuna. Questi politici sono dei pazzi e gli elettori che li hanno votati sono stupidi. Sono come bambini di 2 anni che fanno esperimenti per vedere fino a quando riescono a farla franca.
        Martin Armstrong

 

DB conferma l'uscita dal fixing di Londra

Da tre mesi si vorrevano voci delle indagini da parte delle autorità su Deutsche Bank per i sospetti di manipolazione dei mercati di oro e argento. 

Oggi il Wall Street Journal conferma che DB ha deciso di cedere il suo posto tra le cinque bullion bank che si occupano del fixing:

"DEUTSCHE BANK RESIGNS SEAT ON GOLD, SILVER FIX, GIVES TWO WEEKS"

articolo di gennaio sul fixing manipolato

le 5 banche del fixing di Londra

l'uscita dei Rothschild nel 2004

mercato orso in esaurimento ?

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Il grafico mostra i sette periodi di mercato orso per l'argento, dal 1968 a oggi.
Rispetto al periodo di ribassi attuale, quattro dei precedenti mercati orso hanno avuto una durata maggiore, gli altri tre durarono meno mesi e solo uno ha visto ribassi più profondi.

Se quest'anno dovesse ripetersi quanto successo nelle due fasi più lunghe di mercato orso, i prezzi dovrebbero rimanere bassi fino a ottobre. Se, invece, stiamo assistendo a una ripetizione degli altri due mercati orso più lunghi, la discesa dei prezzi dovrebbe esaurirsi questa estate.

Negli unltimi 40 anni non abbiamo mai visto un mercato orso così lungo da continuare oltre il mese di ottobre di quest'anno. 
Forse, invece, abbiamo già visto il minimo di questo ultimo mercato orso.

In ogni caso, penso di poter prevedere con tranquillità che siamo vicini alla fine del ciclo negativo. Secondo i dati storici, infatti, possiamo affermare che tra poco non ci sarà più l'opportunità di acquistare argento attorno ai 20 dollari per oncia.

    Louis James


articolo completo su: caseyresearch.com

venerdì 25 aprile 2014

nuova moneta da 1 Kg


Per celebrare l'annessione della Crimea alla Russia, la fonderia Grani ha coniato le nuove monete da 1 Kg di argento con l'effige del presidente russo Vladimir Putin. 

Il volto di Putin è su un lato della medaglia, mentre l'altro mostra una mappa della penisola di Crimea.


Anche oggi le tensioni in Ucraina (con richiami al rischio di una terza guerra mondiale) favoriscono le quotazioni dell'oro, che sono risalite oltre i 1300 dollari per oncia.

giovedì 24 aprile 2014

crollo, poi ottimo recupero


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Come previsto con un mese di anticipo da Martin Armstrong, questa fine di aprile è molto volatile. Questi forti movimenti nel giro di pochi minuti sono anche l'ennesima prova del potenza del trading automatico generato da computers e dei market-makers che non perdono occasione per far saltare gli stop-loss dei piccoli traders.

Nel grafico sopra è evidente il colpo di reni di oggi pomeriggio (linea arancio per l'oro, linea grigia per l'argento), probabilmente dovuto alla notizia di nuovi scontri militari in Ucraina.

In lieve recupero anche il rame che sembra aver trovato una base appena sopra i 3 dollari per libbra.



mercoledì 23 aprile 2014

GS neutra sulle miniere

Ieri mattina due analisti di Goldman Sachs hanno aggiornato la loro raccomandazione sul settore minerario dei metalli preziosi a " Neutral" da " Sell" . Hanno citato " un uso più responsabile del patrimoniodegli azionisti ". Ho trovato ciò piuttosto interessante a dir poco.
E' stato probabilmente questo aggiornamento sui titoli delle società di estrazione che ieri ha scongiurato un crollo dell'oro sotto il supporto critico centrato intorno al livello di 1280 dollari per oncia


All'inizio della sessione le vendite da parte dei fondi hedge hanno fatto scendere i prezzi sotto il supporto di 1280, tuttavia il fatto che i titoli mineri non si sono accodati alla discesa ha causato alcune ricoperture degli short, che hanno riportato le quotazioni attorno ai 1280, dove si è combattuta una battaglia feroce su questo importante livello secondo i grafici dell'analisi tecnica. 

Come già detto nei post scorsi, gli speculatori sono sempre più interessati a mettersi al ribasso sui futures dell'oro, pur rimanendo con un saldo netto ancora al rialzo. Mentre loro vendono, le grosse "bullion banks" stanno comperando per coprire alcune delle loro posizioni al ribasso; al momento non c'è quindi alcun complotto da parte delle mani forti per far scendere il prezzo dell'oro.

I fondi hedge sono al ribasso sul rame e sull'argento mentre stanno riducendo le loro posizioni al rialzo sull'oro. Se il prezzo dell'oro non riesce a creare una base su questo livello, aspettatevi nel breve periodo una nuova ondata di speculazioni al ribasso, verso i livelli di 1260 e 1240 dollari per oncia.
Come scenario alternativo, i tori prenderanno coraggio solo una volta superato al rialzo il livello di 1320 dollari per oncia.


     Dan Norcini

articolo completo con grafico sul blog di Trader Dan 


martedì 22 aprile 2014

le discese del martedì

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Come ben visibile nel grafico sopra, le statistiche degli ultimi mesi ci dicono che quasi tutti i martedì assistiamo a rialzi del mercato azionario e a ribassi di quello dell'oro.

Le quotazioni dell'oro sono in discesa da sei giorni di fila e sono tornate a 1280 dollari per oncia, il minimo da metà febbraio (ancora una volta sotto la media mobile a 200 giorni).


manovre dietro le quinte

Nella giornata tranquilla di ieri nel mercato Globex l'oro è sceso in seguito ad alcune svendite di blocchi di contratti. 

I prezzi poi hanno continuato a oscillare attorno al livello di 1290 dollari per oncia.


Ricordo che giovedì 24 scadone le opzioni di aprile sul Comex.
Per le opzioni maggio è considerato invece un mese di pausa.  

Più interessante è questo mese di aprile, con un sacco di contratti di warrant che stanno cambiando proprietario ma con pochissimi movimenti di oro fisico visibile nei magazzini. 

Come avrete letto, la Cina ha aperto a Pechino un terzo punto di ingresso per le importazioni di oro, oltre a Shanghai e Hong-Kong. Si potrebbe sospettare che non sarà più così importante continuare a monitorari i numeri delle importazioni cinesi via Hong-Kong per comprendere i flussi del commercio mondiale di oro fisico. Lo stesso discorso vale per borsa del Comex, che sta perdendo importanza.

Grandi cose stanno accadendo dietro le quinte. Inizieremo però a capirci qualcosa solo nei prossimi giorni.


articolo con grafici su: jessescrossroadscafe.blogspot.it 

martedì 15 aprile 2014

due misteri: Belgio e rottami d'oro

T-bonds posseduti dal Belgio

Chi c’è dietro la Belgio ed al mercato dei rottami d’oro?
Cosa non vogliono che il mondo sappia?

Circa il 45% del debito pubblico americano è detenuto all’estero. La Cina è la maggior creditrice con 1.273 miliardi di titoli: secondo il Giappone con oltre 1.200 miliardi; terzo è il…il Belgio, con 310 miliardi di titoli del tesoro USA.

A gennaio 2014 il piccolo Belgio possedeva ben 310 miliardi di titoli del tesoro USA, mentre Russia e Cina cominciavano, dalla fine dello scorso anno, a disfarsi gradualmente dei titoli di stato a stelle e strisce. Si impone una riflessione.
E’ possibile che un piccolo Paese come il Belgio, in profonda recessione, con un PIL che supera a malapena i 400 miliardi di dollari all’anno, possa permettersi di acquistare in un anno 125 miliardi di titoli di stato USA? Un minuscolo Stato con una percentuale di debito pubblico/PIL pari al 99% (dati 2012)? Chi si nasconde dietro il Belgio? Qualche “emissario” o “foglia di fico” della FED, che sta acquistando i titoli di stato USA che le altre banche centrali (soprattutto Russia e Cina) stanno cominciando a liquidare? Una mossa per evitare (o posticipare) la debacle del dollaro USA e occultare il vero stato comatoso della “valuta di riserva globale”?
Ma questo non è l’unico “mistero” dell’impenetrabile mondo dell’Alta Finanza. In un precedente articolo, avevo segnalato che dal 2012 gli USA, da esportatori di oro in rottami per riciclo, si erano trasformati improvvisamente, negli ultimi due anni, in importatori netti di oro in rottami. Molto strano. La cosa ancora più strana è che questo oro da riciclo proviene in larga parte (221 tonnellate) da un minuscolo Paese del Sudamerica, il Suriname.
La questione si fa assai intrigante. “Insiders” e “Mani Forti”, all’interno degli USA stanno acquistando oro in rottami (in prima battuta diretti verso apposite fonderie di metalli preziosi, le quali trasformeranno i rottami in lingotti). Ma, chi sono i destinatari finali di quest’oro? Chi sono gli “Insiders” e le “Mani Forti” che stanno investendo immensi capitali in oro, con il paravento del Suriname? E chi sta vendendo oro a questi “Poteri Forti”, occultandosi dietro il Suriname?
Forse queste “Mani Forti” stanno accumulando oro, senza “attirare l’attenzione” di occhi indiscreti, (soprattutto a sconto! guarda caso nel 2013 … il prezzo dell’oro è crollato e loro acquistavano i rottami in oro!) perché sono consci del futuro collasso del dollaro americano, e pertanto si stanno “costruendo” un’assicurazione contro la perdita di valore del biglietto verde?  Di cosa sono a conoscenza che alle masse non è dato sapere?

     Riccardo G. - Deshgold



 

diminuisce la fame di oro dei cinesi ?


Dietro il ribasso delle quotazioni dell'oro c'è probabilmente il rapporto pubblicato ieri sera dal World Gold Council.
Secondo il WGC, nel 2014 la domanda di oro da parte dei cinesi rimarrà stabile sui valori del 2013. 
Dal 2002 al 2013, invece, la domanda di oro da parte del mercato cinesi è sempre stata in forte crescita, con un + 32% lo scorso anno (forse anche a causa dei prezzi convenienti).

piovuto dal cielo

frutto dell'implosione di stelle
Un'analisi estremamente accurata di alcuni dei campioni delle più antiche rocce della Terra eseguita da ricercatori dell'Università di Bristol e ora pubblicata su Nature mostra che le riserve accessibili di oro sono il risultato di un bombardamento di meteoriti più di 200 milioni di anni dopo la formazione della Terra.

Durante la formazione della Terra, il ferro fuso affondò verso il centro andando a costituirne il nucleo, insieme alla maggior parte dei metalli preziosi del pianeta, come l'oro e il platino. 

Il lavoro dei ricercatori di Bristol dimostra che "la maggior parte dei metalli preziosi su cui si basano le nostre economie e molti processi industriali chiave sono stati aggiunti al nostro pianeta per una fortunata coincidenza, quando la Terra è stata colpita da circa 20 miliardi di miliardi di tonnellate di materiale proveniente dagli asteroidi".

Gli alchimisti non sono ancora riuscito a trovare la formula magica per creare l'oro. L'oro non può essere stampato dalle banche centrali. Da quanto sappiamo finora, l'oro può essere creato solo dall'immensa potenza di una stella che esplode.

.

lunedì 14 aprile 2014

buon inizio settimana

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L'oro inizia la settimana oltre il livello di 1325 dollari per oncia e sui massimi degli ultimi 20 giorni.
Debole l'euro.
Rimangono forti le tensioni in Ucraina e ciò dovrebbe favorire gli spostamenti di capitali verso i beni-rifugio.
 

giovedì 10 aprile 2014

luna rossa



Ieri Marte il Sole e la Terra erano allineate nel cielo una cosa che accade ogni due anni, ma quello che lo rende particolare è che manca una settimana alla prima delle quattro Lune Rosse che si succederanno nei prossimi mesi. La Bibbia dice che la Luna Rossa precede il giorno dell'apocalisse...,ma la NASA sul suo sito indica che 4 lune rosse (eclissi) seguite da sei lune piene è un evento molto raro, accaduto poche volte negli ultimi duemila anni e solo tre volte dal 1400.

La prima volta nel 1493, la seconda nel 1949 e la terza nel 1967. Cosa hanno in comune ? Secondo alcuni nel 1493 gli ebrei furono cacciati dalla Spagna che all'epoca era il paese in cui erano più numerosi, nel 1949 fu stabilito lo Stato di Israele e nel 1967 si combattè la guerra dei Sei Giorni con cui Israele occupò i territori palestinesi e il Sinai.


per un approfondimento su eclissi e tetradi 


21st century eclipse Tetrads:
Eclipse #1 Eclipse #2 Eclipse #3 Eclipse #4
May 16, 2003 November 9, 2003 May 4 , 2004 October 28, 2004
April 15, 2014*+ October 8, 2014 April  4, 2015*+ September 28, 2015
April 25, 2032 October 18, 2032 April 14, 2033*+ October 8, 2033

mercoledì 9 aprile 2014

oro alla patria

consegna delle fedi d'oro

Crisi, gli italiani vendono l’oro di casa: 300 tonnellate in due anni


I numeri delle associazioni di categoria presentati al Senato. Nel 2011-2012 gli italiani costretti a cedere 14 miliardi di preziosi usati. Poi il calo: non hanno più nulla da impegnare

L’anno peggiore è stato il 2012. La scritta “compro oro” campeggiava ovunque e milioni di italiani vendevano i propri preziosi per arrivare a fine mese. I dati sono largamente sconosciuti. Nel 2012 gli italiani hanno venduto 200 tonnellate d’oro per un valore di 8 miliardi di euro. Due anni fa, stimano le Camere di commercio, 17 milioni di persone sono entrate in una delle oltre 22 mila agenzie, sorte come funghi in tutti i quartieri delle città, per vendersi l’oro di famiglia. 
Ogni crisi ha i suoi numeri. Secondo le associazioni del settore, allargando lo sguardo al 2011, la cifra sale a 300 tonnellate e il giro d’affari a 14 miliardi di euro. Dati contenuti nei dossier allegati ai disegni di legge che dovrebbero finalmente regolamentare il settore, ma che sono fermi in commissione al Senato.
Collane, orecchini, anelli, oltre 20 milioni di “pezzi” finiti in un mercato fuori da qualsiasi controllo. Per dare l’idea, in tutta Italia sono solo 554 gli operatori autorizzati da Bankitalia. Tutti gli altri si muovono nel solco di un vuoto normativo, spesso paravento per affari milionari gestiti dalla criminalità: riciclaggio e reinvestimento di proventi illeciti, ricettazione, frode ed evasione fiscale, tutto documentato dalle inchieste delle fiamme gialle. Ma anche chi non opera in “nero” fa affari d’oro. I margini di guadagno sono altissimi. Il meccanismo è semplice: si acquista a prezzi molto più bassi di quelli che poi vengono applicati alle fonderie, che comprano solo da operatori in grosse quantità. Senza regole e senza bisogno di autorizzazioni, secondo la Guardia di finanza, tra il 2011 e il 2013 il numero dei compro oro è aumentato di cinque volte.  (...)
Lo racconta il Fatto Quotidiano. Grazie ad una miracolosa operazione di trasparenza sul giro d’affari dei Compro Oro, è stato svelato al Senato che gli italiani, nel biennio 2011-2012, hanno svenduto ai tanti negozietti appositi circa 300 tonnellate di oro e preziosi. Per un totale di 14 miliardi di euro. La cifra è molto significativa. E’ circa l’equivalente della finanziaria del 2013: le famiglie italiane si sono fatte una finanziaria da sole. Io lo trovo assolutamente vergognoso. Trovo indegno di un Paese civile (nota frase abusata dai politici in campagna elettorale) che i cittadini siano ridotti a vendersi l’oro in quantitativi industriali per riuscire a tirare avanti. E’ una cosa da vomito. In un certo senso, hanno dato l’oro alla Patria. Hanno tirato la fine del mese da soli, mentre il loro Paese era occupato a dirottare i soldi delle tasse verso gli interessi sul debito anziché provvedere a chi si trovava in difficoltà come sarebbe compito di una comunità. Chissà, forse “ce lo chiede l’Europa“. Mentre i piazzisti commerciali dell’Unione Europea provano a convincerci raccontando che in 70 anni non si sono fatte guerre, noi guardiamo agli italiani che si sono spogliati anche delle fedi nuziali, ai greci che muoiono senza medicine e senza cibo nelle mense scolastiche, agli ucrai

Tratto da: http://www.deborabilli.it/2014/oro-alla-patria-14-miliardi-di-euro-e-la-chiamano-pace-europea/
Lo racconta il Fatto Quotidiano. Grazie ad una miracolosa operazione di trasparenza sul giro d’affari dei Compro Oro, è stato svelato al Senato che gli italiani, nel biennio 2011-2012, hanno svenduto ai tanti negozietti appositi circa 300 tonnellate di oro e preziosi. Per un totale di 14 miliardi di euro. La cifra è molto significativa. E’ circa l’equivalente della finanziaria del 2013: le famiglie italiane si sono fatte una finanziaria da sole. Io lo trovo assolutamente vergognoso. Trovo indegno di un Paese civile (nota frase abusata dai politici in campagna elettorale) che i cittadini siano ridotti a vendersi l’oro in quantitativi industriali per riuscire a tirare avanti. E’ una cosa da vomito. In un certo senso, hanno dato l’oro alla Patria. Hanno tirato la fine del mese da soli, mentre il loro Paese era occupato a dirottare i soldi delle tasse verso gli interessi sul debito anziché provvedere a chi si trovava in difficoltà come sarebbe compito di una comunità. Chissà, forse “ce lo chiede l’Europa“. Mentre i piazzisti commerciali dell’Unione Europea provano a convincerci raccontando che in 70 anni non si sono fatte guerre, noi guardiamo agli italiani che si sono spogliati anche delle fedi nuziali, ai greci che muoiono senza medicine e senza cibo nelle mense scolastiche, agli ucrai

Tratto da: http://www.deborabilli.it/2014/oro-alla-patria-14-miliardi-di-euro-e-la-chiamano-pace-europea/

      Carlo di Foggia

articolo completo su: ilfattoquotidiano.it

martedì 8 aprile 2014

un messaggio chiaro


La banca centrale russa ha cambiato il suo logo, cheora è un rublo d'oro (vedi immagine).
Un chiaro messaggio di sfida da parte di Putin verso le grandi banche occidentali.

lunedì 7 aprile 2014

aggiornamento sul COT

Esaminando l'ultimo rapporto sul COT (Commitment of Traders) si nota come i fondi hedge ancora una volta sono stati grossi venditori di contratti, quindi non dobbiamo sorprenderci che il prezzo dell'oro si muove verso il basso. 
I fondi hedge hanno chiuso 8000 posizioni al rialzo e hanno aggiunto 5500 posizioni al ribasso. L'impatto netto è quindi di 13.687 contratti al ribasso. 
Anche gli altri soggetti obbligati al rendiconto nella scorsa settimana sono stati prevalentemente venditori, con un risultato netto di 4724 contratti al ribasso, comprendendo sia le opzioni sia i futures.

La categoria dei grandi "commercials", invece, è rimasta principalmente sul lato degli acquisti, con un saldo positivo di 14.858 contratti.
La differenza finale è quindi di 3553 contratti a favore dei venditori, con il prezzo dell'oro all'oncia che ha chiuso la settimana scorsa perdendo 31,60 dollari.
Questo scenario, grossomodo, sta continuando dall'inizio del 2001.

Guardando al grafico dell'ultimo periodo, i prezzi dell'oro hanno mostrato di resistere bene al livello di 1280 dollari per oncia, scatenando un'ondata di ricoperture da parte di speculatori che erano posizionati al ribasso. Durante il rimbalzo ho notato anche l'afflusso di denaro fresco al rialzo.

(...)
Nel futuro prossimo la chiave sarà il dollaro e il mercato dei tassi di interesse degli USA. Ci potrebbe essere anche qualche acquisto di oro come bene di rifugio se i mercati azionari dovessero iniziare a traballare, come hanno fatto venerdì scorso. 

       Dan Norcini


fonte: traderdannorcini.blogspot.it  

sabato 5 aprile 2014

la strana storia dell'oro sparito dall'Ucraina


La strana storia dell’oro sparito dall’Ucraina, e riapparso in Iraq

Il 7 marzo, in segreto, di notte, a Borispol, l’ aeroporto di Kiev, un grosso aereo privo di insegne e sotto pesante scorta armata viene caricato con 40 casse piene di lingotti d’oro. I media occidentali non ne parlano, ovviamente. Ne parlano i media russi e un sito imbeccato dai russi, Newswire 24, ipotizzando che le casse siano state prese in consegna da Zio Sam per sicurezza , nel timore dell’improbabile invasione russa, senza escludere l’altra ipotesi: che l’abbiano fatte volare in Svizzera «per dividersele la Timoshenko e i suoi compari».

Quaranta casse di lingotti sono tante: forse quasi l’intera riserva aurea dell’Ucraina. Al Paese, il World Gold Council, attribuisce 42,3 tonnellate di riserve d’oro di Stato. Secondo gli esperti di questo genere di cose, una cassa di lingotti sta su un pallet standard da 900 chili; 40 casse rappresentano dunque 36 tonnellate d’oro o giù di lì.
27 marzo: "L’Iraq raddoppia le sue riserve d’oro", titola l’organo economico francese Les Echo. L’Iraq ?! Proprio così: ha comprato 36 tonnellate d’oro che ha aggiunto alle sue riserve di 29,8 tonnellate, al prezzo di 1,5 miliardi di dollari. Adesso ha 65,8 tonnellate del metallo che, dice ufficialmente Baghdad, gli serve per stabilizzare la propria moneta (ildinar). Il giornale francese annota che "nessun Governo aveva comprato tanto oro da tre anni a questa parte», e che «l’annuncio non ha fatto aumentare il corso del metallo".

I soliti esperti si chiedono: come ha fatto un così grosso acquisto non alterare i corsi? L’anno scorso, la sola voce che Cipro sarebbe stata costretta a mettere in vendita parte delle sue riserve – di sole 13,9 tonnellate – ha fatto cadere il mercato in un attacco di panico, con perdite che non si vedevano da trent’anni. E ora la Banca Centrale di Baghdad compra tre volte il tonnellaggio e il mercato non lo registra, nessuno speculatore di Londra si prova a fare un po’ d’arbitraggio... no, non è possibile. Anzi no, correggono gli esperti: è possibile, se l’Iraq non ha comprato sul mercato libero.

È l’oro ucraino quello che è finito in Iraq? Sapendo che l’Ucraina è ormai un satellite USA, e Baghdad è sotto "liberazione" americana, è legittimo sospettarlo. Google Map ci mostra anche la fattibilità del misterioso volo.
Sul perché, le ipotesi si possono solo sprecare. Forse è il pagamento anticipato di future forniture petrolifere, ora che Mosca ha raddoppiato i prezzi a Kiev? O qualche altro motivo più occulto e inconfessabile? Fatto sta che gli ucraini sono stati espropriati delle loro riserve.  

(...) 


venerdì 4 aprile 2014

il vero costo dell'argento

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La soddisfazione degli investori in metalli preziosi è a un minimo storico. Le banche e case di brokeraggio stanno continuando a pubblicare previsioni negative, come il rapporto di Natixis sulla previsione di una discesca dell'argento a 10 dollari per oncia.  (rapporto riportato nel post del 1 aprile su questo blog).

Uno dei problemi principali è la confusione sul costo reale delle miniere d'oro e d'argento. Se gli investitori credono che la produzione di un'oncia di argento costa solo dai 7 ai 10 dollari avranno meno fiducia in un prezzo d'argento sopra i 20 dollari. Per loro, il prezzo di mercato dell'argento potrebbe scendere a 10/15 dollari, così come gli analisti di Natixis hanno dichiarato.

Nel grafico qui sopra potete notare come il costo dell'estrazione dell'argento è aumentato di pari passo del prezzo del petrolio. Il prezzo di un barile di petrolio era di 25 dollari nel 2002 e nel 2013 è quadruplicato 108 dollari.

Tuttavia, l'industria mineraria non compra barili di petrolio, utilizza macchinari che consumano gasolio. Guardiamo la variazione di prezzo del gasolio al gallone (negli USA):

1998 = 1,04 dollari;  2002 = 1,31 dollari2013 = 3,92 dollari

Possiamo vedere come i prezzi del gasolio sono triplicati dal 2002-2013 e quasi quadruplicati nel 1998-2013


Non solo i costi di produzione complessivi saliti alle stelle dal 2000, ma soprattutto è cresciuta la quantità di materiali e beni consumati per ogni oncia di metalo prezioso prodotta.  Se consideriamo per esempio il gigante minerario Barrick Gold, nel 2000 otteneva 5,47 grammi di oro puro per ogni tonnellata di minerale grezzo estratta. Nel 2013 il rendimento medio è sceso a un misero 1,43 grammi per tonnellata.

Il rendimento medio nel settore delle miniere d'argento è sceso da 13 once per tonnellata nel 2005 a 8,1 once per tonnellata nel 2012.

Considerando tutto, dalla quadruplicazione dei costi energetici all'aumento del consumo di materiali e merci con salari più alti, scopriamo che i costi nel settore delle miniere di argento e oro sono almeno quattro volte superiore di quanto non fossero nel 2000.


articolo completo con molti grafici su: srsroccoreport.com  

mercoledì 2 aprile 2014

Putin minaccia JPM

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Putin minaccia misure di rappresaglia contro il blocco dei trasferimenti di denaro orchestrato da un gruppo di banche capeggiate da JP Morgan.
Probabilmente per questo motivo, stamattina all'apertura dei mercati di New York i prezzi dei metalli preziosi si impennano, come evidenziato nel grafico sopra (linea arancione per l'oro e grigia per l'argento).


debito non sostenibile

L'inflazione nell'eurozona è scesa allo 0,5%, con la Spagna che ha già un -0,1%

Oggi con un inflazione crollata allo 0,5% l'Italia paga in media sul 2,5% sui titoli di stato. Nonostante la BCE abbia portato i tassi a cui presta alle banche al 0,5%, l'Italia paga due punti % in più all'anno.  Nel 2008, con un inflazione al 4% l'Italia pagava in media sul 3% sui titoli di stato, un punto % di meno all'anno.  


Persino Repubblica si accorge che al ritmo attuale di PIL e inflazione il debito pubblico al 134 %  salirà sempre ...    (Fubini, Repubblica, 1 aprile 2014)
La "sindrome giapponese" può costare 15 miliardi all'Italia. Nonostante il taglio dei tassi bancari il peso reale per chi ha debiti da pagare è aumentato. "L'effetto combinato di crollo dei prezzi e fiscal compact rischia di far saltare i conti pubblici"


Non è vero che rischiamo la sindrome giapponese. Magari. Il Giappone aveva e ha una disoccupazione minima, tra il 4 e 5% massimo, noi al 12% e il Giappone ha e aveva tutto il suo debito pubblico in mani giapponesi, noi grazie all'euro ne abbiamo venduto 1/3 a stranieri, per cui di 80 miliardi di interessi ne vanno quasi metà all'estero (gli esteri non hanno Bot, solo Btp). Inoltre il Giappone teneva e tiene il costo del debito allo 0,5% medio.

Il BTP è matematicamente avviato al default restando nel'euro  
e ovviamente è destinato ad un -30% uscendone
ma il mercato nella sua saggezza (orizzonte temporale di un mese massimo) ha ancora fede che Draghi farà un altro miracolo, dopo quello del 2012.

 
E' possibile che Draghi faccia un Alleggerimento Quantitativo (QE) e imitando gli inglesi riduca il peso del debito pubblico ?

Se lo fa sparisce la necessità del vincolo del pareggio di bilancio, tanto i deficit li assorbe la BCE gratis ... e allora si possono fare deficit stimolando la domanda, salta tutta l'ideologia del Fiscal Compact e persino il 3% di limite di deficit di Maastricht! ...

Se fai allora deficit pubblici e stimoli la domanda, restando nell'euro, i paesi non germanici vanno in deficit estero (perchè l'euro è sopravvalutato per loro, cioè per Spagna, Italia) e senza la morsa dell'austerità non riducono i loro costi ... Se vanno in deficit estero come razzo si finanzia il decicit estero nell'eurosistema, con la moneta unica ? Si accumulano debiti verso la BCE tramite "Target2"...cioè tramite la Bundesbank che fa crediti di riserve alla Banca d'Italia i tedeschi devono finanziare i deficit esteri di Italia e Spagna...e perchè cavolo dovrebbero farlo ? I tedeschi sono gente logica, perchè dovrebbero fare qualcosa di illogico ?

Prova a pensare ... non c'è modo di uscirne ... per l'Italia e la Spagna.
Per la Germania e Olanda invece è logico, schiacciando l'inflazione a zero in Italia, leggermente inferiore a quella tedesca ora e negativa per la Spagna, se la gente non si ribella, in qualche anno i costi medi alla fine si riducono. La Deflazione e recessione permanente costringono a ridurre costi e spese e alla fine, dopo diversi anni, tutto quello che c'è in Italia costa meno (in euro). Ai tedeschi un inflazione zero in Italia e Spagna per diversi anni va bene, è quello che vogliono! Perchè così quello che resta dell'economia spagnola e italiana diventa più competitiva. Quello che resta.


    G. Zibordi

articolo completo su: cobraf.com


N.B. chi possiede metalli  non possiede alcun debito.

martedì 1 aprile 2014

argento più rischioso dell'oro ?


Gli analisti Nic Brown e Bernard Dahdah di Natixis sostengono che il potenziale di ribasso del prezzo dell'argento è molto maggiore di quello dell'oro, principalmente per due motivi.
Prima di tutto c'è il fatto che la maggior parte degli investitori in fondi ETF e ETP (exchange traded products) basati su argento hanno mantenuto le loro posizioni durante i mesi di forte calo dei prezzi e potrebbero ormai perdere ogni speranza e liquidare le loro quote.
Secondariamente c'è la considerazione che secondo le stime di Natixis il costo medio di estrazione dell'argento è sceso a soli 7 dollari l'oncia. Le quotazioni di mercato dell'oro, invece, sono molto vicine al costo di estrazione, stimato ora attorno ai 1100 dollari per oncia.
Brown e Dahdah si aspettano quindi un prezzo per l'argento attorno ai 18,60 dollari l'oncia quest'anno, che scenderà a 15 dollari l'anno prossimo, con la possibilità di discese più profonde dovute sia alla grande disponibilità di materiale sia ai dubbi sulla pazienda degli investitori (soprattutto di chi ha investito in argento tramite pezzi di carta).

Nel loro rapporto i due analisti precisano: le 19700 tonnellate di argento nominale posseduti dagli ETP che garantiscono l'esistenza del sottostante fisico è equivalente a quasi l'80 % del metallo estratto dalle miniere in tutto il 2012. 

In caso di una forte liquidazione delle quote, come è successo l'anno scorso nel caso dell'oro, il metallo che uscirà dai depositi delle banche provocherà un eccesso di offerta sul mercato. Con uno scenario di questo genere, potremmo vedere i prezzi d'argento scendere sotto la media di 15 dollari per oncia nel 2014 e di 10 dollari nel 2015. 
A fronte di una ulteriore discesa dei prezzi dell'argento, fino a quando terranno duro gli investitori in ETF e ETP?

Gli analisti di Natixis Global Asset Management, tuttavia, ipotizzano anche uno scenario positivo per l'argento: se nel mondo dovessero ripresentarsi instabilità geopolitica o economico rispetto a quanto previsto, il prezzo dell'argento potrebbe salire a 28 dollari quest'anno e a 37 dollari per oncia l'anno prossimo.

      Kip Keen

fonte: mineweb.com