il motivo del crollo dell 8 gennaio

 

(...) I traders delle grosse banche hanno colpito di nuovo, lo scorso venerdì 8 gennaio alle ore 9:00, quando aprivano i mercati europei.
L'oro quotava 1.905 dollari per oncia, di colpo le quotazioni sono crollate di 30 dollari. 

(sopra è visibile in grafico in dollari per oncia con barre da un minuto)

Secondo le nostre fonti, un ordine di vendita per 1,4 milioni di once (43 tonnellate) è passato attraverso la borsa del Comex per un controvalore di 2,7 miliardi di dollari.
Un ordine di tale grandezza poteva chiaramente provenire solo da una delle "bullion banks" che agiva in accordo con la BRI (Banca dei regolamenti internazionali) di Basilea.

Nessun trader sano di mente, infatti, venderebbe mai 1,4 milioni di once d'oro in una volta sola in un mercato illiquido! Se lo avesse fatto, sarebbe stato licenziato sul posto. Quindi questa è stata chiaramente l'ennesima manipolazione del mercato dell'oro.
Le grandi posizioni al ribasso nei portafogli delle bullion banks richiedevano un prezzo molto più basso di quello corrente per poter essere chiuse in profitto.

Quest'ultima mossa dovrebbe apparire ancora più mostrosa se consideriamo che solo due giorni prima l'oro quotava ben 1960 dollari per oncia. Queste manipolazioni, tuttavia, non ha alcun effetto sulla tendenza al rialzo a lungo termine dell'oro in essere dal 1999.

Quando la correzione attuale terminerà, cosa che non dovrebbe richiedere troppo tempo, l'oro inizierà il suo viaggio verso livelli molto, molto più alti. La prossima settimana discuterò del motivo per cui la legge di Gresham sosterrà l'oro mentre passa ai 2mila dollari per oncia.

Teniamo presente, comunque, che se da un lato è sempre interessante parlare del prezzo dell'oro, dall'altro sono discorsi che hanno poco senso.
Perché dobbiamo ricordare che l'oro fisico è detenuto solo a scopo di conservazione della ricchezza. Misurare il suo valore in qualunque moneta "fiat", sempre più priva di valore, serve a ben poco.
Lo sitauzione mondiale necessita di detenere l'oro come una forma di assicurazione sulla vita. Se le quotazioni dell'oro raggiungono i 2mila dollari, oppure 20mila oppure 200 trilioni di dollari, ciò non ha nulla a che fare con il valore reale dell'oro ma rifletterebbe soltanto la situazione di un sistema finanziario in bancarotta con valute legali sempre più deboli e svalutate.

       Egon von Greyerz
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