martedì 30 giugno 2020

a Wuhan, tonnellate di oro contraffatto


Da poche settimane sta emergendo quello che potrebbe essere uno dei più grandi scandali sulla contraffazione dell'oro nella storia recente. Non coinvolge solo la Cina, ma emerge da Wuhan, una città che è diventata sinonimo di tutto ciò che è scandaloso nei confronti della Cina.

Al centro dello scandalo c'è la società Kingold Jewelry Inc., uno dei maggiori produttori cinesi di gioielli in oro, con sede a Wuhan e quotata al NASDAQ, accusata di depositare falsi lingotti d'oro come garanzia per ottenere prestiti da 14 istituti finanziari cinesi.
 

Dopo una prima verifica, dentro molti dei lingotti delle 83 tonnellate di oro ufficialmente possedute da Kingold è stato trovato rame.

Il caso di contraffazione da parte di Kingold fa eco al più grande caso di frode in Cina di prestiti garantiti da oro fisico, avvenuto nel 2016 nella provincia dello Shaanxi nord-occidentale e nella vicina regione di Hunan, dove i regolatori hanno trovato lingotti d'oro adulterati nelle casse di 19 istituti di credito a sostegno di 19 miliardi di yuan di prestiti, ovvero circa 2,5 miliardi di dollari. In quel caso i lingotti contenevano tungsteno, un metallo con un peso specifico simile a quello dell'oro.

Il peso specifico dell'oro è 19,6 Kg per decimetro cubo, quello del tungsteno è di 19,1. Come mai nessuno si è accorto prima dei lingotti contenente rame, un metallo con un peso specifico molto più basso ( 8,93 ) ?


L'azionista di controllo di Kingold è Jia Zhihong ( 贾志宏 ), descritto come "un ex militare molto influente". Il signor Jia era un quadro ai vertici dell'esercito cinese, in servizio sia a Wuhan siua a Guangzhou, responsabile delle miniere d'oro controllate direttamente dall'esercito popolare di liberazione.
I primi commenti dalla Cina su questo scandalo lasciano intendere che le connessioni del signor Jia con il potente esercito cinese significano che poteva fare tutto ciò che voleva, senza controlli.

Una grande società di assicurazioni di proprietà statale copriva alcuni dei prestiti, ma il beneficiario era Kingold, non i finanziatori.


Oltre 12 grandi banche e istituti finanziari cinesi avevano prestato soldi a Kingold, valutando a 2,8 miliardi di dollari le riserve di oro fisico dichiarate dalla società di Wuhan.Lo scorso 22 maggio la China Minsheng Trust - un'altra società bancaria ombra e uno dei maggiori creditori di Kingold - ha ottenuto un ordine del tribunale per testare le garanzie prima della scadenza dei debiti di Kingold: la verifica ha scoperto che i lingotti nelle casse sigillate del Minsheng Trust sono in lega di rame.

Il sistema finanziario globale si dimostra sempre più fragile, con un livello di indebitamento senza precendenti e basato spessso su garanzie che, anche in assenza di frodi, hanno perso buona parte del loro valore, come il petrolio, gli immobili commerciali, l'industria del turismo, l'industria automobilistica, le compagnie aeree, ecc.

Dallo scorso 22 marzo stiamo avvisando che questa pseudo-pandemia del Covid-19 potrebbe essere usata come pretesto per un crollo finanziario generalizzato:
 

  "il virus come pretesto per il crollo" 
 .




3 commenti:

  1. Il collasso globale come esito della globalizzazione è dietro l’angolo, Wirevard e le 83 tonnellate di falso oro cinese sono parte della stessa fin de partie; accadde lo stesso anche nel 1929, quando i grandi successi della finanza USA si rivelavano basati sul vuoto (come Wirecard) e su trucchi delinquenziali (come l’oro cinese).

    Spero di sbagliarmi, ma sembra l’inizio del Grande Crollo.
    M. B.

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  2. They always talk about new COVID "cases," not deaths. Why?
    The true death statistics do not justify the economic devastation
    they have caused.
    H.M.

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  3. The Chinese gold scandal does not fully wash
    Yes, there was a gold company called Kingold in Wuhan that mis-represented what they were selling and that's pretty much where it ends. The pictures of the "gold bars" you see circulating, where a shell is peeled back from a bar of tungsten, are not accurate.

    Here is what the company in fact did -

    They melted gold into copper and created an alloy. They then plated the outside of the bar in a thick layer of 24K gold. Ok, so there's problems with this too, - however, it is the best case scenario for whoever bought this crap.

    The reason why tungsten is the preferred method of fakers is because tungsten weighs so close to what real gold does that scales can't tell a difference. All you have to do with the bars that were a copper alloy is drop them in water and see how many ML they displace for their claimed weight. If they displace too many, they are fake. However -

    None of the reports I have seen on this particular scam have stated what percentage of copper the bars actually contained. It might only be 5 percent. It is probably not over 25 percent. And if I was going to get ripped off on a gold purchase, I'd much rather have it be this way than tungsten, the bars in this latest scam at least have a portion of their stated value. If they were selling bars with copper mixed, they could not take this very far and get away with it, absolutely anyone with a decent scale would be able to tell the bars were fake and it took quite a while for this to come to light. So I am guessing no more than 10 percent copper.

    If even 5 percent of a bar's weight was copper, and you advertised it as 100 percent pure, there would be an ENORMOUS profit made. They don't have to be completely fake. Yes, I'd be very upset if I got such a bar but it's not the same as having it be tungsten. I'd take "90 percent pure" any day over 100 percent fake core with a 3 percent shell on it. To handle such a bar, all you'd have to do is take it to a mining company that has a mass spectrometer, have them verify how much copper was in it, and they'll pay you the gold weight and then they will throw the bar in with the gold nuggets (which are no more pure, typically 80 percent pure) and refine them into pure gold. If the bars were 10 percent copper and you had enough of them, you could probably walk away with 85 percent of what you thought you had when everything was done. You won't be stuck with zero.

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