giovedì 30 gennaio 2014

indicazioni per la patrimoniale europea

quel che si dice nel rapporto della Bundesbank sull'imposta patrimoniale una tantum

Direttamente dal sito della Bundesbank un estratto integrale del Monthly Report di gennaio ci offre un quadro molto dettagliato (e inquietante) sulla proposta di una patrimoniale da applicarsi nei paesi periferici per ridurre il debito pubblico, dato il loro elevato livello di ricchezza privata. 
Nel rapporto non mancano i suggerimenti su come far passare al meglio questa pericolosa misura, presentandola come una redistribuzione di ricchezza interna, e  sulla rapidità necessaria per il successo dell'operazione. 
Oltre la vaghezza di quanto finora riportato dalla stampa, qui si parla chiaramente di attività non finanziarie e illiquide, delle difficoltà della loro valutazione, e della opportunità di dilazionarne il pagamento. 
Il grado di dettaglio del piano e la possibilità di manovrare lo spread fanno temere che questo piano a un certo punto sarà attuato, con conseguenze catastrofiche per il mercato immobiliare, e con un ulteriore imponente trasferimento di ricchezza dalle famiglie alle istituzioni finanziarie.



Bundesbank - rapporto mensile gennaio 2014


Nel corso della crisi del debito sovrano, di tanto in tanto sono sorti forti dubbi sul fatto se i singoli paesi membri della zona euro siano in grado di servire il debito pubblico o se stiano attuando le misure necessarie a livello politico. A volte, i premi al rischio sui titoli di Stato sono aumentati bruscamente e le principali agenzie di rating ne hanno declassato considerevolmente il merito di credito  (...)
Altri problemi sono che la valutazione delle attività non finanziarie, in particolare, è probabile che sia relativamente impegnativa in termini di tempo e possa spesso essere oggetto di contestazione, e che, nel caso di attività illiquide, sarebbe probabilmente necessario dilazionare il pagamento dell'imposta nel tempo, il che significa che la riduzione del debito pubblico non avrebbe luogo subito nella sua interezza.
Inoltre, una volta che un prelievo di questo tipo venisse riscosso, questo sarebbe un segnale per altri paesi con livelli di debito pubblico molto elevato, e potrebbe scatenare delle risposte di evasione
(...)

mercoledì 29 gennaio 2014

le miniere di argento perdono mezzo miliardo di dollari

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Le principali miniere di argento nel primo trimestre del 2013 avevano fatto registrare ancora un profitto. Nel secondo trimestre subiscono una perdite di mezzo miliardo di dollari, dovuta al crollo delle quotazioni del metallo.

articolo completo su: silverseek.com

Turchia esempio di crollo della fiducia

Stanotte la banca centrale della Turchia ha alzato i tassi al 12,00 % dal  7,75 %.  
Tradizionalmente una banca centrale può alzare i tassi per raffreddare un boom, come successo in Cina di recente, nella speranza di fermare la speculazione.  

In
Turchia stiamo assistendo all'altro lato della medaglia. Quando la fiducia crolla in un paese o nel suo governo, i tassi crescono in base alla paura. Questo è ciò che sta avvenendo in Turchia. Non è un boom economico ma la paura del collasso
Le tariffe aumenteranno in modo esponenziale. Se la fiducia crolla del tutto, allora si arriverà all'iperinflazione e nessuno si arrischierà a comperare qualsiasi debito da qualunque nuovo tipo di governo ...  (quindi la carta della Turchia avrà un valore tendente a zero)

   Martin Armstrong

martedì 28 gennaio 2014

Christine da Davos


Ancora un avvertimento dal FMI: Christine Lagarde a Davos ha parlato delle necessità di ri-allineare i valori delle valute alle rispettive economie reali.

le zecche fanno gli straordinari

monete Philarmoniker in oro
 
La Muenze Oesterreich AG, la Zecca Austriaca, sta lavorando 24 ore al giorno e anche altre zecche nazionali riportano un forte aumento della domanda di monete.
La zecca austriaca, produce le monete d’oro “Philharmonik”, ha visto le vendite salire del 36% l’anno scorso e si aspetta “buoni affari” anche per i prossimi mesi, ha affermato il direttore vendite della Muenze Oesterreich AG, Andrea Lang. “Non riusciamo a soddisfare la domanda, anche lavorando di notte”, ha detto Lang.
Gli acquisti di bullion alla Perth Mint Australiana sono saliti del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le vendite della zecca statunitense sono avviate a registrare il miglior mese da aprile, quando il prezzo crollò in un mercato ribassista.

“I compratori di lungo termine vedono queste cadute del prezzo come opportunità di accumulare di più di questo asset” ha detto Michael Haynes, CEO della American Precious Metals Exchange, un venditore online. “Abbiamo avuto alcuni giorni con vendite record nelle ultime settimane”.


Lo Shanghai Gold Exchange (SGE), la più grossa borsa cinese di bullion, ha consegnato 2197 tonnellate d’oro ai suoi clienti nel 2013 rispetto alle 1139 consegnate nel 2012.
La Cina ha sorpassato l’India come più grosso compratore d’oro al mondo l’anno scorso mentre la domanda ha raggiunto probabilmente un record, stima il World Gold Council.

La Zecca Reale inglese ha esaurito le Sovrane d’oro a causa di una una domanda eccezionale, come da comunicato dello scorso 8 gennaio. Le monete non sono state disponibili per i clienti per una settimana, quando i magazzini sono stati reintegrati.

La U.S. Mint, la più grande del mondo, ha venduto 89.500 once sinora, questo mese.
Le vendite della Zecca di Perth, anch’essa ha preso a produrre notte e di in 3 turni lavorativi al giorno, batterenno probabilmente il record dell’anno scorso.


   Debarati Roy

 fonte: Bloomberg

lunedì 27 gennaio 2014

valute impazzite

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Nel grafico sopra, l'indebolimento della Hyrvnia dell'Ucraina dopo l'intervento di oggi della banca centrale, con le quotazioni al livello minimo dal 2009 rispetto al dollaro USA.

Stamattina il peso argentino ha perso il 17% verso il dollaro.

La lira turca si indebolisce in poche ore da 2,31 a 2,38 per un dollaro, per poi recuperare ben il 2% del suo valore in pochi minuti in seguito alle forti dichiarazioni della banca centrale, che ha annunciato per domani un incontro straordinario dove probabilmente si voterà per un sensibile aumento dei tassi di interesse.



altre conferme di prelievi forzosi

FRANCOFORTE, 27 gennaio (Reuters) - I Paesi europei a rischio fallimento dovrebbero attingere alla ricchezza dei propri cittadini tramite un prelievo una tantum sui capitali privati prima di chiedere un contributo agli altri Stati.
 

E' la dura presa di posizione della Bundesbank contro la politica dei salvataggi all'interno della zona euro.
"Una tassa sui capitali corrisponderebbe al principio della responsabilità nazionale, in base al quale i contribuenti sono responsabili delle obbligazioni del proprio Paese prima che venga richiesta la solidarietà internazionale", si legge nel bollettino mensile.
La stessa Bundesbank ammette che tale soluzione comporta considerervoli rischi e la sua implementazione sarebbe non facile. Andrebbe perciò presa in considerazione in casi assolutamente eccezionali, per esempio per evitare l'incombente default di uno Stato.
 

Il Fondo monetario, in un report dello scorso ottobre, affrontò tale tema, seppure in maniera puramente teorica, calcolando che per riportare i debiti pubblici di 15 Paesi della zona euro ai livelli precedenti il 2007 sarebbe stato necessario un prelievo una tantum di circa il 10% sulla ricchezza netta positiva delle famiglie.
 

venerdì 24 gennaio 2014

oro sui massimi da novembre, Argentina vicina al collasso

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Stamattina l'oro si è impennato e ha superato di slancio i 1270 dollari per oncia, un livello che non si vedeva dallo scorso novembre.
Dietro il rialzo di oggi (e contemporaneo ribasso delle borse) pare esserci l'aumente delle turbolenze nelle economie periferiche, a partire da Argentina e Turchia.

Dopo i crolli di ieri delle valute di Argentina e Turchia, stamattina continua l'aumento dei CDS (assicurazioni contro il fallimento) dei paesi emergenti: 

    Argentina  +139 bps a 2562 bps
    Venezuela  +81  bps a 1398 bps
    Turchia      +11,6 bps a 276 bps
    Sud Africa  +10  bps a 236bps    
    
Il peso argentino sembra avviato a 12 per un dollaro, al cambio ufficiale ci vogliono quasi 8 pesos per un dollaro,  al mercato nero ce ne vogliono 14. La banca centrale argentina ha venduto 200 milioni di dollari delle sue riserve ma non è riuscita a fermare il crollo del peso. Il governo argentino ha già confiscato i soldi dei fondi pensione, la fiducia della popolazione verso lo stato sta per crollare.



 

    tassi di interesse negativi

    Mario Draghi ha affermato che c'è la possibilità di arrivare a tassi di interesse negativi nella zona Euro. Pochi mesi fa la stessa ipotesi era stata consigliata negli USA da Larry Summers. Queste affermazioni da parte delle autorità monetarie fanno presagire che questo scenario futuro è già stato deciso.
    Vi conviene quindi abituarvi all'idea di tassi di inetresse negativi per i vostri risparmi. 
    Questi tecnocrati non si rendono conto del danno che stanno causando all'economia reale.
    Sonon come i medici del medioevo che praticavano i salassi. Non ammettevano mai di aver drenato troppo sangue, ma piuttosto spiegavano i decessi con il atto che il drenaggio non era stato fatto abbastanza presto
    Con i tassi di interesse sta avevnendo lo stesso. Non si rendono conto che un aumento dei tassi di interesse è la norma e che questo livello artificiale di tassi a zero sta uccidendo i mercati di investimento a lungo termine (come per esempio i fondi pensione).

    fonte :armstrongeconomics.com  




    giovedì 23 gennaio 2014

    Sonia Gandhi


    Stamattina il leader del Partito del Congresso, Sonia Gandhi (vedova di Rajiv), ha chiesto al governo di ridurre le tasse sulle importazioni di oro e e di alcune altre merci. Da alcuni mesi in India sono in vigore un dazio del 10% e altre restrizioni, che hanno provocato un forte aumento delle attività di contrabbando di oro.
    Sembra essere questa la giustificazione del rialzo odierno di oltre 16 dollari per oncia del prezzo dell'oro, che è risalito ancora una volta oltre quota 1250. 

     

    mercoledì 22 gennaio 2014

    doppio minimo a 1180

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    Il grafico mostra l'andamento del prezzo dell'oro, in dollari per oncia, con barre settimanali a partire dal gennaio del 2011.
    Per chi crede nell'analisi tecnica è ben visibile una forte area di supporto al livello di 1180 dollari per oncia, con un "doppio minimo" evidenziato dai semicerchi in blu (luglio e dicembre 2013). Questa è una figura che lascia prevedere un probabile rialzo verso le due forti resistenze indicate dalle linee rosse discendenti: quella che parte dal massimo dell'estate 2011 e quella che parte dal massimo minore di dicembre 2012.
    Se, invece, i prezzi dovessero sfondare al ribasso il livello di 1180, secondo l'analisi tecnica il prossimo supporto si trova nell'area tra 980 e 1035 dollari per oncia.


    articolo completo su: gold-eagle.com

    lunedì 20 gennaio 2014

    le nuove banconote di oro 24 carati


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    Una nuova tecnologia che sta rendendo possibile trasportare e scambiare l'oro nello stesso modo come si fa con le banconote del vostro portafoglio. La società Valaurum riesce a produrre banconote, simili a quelle da un dollaro, che contengono una frazione di un grammo di oro protetto all'interno di strati di poliestere.
    Questa banconote sono chiamate " Aurum " e al momento hanno un contenuto di un decimo o di 1/20 di oro (come negli esemplari mostrati nell'immagine sopra).
    Mentre una moneta di oro, per esempio un Krugerrand, vale oggi oltre 1250 dollari, una banconota da un Aurum vi permetterà di scambiare un valore poco superiore ai due dollari.
    Potrete quindi abituarvi a tenere alcune banconote Aurum nel vostro portafoglio e usarle come fate con i vostri biglietti da 5 euro. Un altro vantaggio è quello di aumentare molto il numero di persone che possono permettersi di possedere oro fisico.


    articolo completo su: peakprosperity.com


    P.S. Per le transazioni di tutti i giorni, con importi ridotti, storicamente si usavano le monete di argento.

    anche il Pakistan blocca l'oro

    Continua a crescere il contrabbando di oro verso l'India. Per cercare di bloccare uno dei percorsi utlizzati dai contrabbandieri e da commercianti vari, oggi il confinante Pakistan ha imposto un divieto di 30 giorni sulle importazioni di oro.

    vedi anche il post dello scorso dicembre 

    Come gli indiani, anche i cinesi continuano instancabili a comperare oro fisico in quantità sempre maggiori. Dalle 139 tonnellate di metallo importate lo scorso ottobre, siamo passati alle 168 di novembre e alle 218 tonnellate di dicembre.
    Quasi tutte le importazioni avvengono tramite Hong-Kong ma ci sono altri punti di ingresso per il metallo giallo. Tra gennaio e settembre 2012, per esempio,  le statistiche ufficiali dichiarano che 16,8 tonnellate di oro sono entrate in Cina dalla remota provincia dello Xinjiang, provenienti dal Kazachstan.


    venerdì 17 gennaio 2014

    tornato sopra 1250

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    Stamattina a New Yoork oro e argento stanno salendo bene pur in assenza di notizie particolari a parte le crescenti voci di protesta per la manipolazione dei mercati. L'oro risale sopra quota 1250 dollari per oncia (vedi grafico) mentre l'argento quota ora 20,40 dollari
    Notare il fatto che sta crescendo di valore anche il dollaro, mentre normalmente tra oro e dollaro c'è una correlazione inversa. Questo fenomeno fa ben sperare in un ulteriore rialzo delle quotazioni del metallo giallo nei prossimi mesi.
    Nel breve termine la domanda di oro fisico sta finalmente aiutando il rialzo delle quotazionid i mercato. Nel mese di gennaio le vendite di monete d'oro "American Eagles" hanno già superato il livello del mese precedente


    l'oro di Bankitalia appartiene al popolo


    Perché l’oro Bankitalia appartiene al popolo italiano e non alle banche

    di Mario Esposito

    Nel 2009 Claude Trichet allora governatore della Banca Centrale Europea si domandò se essa non appartenesse al popolo italiano piuttosto che all’Istituto centrale. 
    Ci sono incertezze, sempre perduranti, intorno alla natura della Banca d’Italia, sospesa tra diritto privato (per la struttura organizzativa e, più ancora, per la natura dei soggetti che al suo capitale partecipano) e diritto pubblico.
    Non per caso, sul sito istituzionale della Banca è recentemente apparsa una nota di chiarimenti che dovrebbe essere intesa a tranquillizzare in ordine alla natura pubblica dell’ente, che non potrebbe essere compromessa, o esposta a conflitti, per la qualità privata della maggioranza dei c. d. quotisti. (...)


    La natura giuridica dell’oro iscritto nel patrimonio della nostra Banca centrale è un tema poco esplorato persino nelle trattazioni che direttamente concernono la Banca d’Italia.
    Si tratta di una questione che può essere utilmente avviata a soluzione  seguendo l’evoluzione delle funzioni  dell’Istituto di via Nazionale.
    Le proposte volte a disporre delle riserve auree fanno quasi sempre leva sull’assunto secondo cui essendo venuta meno la funzione  di emissione monetaria confidata a Bankitalia, queste non sarebbero più assoggettate a nessun vincolo pubblicistico se non a quello derivante dalla loro inclusione nel patrimonio della Banca centrale e, dunque, dalla complessiva finalizzazione dell’attività dell’Istituto al perseguimento di interessi pubblici.
    Tale assunto sembra però non considerare che, anche allorquando la Banca d’Italia era investita, per delega statale, della funzione monetaria, le riserve auree venivano costituite per conto dello Stato.
    La necessità di un titolo statale di abilitazione appare semmai quale indice sintomatico della non appartenenza delle riserve auree alla Banca centrale.

    L’ORO E’ ANCHE UNA GARANZIA PER RECEDERE DALL’ EUROSISTEMA
    L’oro rappresentava e rappresenta oggi ancora, se è vero come pare non possa smentirsi, che l’Italia potrebbe recedere dall’ Eurosistema. L'oro è un bene strumentale  all’esercizio di un ufficio sovrano, delegato alla Banca mediante la sua stessa istituzione e, poi,  ulteriormente regolato con le modifiche successivamente intervenute.
    Le riserve auree dovevano pertanto qualificarsi – almeno fino a quando l’Italia ha direttamente emesso la propria moneta – come beni assimilabili a quelli demaniali e, pertanto, siccome ” pertinenze della sovranità”, appartenenti al popolo, anche se affidati per la gestione allo stato o ad altri enti pubblici: esse garantivano infatti  la sovranità interna ed esterna, quanto rispettivamente ai biglietti emessi e agli eventuali squilibri della bilancia dei pagamenti.
    Con l’ingresso del nostro paese nel SEBC cessa l’esercizio diretto ed in proprio (non però la titolarità finale) della funzione suddetta in proprio da parte dello Stato e, quindi, della Banca d’Italia. Essa viene infatti affidata alla gestione della BCE: non a caso – la circostanza assume valore probante della loro natura demaniale -  la nostra Banca centrale ha dovuto conferire nell’istituto di Francoforte una parte delle riserve italiane. 

    DA QUANDO SIAMO ENTRATI NELLA BCE  BANKITALIA HA CESSATO DI POTER DISPORRE DELL’ORO ITALIANO

    Ne consegue che, successivamente a tale momento, la detenzione delle riserve auree da parte della Banca d’Italia non corrisponde ad alcun titolo, tantomeno di appartenenza.
    Esse devono pertanto essere restituite alla collettività e per essa allo Stato, anche in ragione del permanere della loro funzione di garanzia dell’Italia nei rapporti economici e finanziari comunitari e internazionali (potendo fornire alla collettività data l’attuale consistenza delle riserve medesime, la capacità autonoma di emettere circolante assicurato, appunto, dall’oro) e , in ogni caso, per legittima spettanza, agli italiani, ai quali soltanto compete l’assunzione di ogni determinazione in proposito, che trova, quale controlimite di legittimità, l’articolo 47 della Costituzione.
    Peraltro, come dimostra l’art. 19 comma 10 legge n. 262/2005, l’istituto di via nazionale non ha più i requisiti minimi per continuare  nella custodia e meno ancora ha idoneità a esercitare poteri di carattere dispositivo.


    CON CHE DIRITTO POCHE BANCHE PRIVATE HANNO MESSO IL NOSTRO ORO NEI LORO BILANCI ?
    Frattanto  è concreto il rischio che, pur avendo autorevoli fonti affermato che l’oro dell’Istituto centrale non può  considerarsi afferente  al patrimonio netto della Banca d’Italia, si giunga,  avendo i quotisti già provveduto  a rivalutare le proprie partecipazioni facendo espresso riferimento  al valore delle riserve auree, alla approvazione di una disciplina che espressamente consenta il ricorso a tale metodo di valutazione, facendo così rientrare le quote nel patrimonio dei soggetti partecipanti anche ai sensi del c. d. CORE TIER 1  con conseguente disponibilità delle medesime sul mercato.
    Qualora a tanto si dovesse giungere – e “ le campagne di stampa”  lo lasciano presagire -   si otterrà che delle riserve auree potrà disporsi in sede di negoziazione privata tra privati delle azioni delle Banche partecipanti  al capitale di Bankitalia che abbiano, in sede di determinazione  del patrimonio netto, attribuito alle proprie quote un valore ragguagliato  anche alle riserve auree di questa.
    Tale prospettiva si porrebbe in contrasto con le funzioni attualmente proprie dell’Istituto di via nazionale: è molto dubbio, infatti,  che Esso possa provvedere ad operazioni che abbiano quale effetto predeterminato l’ausilio di alcuni soggetti, in violazione del principio di uguaglianza nel settore dell’esercizio del credito.

    Mario Esposito, avvocato, professore straordinario di diritto costituzionale presso l’Università del Salento.

    articolo completo su: corrieredellacollera.com



    Per spiegare la oscena realtà che si cela dietro il proposito di rivalutazione della quote della Banca d’Italia, che è stato bocciato dalla BCE, solo poche righe.

    Tramite questo provvedimento squinternato verrebbe rivalutato il capitale sociale di Bankitalia finora gestito fiduciariamente al 95% dalle banche italiane ex pubbliche (valore attualmente segnato nei bilanci al prezzo di 156.000 euro). Il decreto mira a tramutarlo  da quota di partecipazione con valore simbolico a quota proprietaria ( da segnarsi a patrimonio) rapportata  al valore  reale della  Banca d’Italia, valore reale rappresentato dai diritti di signoraggio e dalle sue riserve auree raccolte da sei generazioni di Italiani.

    Questo significa, in pratica, che il popolo italiano ( NOI) non sarebbe più il possessore delle riserve auree della Banca d’Italia ma lo diverrebbero gli istituti di credito che “partecipano” al suddetto “aumento” di capitale : detto in altre parole, si tratta di un furto ai danni del popolo italiano per sostenere con una semplice scrittura contabile la tradizionale sottocapitalizzazione delle banche italiane.

    Ma non siamo di fronte al solito esempio di malcostume della nostra vita pubblica.

    Questo tentativo di furto dell’oro della banca d’Italia non è l’ennesimo scandalo politico ma, molto più semplicemente, il più grande crimine contro il nostro paese e il nostro popolo compiuto da quando ha raggiunto la sua unità; un crimine che  per la sua gravità suona come il preannuncio della dissoluzione di ogni parvenza di  legittimità democratica per l’attuale sistema politico oligarchico ed instaura, de facto, uno stato di eccezione (o meglio, lo  conferma, perché la decisione della Consulta in merito all’incostituzionalità dell’attuale legge elettorale già delegittimava tutto il sistema politico uscito dalle ultime elezioni) e richiama l’esigenza di istituire un tribunale speciale tipo Norimberga per giudicare questi disegni criminosi. In attesa che la magistratura si muova con il suo riconosciuto senso dello Stato e leggendaria tempestività e che il dibattito politico riesca a produrre una decisione in merito alle coppie di fatto (o che scelga,  à la carte, quale sia il migliore sistema elettorale) rimaniamo attivi e  fiduciosi  nella reazione degli italiani.

    Fate circolare questa notizia e mandate la vostra adesione a antoniodemartini@gmail.com per organizzare una manifestazione in occasione della prossima assemblea della Banca d’Italia che si terrà a fine maggio. Vogliono gli azionisti ? Ebbene, ci saremo.

       Massimo Morigi e Antonio De Martini

    Fonte: http://corrieredellacollera.com

    giovedì 16 gennaio 2014

    fixing manipolato dalle banche ?

    Le prime prove ufficiali della manipolazione dei mercati

    Le autorità di regolamentazione economiche di tutto il mondo stanno gradualmente portando alla luce un quadro sconvolgente di come le banche manipolano i parametri di riferimento di quasi ogni asset: dalle valute ai tassi dei mutui, inclusi i mercati di oro e argento. Se fino a poco tempo fa i sostenitori di questa tesi erano additati come complottisti, ora anche nei mondo mainstream questi argomenti cominciano a attirare l'attenzione, tanto che Bloomberg ha appena pubblicato un articolo di Rosa Abrantes-Metz, intitolato “Come le banche manipolano i prezzi di oro e argento“. Invidiabile il curriculum di Rosa Abrantes-Metz. Professoressa associata presso la Stern School of Business della New York University e direttore in materia di antitrust nei mercati finanziari, nonché esperta di pratiche di regolamentazione dei mercati presso il Global Economics Group. Sono anni che gli avvocati e gli esperti finanziari del GATA (Gold Anti-Trust Action Committee), documentano la manipolazione ribassista dei mercati dei preziosi, ormai le prove sono centinaia.
    Bloomberg inizia allora a presentare e discutere il problema; ma badate, il rilievo di questa discussione va ben oltre i mercati di oro e argento, investe infatti per intero i fondamentali del libero mercato e coloro i quali lo osteggiano in ogni modo, ovvero oligopolisti e monopolisti del credito, delle materie prime, dei mercati finanziari. 
    In particolare, nell'articolo Abrantes-Metz evidenzia come i processi per stabilire i prezzi dell’oro e dell’argento si prestino a “insider trading” (che è reato) e altre forme di negoziazione sleale.
    Non sono solo congetture, ci sono dati presentati che pendono in favore della tesi e che suggeriscono che i mercati siano soggetti alla manipolazione e alla distorsione sistematica della loro struttura. Il meccanismo di fissazione de prezzi spot (ovvero con regolamentazione immediata in contanti) - il fixing - si presta a essere un facile veicolo per la manipolazione dei prezzi. Due volte al giorno, a Londra, i rappresentanti di cinque banche (sottolineo solo cinque), si contattano e determinano il prezzo spot dell’oro (per l'argento si parla di ben tre banche).

    ecco i 5 uomini del fixing di Londra 

    Tramite questo processo, si fissano i prezzi in contanti dell’oro; una volta al mattino e una al pomeriggio l'operazione indirizza i prezzi di riferimento per tutte le transazioni mondiali del prezioso. Potreste obiettare che questo fixing non sia determinante a livello mondiale. A prescindere dalla sua efficacia (che come vedete nei grafici è abbastanza evidente), la questione di fondo è che la manipolazione avviene e il suo principale bersaglio sono i contratti derivati e il mercato delle opzioni.
    Le banche responsabili infatti possono avere (anzi, hanno) significative posizioni aperte nei mercati a termine “futures” interessati; ciò si configura come un palese e devastante conflitto d’interesse. I prezzi dei preziosi sono manipolati al ribasso? Speck mette in evidenza che la fissazione (fixing) del prezzo spot dell’oro che avviene di pomeriggio a Londra, tende a fare crollare il prezzo dell’oro nel mercato di New York (esattamente alle 10.00 a NY). Un simile calo avviene durante il fixing del mattino a Londra. Lo stesso vale per il mercato dell'Argento.
    È statisticamente evidente che il meccanismo di fissazione dei prezzi spot dei preziosi influenza negativamente entrambi i mercati. È importante che si prenda coscienza del fatto che le Banche Centrali stanno distorcendo i mercati finanziari gonfiando bolle azionarie, lasciando declinare l’economia reale; che le stesse Banche Centrali e Governi favoriscono il “salvataggio” di alcune istituzione finanziarie “amiche” con soldi pubblici; che istituzioni finanziarie manipolano valute e parametri di riferimento dei tassi dei mutui (Libor ed Euribor) speculando su famiglie, imprese e governi. Il concetto di cui sopra è particolarmente vero nel caso del dollaro USA, valuta di riserva mondiale; il sistema finanziario mondiale è imperniato sul signoraggio del dollaro (valuta a corso forzoso) e tutti i governi e le banche centrali hanno interesse a occultare alle masse la perdita di valore del biglietto a stelle e strisce.

        Gennaro Porcelli

    Fonte: Trend Online

     

    Le prime prove ufficiali della manipolazione dei mercati

     

    Sono finalmente stati presentati dati concreti che dimostrano un'effettiva manipolazione dei contratti su molti mercati. Vediamo assieme di che si tratta. - See more at: http://www.trend-online.com/commodity/prime-prove-ufficiali-manipolazione/#sthash.2ooUfqpu.dpuf
    Sono finalmente stati presentati dati concreti che dimostrano un'effettiva manipolazione dei contratti su molti mercati. Vediamo assieme di che si tratta. - See more at: http://www.trend-online.com/commodity/prime-prove-ufficiali-manipolazione/#sthash.2ooUfqpu.dpuf
    Sono finalmente stati presentati dati concreti che dimostrano un'effettiva manipolazione dei contratti su molti mercati. Vediamo assieme di che si tratta. - See more at: http://www.trend-online.com/commodity/prime-prove-ufficiali-manipolazione/#sthash.2ooUfqpu.dpuf

    mercoledì 15 gennaio 2014

    ha già creato una base ?

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    Nel grafico sopra viene evidenziato il canale ribassista dentro il quale si muovono i prezzi dell'oro, in dollari per oncia, dopo il rialzo di fine agosto 2013.
    Il rialzo di venerdì scorso è stato fermato da una resistenza minore (linea sottile orizzontale) a 1246 dollari. Una resistenza più importante si trova al livello di 1260.
    Da notare, nella parte inferiore del grafico, il forte aumento dei volumi degli scambi registrato negli ultimi 40 giorni.
    Nei prossimi giorni capiremo se se l'oro sta costruendo una base - come potrebbe indicare il quadrato evidenziato in neretto - che porterà a un cambiamento di tendenza, magari semplicemente da ribassista a laterale. 


    fonte: edgetraderplus.com

    lunedì 13 gennaio 2014

    uno strano lunedì a N.Y.

    Dopo il solito mini-crollo all'apertura dei mercati di New York, i futures si impennano e virano decisamente in territorio positivo.
    Ecco il grafico dell'oro:

    clicca per ingrandire

    E quello dell'argento, che oggi vede perdite e guadagni della stessa ampiezza rispetto all'oro:


    Strana anche la chiusura di New York: i mercati azionari subiscono la peggior perdita degli ultimi quattro mesi mentre oro e argento tornano sopra i massimi per il 2014.


    domenica 12 gennaio 2014

    e se Bernanke avesse ragione ?


    Lo scorso mese di luglio, rispondendo a un'interrogazione presso il Senato degli USA, l'allora presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, ha dichiarato che "nessuno capisce realmente il prezzo dell'oro e nemmeno io ho la pretesa di capirlo”.

    I numerosi analisti che sostengono che il prezzo dell'oro è manipolato affermarono che Bernanke stava prendendoci in giro e che stava mentendo per l'ennesima volta. Non possiamo escludere, invece, che stesse dicendo la verità.


    venerdì 10 gennaio 2014

    attenti al livello 1152

    clicca per ingrandire
    Il grafico mostra l'andamento dei prezzi spot con barre mensili.
    Una chiusura mensile sotto zona 1152 dollari per oncia aprirà la strada a un ulteriore calo. Andando in giù, la prima linea di supporto forte, secondo l'analisi tecnica, si trova a 875 dollari, che era il massimo del 1980. 
    Il primo trimestre di questanno sembra seguire un andamento altalenante, poi ci aspettiamo un aumento della volatilità. Anche gli oscillatori mostrano che la tendenza al ribasso non è ancora giunta al termine, quindi non mi sembra corretto gridare alla manipolazione ogni volta che un livello viene rotto 
    Tornerà il sereno per l'oro, ma al momento i grossi flussi di capitale stanno dirigendosi altrove.



    mercoledì 8 gennaio 2014

    argento azzera i guadagni

    clicca per ingrandire

    Oggi l'argento ha azzerato i timidi guadagni realizzati nei primi giorni del 2014.
    Nel breve termine, il livello di 19,3 dollari per oncia dovrebbe fare da supporto.

    La tendenza rimane ribassista, come pure per l'oro. Secondo Martin Armstrong, potrebbero subire entrambi un crollo, che potrebbe successivamente dare il via a un nuovo e forte mercato toro. Molto più favorevole, invece, il quadro tecnico per platino e palladio.

    Gli investitori in argento dovrebbero comunque tenere presente che quest'anno il costo medio di estrazione di un'oncia d'argento supera i 20 dollari, come ho spiegato nei dettagli in vari articoli negli ultimi mesi. La speculazione ribassista non potrà costringere a lungo le miniere a fornire il metallo sotto costo.
    Il governo indiano ha stabilito una tassa del 10% sulle importazioni di argento, che sono cresciute del 300% in un anno, anche a causa delle forti limitazioni sulle importazioni di oro.





    lunedì 6 gennaio 2014

    primo flash crash del 2014

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    Oggi alle ore 10:15 di New York il mercato dei futures dell'oro è stato sospeso per 10 secondi dopo aver perso oltre 30 dollari per oncia nel giro di pochi secondi.
    Riprese le contrattazioni, le quotazioni dell'oro sono tornate rapidamente sopra il livello della chiusura di venerdì scorso (linea blu nel grafico).
    E' solo una coincidenza il fatto che questo crollo momentaneo è avvenuto proprio poco prima della prima iniezione di liquidità del 2014 da parte della Federal Reserve?

    Anche i mercati dell'argento e del Bitcoin hanno subito crolli repentini nello stesso momento, però il metallo ha subito recuperato mentre il Bitcoin è rimasto sul minimo di 990 dollari.
    Chi specula con i futures o con altri strumenti elettronici oggi ha guadagnato o perso grosse cifre nel giro di pochi secondi, chi detiene metallo fisico può starsene tranquillo in poltrona a godersi lo spettacolo.
     



    bitcoin di slancio sopra i 1100

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    Il grafico rappresenta l'andamento del valore del Bitcoin in dollari, dall'inizio di novembre 2013 a oggi.
    Ricordo che il Bitcoin è una valuta virtuale, da un lato priva di sottostante ma dall'altro slegata dal debito, al contrario delle valute ufficiali. Le valute "fiat" sono ulteriormente indebolite dalla svalutazione competitiva.
    Il Bitcoin, inoltre, non è ancora soggetto a controlli o tassazione. Dietro il suo ultimo balzo in alto c'è il verdetto delle autorità di Hong-Kong: la HKMA ha infatti stabilito che "bitcoin non è una valuta ma solo una commodity virtuale, quindi non deve essere soggetto a regolamentazione".
    Il valore del Bitcoin potrebbe decuplicarsi in poco tempo, come pure potrebbe crollare a zero. Personalmente mi sento più tranquillo con in tasca una manciata di sterline d'oro ... che non potranno mai azzerarsi o svanire per problemi informatici.

    venerdì 3 gennaio 2014

    quattro diverse scuole di pensiero

    Sono giunto alla conclusione che quando ci sono in gioco i soldi e il potere le persone cospirano.

    Quando si tratta di manipolazione dei prezzi dell'oro attualmente ci sono quattro diverse scuole di pensiero:

     

    La prima scuola sostiene che il prezzo dell'oro non è manipolato affatto. Dopo i vari scandali emersi negli ultimi anni, sappiamo però che esiste una diffusa e frequente manipolazione delle obbligazioni,dei  tassi di interesse, delle azioni, delle commodities, del tasso di inflazione e dei tassi di cambio, quindi sono manipolate anche tutte le valute. Inoltre,i mercati dei futures ultimamente vengono inondati da enormi quantità di contratti proprio negli orari in cui sono più illiquidi, con speculazioni che non hanno senso secondo una prospettiva di profitto perché il venditore non ottiene il prezzo migliore per i suoi prodotti. 

    La seconda scuola di pensiero sostiene che g
    li Stati Uniti (e i loro alleati) stanno manipolando il prezzo dell'oro, un fatto storico provato, come ultimo tentativo di salvare l'egemonia del dollaro USA.


    La terza scuola ritiene che negli ultimi mesi sono i cinesi che stanno manipolando il prezzo dell'oro, per cercare (con molta fatica) di diversificare le loro riserve patrimoniali in valuta estera. A quanto pare i cinesi agiscono su due fronti: da una lato fanno scendere il prezzo dell'oro agendo nei mercati elettronici occidentali mentre nello stesso tempo comperano tanto oro fisico in cambio dei dollari in loro possesso (che valgono ancora qualcosa). Se questa tesi fosse vera, si tratta di una strategia che ha funzionato in modo eccellente nel 2013.
     

    La quarta scuola di pensiero sostiene che il prezzo dell'oro viene manipolato in modo coordinato in seguito ad accordi segreti tra ovest ed estSi tratterebbe di un piano concordato dalle banche centrali per giungere a un nuovo ordine monetario che prevede la redistribuzione delle riserve di oro tra le nazioni in base alle dimensioni delle loro economie reali.

    articolo completo su: ingoldwetrust.ch  

    giovedì 2 gennaio 2014

    esproprio sempre più vicino

    Christine Lagarde

    2014


    Chi non crede che i governi europei sono pronti a confiscare il 10% dei conti di tutti i  loro cittadini è solo uno stupido incosciente

    Questo esproprio, comunque, avverrà certamente dopo le elezioni europee del 25 maggio.  

    Questa soluzione proposta dal Fondo Monetario Internazionale è tipicamente francese ed è davvero in arrivo, perché i dirigenti ai vertici sono effettivamente marxisti e questa idea è nata dal FMI sotto il controllo della Francia. Essi esproprieranno questi fondi per salvare un sistema bancario che loro stessi hanno rovinato e non ci sarà mai alcuna riforma perché loro sono incapaci di ammettere alcun errore.
    Questi funzionari di governo europei in realtà stanno giocando un gioco pericoloso che  potrebbe portare al caos totale, a disordini e perfino a invasioni di popoli che fiutano la debolezza europea. 


    Permettetemi di esprimermi con franchezza. Ho molti amici francesi e so che le persone al comando sono solo marxisti. Adam Smith scrisse la "Ricchezza delle nazioni" perché aveva visitato la Francia e si era reso conto che l'agricoltura era l'unica vera loro ricchezza. Karl Marx non ha inventato il comunismo, era sostanzialmente un socialista: non ha mai sostenuto la necessità di confiscare tutti i beni. Fu il movimento francese della Comune a convincerlo che il loro modo era migliore. Fu Engels a guidare Marx verso il comunismo. Queste idee sono emerse dalla Francia e altre idee folli emergono ancora da questo paese. Molti dirigenti ritengono che questa forma di socialismo sia corretta.

    La proposta del FMI di espropriare i conti di tutti in Europa verrà attuata. Una conseguenza sarà il crollo assoluto della fiducia dei cittadini. Perché mai la gente dovrebbe continuare a fidarsi del loro governo o di qualsiasi banca?


    I nostri modelli matematici sui cicli prevedono un aumento della volatilità e sconvolgimenti vari nel periodo settembre/ottobre 2014. Quello sarà l'inizio di un lunga periodo di crisi che non finirà prima del 2020. 

       Martin Armstrong

    fonte: armstrongeconomics.com  

    documento del FMI (leggi pagina 49)