venerdì 29 novembre 2019

trasporti aerei in incognito


Negli ultimi mesi, in un clima di segretezza, 8mila lingotti d'oro per un peso di 100 tonnellate, sono stati trasportati per via aerea dai forzieri della Banca d'Inghilterra a Londra alla Narodowy Bank Polski in Polonia.
 
La società privata G4S Cash Solutions ha organizzato uno dei più grandi movimenti d'oro tra banche centrali in soli otto viaggi, mentre la tedesca Bundesbank ha impiegato circa 5 anni per rimpatriare 674 tonnellate di oro da New York e Parigi.


In questo mese di novembre, anche il governo della Slovacchia ha chiesto alla Bank of England la restituzione di 31,7 tonnellate di oro fisico.



Nel grafico sopra si evidenzia come nel 2019 le banche centrali stanno diminuendo le riserve di titoli di stato USA e nello stesso tempo stanno aumentando le riserve di oro.

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Nei giorni successivi allo scoppio della seconda guerra mondiale, la banca centrale polacca riuscì a evacuare tutte le sue riserve d'oro. La sera del 4 settembre 1939, circa 80 tonnellate di lingotti d'oro furono inviate a New York in un viaggio che le portò attraverso Romania, Turchia, Africa e Francia. Anni dopo, nel 1943, la riserva nazionale polacca fu divisa in tre e immagazzinata presso la Bank of Canada a Ottawa, la Federal Reserve Bank a New York e la Bank of England, a Londra.

domenica 24 novembre 2019

la Serbia continua ad aumentare le riserve di oro


L'economia della repubblica di Serbia non si è mai risollevata dopo i pesanti bombardamenti subiti nel 1999 durante l'operazione "Allied Force" da parte della NATO.

Ciò nonostante, dal gennaio 2017 la banca centrale serba continua ad aumentare le proprie riserve di oro, raggiungendo le 21,16 tonnellate nel quarto trimestre del 2019.
Le autorità serbe hanno dichiarato che intendono arrivare a riserve per 50 tonnellate di oro entro la fine del 2020.

Più significativo in termini percentuali l'aumento delle riserve di oro fisico della Polonia, cresciute quest'anno da 128,60 a ben 228,60 tonnellate.

Probabilmente si tratta dell'ennesimo segnale che i banchieri stanno preparandosi a una crisi finanziaria che sarà peggiore di quella del 2008.


mercoledì 20 novembre 2019

la madre di tutte le crisi finanziarie


La crisi Repo (mercato dei finanziamenti interbancari a brevissimo termine) non aiuta affatto le banche. La Fed è intervenuta perché le banche non si fidano delle banche per un motivo - grave ma ancora tenuto segreto - che ha portato il tasso di rimborso al 10% e che ha dimostrato che la Fed ha perso il controllo anche dei tassi a breve termine.

Queste persone che non hanno idea della struttura bancaria (...) la vera crisi che si sta sviluppando è la Madre di tutte le crisi finanziarie.
Quindi, mentre i cosiddetti complottisti sono focalizzati sul QE (Quantitative Easing) e su chi possiede la Fed, sono ciechi rispetto alla vera crisi dietro il sipario.
I giornalisti dei mass-media non segnaleranno il problema perché a loro interessa solo l'impeachment di Donald Trump, inoltre ne sono ancora all'oscuro a meno che qualcuno che è coinvolto parli e non vi sia un velo di silenzio qui per una ragione molto importante.
Quindi faranno girare tutte le teorie della cospirazione per mantenere le persone che guardano nella direzione sbagliata e continuare quindi a coprire la vera crisi.

(...)

           Martin Armstrong

articolo completo su: www.armstrongeconomics.com 

P.S. We are not in a position of imminent danger just yet. That will most likely start as early as next year.
( Non si tratta ancora di un pericolo imminente. La crisi molto probabilmente inizierà nei primi mesi dell'anno prossimo )
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vedi anche: central bankers are already starting to lose control 

vedi anche: quando Deutsche Bank fallisce cosa succedera?


vedi anche l'articolo di Charles Sannat



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mercoledì 13 novembre 2019

la fiducia nei governi


(...)
"Ci stiamo avvicinando allo stesso momento (della crisi finanziaria del 1987).
Per ora il crollo della fiducia è concentrato nelle banche centrali FUORI gli Stati Uniti. Prima o poi, questo crollo di fiducia migrerà negli Stati Uniti e poi vedremo un forte rialzo dell'oro quando la gente si sveglia e si accorge che i governi sono persi."


   Martin Armstrong  13 novembre 2019

articolo completo su: armstrongeconomics.com


martedì 12 novembre 2019

i misteri sulle riserve di oro della PBoC



Dopo aver annunciato acquisti mensili di oro per dieci mesi consecutivi tra dicembre 2018 e settembre 2019, la banca centrale cinese, la Banca popolare cinese (PBoC), ha annunciato ufficialmente una pause negli acquisti di metallo per le sue riserve auree strategiche.
(...)


Sembra essere ormai un segreto di Pulcinella il fatto che la Cina detenga molto più oro di quanto dichiarato dalla PboC.
Se guardiamo infatti alle dichiarazioni di vari importanti funzionari collegati nel mercato dell'oro cinese, possiamo  dedurre che la Cina deve avere molto più di 2000 tonnellate di oro e più oro come percentuale delle sue riserve estere totali se vuole competere a livello internazionale. Vari funzionari cinesi hanno inoltre ammesso che la Cina deve comprare oro di nascosto per non disturbare il mercato dell'oro (e quindi per mantenere basso il prezzo di acquisto).

Nel 2012, Zhang Bingnan, vicepresidente della China Gold Association, aveva calcolato che la dimensione ottimale delle riserve auree dello Stato cinese dovrebbe consentire al PBoC di acquistare 500 tonnellate di oro all'anno:
"Previsione della capacità ottimale di riserva aurea nei prossimi 20 anni. La conclusione è: 2020, le riserve ottimali in oro della Cina dovrebbero essere tra 5.787 e 6.750 tonnellate. Entro il 2030 dovrebbero essere tra 8.995 e 10.532 tonnellate. "

 
Nel luglio 2014, Song Xin, presidente della China Gold Association (CGA), ha dichiarato che il PBoC dovrebbe inizialmente puntare a un obiettivo di 4.000 tonnellate di oro, per poi superare le 8.000 tonnellate:
"Dobbiamo aumentare notevolmente le nostre partecipazioni in oro [ufficiali] e farlo con un piano solido. Il primo passo dovrebbe portarci alle 4.000 tonnellate, più della Germania e diventare il numero due al mondo, poi dovremmo aumentare passo dopo passo verso le 8.500 tonnellate, più degli Stati Uniti ".
 

L'acquisto di 500 tonnellate di oro all'anno come parte di un obiettivo a lungo termine non è coerente qundi con le minori quantità di metallo fisico che il PboC sostiene di acquistare e non è coerente con gli annunci di sospensioni dell'acquisto di oro da parte dello stato cinese, come avvenuto nel luglio 2015, in ottobre 2016, in dicembre 2018 e lo scorso settembre 2019.


articolo completo su: www.bullionstar.com  

lunedì 11 novembre 2019

la peggior settimana dal 2016


Settimana scorsa i prezzi dell'oro hanno subito il peggior calo dal 2016.

Il grafico sopra mostra le tre recenti importanti discese dei prezzi dell'oro, provocati da attacchi di dumping concordato da parte delle "bullion banks" che detengono pesanti posizioni speculative al ribasso. Lo capiamo osservando il volume di contratti che vengono improvvisamente proposti dal "lato vendita".

Ricordiamo però le correzioni del prezzo dell'oro avvenute nella primavera del 2019 che si sono risolta in un rialzo molto vivace al rialzo, poiché i ribassisti erano stati stati schiacciati da forti  acquisti da parte di grandi speculatori, come visibile nel grafico sotto:




articolo completo su: jessescrossroadscafe.blogspot.com 


domenica 10 novembre 2019

Europa sull'orlo del precipizio



Emmanuel Macron spinge per la comune garanzia dei depositi nella Unione Europea.

Guarda caso le sue banche hanno bilanci pari al 400% del PIL, oltre 8mila miliardi, di cui la maggioranza sono presti a prestito, non soldi depositati da clienti.

Deutsche Bank ha in blancio titoli di dubbio valore per un valore nominale per quasi 20 volte il prodotto interno lordo della Germania, quindi anche il governo tedesco sta pensando solo ora a come condividere con altri paesei europei il rischio di dover assicurare tutti i correntisti della più grande banca europea.
 


Sotto: Deutsche Bank sulle orme di Lehman Brothers 


Mercoledì scorso Deutsche Bank ha riportato una perdita netta di 832 milioni di euro per il terzo trimestre del 2019.  Nel secondo trimestre di quest'anno la perdita era stata di ben 3,15 miliardi di euro.